Diario di reparto.

Post n°16 pubblicato il 16 Aprile 2007 da sacerdotessangelica
 
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Eccomi di nuovo qui, dopo un periodo di assenza!
Mi e' venuta voglia di scrivere...non cose importanti , profonde o rivoluzionarie come faccio di solito!
Parlare un po' di me...( qualcuno direbbe che in fondo lo faccio sempre, anche quando tratto temi importanti.. immagine),
Sono appena smontata da una notte infernale al lavoro, il reparto era strapieno, e le pazienti davvero difficili( non tutte per fortuna..ma ne bastano due o tre di quelle giuste, che il lavoro diventa pesantissimo).

Voi lo sapete che esiste un bon ton per il comportamento adeguato da tenere quando si va in ospedale? Bene...sarebbe il caso di dargli un'occhiata( , perche' qualcuno pensa che i campanelli( a cui noi infermiere dobbiamo rispondere), siano come i pulsanti della play station...vediamo un po'..mi sto un po' annoiando..ma guaaaaarda che bei colori questo aggeggio..uno giallo, uno arancione , uno bianco...vediamo cosa sucede se li schiaccio! Quello che succede e' che l'infermiera si deve fare vasche e vasche per il reparto, per sentirsi dire che e' stato un errore! Una mia collega ha il contapassi: in un turno di 24 ore ci facciamo come minimo 30 chilometri!
TRENTA! Va beh che manteniamo la linea..ma quando ti devi sorbire 11 ore di notte, te ne frega poco se ti viene un po' di cellulite..ehehehe...

Comunque, questo per dirvi, che si parla tanto di malasanita', mentre non si pensa mai, che le persone , i pazienti ed i parenti, non sono sempre rispettosi ed educati: d'altra parte, non e' che in ospedale il mondo sia per magia diverso dal fuori! L'educazione e' qualcosa di raro, il rispetto degli altri poi un'utopia, un sogno di un'altra epoca!

Si vede che sono stanca? Adesso vado a dormire, che magari poi vedo le cose in una prospettiva migliore....immagine

 
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Esperimento con i bambini di meditazione.

Post n°15 pubblicato il 23 Marzo 2007 da sacerdotessangelica
 

Questo articolo non e' mio, ma del sito www.aneglinet.com
Ma siccome siamo tutti genitori, e conosciamo le paure dei nostri bimbi, vale la pensa ascoltare la testimonianza di questa GRANDE maestra ( magari ce ne fossero di piu'):

Provero' a farlo anche con i miei bambini..da stasera stessa! immagine



Esperimento reale
tra Angeli e bambini

Segue il resoconto di un esperimento che Anna,
insegnante di terza elementare,
ha voluto fare con i suoi alunni.
Vale la pena di seguirne gli sviluppi e,
sarebbe proprio il caso, di insegnarlo anche ad altri bimbi e...
farlo anche noi!

Anna si era resa conto che i bambini
hanno molte paure:
hanno paura dei ladri,
hanno paura quando papà e mamma la sera escono
e li lasciano soli,
hanno un'infinità di paure inespresse.
Paure di ... volte noi non ci accorgiamo,
anche perché abbiamo così poco tempo
per stare con loro.
Il bambino ha tante cose dentro
e non le dice a nessuno.
Ecco il resoconto del suo magnifico esperimento.

Un giorno un mio alunno ha raccontato
che nella sua casa sono entrati i ladri,
hanno distrutto i garage,
hanno sfondato una finestra.
Egli aveva memorizzato queste scene
e gli è rimasta la paura
che possano ritornare.
Ho pensato allora
che bisogna insegnare ai bambini
a recitare qualche bella preghiera,
ma non in modo noioso e ripetitivo,
bensì giocando
ed utilizzando la fantasia.
Pertanto ho detto loro:
"La preghiera è una parola
a cui corrisponde
una
vibr-azione
dell'aria"
e nel contempo ho disegnato una linea ondulata sulla lavagna."

"Quando io parlo
voi non potete vederla,
ma nell'aria si crea un'onda
come quelle del mare.
Quest'onda si chiama
vibrazione.
Ebbene quando parlo io,
trasmetto delle onde
a voi;
quando voi rispondete,
trasmettete delle onde
a me.
Anche la preghiera
è una vibrazione
che va ovunque noi la vogliamo mandare.
Adesso v'insegno a difendervi dai ladri.
Chiudete gli occhi
e chiamate gli Angeli.
Mandategli una vibrazione
di richiesta d'aiuto,
ed ecco che Loro arrivano
fino a voi.
Rispondono alla vostra onda.
Adesso sistemiamoli:
un Angelo lo mettiamo di guardia
alla porta del garage,
così non ci pensiamo più.
Datemi delle idee
anche voi su come dobbiamo difenderci"

Appena lasciato spazio alla loro fantasia,
non c'è più stato bisogno
che io dessi delle indicazioni,
ognuno di loro ha indicato dei punti
dove sarebbe stato opportuno
piazzare degli Angeli.

"Benissimo bambini",

dico loro,

"Adesso chiudiamo gli occhi
ed andiamo nella casa
dove sono passati i ladri
e mettiamo un po' d'ordine.
L'unione fa la forza,
e allora andiamoci tutti insieme
e vediamo cosa possiamo fare."

Il paese è piccolo,
quella casa la conoscevano tutti.
Abbiamo perci protetto le sue porte,
aggiustato la finestra
e posto fiori
dappertutto,
quindi abbiamo purificato l'ambiente
con la luce.
Fatto tutto questo,
mi sono resa conto
di quanto fosse stato
importante.
Ho visto la felicità
di questi bimbi
e mi sono detta che si pu pregare
anche in questo modo,
senza annoiarli.

Un giorno un allievo mi ha confidato:

"Mio padre e mia madre
ieri sera sono usciti
e io tremavo dalla paura"


Gli risposi:

"Quando sei solo
ed hai paura,
raccogliti in un angolo,
chiana gli Angeli
e poi li sistemi per bene.
Un Angelo sulla porta
ed uno ad ogni finestra,
quindi stai tranquillo
perché Loro
ti proteggeranno
e non ti potrà accadere nulla di male"

Il giorno dopo il bambino mi disse:

"Lo sai maestra?
Ho fatto come tu mi hai detto.
Ho messo anche un Angelo
sul tetto
a fare la guardia.
Io non so se i ladri
sarebbero venuti,
per non ho avuto più paura.
Sono andato a letto
e ho dormito in pace"

Così ho detto loro:

"Bambini,
ora avete imparato
come difendere la vostra casa,
d'ora innanzi fatelo tutte le sere,
che diventi un'abitudine
per aiutarvi
a vivere meglio"

Da quel momento
vi è stato un grande piazzamento
di Angeli,
e "pregare"
è diventato qualcosa
di molto simpatico.
Ho anche pensato
di andare con i bimbi
ad aiutare
quando vi sono delle situazioni disperate,
come catastrofi naturali.

"Dobbiamo andare col pensiero
in quel luogo
e vedere cosa si pu fare.
Chiudete gli occhi
e andiamo più veloci della luce!"

E così,
veloci come la luce
scendiamo in quel luogo
e portiamo un po' di pace
in mezzo a tanta disperazione.
Poi andiamo anche nella casa delle famiglie
che hanno perso i loro cari.

"Dobbiamo aiutarli"

dico ai bambini.

"Come possiamo fare maestra?"

"Immaginate di aprire il cuore
di questa gente
che è così chiuso,
così addolorato,
dove non passa nient'altro
che disperazione!
Metteteci dentro
tutto il vostro amore,
voi siete bambini,
voi sapete come fare"

Cosa mi raccontano i bambini?
Cosa vedono in questi viaggi,
come intervengono?
Vi sono alcuni che,
dopo la meditazione
mi raccontano come sono andati,
cosa hanno visto.
Un giorno è mancata una persona
che i bambini conoscevano bene.
Io dissi loro:

"Ora andiamo
ad aiutare la sua anima
in modo che trovi
la strada nel mondo
in cui si trova.
Quindi le diciamo
che l'amiamo,
che la ricordiamo.
Dobbiamo indicarle la luce
perché magari si trova un po'
disorientata.
Infatti chi ha appena
lasciato il suo corpo di carne,
si trova in un mondo
a noi invisibile,
ha un corpo che sembra
di nebbia sottile
e non sa né dove andare
né cosa fare".

Una mattina,
abbiamo fatto una meditazione
di un altro tipo.

"Immaginate
la sorgente divina
di un'immensa luce.
Noi possiamo raccogliere
questa luce
perché siamo come canali.
Ora aprite le vostre mani
e fate entrare questa luce
in voi.
Riempitevi le mani
e quindi riempite dei piccoli cestini.
Quindi andate in giro
per le strade
e fate entrare la luce
nella testa,
nella mente della gente.
Vi sono tante persone
che non capiscono,
non sanno amare ed apprezzare
le cose buone.
Aprite queste teste
e metteteci dentro
un po' di luce"

Al termine della meditazione un bambino mi ha detto:

"Io sono andato.
Ho incontrato un testone
che non mi voleva aprire la sua testa.
Sapesse quanto ho dovuto lavorare,
maestra!
Ho preso la spazzola,
ma sai quelle spazzole
che si usano per i cani?
e ho spazzolato spazzolato!
A un certo punto il cranio
si è aperto
e allora ci ho infilato dentro
tutto il cestino di luce
che avevo accumulato
e poi sono passato
a riempire il suo cuore ..."

"Giusto,
quando andate per le strade
a mettere luce nelle teste
dovete anche metterla
nel cuore della gente,
perché il cuore e testa
lavorano insieme,
quindi aprite anche la porta del loro cuore
e metterci tanta luce..."

"Maestra, avessi visto!
La gente scappava
e diceva 'Ma cosa fai? ma cosa vuoi?'
e io continuavo ad aprire
le porticine del loro cuore
e a mettere dentro tante rose rosse,
tanti fiori!
Maestra,
non potevano arrabbiarsi
perché chi porta fiori
non fa del male.
E poi sono tornato in classe ..."

Sono cose molto grandi
e molto belle,
che i bambini fanno con semplicità,
giocando,
serenamente.
Crescendo cominceranno pian piano
a rendersi conto
che non era poi tutto un gioco.
Infatti queste azioni
mettono realmente in moto
delle energie sottili.
Quando si dice di mettere un Angelo
di guardia a tutte le porte,
a tutte le finestre...
si crea una vibrazione-pensiero
che attira veramente gli Esseri di Luce.
Il desiderio di un bimbo
che desidera un Angelo
di guardia alla sua porta,
l'Angelo lo fa arrivare davvero!
Il bambino si sente sereno
perché percepisce che la casa
è protetta,
ma la casa
è protetta davvero!
Una volta compreso il meccanismo,
abbiamo provato a fare
tipi diversi di meditazione
con risultati sorprendenti.
Un Sabato mattina
si è sentita male la mamma di una bambina.
Portata in ospedale,
le hanno diagnosticato appendicite acuta
da operare quanto prima.
La bimba angosciata,
ci chiese di aiutarla
con il nostro consueto "viaggio".
Con la semplicità che abbiamo sempre usato fra noi,
dissi ai bambini:

"Andiamo in ospedale,
voi conoscete tutti la mamma
di L. visualizzatela,
ha dolore negli organi della pancia.
Mandate tanto amore
dove lei ha male ..."

Abbiamo fatto la consueta meditazione,
poi i bambini
ad occhi chiusi,
sono partiti per il "viaggio".
Alla fine,
uno dei bimbi ci ha raccontato:

"Sono andato all'ospedale,
sono entrato nella pancia
della sua mamma mettendo
amore di qua e di là.
Poi ho messo una bomba d'amore
che ha sparato amore
da tutte le parti e
sono uscito.
Quando è arrivato il chirurgo
per visitarla gli ho detto:
"Fatti in là,
che la stiamo curando noi!...".

All'una,
quando il papà della bimba
venne a prenderla, ci disse,
tutto contento:

"Mia moglie viene a casa in giornata.
Le sono cessati i dolori,
non è più necessario operare!".

Subito non ho collegato le due cose,
ma poi, ripensandoci
sono stata presa
da una vivissima emozione.
Mi è sembrato giusto ritrasmettere
questa gioia ai bambini,
così il lunedì ho detto loro:

"La signora è guarita,
anche noi abbiamo fatto
la nostra piccola parte.
Ricordate per una cosa:
non siamo noi gli autori
di questa guarigione,
noi usiamo l'energia di Dio
che ci hanno portato gli Angeli.
Noi prendiamo
dal grande serbatoio d'amore
e lo ritrasmettiamo
a chi ne ha bisogno.
Ricordatelo sempre:
siamo solo dei canali,
non è nostra questa energia!".
"Noi siamo come le grondaie,
raccogliamo l'acqua
che Dio affida agli Angeli
i quali la riversano sul tetto...".

Prima di iniziare la meditazione...
Gli stessi bambini si sono resi conto
che la mente è difficile da tenere ferma,
uno di loro ci ha detto:

"Si è vero,
anche la mia mente scappa"
ed un'altro:

"Maestra se non ci concentriamo in qualche modo
io penso ai miei giocattoli,
io penso alla mia mamma."

Ci mettiamo allora in silenzio
e poi in modo tradizionale,
recitiamo con tutto il cuore una preghiera,
anche inventata,
purchè sia dolce e delicata, ripetendola due volte.
Ho trovato che è la maniera
più efficace per dare ai bambini
la necessaria tranquillità.

www.angelinet.com

 
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Chi sono i bambini indaco?

Post n°14 pubblicato il 23 Marzo 2007 da sacerdotessangelica
 
Foto di sacerdotessangelica


Stavo riflettendo su questo, perche' non ci puo' essere chiarezza, se
non si identifica il concetto base di cosa significa essere un INDACO!

Essere
indaco, significa essere spirituale( per nulla l'indaco e', per chi
conosce i Chakra, quello che sta nella corona..e' la parte spirituale
piu' evoluta di un essere). Non religioso, attenzione( noi siamo
religiosi: la nostra societa', fino ad oggi, ha avuto bisogno di una
guida che gli dicesse a cosa credere e a cosa non credere: un indaco
conosce gia' le risposte, non accettera' mai una guida al di fuori
della voce che sente dentro di se', del suo Se', come lo chiamavano gli
antichi filosofi)! La difficolta' di questa generazione nel comprendere
gli indaco, sta tutta in questa semplice differenza! Solo un indaco,
puo' realmente comprendere l'interiorita' e la ricchezza di un altro
indaco!
Un indaco, e' un bambino spirituale, ossia un Essere che non
puo' minimamente venire alterato nella sua essenza piu' intima,
attraverso la forzatura! Questo perche' e' piu' evoluto di noi, che
siamo cresciuti con l'idea che un adulto deve guidare e forzare un
bambino nella sua crescita, affinche' cresca dritto! Inevitabilmente,
questo approccio educativo, porta uno scontro tra l'indaco e
l'adulto..non perche' quel bambino e' malato o perche' e' cattivo! Ma
perche' intimamente non puo' assolutamente accettare alcuna forzatura
di cio' che E'! L'indaco giudichera' sempre l'adulto con cui si trova
ad interagire: e l'adulto non puo' che perdere, poiche' e' meno evoluto
interiormente dell'indaco stesso! I bambini del futuro, saranno sempre
piu' indaco, perche' la societa' sta conoscendo un balzo di evoluzione
che era stato predetto, e che noi ora stiamo vivendo! Possiamo darci da
fare per ricevere questo dono..perche' di questo si tratta! La nostra
societa' addormentata, abituata ad accettare passivamente le verita'
promulgate dai vari sapientoni della psiche o della religione, non puo'
far altro, vista la massa enorme di bambini indaco che arrivera', di
organizzarsi per riceverli! Non di combatterli perche' non li capisce!
Le
caratteristiche di ogni bambino indaco, saranno e sono differenti, per
cui e' assurdo impostare un metodo educativo, unico per tutti: sono
diversi, come lo siamo noi...hanno pero' tutti, una caratteristica
comune: l'allergia, l'insofferenza ad ogni tipo di costrizione! Non
alle regole..quella e' solo una conseguenza. E' la costrizione che li
spinge alla ribellione! Questo e' un punto fondamentale da capire per
approcciarsi a loro: noi dobbiamo comunque educarli, ma loro non
accettano le costrizioni! E ancora una volta siamo noi che dobbiamo
cedere: loro non possono..per loro e' impossibile essere diversi da
come sono, pena una grande sofferenza di vita e una difficolta' di
relazione da adulti!
Il punto principale, come e' stata l'esperienza
di Osho, e' proprio l'accettazione! Accettare FIDANDOSI di loro: quando
un indaco si sente accettato completamente, smette di ribellarsi..se
sente che dall'altra parte c'e' fiducia, dialogo, amore totale ed
incondizionato, RISPETTO ( come lo daremmo ad un adulto)spontaneamente
rivelera' tutte le ricchezze che la sua particolae Essenza contiene!
Dobbiamo essere come delle grandi anfore, vuote..e saranno loro a
riempirci come piu' desiderano: e faranno un lavoro ottimo..perche'
semplicemente ne hanno le capacita'!
La scuola di oggi, non e'
minimamente preparata a riceverli( e come potrebbe? Siamo cosi' pieni
di problemi e di alterigia, che e' impossibile capirli realmente): ecco
perche' ci sono tante tragedie! Vengono psichiatrizzati..bambini che
sono meglio di quanto noi riusciremo mai ad essere! Ma i malati siamo
noi..la cura sono loro!
Con questo grande rispetto ed umilta' che
NOI dobbiamo dimostrare a loro, possiamo far crescere non solo degli
Esseri cosi' grandi da insegnare a tutti qualcosa: possiamo migliorare
la vita su questa terra...
Solo un indaco puo' capire davvero un
altro indaco..solo chi dentro di se' sente che non e' giusto accettare
tutto passivamente solo perche' qualcuno ti ordina di farlo, come una
macchina: un adulto indaco, ha vita piu' semplice..perche' ovviamente
e' piu' libero di esprimersi! Un bambino indaco..dipendera' dagli
adulti che incontrera': ma una cosa e' certa: la sua forza, non verra'
mai piegata, non accettera' mai alcun compromesso che violi la sua
particolare Natura! Mai! Chi perdera' sara' sempre l'adulto, che si
sentira' il peso del fallimento dentro: e' come voler trasformare un
melo in un pero..impossibile: perche' l'indaco sa benissimo di essere
un melo! Bisognerebbe per noi che siamo agli inizi della conoscenza di
questo tipo di generazione, fare piccoli esperimenti di aiuto verso le
famiglie e questi bambini! Angie

 
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Alcune storie di morti di bambini per l'assunzione di questi farmaci..pensateci, e firmate!

Post n°13 pubblicato il 21 Marzo 2007 da sacerdotessangelica
 

Una Continua Litania di Morti

La morte di un bambino è sempre devastante sotto tutti
gli aspetti, ma quando un bambino trova la morte nel nome "dell'aiuto"
la circostanza è ancor più dolorosa. Quello che segue - tratto da una
pubblicazione di un'associazione americana di denuncia degli abusi
psichiatrici e da altre fonti accreditate - è un drammatico elenco di
alcune storie e nomi di bambini che hanno perso la vita a causa di
trattamenti con psicofarmaci, in cura per l'ADHD o per altri "disturbi"
dell'infanzia. Questo estratto non deve essere inteso in alcun modo
come un invito a sospendere una terapia a base di psicofarmaci, se è in
corso: in tal caso, l'invito è di sorvegliare costantemente il bambino
e rivolgersi immediatamente al proprio medico di famiglia per
individuare la migliore delle soluzioni possibili. Altri casi di questo
genere sono in corso di documentazione a cura del Comitato
"GiùleManidaiBambini" ®.







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Francesco Manzi, 1978-2004


Francesco era un ragazzo autistico, ma a detta di entrambi
i genitori "era un ragazzo fisicamente in ottima salute, che venne
assalito da una febbre di circa 38 gradi durante una normale vacanza al
mare, lontano dalla Sua città". Persistendo la febbre, vennero
interpellati cinque diversi medici, tra i quali uno specialista, ma
tutti negarono collegamenti tra lo stato febbrile e lo psicofarmaco che
Francesco assumeva - tra gli altri - per le proprie terapie per
l'autismo, il Risperidone. Francesco venne ricoverato in ospedale 13
giorni dopo, quando ormai era troppo tardi per intervenire con
efficacia, morì poche ore dopo per sindrome maligna da neurolettici, in
diretta conseguenza nella assunzione dello psicofarmaco alle normali
dosi terapeutiche. Della sindrome maligna da neurolettici, segnalata
come effetto collaterale di questo farmaco nei foglietti illustrativi
in USA, non c'è traccia nelle avvertenze delle confezioni
commercializzate in Italia. Il Ministero della Salute italiano,
interpellato nel 2004 per fornire tempestiva risposta al grido
d'allarme lanciato dei genitori di Francesco per evitare il ripetersi
di tragedie simili in altre famiglie, non ha ancora risposto.





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Matthew Smith, 1986 - 2000


A Matthew piaceva andare in bicicletta, giocare a softball
e aveva una passione particolare per la costruzione di fortini. Secondo
suo padre, Lawrence: "I guai per Matthew iniziarono quando
l'assistente sociale della sua scuola cominciò a chiamarci per degli
incontri, lamentandosi del fatto che Matthew si "agitava" e che "si
distraeva facilmente"
.
Ai genitori venne detto che Matthew soffriva di ADHD. "L'assistente
sociale ci disse che se non prendevamo in considerazione l'idea di
somministrare farmaci a nostro figlio, potevamo essere accusati di
negligenza nei confronti dei suoi bisogni educativi ed emotivi"
.
Dopo che ai signori Smith fu detto che lo stimolante era sicuro ed
efficace, cedettero alla pressione ed acconsentirono alla "cura". Il 21
marzo 200, mentre giocava con lo skate-board, Matthew morì per un
attacco cardiaco. Aveva 14 anni. Il medico legale determinò che il
cuore di Matthew presentava chiari segni di piccoli danni ai vasi
sanguigni causati da una sostanza stimolante di tipo anfetaminico e
concluse che la morte era stata causata dall'uso prolungato dello
stimolante che gli era stato prescritto.
"Se non avessimo ricevuto pressioni dal sistema scolastico,
Matthew, oggi, sarebbe ancora vivo" - racconta il padre - "A questo
punto non posso più tornare indietro e cambiare le cose. Prego Dio,
comunque, che la mia storia tocchi il cuore e le menti di molte
famiglie, così che siano in grado di prendere una decisione ragionata"
.





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Shaina Dunkle, 1991 - 2001



Shaina Dunkle viveva in Pennsilvania, era una ragazzina la
cui vita era ogni giorno "piena". Amava danzare, frequentare il suo
gruppo delle scout girl, andare a lezione di piano e giocare a
softball. Nel 1999, mentre frequentava la seconda classe, gli
insegnanti iniziarono a pensare che lei fosse "troppo attiva" e che
"parlasse a sproposito". Sua madre, Vicky Dunkle, ricevette pressioni
dallo psicologo della scuola per sottoporre Shaina ad una visita per
verificare se fosse affetta dal disturbo di ADHD. Lo psicologo mandò
Shaina da uno psichiatra, che dopo una valutazione durata circa 30
minuti, le diagnosticò l'ADHD e le prescrisse uno psicofarmaco e
successivamente altri due.
Il 26 febbraio 2001 dalla scuola telefonarono alla signora Dunkle
riferendo che Shaina aveva avuto una leggera crisi ed era caduta dalla
sedia. La signora Dunkle la portò da un medico, ma mentre erano la,
Shaina iniziò ad avere le convulsioni. La bambina dopo pochi minuti
morì tra le braccia della madre, Shaina aveva dieci anni.
"Mentre la tenevo tra le braccia lei mi guardò negli occhi… mentre
la vita la lasciava non fui in grado di fare niente per salvarla… se
avessi seguito il mio cuore invece che il consiglio degli "esperti",
che pensavano di conoscere mia figlia meglio di me, la mia splendida
Shaina sarebbe ancora viva oggi"
.





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Stephanie Hall, 1984 - 1996



Quando Stephanie Hall frequentava la prima classe
nell'Ohio era una ragazzina tranquilla che amava i libri e la scuola.
Ma la sua insegnante disse che aveva grosse difficoltà a stare attenta
durante le lezioni e suggerì di sottoporre la ragazza al test per il
Disturbo da Deficit di Attenzione (ADD). Successivamente, un medico le
diagnosticò questo disturbo e le prescrisse uno stimolante. Nei
successivi cinque anni, Stephanie si lamentava sempre di più di avere
mal di stomaco e nausea, mostrava cambiamenti d'umore ed aveva un
comportamento "strano". Il 6 gennaio 1996, all'età di 11 anni,
Stephanie morì durante la notte per aritmia cardiaca. Il medico legale
dichiarò che la morte era sopravvenuta per cause naturali, ma i suoi
genitori rimasero con il dubbio che la causa potesse essere stato un
abuso nell'assunzione del farmaco che gli era stato prescritto.
La signora Hall non dimenticherà mai le ultime parole scambiate con la
figlia prima che andasse a dormire quella sera: "Le dissi: "Sono le 9 Steph, via a letto", e lei mi rispose "D'accordo mamma, ti voglio bene". La mattina dopo quando suo padre andò a svegliarla lei non rispose. "Chiamammo
l'ambulanza e la polizia - ricorda la madre - Stephanie era così
fredda. Continuavo a ripetermi: lei doveva seppellire me, non io
seppellire lei"
. Secondo la signora Hall nessun altro genitore dovrebbe conoscere lo strazio di seppellire il proprio figlio.





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Samuel Grossman, 1973 - 1986



Due degli hobby preferiti di Samuel Grossman erano andare
in bicicletta e a cavallo. Era velocissimo nel risolvere i puzzle ed
aveva uno straordinario senso dell'orientamento. Sammy non sbagliava
mai direzione.
Per i primi 8 anni della sua vita era uno dei membri più "sani" della
sua numerosa famiglia, raramente soffriva delle comuni malattie dei
bambini. Più tardi gli venne prescritto un farmaco stimolante. Divenne
trascurato nell'abbigliamento, era costantemente assetato e perdeva
peso, fino a che divenne molto magro, ricorda la madre, Georgia
Grossman.
Iniziò ad avere un battito cardiaco irregolare e accelerato e collassò
nel cortile della scuola. Il medico disse alla signora Grossman: "Non si preoccupi di questo, è solo causato dallo stimolante".
Poco tempo dopo Sammy collassò di nuovo, cadendo dalla sua bicicletta
lungo il bordo di una strada di Austin, Texas, e morì all'età di 13
anni. L'autopsia rivelò un cuore ingrossato, conseguenza dell'uso
prolungato dello stimolante, che aveva largamente contribuito
all'attacco di cuore.





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Cecil Reed 1984 - 2000



"Papà, non voglio più prendere medicine. MI stanno solo usando come cavia da laboratorio".



Il 7 aprile 2000 il sedicene Cecil Reed fu stroncato da un
attacco cardiaco mentre stava nuotando in una piscina del Centro
Statale Psichiatrico infantile nel Bronx a New York. Il cocktail di
quattro psicofarmaci che gli era stato prescritto aveva scatenato
l'attacco. Il Padre di Cecil, aveva ripetutamente cercato di ottenere
che venisse sospesa al figlio la somministrazione di queste sostanze,
ma gli specialisti avevano continuamente ripetuto che Cecil aveva un
disturbo "schizofrenico - affettivo" e un "disturbo da stress post -
traumatico". Suo padre invece, era convnto che suo figlio fosse
semplicemente un ragazzo molto vivace, come lo sarebbe stato ogni altro
giovane che si ribellava al fatto di essere stato separato dalla
famiglia e dai suoi amici. Il rapporto dell'autopsia rivelò che nel
corpo di Cecil esistevano - oltre agli psicofarmaci - dei livelli
potenzialmente tossici di Pindorol, un farmaco per il cuore usato per
trattenere la pressione sanguigna alta, un farmaco che non era mai
stato sperimentato ne raccomandato sui bambini.





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Matthew Miller, 1984 - 1997



Secondo suo padre, Matthew aveva un "forte senso
dell'humor, una tendenza naturale per l'amicizia e un vero cuore d'oro,
era molto amato dai suoi amici". Ma all'età di 13 anni tutto questo
cambiò. Il signor Miller racconta che la sua famiglia iniziò "un
breve ma tragico viaggio con Matt in un mondo che non capivamo, il
mondo della psichiatria professionale e dei trattamenti medici
legalizzati"
. Un mondo a loro sconosciuto, con le sue regole ed i suoi riconosciuti trattamenti.


Dopo essersi trasferito in un nuovo quartiere, Matt stava
cercando di farsi nuovi amici e, anche se i genitori avevano osservato
che lui era un po sulle sue, avevano pensato che non si trattava di un
atteggiamento strano in un adolescente. Gli inegnanti pensarono invece
che l'atteggiamento di Matt potesse avere una causa più profonda e
consigliarono un "aiuto specialistico". Uno psichiatra gli prescrisse
un antidepressivo, dandogli anche dei campioni gratuiti, senza
informazioni stampate. Ai genitori fu detto che avrebbe potuto avere
mal di pancia o problemi di sonno sette giorni più tardi, la madre di
Matt andò a raccogliere i panni da lavare nella stanza di suo figlio e
lo trovò appeso a una corda nell'armadio. "Nostro figlio non voleva
morire - ha detto il signor Miller - non posso credere che mi figlio
volesse morire. Perché un ragazzo in splendida salute e amato da tutti
come Matt aveva solo validi motivi per vivere. Eppure, sotto
l'influenza di quella debilitante "droga", lui ha trovato il modo di
morire. Sappiamo che non era il nostro Matt che ha messo fine alla sua
vita. Quello era un altro Matt, "fatto" di droga legale."





immagine

Raymond Perrone, 1975 - 1985



Raymond, 10 anni, era secondo la madre Linda Perrone "un
ragazzo sveglio e intelligente, che amava vivere passando ogni momento
della giornata nel modo più pieno". "Ci voleva una buona dose
d'intelligenza per stare al passo con lui, senza pensare di superarlo
- racconta la madre - essendo
dotato intellettualmente era in grado di comprendere velocemente le
cose, e dover poi aspettare che il resto della classe ci arrivasse lo
portava ad annoiarsi molto a scuola"
. Tutto ciò lo portò ad una
scarsa resa scolastica, e verso febbraio 1985 Raymond venne
classificato come "iperattivo" e gli vennero prescritti dei farmaci
stimolanti come trattamento. Quattro mesi più tardi, il 9 giugno,
durante una cena con parenti ed amici, la signora Perrone conversava
con un'amica, quando "mia cognata arrivò gridando di chiamare
un'ambulanza. Mi alzai in completo stato di shock. Lei iniziò ad urlare
"Ray, Ray si è impiccato!". Ricordo che iniziai a correre verso il
garage per vedere che cosa era successo, ma tutti erano intorno a mio
figlio. Non mi lasciavano avvicinare a lui. Poi finalmente lo vidi che
giaceva al suolo, vidi il suo viso paonazzo, una visione che rimarrà
impressa nella mia mente per sempre"
. Raymond era da due giorni in
astinenza dallo stimolante prescritto dallo psichiatra. La madre non
era mai stata avvertita degli effetti collaterali legati all'astinenza
da quella sostanza.






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Daniel Ehrlich, 1970 - 1984



Daniel Ehrlich, 10 anni, della Pennsylvania, "amava
giocare e arrampicarsi sugli alberi", secondo suo padre, Fred Ehrlich.
Nel 1979 l'infermiera della scuola diagnosticò Daniel come
"iperattivo". Suo padre pensava che Daniel si comportasse normalmente,
come ogni ragazzo della sua età, ma l'opinione unanime del personale
della scuola era che lui "aveva un serio problema". Gli venne quindi
prescritto uno stimolante ed un forte tranquillante. Quando
l'assicurazione medica dei genitori si esaurì, l'unico "aiuto" che
furono in grado di ottenere dallo psichiatra fu una serie ripetuta di
prescrizioni della sostanza. Quattro anni più tardi il signor Ehrlich
lesse che i problemi comportamentali potevano essere causati dallo
zucchero e da una dieta sbagliata e intravide la possibilità che Daniel
vivesse una vita libera dagli psicofarmaci che assumeva e ritornasse a
una vita normale. Eliminò lo zucchero dalla dieta di Daniel. Nell'arco
di due settimane il signor Ehrlich notò un cambiamento notevole, quindi
smise di farsi fare prescrizioni mediche e smise di somministrargli
psicofarmaci. Poche settimane più tardi Daniel, che a quel tempo aveva
14 anni, s'impiccò. Fred Ehrlich non era mai stato avvertito dagli
specialisti del fatto che il suicidio fosse una delle principali
complicazioni dell'astinenza dagli psicofarmaci che Daniel all'epoca
assumeva.






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Kara Fuller-Otter, 12 anni


Morta il 12 giugno 2001 suicida, mentre era in astinenza da un antidepressivo.





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Charlotte Hollimann, 14 anni


Morta il 31 luglio 1992 suicida mentre era sotto gli effetti di un antidepressivo al Truckee Meadows Hospital, Nevada.





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Caitlin McIntosh, 12 anni


Morta il 5 gennaio 2000 nel Texas; s'impiccò dopo aver assunto un cocktail di quattro psicofarmaci.





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Amanda Mead, 18 anni


Morta nel 1991 per due tumori non diagnosticati. Un
consulente scolastico ed uno psichiatra in California l'avevano
erroneamente etichettata come affetta da sindrome "maniaco -depressiva".





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Travis Neal, 13 anni


Morto il 24 novembre 1997 nel Michigan per un collasso cardiaco, dopo aver preso per anni una sostanza stimolante.





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Cameron Pettis, 12 anni


Morta il 2 agosto 1993 ad Austin, Texas, a causa di un'intossicazione provocata da un antidepressivo.





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Kevin Neil Rider, 14 anni


Morto il 3 giugno 2000 nello Utah. Si è sparato mentre era in astinenza da antidepressivo.





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Macauley Showalter, 7 anni


Morto il 30 settembre 200 a Hutchinson, nel Minnesota, per
arresto cardiaco mentre stava prendendo una sostanza stimolante ed
altri tre tipi di psicofarmaci.





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Randy Steele, 9 anni


Morto il 6 febbraio 2000 per attacco cardiaco mentre era
sotto contenzione al Laurel Ridge Hospital a San Antonio. Aveva il
cuore ingrossato ed era sotto trattamento con una sostanza stimolante
ed altri psicofarmaci.





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Jaimie Young, 13 anni


Morta il 5 giugno 1993 durante un'escursione in un periodo
in cui era in cura al Ramsey Canyon Hospital e Treatment Center in
Arizona. L'autopsia ha rivelato che la morte era stata causata da un
colpo di caldo e disidratazione dovuti alla presenza di sostanze
farmacologiche nel suo organismo in quantità 10 volte superiori alla
norma. Stava assumendo antidepressivi.

 
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Medici, psichiatri , neuropsichiatri, gente normale: tutti uniti per salvare i bambini!

Post n°12 pubblicato il 21 Marzo 2007 da sacerdotessangelica
 
Foto di sacerdotessangelica

Ho gia' parlato della battaglia contro il ritalin, ma mi ha fatto piacere leggere che c'e' una grande mobilitazione di massa, contro l'uso di queste droghe sui bambini! Associazioni di ogni tipo e tante persone che fanno con coscienza il loro lavoro...che pur avendo a disposizione la pillolina magica, usano la testa ed il cuore e scelgono di andare contro una societa' marcia che vorrebbe distruggere l'innocenza!

http://www.giulemanidaibambini.org/blog.php?524

leggete...e firmate se potete! Da soli siamo quasi nulla come forza..insieme possiamo travolgere tutto!

 
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