Creato da eranaeala il 21/02/2006

Pensieri ed Emozioni

OLIMPIADI A PECHINO? NO, GRAZIE!

Le OLIMPIADI sono da sempre un momento di festa e di competizione sportiva ma anche d'incontro, confronto per i partecipanti e un'occasione di sviluppo per il paese che le ospita.

Ma come � possibile che un evento di questa portata sia organizzato in un paese come la CHINA?

Un paese dove non vengono rispettati i diritti di culto -> vedi i monaci.

Un paese dove le persone vengono arrestate perch� pubblicato su internet le loro idee se queste contrarie alla linea di Pechino.

Un paese dove non si � liberi di scegliere quanti figli mettere al mondo.

Un paese che nega l'assistenza medica ai carcerati o a chi � agli arresti domiciliari.

Un paese che filtra le notizie che possono uscire dalle sue mura.

Un paese che se non rispetta la vita umana figuriamoci l'esistenza degli animali. Animali, cani, gatti e specie protette che vengono uccise o squoiate vive per i vostri maglioncini a 10E che comprate al mercato.

Un paese il cui fatturato aumenta ma che inquina in maniera indiscriminata.

Un paese che produce sfruttando la manodopera di ogni et� i cui prodotti sono potenzialmente tossici e pericolosi ->ricorsate il caso Mattel?

Un paese in cui sono presenti 1046 laogai.. e se non sapete cosa sono ve lo dico io: sono i campi di concentramento.

io non sono un politoco, non ho potere e non ho voce ma posso dire a tutti coloro che passano di qui cosa non va in CHINA. Posso dire a tutti voi che io non compro nulla che sia prodotto in CHINA. Posso dire a tutti voi che io non guarder� le olimpiadi e cercher� di convincere tutte le persone che conosco a fare altrettanto.

Quindi se avete letto fino a qui, copiate e create un box nei vostri blog perch� � giusto che tutti sappiano e che tutti dicano quello che � la CHINA.

« e alla fine l'invito è ...

...esami del sangue e sp... »

...quando l'amore uccide...

Post n°729 pubblicato il 16 Agosto 2010 da eranaeala

...nei giorni scorsi riflettevo (da persona SANISSIMA donatrice di sangue e iscritta all'ADMO) leggendo discussioni e articoli di quanto spesso si parli di sesso e mai di malattie sessualmente trasmissibili... sconcertante...

e sì perchè il peggio che possa capitare a fare sesso non protetto non è una gravidanza, lì puoi scegliere più o meno giustamente (ognuno faccia i conti con la sua coscienza!) se mettere al mondo il bimbo oppure no, se darlo in affidamento o tenerlo.

no, oggi volevo parlare di una malattia come l'AIDS, portata dal virus HIV (sindrome da immunodeficienza umana acquisita). Questo virus non uccide da solo. Rende il vostro corpo totalmente indifeso a qualsiasi malattia... Spesso i malati muoiono per un raffreddore, una febbre, una polmonite che il loro corpo non sa e non può più combattere.

Il più celebre morto di tutti i tempi è Freddie Mercury, il Re del Rock , triste la sua fine. Malato e morente in svizzera. Ricordo che quand'è morto ero alle elementari e forse le manifestazioni di affetto dei fans furono più importanti di quelle per Michael Jackson.

Tra i famosi sieropositivi c'è Macig Johnson. Il Re del Basket. Il più grande dell'NBA. Ora ritirato dalla pallacanestro impiega tempo, soldi ed immagine per sensibilizzare i giovani e raccogliere fondi per la lotta/ricerca di una cura per la malattia che l'ha colpito nel 1991.

Il primogenito di Nelson Mandela, GREG LOUGANIS MAKGHATO MANDELA è anche lui morto di AIDS. Grandissima piaga per il continente Africano.

Sull'Home Page di Libero possiamo leggere l'incriminazione a carico di una cantante Tedesca, Benaissa, per aver trassmesso il virus dell'HIV a un suo patner. Colpevole di non aver usato le precauzioni nonostante fosse conscia di aver questa terribile malattia.

E nel mondo di internet quanti blog e racconti in prima persona si possono trovare di persone più o meno giovani contagiate da questo virus? Tantissime! Persone all'apparenza sane ma che in realtà non lo sono. E quante di loro sono state contagliate da patener inconsapevoli o semplicemente cattivi?

E quanti di voi genitori sono coraggiosi tanto quanto i miei da spiegare ai loro figli che dopo la storia delle api e dei fuori esiste anche la storia dell'AIDS?
Quanti spiegano che queste malattie non si diagnosticano come un raffreddore? Che è necessario un esame del sangue? Che basta una volta sola in cui si abbassa la guardia e ci si gioca la vita?
Perchè chi da sano deciderebbe di spendere la propria vita con una persona malata? Quale donna deciderebbe, sapendo d'esser malata, di mettere a mondo un figlio?

Quindi, vi prego, pensateci, fate ragionare le persone accanto a voi. Cominciate ad avere una coscienza sociale!

L'AIDS PUO' COLPIRE TUTTI.
E VOI VI LASCIATE COLPIRE?

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Commenti al Post:

...quando l'amore uccide...

AngeloQuaranta il 16/08/10 alle 18:44 via WEB

Un bel post ... brava

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zelda.57 il 17/08/10 alle 09:58 via WEB

Credo che la cosa principale sia dare continuamente rilevanza alla questione, informazioni, ed educare i giovani fin dalla scuola, che tuttavia non deve essere l�unica preposta a tale scopo. Come in tutte le cose, la prima educazione deve venir impartita in famiglia e i genitori devono essere preparati a loro volta. Pare sempre che le cose debbano toccare gli altri e mai noi e i nostri cari�e questo � l�errore pi� grande. Buona giornata ^___^

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gioia58_r il 17/08/10 alle 11:53 via WEB

hai dimenticato che venne fuori quando mor� il grande attore Rock Hudson, morto nell'85

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eranaeala il 17/08/10 alle 12:11 via WEB

quando � morto non avevo ancora 3 anni, non me lo conoscevo neppure. ma se cerchi su interne c'� una lista lunghissima di nomi famosi morti a causa dell'AIDS

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amoon_rha_gaio il 17/08/10 alle 12:22 via WEB

di certe cose non si parla perch� sono argomenti tab� e in tutto questo una grande responsabilit� ce l'ha la chiesa che, specialmente in Italia, influenza tantissimo il pensiero degli italiani. Informare le persone non � mai sbagliato: dell'aids credo si parli poco, ma si parla ancora meno delle altre malattie sessualmente trasmissibili. Buona giornata

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la_flo il 17/08/10 alle 21:39 via WEB

signorina cara non si muore pi� di aids almeno nei paesi "civilizzati" ( ovvio qstione africa/terzo mondo � diversa, per parlarne bisognerebbe sviscerare un complesso discorso economico che le case farmaceutiche non accetteranno mai) cmq � pi� facile morire per un'epatite al giorno d'oggi che non di aids ... parlo cosi perch� vivo con un uomo che da dieci anni � sieropositivo, dolorosa scoperta fatta per caso, come � successo chi puo dirlo e non ci interessa saperlo, ormai il danno era fatto, anche perch� ha vissuto nel suo organismo in maniera latente per diversi anni, abbiamo combattuto battaglie psicologiche e pianto notti intere, ma con il senno di poi le dico che adesso al malattia la viviamo con tranquillit�, prende dei farmaci, anzi prende una sola pillola al giorno, vedo cardiopatici che ne prendono molte di pi�, e forse riusciamo anche ad avere un figlio, arrivando al dunque , nella maniera in cui ne parla lei crea paura, � giusto proteggersi, ma quello andrebbe fatto a prescindere, ma � giusto anche dare le informazioni in maniera corretta senza creare allarmismi e senza penalizzare chi poi viene toccato dal dramma ... si informi bene e non metta diagrammi che non le diranno mai come funziona in realta un saluto

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eranaeala il 18/08/10 alle 08:49 via WEB

felicissima della Sua testimonianza. ma io non accetterei un compagno sieropositivo esponendomi al rischio. il figlio che progettate penso dovrete farlo in provetta perch� l'amore classico senza preservativo penso per lei sia pericoloso. e anche un semplice tagliarsi il dito in cucina mentre si prepara da mangiare � un "pericolo". lei fa una scelta coraggiosa, forse di AIDS non si muore pi� (coi farmaci) ma � anche vero che che di AIDS non si guarisce. io non ritengo accettabile dover prendere una pastiglietta al giorno a vita per una disattenzione. certo � vero che l'epatite � anche lei un bel problema. ma paf pensare che l'AIDS sia al pari di un'allergia dove basta un antistaminico al giorno e risolvi il problema mi sembra un po' esagerato! ricambio il saluto

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zeta_mail il 19/08/10 alle 00:18 via WEB

"non accetterei un compagno sieropositivo sponendomi al rischio" che brutta frase che hai scritto, molto discriminante, razzista in un certo senso. Una persona sieropositiva molto difficilmente puo' infettare un'altra persona al di fuori di un rapporto sessuale non protetto, uno scambio di siringhe per i drogati. Il virus HIV e' abbastanza "debole", al di fuori del corpo umano ha bassissima resistenza, al contrario di quello dell'epatite, molto piu' "forte" e infettivo. Un incidente in cucina come dicevi tu quindi non creerebbe grosso pericolo. Dovrebbe succedere che la persona sieropositiva si tagli e sanguini, come pure l'altra persona e le due ferite vengano a contatto , il sangue infetto entri nella ferita dell'altro. Se poi la persona sieropositiva si sta' curando o lo e' stata avra' una carica virale molto bassa, se i farmaci funzionano, molto bassa da essere poco infettiva. E' che parlando cosi' male di HIV e AIDS si crea ancor piu' panico e "odio" verso le persone sieropositive che subiscono cosi' tanti pregiudizi.

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eranaeala il 19/08/10 alle 09:16 via WEB

Sono sana, ad eccezione dei problemi di allergia. Ho smesso di fumare perch� fa male. Non bevo. Non ho eccessi. Ho sempre cercato di conservare al massimo la salute che mi � stata donata alla nascita. E' un bene troppo prezioso. Non odio chi � malato ma ho paura. Ho nel parentato delle persone malate di epatite ma portatori sani. B� nonostante l'affetto ho sempre paura di un contagio. Sar� fissata, senza dubbio ma penso sia meglio esagerare con l'attenzione che non la leggerezza.

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zelda.57 il 18/08/10 alle 09:24 via WEB

Ciao eranaeala, ero passata a vedere se avevi postato qualcosa oggi...ripasso pi� tardi, per ora ti auguro una serena giornata ^___^

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arnsac il 18/08/10 alle 10:35 via WEB

Bell'articolo...guardando il grafico si capisce come gli omosessuali e gli eroinomani abbiano capito come "tutelarsi" da questa ed altre malattie, mentre gli eterosessuali continuano imperterriti ad avere due belle fette di prosciutto sugli occhi...mah. Come donatore di sangue e per il rispetto che ho nei confronti della mia compagna non mi sognerei neanche di avere rapporti non protetti se dovessi "cadere" in un tradimento. Purtroppo ci sono persone troppo poco sensibili al problema e mi cadono le braccia quando sento miei amici dire...si l'ho fatto "senza" ma di lei mi posso fidare...mah...mah e poi ancora mah...gente meditate. Io non riuscierei a vivere con il rimorso di aver rovinato la mia vita (s� rovinato perch� non � con una pillola al giorno che risolvi il problema....)per una "scopata" occasionale non protetta.

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eranaeala il 18/08/10 alle 10:54 via WEB

Grazie e felicissima di leggere un altro donatore AVIS come me. Forse solo chi dona sangue ha questa sensibilit�! Ma anche a me troppo spesso cadono le braccia... Tradire � sbagliato, farlo senza proteggersi � stupido! Ho la fortuna di avere una relazione stabile con un ragazzo serio e anche lui donatore di sangue. Quindi la certezza non solo della salute ma anche della morale che ci appartiene! Buona giornata

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zeta_mail il 20/08/10 alle 00:09 via WEB

Guardando bene il grafico, che poi non e' molto significativo, e' riferito a solo 8 regioni italiane , e manca quella che mi sembra essere la maggiore, per numero di casi, la Lombardia. L'infezione per l'uso di droghe e' sicuramente calato di gran misura sia per le importanti campagne di "diffusione" di siringhe pulite, mentre guardando il grafico non mi sembra poi che l'infezione per contatti omo-bisessuali sia calata, il tratto giallo nell'istogramma mi sembra sempre "forte", certo pero' sempre meno dell'aumento di quello dei contatti eterosessuali. Bisogna pero' pensare a diversi fattori. Per una persona omosessuale non e' mai stato un grosso problema fare il test HIV , anzi diverse loro organizzazioni lo "pubblicizzavano", lo facevano direttamente loro, mentre per una persona etero , sopprattutto un po' di anni fa, era forse un problema farlo, sopprattutto farlo sapere agli altri. E quindi poche persone che fanno il test, poche persone che possono risultare sieropositive.

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Ho messo via un bel p� di foto
che prenderanno polvere
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che rancori e sui perch�
Mi sto facendo un p� di posto
e che mi aspetto chi lo sa
che posto vuoto ce n'� stato ce n'� ce ne sar�.
Ho messo via un bel p� di cose
ma non mi spiego mai il perch�
io non riesca a metter via te
In queste scarpe
e su questa terra che dondola
dondola dondola dondola
con il conforto di
un cielo che resta l�
Mi sto facendo un p� di posto
e che mi aspetto chi lo sa
che posto vuoto ce n'� stato ce n'� ce ne sar�.
Ho messo via un bel p� di cose
ma non mi spiego mai il perch�
io non riesca a metter via
riesca a metter via,
riesca a metter via te

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Chi era Sergio Ramelli?

Sergio Ramelli era un ragazzo come tanti altri, che viveva i suoi 18 anni diviso tra lo studio, la passione per il calcio, la fidanzata e... la politica.
Frequentava l�Istituto tecnico Molinari di Milano, quando fu bollato con il marchio di �fascista� solo per aver scritto un tema in classe in cui biasimava gli omicidi delle Brigate Rosse. Erano gli anni Settanta, gli anni in cui vigeva la barbara legge dell� �antifascismo militante� in base alla quale chiunque non professasse idee comuniste era considerato un nemico da colpire e, possibilmente, da abbattere.
Fu cos� che Sergio dovette subire un �processo popolare� nella sua scuola, indifeso dai professori, dal preside, dai suoi stessi compagni. Fu cos� che venne aggredito pi� volte ed espulso dall�Istituto senza che le autorit� scolastiche, la stampa, la magistratura o la polizia si opponessero a questa che era ormai solo una delle tante, troppe violenze perpetrate dalla sinistra.
Sergio Ramelli fu costretto a cambiare scuola, ma non volle tradire i suoi amici e le sue idee continuando a frequentare il Fronte della Giovent�, l�organizzazione giovanile del MSI. Questa sua semplice coerenza, questo suo giovanile coraggio gli valsero la condanna a morte dei �nuovi partigiani�.
Identificato, minacciato, inseguito, poi aggredito in un bar, insieme al fratello e, infine, atteso sotto casa, il 13 marzo 1975. Per colpirlo si era mosso un commando di 10 persone che neppure lo conoscevano e che utilizzarono una foto �segnaletica� scattata da un suo compagno di classe. Lo aggredirono mentre legava il motorino e gli sfondarono il cranio a colpi di chiave inglese.
47 giorni dur� l�agonia di Sergio, in un�alternarsi di speranze e paure fino a quando, alle 10 del mattino del 29 aprile il suo cuore cess� di battere.
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