EXHAUSTION

Post N° 274

LETTERA AD UN INCONTRO "CASUALE"...

…Si, “casuale” tra virgolette…
Perché in questa vita quanto c’è di casuale?
C’è chi dice che nulla succede per caso…
Io non so se ci credo o no.
Cerco solo di prendere le cose buone che arrivano e di fare esperienza di quelle un po’ peggio (un bel po’…)…
Per provare a non ricadere negli stessi errori di sempre…
E banalmente dico “Errare è umano, perseverare è diabolico”…e d’altra parte anche tu mi hai detto che sono una mezza streghetta.

Perché ora sto scrivendo questo, davvero non lo so.

Non so neanche se in qualche maniera arriverai a leggerlo.
Non importa.
Mi va di scrivere una cosa che sembra addirittura seria in questo blog…

Probabilmente scrivo solo per il fatto che stamattina mi sono svegliata con una bella sensazione.
Perché mi sono resa conto di aver sognato di accarezzare i tuoi riccioli morbidi. E appena sveglia, ed ancora per un po', ho avuto ancora quella sensazione tra le mani.
Mi ricordo la mia voce che ti chiede se sono i tuoi capelli veri, e mi ricordo la tua voce che mi dice di continuo “Capisci?”, che mi fa ridere.

Il problema forse è proprio questo.
Che io capisco tutto. Troppo, forse.

Davvero non so perché sto scrivendo questo...
Forse perché dopo tanto tempo sei la prima persona che mi ha fatto riflettere su alcune cose...
Forse perché dopo tanto tempo sei la prima persona che mi ha fatto spegnere la testa. Proprio come io ho chiesto a te, e come tu hai fatto. Credo.
Forse perché dopo tanto tempo sei la prima persona che mi ha detto chi sono. Anche se io stessa non ci credo.
Forse perché mi hai chiesto chi mi ha ridotto così, e forse perché mi rendo conto che sono stata io, e soltanto io, con il mio masochismo intrinseco, a farmi ridurre così dal mondo.
Forse perché con il tuo fare scherzoso, che la gente si chiede se ci fai o se ci sei, sei molto più simile a me di quanto si possa immaginare.
Forse perché ho guardato oltre e ho visto in te qualcosa che non so neanche se tu stesso vuoi dare a vedere…o se magari lo sai…
Forse perché è soltanto l’ennesima puntata della storia della mia vita in cui non riesco ad essere la protagonista, ed è tutto dire…
Forse perché mi viene in mente che davvero tutto quanto non è stato un caso, che sono stata contenta di averti incontrato, che se non avessi fatto quello che ho fatto non ti avrei mai conosciuto.

Forse perché vorrei dirti tutto questo, e anche se mi piacerebbe moltissimo, non so se mai ne avrò la possibilità…

E allora rimarrò qui, comunque sorridente, ricordando il tuo abbraccio mentre indossavo quel vestitino nero che non mi apparteneva, pensando alla tua voce che mi dice “Sono solo passato a salutarti” e accarezzando con le mie mani i tuoi morbidi riccioli.
Un bacio. Se vuoi.