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Martiri o Eroi?

Post n°65 pubblicato il 27 Dicembre 2007 da fastr

A proposito dei simboli che rievocano le nostre giornate festive! Vogliamo parlare del significato della giornata di Santo Stefano?

I cristiani si dice che per essere tali debbano anche amare i loro nemici, così come fece Santo Stefano che "morendo pregò per i suoi persecutori". L'esempio del primo martire è stato indicato, molte volte, da Papa Ratzinger come un modello per i cristiani dei nostri tempi, egli, citando Santo Stefano, dice che "fu lapidato alle porte della città e morì, come Gesù, invocando il perdono per i suoi uccisori.

Io aggiungerei, che  non solo i cristiani vivono e lottano ogni giorno contro  i soprusi, le prevaricazioni, le angherie, insomma nonostante la nostra società venga definita civilizzata siamo costantemente in un'epoca di persecuzioni.

Vi propongo come supporto questo filmato. È un’intervista del nostro commiato Enzo Biagi a Giuseppe Fava coraggioso giornalista siciliano ucciso perchè denunciò apertamente i rapporti tra politica-mafia-Banche. Parole che oggi a distanza di 30 anni sono diventate sinonimi. Profetica e Raggelante la sua lucida analisi su tali vicende.

È possibile imparare ad amare anche i nostri nemici? Quanti inizierebbero a dare il Buon esempio?

Quanti di noi si sentono eroi? E quanti di noi pensano di essere martiri?

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Commenti al Post:
stellaoscura85
stellaoscura85 il 27/12/07 alle 09:16 via WEB
ho troppo rispetto per le persone che soffrono e lottano per portare avanti i loro ideali per potermi anche lontanamente paragonare a loro. non mi sento eroe né tantomeno martire, ma ciò non vuol dire che non possa vivere la mia vita all'insegna del rispetto per gli altri!! un forte abbraccio :)
 
 
fastr
fastr il 27/12/07 alle 17:05 via WEB
Credo Stella, sì, il rispetto per noi stessi e per gli altri è la base del dialogo sociale. Può comunque accadere, e di solito accade, che tale dialogo venga a mancare quando si toccano gli interessi personali o a quelli di lobby. Due luoghi comuni, dove i beneficiari, pur di ottenere e raggiungere propri vantaggi osano spingersi fino a quando non trovano un ostacolo piu’ grande di loro. Soltanto in questo caso si fermano. È questo il problema di fondo: quando si ha un punto di equilibrio? Ovvero qual è il vero confine tra il martire e l’eroe? Insomma siamo destinati a recitare una parte per sempre… da lupi di fronte agli agnellini e da agnelli di fronte ai lupi. Abbraccio da Fastr
 
Oxumare81
Oxumare81 il 27/12/07 alle 09:53 via WEB
Si possono amare i propri nemici, secondo me, ma è difficile. E' necessario prima di tutto non intestardirsi sempre su ciò che si vuole e capire che l'altro è diverso da noi, ha i suoi obiettivi, fa i suoi sbagli e per questo bisogna imparare a perdonarlo. E' un processo lungo e difficile soprattutto perchè bisogna abbandonare egoismi e resistenze ed essere totalmente aperti alla comprensione dell'altro, dei suoi sbagli, delle sue debolezze. D'altro canto è però spesso l'unico modo per evitare inutili scontri (e talvolta violenze) con gli altri...
 
 
fastr
fastr il 27/12/07 alle 17:05 via WEB
Ox, io con tutta la buona volontà, non riesco ad amare i nemici, riesco a riconoscerli e già mi è sufficiente per agire con diffidenza e indifferenza nel dialogo con loro. Dialogo che non nego mai a nessuno, e nemmeno ai nemici. Bisognerebbe però riconoscerli questi nemici, nel senso che l’atro è nemico perché ha invaso i nostri interessi o sentimenti, oppure è nemico per continua, senza spiegazione alcuna, a farci del male? Nel primo caso sono in difetto e quindi la coscienza mi porta a non odiarli i nemici, nel secondo caso, invece, non riesco proprio ad immaginarmi mentre dono loro una carezza. Troppo duro? Bohhhh la penso così. Abbraccio da Fastr
 
   
Oxumare81
Oxumare81 il 28/12/07 alle 09:56 via WEB
E' molto difficile (con questo non voglio dire che io ci riesco, anzi, nella maggior parte delle volte non li perdono nemmeno io) perdonare i nemici, però spesso è l'unico modo per tirare avanti. Se la vendetta ci assorbe pienamente, diventiamo ciechi e non riusciamo a pensare ad altro, viviamo solo per questo, nell'odio e nel cinismo, tanto vale che abbandoniamo questo proposito e perdoniamo chi ci fa del male o almeno tentiamo di dimenticarlo. Un abbraccio anche a te!
 
     
fastr
fastr il 28/12/07 alle 10:12 via WEB
Ox, io non intendevo dire che la reazione deve essere la vendetta. Lungi da me nell'essere così perfido, ma concedimi di manifestare indifferenza con chi mi è nemico. In questo senso ritengo di essere cinico. Ricambio l'abbraccio
 
     
Oxumare81
Oxumare81 il 28/12/07 alle 10:17 via WEB
Allora sono d'accordo con te: almeno l'indifferenza non rende ciechi e ci permette comunque di andare avanti. Buona giornata :)
 
     
fastr
fastr il 28/12/07 alle 15:08 via WEB
Guarda Ox, che io e te non siamo molto distanti tra i valori reciprooci che ci portiamo dentro, ed è proprio questo dialogo che ci avvicina, in quanto ci permette di spiegarci e di comprenderci.
 
amoremio82
amoremio82 il 27/12/07 alle 14:41 via WEB
Beh inutile essere presuntuosi, ognuno di noi ha fatto e ha ricevuto del male e l'esempio del 1^Martire è davvero un boccone amaro da mandar giù !! Quanti di noi sono stati pugnalati alle spalle dai migliori amici, quanti sono separati e gli ex ora calunniano, perseguitano, e giurano eterno amore a qualcun altro...come si puo' perdonare... Penso anche ai politici corrotti, i medici ke praticano aborti, gli ubriachi ke provocano incidenti mortali, i delinquenti e gli stupratori...come posso perdonare o amare gente cosi???? Eppure Gesù lo ha fatto, amando ki lo uccideva... S.Stefano in punto di morte poteva puntare il dito e dire"ci rivedremo nel giorno del giudizio e non la farete franca" invece ha pregato "Signore, non imputare loro questo peccato".... Forse proprio qui si racchiude il vero messaggio di riuscire a perdonare senza vendetta alcuna.... Forse Dio vuole ke distinguiamo il Peccato dal Peccatore.... allora si ke potremmo odiare l'AZIONE e perdonare la mano di ki la compie, dato ke tutti siamo tentati e siamo tutti peccatori....
 
 
fastr
fastr il 27/12/07 alle 17:06 via WEB
Di messaggi ne ho ricevuto tanti da te e tutti molto interessanti, ma lo spessore di questo post offre una tua retrospettiva molto interessante. In sostanza hai fatto una sintesi, forse della tua vita, ma sintomatica della realtà. Insomma per me hai centrato a pieno il bersaglio. Distinguendo il peccato dal peccatore, non si può che focalizzare l’attenzione sull’azione, o meglio sulla motivazione che spinge dell’atto. Ritornando al tema, ci sentiamo Martiri o Eroi? Dovremmo secondo la tua riflessione valutare lo stato dei fatti, ovvero se la motivazione che ha prodotto l’azione è determinata da un sostegno ad una causa che investe una collettività, o in particolare di un gruppo sociale e magari piu’ debole. In questo caso la nostra lotta serrata, se perennemente ostacolata da pochi e potenti interlocutori, può generare su chi la produce un possibile posizionamento da martire del momento per divenire eroe, dopo la morte, quando della tua lotta ne godono le generazioni successive alla tua e quando le generazioni riconoscono in te il loro idolo. Quando la tua posizione di difensore dei piu’ deboli resta inevasa, solitamente si parla di lotta contro i mulini a vento, ovvero non giunge a risultato concreto, passibile di ricaduta nei posteri o nella società, vi è il rischio di divenire martire e in qualche raro caso, come è accaduto a Santo Stefano, si viene eletti dalla Chiesa di appartenenza “ Santi”. Lea, ma i Santi sono eroi? E che differenza c’è tra un Santo e un Eroe? Forse il primo è democratico di destra e l’altro democratico di sinistra? Scherzo ma mi piacerebbe rileggerti. Abbraccio da Fastr
 
   
amoremio82
amoremio82 il 27/12/07 alle 18:00 via WEB
mmmh ti piacerebbe rileggermi! Eccomi... secondo me tu rispondendomi hai già spiegato le figure dei Santi e degli Eroi... anche se io dico SI i Santi sono Eroi.... si. Sono eroi di Virtu' e di Vangelo Vissuto...dato ke ogni Santo e' stato un Umano.C'e' solo da distinguere la forma dell'eroismo.... Una puo' essere quella ke deriva da un bisogno improvviso, che risponde all'impulso di un istante ...penso a ki da la propria vita per salvarne altre e di esempi ne abbiamo molti tra carabinieri, poliziotti o persone comuni che oltre a fare il proprio dovere rispondono a una coscienza; l'altra forma e' certamente l'eroismo quotidiano che si ripete, dove c'e' la consapevolezza del pericolo e la certezza dei rischi che si affrontano...penso a tutti coloro ke hanno aiutato gli ebrei nella seconda guerra mondiale, penso a Padre Pio, ai missionari, a Giovanni Paolo II.... Si fastr,... i Santi sono Eroi...
 
     
fastr
fastr il 28/12/07 alle 15:30 via WEB
Vedi Lea, ognuno di noi cerca di dare una risposta esauriente ai temi che trattiamo, ma di fatto nessuno di noi è in grado di dare una risposta assoluta. Tutto ciò che diciamo dunque è relativo. Poi accade, come stiamo facendo noi, di confrontarci, di uniformare la comunicazione, di concertare soluzioni e infine di condividere pensieri. Dal mio punto di vista, c’è differenza tra eroe e Santo. Intanto il secondo (il santo) precede un nome e si scrive con la lettera maiuscola e il primo, viceversa, si usa nel linguaggio comune senza essere seguito da un nome e si scrive con la lettera minuscola. Chissà perché? Il Santo per essere tale ha necessità di essere processato dalle alte cariche e organismi della nostra Chiesa Cattolica (o di altre fedi religione), l’eroe è acclamato e riconosciuto dal popolo, dal gruppo, dall’individuo. Forse il Santo produce miracoli a singoli individui e magari l’eroe è piu’ orientato a collettivizzare la sua opera. Forse il primo, il Santo, è riconosciuto da gruppi sociali targettizzati, mentre l’eroe può essere identificato da una gran parte della società. Insomma, possiamo andare avanti fino a quando vogliamo. Ma siccome prima o poi a conclusione dobbiamo giungere, direi che stavolta siamo in linea e non litigheremo se io sono Eroe e tu Santa… Scherzo ma è un modo come un altro per ironizzare su tutto. Fastr
 
     
amoremio82
amoremio82 il 28/12/07 alle 15:49 via WEB
Sai mentre ti leggevo pensavo esattamente la tua stessa frase finale *___* (sorrido)...siamo in linea si..... ma io pensavo entrambi Eroi,,, scherzo, naturalmente.... tvb oggi si.... tvb...LEA:-)
 
     
fastr
fastr il 28/12/07 alle 15:54 via WEB
Smettila di trovare le differenze anche quando effettivamente non ci sono... Scherzo anch'io, ma su questa riflessione ti ho già risposto ironicamente "Il santo è di centro destra e l'eroe è di centro sinistra.” Quindi, vuol dire che è per me non c'è differenza tra l'uno e l'altro. Se ti va leggi la risposta che ho dato a Cocca e vedrai che mi troverai in perfetta sintonia. un bacio fastr
 
     
amoremio82
amoremio82 il 28/12/07 alle 16:53 via WEB
Si tesoro.....fatto, e dai ,... non pensare sempre ke voglia a tutti i costi cercare scontri con te.... Siamo in linea si ,.... non solo io e te ma.... molti, molti nostri amici,.... kiss
 
     
fastr
fastr il 28/12/07 alle 17:49 via WEB
Dai lo sai che non penso nulla, tranne che è per me, un modo come un altro per farti chiacchiarare e stuzzicarti... è perchè mi sono affezionato a te ai tuoi messaggi e agli amici che ci scrivono o ci leggono... Sai quanto si divertono. Kisssssssssssssssss
 
EvolutionMoka
EvolutionMoka il 27/12/07 alle 15:26 via WEB
Chi segue le proprie idee fin in fondo perchè ci crede e esse si rispecchia va lodato e ammirato. Anche se le sue idee sono diverse dalle nostre. L'importante è non fare del male agli altri, sempre e comunque. In un mondo di finti eroi e presunti martiri c'è bisogno di più umanità e amore. I veri eroi sono quelli che continuano ad amare, giorno dopo giorno ostinatamente. Un abbraccio. Giò.
 
 
fastr
fastr il 27/12/07 alle 17:06 via WEB
Si Giò, l’importante è non fare del male agli altri! Ma mi sai indicare con quali criteri e quali sono i parametri con cui misuriamo la nostra azione in ragione del male che procura ad un’altra persona o alla società. Forse non vi sono standard su cui misurarci tutti, bensì relazioni su cui basare rapporti e dialoghi che nella nostra riflessione dovrebbero essere privi di predeterminata cattiveria. Spesso però facciamo del male senza accorgercene, allora è dura capire chi è il martire e chi è la vittima. Secondo me il senso può svilupparsi, non toccando l’aspetto religioso, ma soltanto facendo una differenziazione di questo tipo, supponendo che il martire è colui che chiude la sua giusta causa in silenzio, in punta di piedi, senza onoranze alcune. L’eroe, forse, è colui che raggiunge giusti risultati per gli altri, da cui riceve la sua giusta e cercata ricompensa in termini di affermazione e d’acclamazione. Abbraccio da Fastr
 
ilmiointrigomentale
ilmiointrigomentale il 27/12/07 alle 23:43 via WEB
......io festeggio SANTO STEFANO xchè è l'onomastico di mio figlio!!!!tutto qui......si lo so.....ormai mi conosci....che ci vuoi fare???.......sono cosììììììììììììììììì!!!!!!!! .....ciao....:)))
 
 
fastr
fastr il 28/12/07 alle 01:51 via WEB
Si è vero ti conosco, nel senso che sei come al solito imprevedibile. So che avresti da dire tanto su questo argomento, ma accetto la tua tradizionale e nota sintesi: "Santo stefano è anche il giorno degli onomastici di coloro che come tuo figlio si chiamano Stefano". Beh... allora permettimi di fare gli auguri al tuo Stefano, da parte dello zio Fastr. Carina questa dello zio vero? Buona notte
 
cocca2006
cocca2006 il 28/12/07 alle 11:09 via WEB
Martiri, eroi... io credo che ognuno sia se stesso fino in fondo... martire è chi vive e combatte per i propri valori anche quando questi nn sono patrimonio "popolare", quando schierarsi con forza provoca stupore prima, ammirazione poi, emulazione in seguito... eroe è chi ... vi racconto una storia... a pochi km da casa mia c'è un piccolo paese, una delle strade che vi fanno accedere ha una pendenza importante, qualche mese fa un giovane camionista è rimasto senza freni... poteva lasciare il mezzo, e cavarsela con pochi graffi, invece ha proseguito, suonando, facendosi sentire, facendo allontanare tutti e andando a sbattere dove, secondo i suoi calcoli, avrebbe fatto meno danno... nessuno è morto, lui ha perso una gamba e la mano dx... ha 30 anni... e ha salvato un mare di vite... lui è un eroe... l'eroismo nn è un valore aggiunto... l'eroismo è chiuso dentro ognuno di noi...
 
 
fastr
fastr il 28/12/07 alle 15:47 via WEB
Cocca, bel post. Qui il livello si alza sempre di piu’ e meno male… Finora, il senso che abbiamo dato ai nostri precedenti confronti, con gli amici che tu anche conosci, e che penso avrai letto, è stato piu’ rivolto a esternazioni di carattere sociale e religioso, piuttosto che su singolo individuo e di conseguenza con connotazioni di tipo etico/morale. L’esempio che tu porti a riflessione è emblematico di quanto ciascuno di noi, nel suo piccolo può rappresentare, seppur per un gruppo ristretto di persone, l’eroe del momento, l’eroe dell’accadimento, l’eroe dell’evento, e via di seguito e fermarsi lì a livello sociale. In questi casi, con la morte dell’eroe finisce l’aggregazione dei soggetti che hanno beneficiato dell’atto di eroismo, di conseguenza non vi è un eroe, ma un atto di eroismo. E sì, in questa direzione anche il tuo autista è un eroe. Sicuramente nessuno mai si permetterà di proporlo Santo… eppure forse lo è!? Lasciamo quest’enigma ai posteri, va… che è meglio. Un bacio Cocca
 
piero6058
piero6058 il 28/12/07 alle 14:56 via WEB
Amare i propri nemici non è proprio facile. Sarebbe bello (rectius: evengelico) poterlo fare .... La realtà dell'uomo è però ben altra: amare il nemico va contro la nostra stessa natura ! Comunque, sforzarsi di amare i nemici non fa male ! Un bacio all'amico Fastr. PIERO
 
 
fastr
fastr il 28/12/07 alle 15:50 via WEB
Piero, da questo punto di vista, non riesco proprio a fare questo sforzo, l’unica cosa che riesco a fare è semplicemente quella di ricambiare l’”effetto” con l’indifferenza. Il nemico purtroppo esiste e in qualche modo va neutralizzato, reso innocuo, altrimenti ci annienta. Abbraccio - Fastr
 
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