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« DOPO ARMAGEDDON IL REGNO DI DIO?LA PARTICELLA DI DIO »

SUICIDIO LONTANI DA DIO PER SEMPRE?

Post n°237 pubblicato il 12 Ottobre 2020 da sergiopaolo.65

SUICIDIO! LONTANI DA DIO PER SEMPRE ?

"Egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco"( 1 Corinzi 3:15)
PER I CODARDI, GL'INCREDULI , GLI ABOMINEVOLI, GLI OMICIDI (SUICIDI) ,I FORNICATORI, GLI STREGONI , GLI IDOLATRI E TUTTI I BUGIARDI , LA LORO PARTE SARA' NELLO STAGNO ARDENTE DI FUOCO E DI ZOLFO ,CHE E' LA MORTE SECONDA (Rivelazione 21:8) 

Gli STUDENTI DELLA BIBBIA , a differenza di altri gruppi di STUDENTI BIBLICI  i quali credono che durante il Millennio tutti avranno una seconda possibilità di salvezza ,noi crediamo che questa salvezza sarà concessa solo a coloro che nelle età passate e quelli del 'eta' attuale non hanno mai ricevuto il  messaggio del regno ,ma per quelli che l'hanno ascoltato e rifiutato non beneficeranno di questa opportunità(Matteo 25:41;Giovanni 3.16,18,36;5.24;Romani 8:1;2; Corinzi 6:2;Ebrei 3:7;9:27;Rivelazione 20:14;21:8;Salmi 95:7,9;Ecclesiaste 9:10;Amos 4:12 ecc ecc).(Articolo di fede 14/A)
 Il suicidio di un amico ,una persona cara o di un cristiano che è stato un esempio per noi, può sprofondarci, oltre che nel lutto, in una grande confusione e in una crisi di coscienza. Ciò può succedere anche nel caso, in cui veniamo a sapere dell'auto-morte di un parente o di un amico.Il suicidio  ossia «l'auto-uccisione» o la «morte data a se stessi» - è stato da sempre una questione molto dibattuta. Alcuni hanno affermato che il suicida, togliendosi la vita, pratichi un arbitrio verso Colui che gliel'ha data, anzi in tal modo si faccia egli stesso Dio. Qualcuno ha detto che con il suicida si commetta un peccato di incredulità. Che cosa dice la bibbia riguarda al suicidio? il fatto che una persona si suicidi , non ha fatto altro che "accelerare" il passo verso lo stagno di fuoco(Rivelazione 21:8). Tuttavia, chi ha commesso suicidio ha  rifiutato la salvezza in Cristo . La Bibbia menziona cinque specifiche persone che hanno commesso suicidio: Abimelec (Giudici 9:54), Saul (1 Samuele 31:4), lo scudiero di Saul (1 Samuele 31:4-6), Aitofel (2 Samuele 17:23), Zimri (1 Re 16:18) e Giuda (Matteo 27:5). Ognuno di loro fu un uomo malvagio, perfido e peccatore (non si dice abbastanza sullo scudiero di Saul per esprimere un giudizio sul suo carattere). Alcuni considerano Sansone un esempio di suicida (Giudici 16:26-31), però il suo scopo era di uccidere i Filistei, non se stesso. La Bibbia considera il suicidio al pari dell'omicidio, questo si tratta: uccidere se stessi. NON UCCIDERE.Una delle verità fondamentali nel Decalogo è "Non uccidere"(Esodo 2O.13)La parola ebraica usata in questo divieto non è "shachat" che ha il significato generale di uccidere, ma "ratsaceh"che significa assassinare. Affinché non si assassinasse l'immagine di Dio ;questo e "Non uccidere",(Genesi 1:28)     Dio è Colui che deve decidere quando e come una persona dovrebbe morire. Secondo la Bibbia, prendere quel potere nelle proprie mani significa bestemmiare contro Dio. Per capire come nella cultura religiosa occidentale si è pensato dei suicidi fin dal Medioevo, riportiamo la popolarizzazione, che Dante fece di tale idea. Dante e Virgilio si ritrovano in una foresta dagli alberi contorti e senza frutti, dove abitano le arpie e da dove provengono enigmatici lamenti. Su invito di Virgilio, Dante spezza un ramo, da cui escono sangue e lamenti; si trattava in effetti del suicida Pier delle Vigne, un consigliere di Federico II di Svevia: «Perché mi scerpi? / non hai tu spirto di pietade alcuno? / Uomini fummo, e or siam fatti sterpi: ben dovrebb'esser la tua man più pia, / se state fossimo anime di serpi» (Inferno, canto XIII). L'uomo-albero dell'inferno dantesco racconta che tutti i suicidi diventano alberi e vengono tormentati continuamente dalle arpie. Alla risurrezione, essendo l'anima d'ognuno di loro rinchiusa per l'eternità nell'albero, il loro corpo sarà appeso ad esso, perché non sarebbe giusto che riabbiano il corpo, di cui essi si sono privati da soli. Ciò contrasta chiaramente con la dottrina biblica, che non conosce distinzioni alla risurrezione, se non di quella a salvezza e a giudizio. Come si vede, nel passato si è visto nel suicida una specie di «maledetto» e di «senza Dio».  A ciò si aggiunga che, credendolo impuro, non aveva alcun diritto di essere seppellito nel «campo santo», ma solo in terra non consacrata. (Per la Bibbia tutto il cimitero è luogo di contaminazione, senza eccezioni!) In campo cattolico il prete si rifiutava di celebrare il funerale per chi si riteneva meritasse l'inferno. In campo evangelico alcuni potevano almeno sospettare che il suicida avesse perso la salvezza o non l'avesse mai avuta, visto il tal gesto. È probabile che il suicidio sia stato associato nell'antichità al tradimento di Giuda e al suo gesto disperato, dopo aver realizzato di aver tradito il sangue innocente.(Matteo 27:5;Atti 1:16,18;Zaccaria 11:12,13).Questo non significa che il suicidio non sia un peccato serio contro Dio. Secondo la Bibbia, il suicidio è omicidio, è sempre sbagliato. Avrei dei seri dubbi riguardo alla genuinità della fede di chiunque affermasse di essere cristiano eppure si suicidasse. Non c'è alcuna circostanza che possa giustificare qualcuno, specialmente cristiano, che prenda la propria vita. I cristiani sono chiamati a vivere la loro vita per Dio: la decisione su quando morire spetta a Dio e a Lui soltanto. Forse un modo buono per illustrare il suicidio per un cristiano potrebbe essere quello del libro di Ester capitolo 5. In Persia c'era una legge secondo cui chiunque si presentasse davanti al re senza essere stato invitato avrebbe potuto essere messo a morte, a meno che il re non stendesse il suo scettro verso quella persona per indicare di volerle usare misericordia. Per un cristiano, il suicidio sarebbe come volersi fare largo per vedere il Re anziché aspettare che sia Lui a convocarlo. Egli punterà il Suo scettro verso di te, risparmiando la tua vita eterna, ma non significa che sarà contento di te. Sebbene non stia descrivendo il suicidio, il versetto biblico di 1 Corinzi 3:15 è probabilmente una buona descrizione di cosa succeda a un cristiano che si suicida: "Egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco
Non e l' uomo che in relazione alla malattia, alla sofferenza e alla deturpazione puo dare termine alla sua vita tramite il suicidio  .Ma Dio Autore di vita,e la sua Parola ,come :" un 'ancora sicura e ferma della nostra vita"(Ebrei 6:19).Stando in buona salute è troppo facile parlare delle sofferenze degli altri .Perciò la Sacra Bibbia ci insegna che dobbiamo essere compassionevoli ( 1 Pietro 3:8) e riflettere su come ci sente a subire giorno dopo giorno la sofferenza e quando gli viene diagnosticato un male incurabile o quando il processo della malattia causa perdita di memoria e decadenza i tanti settori della vita, ecc. Il modo di affrontare queste situazioni è differente da persona a persona. Il fatto che, chi soffre di una malattia grave o di demenza ,desideri lasciare la vita, può essere comprensibile l'atto del suicidio ,e  decidere, come,  finire la sua esistenza , ma questo è contrario al significato stesso della vita.Chi non crede in Dio ,non ha nessuna prospettiva di guardare oltre la sofferenza ,per lui il suicidio "è l'unica e migliore soluzione.

LA SIONCRISTIANANA

 

La fede giudaica e cristiana ha avuto una grande influenza sul modo di pensare riguardo la vita umana come dono di Dio,creata a Sua immagine (Genesi 1:26,27). Anche il salmista Davide ha una visione elevata della vita egli innalza il suo creatore,esclamando:"Si,tu hai formato le mie interiori, tu mi hai intessuto nel grembo di mia madre, io ti celebrerò, perche sono stato fatto in un modo stupendo; le tue opere sono meravigliose ,e io lo so molto bene .Le mie ossa non ti erano nascoste ,quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo, e nel tuo libro erano già scritti tutti i giorni che erano fissati per me ,anche se nessuno di essi esisteva ancora ". La Sacra Bibbia insegna che il valore della vita non e determinato dal ruolo occupato dalla società ,ma dal valore della vita stessa, cioè l'uomo creato da Dio a sua immagine.(Genesi 1:28 )La convinzione che Dio è il mio Creatore, l'Autore della mia vita dà alla vita il suo vero valore e uno scopo profondo che è stabilito da lui. Davide dichiara: "I miei giorni sono nelle tue mani; liberami dalla mano dei miei nemici e da quelli che mi perseguitano"(Salmo 31:15).   Questa verità essenziale non è solo valida per il tempo in cui uno è giovane e vitale ,ma anche per la fase della vita in cui uno è invecchiato, malato o sofferente. La presenza di Dio in ogni situazione è la cosa più importante come afferma l'apostolo Paolo "Io ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non sono affatto da paragonare alla gloria che sarà manifestata in noi"(Romani 8:18).Il punto principale è come reagiamo alle sofferenze: con ribellione, con rabbia ,con delusione e con amarezza? O con fiducia che Dio è sovrano ed presente?Carissimo Amico ,Fratello in Cristo non fare  si che lo sconforto ,la sofferenza ,la malattia ,il dolore ,la morte di una persona   cara , possono impadronirsi della tua mente e portarti a commettere cose come il suicidio  dal quale ti separera' per sempre dalla  presenza del 'Iddio vivente e vero e non avrai piu  parte alla vita eterna alla presenza di DIO per sempre ,se qualche dubbio assale e fa prigioniera la tua mente ,rivolgiti a Dio nel nome di Gesù perché nel nome di Gesù c'è potenza (Filippesi 2:10).Afferiamo le parole dell'apostolo Paolo e facciamole nostre: "Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà l'afflizione ,o la distretta, o la persecuzione ,o la fame ,o il pericolo ,o la spada? Come sta scritto :"Per amore tuo siamo tutto il giorno messi a morte ;siamo stati reputati come pecore da macello ".Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati., Infatti io sono persuaso che né morte né vita né angeli né principati né potenze né cose presenti né cose future ,né altezze né profondità, né alcuna creatura potrà separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù nostro Signore"(Romani 8:35,39).
Paolo Palmieri 

 
 
 
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