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CHE COSA STAI FACENDO PER LA TUA PERSONALE SALVEZZA?

Post n°2 pubblicato il 25 Aprile 2011 da giugibzz1
 

 

                      

“Perché chi vuole salvare la sua vita la perderà; ma chi perderà la sua vita per causa mia e del vangelo, la salverà” Mc.8:35.

 

       Gentile e benvenuto amico, che ti trovi in questo momento a leggere, chissà per quale prevalente motivo, questo mio breve ed esortativo testo, che ti riguarda e ti rimanda al problema fondamentale per la tua esistenza, dimmi dunque, e senza tergiversare rispondi, possibilmente con una mano posta sulla coscienza, alla mia provocatoria nonché nuda e cruda domanda: “In vista, appunto, della tua salvezza eterna, che cosa stai facendo per prepararti alla morte?”. Forse sei ancora piuttosto giovane, e, quindi, potresti ribattere: “Perché pensarci adesso? Ho ancora tanto tempo davanti a me!”. Ma ne sei del tutto sicuro? La morte purtroppo non dorme mai, tutt’al più sonnecchia, poiché è sempre in agguato con le sue disgrazie, e non risparmia effettivamente nessuno lungo il suo obbligato ed esiziale percorso, né alcuno guarda in faccia, ma si fa beffa di ognuno, anche in questa nostra frenetica e avveniristica società, dove nemmeno il progresso, quello scientifico-tecnologico per intenderci, che pure ha debellato, nel campo medico-farmaceutico, tante pericolose malattie del passato, riesce in qualche maniera a contenere nella sua sovente irrefrenabile furia devastatrice, che si concretizza, per lo più, con improvvise e perciò imprevedibili catastrofi naturali, foriere di tanti inconsolabili lutti e incalcolabili danni. E allora, perché non prepararsi in tempo? Perché non riceverla, consapevoli, nel migliore dei modi? O non sarai, per davvero anche tu, uno di quelli che pensano che dopo questa vita tutto finisca e si ritorni al silenzio, e il nostro essere si riduca a una manciata di pulviscolo? Se è così, stento a crederci. Dunque, saresti più sapiente di colui che disse un giorno: “Io sono la risurrezione e la vita: chi crede in me, anche se fosse morto, vivrà, e chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno”? (Gv.11:25-26). O era un pazzo costui per affermare tali cose? Non ci sono alternative. Se difatti fossi io, o tu, o qualsiasi altro di noi ad affermare ciò, saremmo presi, e a ragione, per pazzi. Ma lui, no, dal momento che quell’uomo era Gesù. E se non ti sei mai accostato alla sua vita è tempo di farlo, leggendo i Vangeli. E allora scoprirai quale sublimità di linguaggio, quale santità nella sua persona, quale fermezza nel suo agire, e in più quanta pazienza, quanta umiltà, quanta misericordia verso il suo prossimo, in particolare se peccatore, malato e bisognoso, mettendo in pratica, lui per primo, ciò che predicava, e arrivando fino alla morte, al supplizio ignominioso della crocifissione, per riscattare, volontariamente, l’umanità corrosa dal peccato originale e condannata alla scomparsa perenne (cfr.At.10:37-43; 13:26-39). Ma poi venne la risurrezione e dopo di questa, in poco più di duemila anni di storia, miliardi di uomini hanno professato la propria fede in lui, e milioni ne hanno pagato con il sangue questa loro testimonianza. Ancora, lo hanno omaggiato gli artisti più illustri, ognuno nel proprio campo. Fu preannunciato secoli prima che venisse al mondo (cfr.At.3:21-24; 26:22-23). Egli solo, nella storia delle religioni, ha avuto la sfrontatezza, agli occhi degli uomini, di dichiararsi Figlio di Dio e unica via per arrivare a lui (cioè al Padre): cfr.Mt.16:16-17; 26:63-64; Gv.14:6. Per questo fu ucciso: per blasfemia (cfr.Gv.10:33; 19:7). Non ritardare perciò la tua conversione, accostati a lui. Probabilmente appartieni ad una confessione cristiana che ti ha dato motivo di scandalo. O, ancor più, ti scandalizza il fatto che esistano così tante confessioni cristiane, in disaccordo tra loro. Ti capisco; ma sappi andare al di là delle apparenze. Intanto, al di sotto delle divisioni lampanti, troverai delle verità fondamentali che uniscono tutti i cristiani: l’affermazione cioè della divinità del Cristo e la efficacia della sua morte per la nostra salvezza eterna (v.Col.1:15-20). Poi, che il capo effettivo della chiesa, oltre che esserne il fondamento, è Gesù stesso (cfr.1Co.3:11; Ef.1:22-23; 5:23), e che alla fine del mondo solo lui sarà a giudicare tutti i morti e a svelare la verità su ciascuno (cfr.Mt.25:31ss.; At.17:30-31). Così disse l’apostolo Paolo in una sua lettera: “Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando venga il Signore” (1Co.4:5). E certamente, nessuno può comandare sulla tua coscienza, neanche la tua chiesa di riferimento, tranne Dio. La chiesa di Cristo è assai più vasta delle chiese locali. Gesù stesso ti dice come comportarti verso un fratello che pecca, ma non ti dice che per costui tu debba perdere la fede (v.Mt.18:15-17). Abbi perciò fede in Dio e conservala se non vuoi dannarti. Non ho motivo di pensare che tu sia un malandrino. Verosimilmente aiuti gli amici, o addirittura il prossimo. E allora, se già operi il bene, che cosa ti impedisce di avvicinarti a Gesù? Vuoi forse, per uno sciocco motivo d’orgoglio, o d’ignoranza, o di ripicca infantile, perdere un’occasione tanto importante? Ricorda che Gesù ci ha detto: “Senza di me non potete fare nulla”, e “Chi non semina con me, disperde” (Gv.15:5; Lc.11:23). Vuoi dunque disperdere quel poco di buono che stai facendo? Può darsi che tu abbia paura di rinunciare per lui a qualche tuo bene, o a qualche tuo vizietto. Ma sappi che prima o poi li perderesti inevitabilmente, e che vivere una vita affrancata dalla servitù della ricchezza e dei piaceri è, in fondo, vivere una vita migliore. Che ti gioverebbe, del resto, guadagnare anche il mondo intero, se poi perdi o rovini te stesso? O che potresti mai dare in cambio della tua vita? (v.Mc.8:36-37). Scommettere sulla promessa di Gesù e quindi puntare sulla vita eterna, invece che sulla precarietà di questa esistenza è, assennatamente, puntare su una posta infinitamente più alta e con costi per di più sopportabili, tutto sommato ragionevoli: se perdi la scommessa, alla fine non avrai perso che cose che, come ripeto, perderai comunque, se vinci, però avrai guadagnato in un sol colpo e per sempre tutto. Ne sei convinto? Mi auguro di sì.

 

 

 









                                                                                 giuliobozzi53

 POGGIBONSI, 25/04/2011

 

 

 
 
 
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