Ecoeconomia

In Italia a inizio 2014 chiudevano due imprese ogni ora. Nel corso dei mesi la situazione è soltanto peggiorata, eppure oggi il dato sulla fiducia delle aziende in Italia in ottobre è uscito in aumento e soprattutto meglio delle aspettative.
E' vero che chi sta sopravvivendo deve essere dotato prima di ogni altra cosa di una buona dose di ottimismo, è vero che , se sarà confermato, il defalcare dall'IRAP l'assurdità del costo del lavoro, è senz'altro una mossa corretta oltreché dovuta, ma è altrettanto vero che la situazione in termini di vendite e di ordini continua ad essere pessima ed in costante peggiormanento.
Allora un dubbio sorge spontaneo: possibile che i dati sulla fiducia, sia di qua che di là dall'oceano spesso vadano completamente fuori trend col resto dei dati produttivi?
La perplessità avanza anche perchè quelli sulla fiducia sono senz'altro i dati più manipolabili. Forse sarebbe corretto pubblicare anche gli elenchi di chi partecipa a questi sondaggi. Se non altro si potrebbe avvicinarli per capire cosa li rende così ottimisti; per eventualmente copiare le loro strategie aziendali che evidentemente debbono essere di grande successo, in un periodo, ormai lungo, in cui invece la maggior parte delle aziende incontra difficoltà sempre più rilevanti, ogni giorno di più.
Non vogliamo certo inondare di pessimisomo la già precaria situazione generale, ma certo è che dati così confliggenti col sentire comune, sono veramente da studiare o per farne, come detto, un caso di scuola ovvero con l'auspicio che riprendendo ad essere più collegati all'economia reale se non altro facciano sentire meno soli tutti gli imprenditori in difficoltà. Situazioni riassuntive più credibili potranno anche, perché no,  ridare più fiducia nella credibilità delle istituzioni che li pubblicano ed in generale negli apparati di governo che se ne vantano.