Romanzo scientifico

Matematica e scienza: un romanzo

Creato da EdMax il 13/03/2011

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

silvianeriniMargherita281028EdMaxmimmominunnieastvillagecaterina.stillitanodiletta.castellifenormone0cloud.9remulettochicauto_2015amorino11IrrequietaDDJ_Ponhzi
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« L'animale donna - La co...L'animale donna - La co... »

L'animale donna - La complessità della forma femminile (di Desmond Morris)

Post n°110 pubblicato il 25 Maggio 2011 da EdMax
 

 

Desmond Morris, L’animale donna – La complessità della forma femminile (Mondadori 2005)

Le sopracciglia

«Possedere un’area nuova di pelle sopra gli occhi – scrive Morris – ha fornito ai nostri antenati una zona ulteriore per inviare segnali visuali»: le sopracciglia, «indicatori che aiutano a rendere ancora più evidenti i movimenti della pelle, anche da lontano». Anziché grondaie che impediscono al sudore e alla pioggia di finire negli occhi, sono «strumenti di segnalazione che trasmettono in tempo reale informazioni ai compagni sul mutare dell’umore del loro proprietario».

Se aggrottare le sopracciglia è un’azione evidente nei contesti aggressivi, alzare le sopracciglia è l’espressione di qualcuno che è rimasto di stucco, e può significare anche «meraviglia, stupore, sorpresa, felicità, scetticismo, negazione, ignoranza, arroganza, anticipazione, domanda, incomprensione, ansietà e paura». Anche drizzare un solo sopracciglio può segnalare scetticismo: «l’unico sopracciglio alzato funziona come punto di domanda, in relazione con l’altro occhio minaccioso». Corrugare le sopracciglia è associato a dolore e ansia, abbassare e sollevare rapidamente le sopracciglia è un gesto di saluto.

E veniamo alle sopracciglia femminili. Più fini e meno folte di quelle dei maschi, le femmine hanno comunque cercato da secoli di assottigliarle ulteriormente con la rasatura, la depilazione a cera, le pinzette, il trucco. «Sopracciglia artificiali disegnate più in alto della loro posizione originale danno un’aria innocente e fanciullesca, a occhi sbarrati. Una donna che abbia le sopracciglia troppo basse, quelle che non a caso a volte sono chiamate le sopracciglia della strega, può infatti avere un aspetto alquanto sinistro».

Le orecchie

Quasi 2000 anni fa. Plinio il Vecchio scrisse: «Quando le nostre orecchie scintillano e pizzicano, qualcuno sta parlando di noi in nostra assenza».

Le orecchie svolgono ben altre funzioni. Quali? Raccogliere i suoni e inviarli al cervello? Certo! Oppure appendervi orecchini? Non solo.

Per svolgere la loro «funzione erotica», scrive Morris, le orecchie hanno sviluppato lobi morbidi e carnosi che «durante l’eccitazione si gonfiano di sangue, diventando insolitamente sensibili al tatto. Accarezzare, succhiare e baciare i lobi durante l’atto sessuale è un forte stimolo erotico per molte donne».

«È impossibile trovare due persone con le orecchie uguali fin nei dettagli». Tra le «tredici zone dell’orecchio», Morris ne presenta due: il lobo carnoso, libero o attaccato, e «una piccola protuberanza sul bordo dell’orecchio chiamata tubercolo di Darwin». Lo scienziato dell'Origine delle specie era convinto che si trattasse di «reliquie delle punte di orecchie che in passato erano erette e aguzze».

I “lombrosiani” credono di poter identificare il carattere e la personalità attraverso le proporzioni del viso: «un’orecchia grande indica un vincitore, un’orecchia piccola e ben formata appartiene a un conformista, un’orecchia a punta un opportunista». Un «insulto all’intelligenza umana».

Essendo un’ala di pelle che circonda un orifizio, le orecchie sono sempre state viste come simboli dei genitali femminili: «in Iugoslavia un termine gergale per la vulva è “orecchio tra le gambe”. In alcune culture, la mutilazione delle orecchie è utilizzata come sostituto della circoncisione femminile. Nell’Antico Egitto la punizione per un’adultera era l’amputazione dei padiglioni auricolari con un coltello affilato, un altro esempio di orecchie come sostituto dei genitali.

E poi: tirare le orecchie ai bambini; bucare i lobi per indossare orecchini o allargare i buchi in modo che il lobo si estenda sempre più verso il basso e poter inserire così fino a 50 anelli di ottone. Fino al moderno piercing.

 

Prossimo post: Gli occhi

EdMax

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963