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Alcune storie di morti di bambini per l'assunzione di questi farmaci..pensateci, e firmate!

Post n°13 pubblicato il 21 Marzo 2007 da sacerdotessangelica
 

Una Continua Litania di Morti

La morte di un bambino è sempre devastante sotto tutti
gli aspetti, ma quando un bambino trova la morte nel nome "dell'aiuto"
la circostanza è ancor più dolorosa. Quello che segue - tratto da una
pubblicazione di un'associazione americana di denuncia degli abusi
psichiatrici e da altre fonti accreditate - è un drammatico elenco di
alcune storie e nomi di bambini che hanno perso la vita a causa di
trattamenti con psicofarmaci, in cura per l'ADHD o per altri "disturbi"
dell'infanzia. Questo estratto non deve essere inteso in alcun modo
come un invito a sospendere una terapia a base di psicofarmaci, se è in
corso: in tal caso, l'invito è di sorvegliare costantemente il bambino
e rivolgersi immediatamente al proprio medico di famiglia per
individuare la migliore delle soluzioni possibili. Altri casi di questo
genere sono in corso di documentazione a cura del Comitato
"GiùleManidaiBambini" ®.







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Francesco Manzi, 1978-2004


Francesco era un ragazzo autistico, ma a detta di entrambi
i genitori "era un ragazzo fisicamente in ottima salute, che venne
assalito da una febbre di circa 38 gradi durante una normale vacanza al
mare, lontano dalla Sua città". Persistendo la febbre, vennero
interpellati cinque diversi medici, tra i quali uno specialista, ma
tutti negarono collegamenti tra lo stato febbrile e lo psicofarmaco che
Francesco assumeva - tra gli altri - per le proprie terapie per
l'autismo, il Risperidone. Francesco venne ricoverato in ospedale 13
giorni dopo, quando ormai era troppo tardi per intervenire con
efficacia, morì poche ore dopo per sindrome maligna da neurolettici, in
diretta conseguenza nella assunzione dello psicofarmaco alle normali
dosi terapeutiche. Della sindrome maligna da neurolettici, segnalata
come effetto collaterale di questo farmaco nei foglietti illustrativi
in USA, non c'è traccia nelle avvertenze delle confezioni
commercializzate in Italia. Il Ministero della Salute italiano,
interpellato nel 2004 per fornire tempestiva risposta al grido
d'allarme lanciato dei genitori di Francesco per evitare il ripetersi
di tragedie simili in altre famiglie, non ha ancora risposto.





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Matthew Smith, 1986 - 2000


A Matthew piaceva andare in bicicletta, giocare a softball
e aveva una passione particolare per la costruzione di fortini. Secondo
suo padre, Lawrence: "I guai per Matthew iniziarono quando
l'assistente sociale della sua scuola cominciò a chiamarci per degli
incontri, lamentandosi del fatto che Matthew si "agitava" e che "si
distraeva facilmente"
.
Ai genitori venne detto che Matthew soffriva di ADHD. "L'assistente
sociale ci disse che se non prendevamo in considerazione l'idea di
somministrare farmaci a nostro figlio, potevamo essere accusati di
negligenza nei confronti dei suoi bisogni educativi ed emotivi"
.
Dopo che ai signori Smith fu detto che lo stimolante era sicuro ed
efficace, cedettero alla pressione ed acconsentirono alla "cura". Il 21
marzo 200, mentre giocava con lo skate-board, Matthew morì per un
attacco cardiaco. Aveva 14 anni. Il medico legale determinò che il
cuore di Matthew presentava chiari segni di piccoli danni ai vasi
sanguigni causati da una sostanza stimolante di tipo anfetaminico e
concluse che la morte era stata causata dall'uso prolungato dello
stimolante che gli era stato prescritto.
"Se non avessimo ricevuto pressioni dal sistema scolastico,
Matthew, oggi, sarebbe ancora vivo" - racconta il padre - "A questo
punto non posso più tornare indietro e cambiare le cose. Prego Dio,
comunque, che la mia storia tocchi il cuore e le menti di molte
famiglie, così che siano in grado di prendere una decisione ragionata"
.





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Shaina Dunkle, 1991 - 2001



Shaina Dunkle viveva in Pennsilvania, era una ragazzina la
cui vita era ogni giorno "piena". Amava danzare, frequentare il suo
gruppo delle scout girl, andare a lezione di piano e giocare a
softball. Nel 1999, mentre frequentava la seconda classe, gli
insegnanti iniziarono a pensare che lei fosse "troppo attiva" e che
"parlasse a sproposito". Sua madre, Vicky Dunkle, ricevette pressioni
dallo psicologo della scuola per sottoporre Shaina ad una visita per
verificare se fosse affetta dal disturbo di ADHD. Lo psicologo mandò
Shaina da uno psichiatra, che dopo una valutazione durata circa 30
minuti, le diagnosticò l'ADHD e le prescrisse uno psicofarmaco e
successivamente altri due.
Il 26 febbraio 2001 dalla scuola telefonarono alla signora Dunkle
riferendo che Shaina aveva avuto una leggera crisi ed era caduta dalla
sedia. La signora Dunkle la portò da un medico, ma mentre erano la,
Shaina iniziò ad avere le convulsioni. La bambina dopo pochi minuti
morì tra le braccia della madre, Shaina aveva dieci anni.
"Mentre la tenevo tra le braccia lei mi guardò negli occhi… mentre
la vita la lasciava non fui in grado di fare niente per salvarla… se
avessi seguito il mio cuore invece che il consiglio degli "esperti",
che pensavano di conoscere mia figlia meglio di me, la mia splendida
Shaina sarebbe ancora viva oggi"
.





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Stephanie Hall, 1984 - 1996



Quando Stephanie Hall frequentava la prima classe
nell'Ohio era una ragazzina tranquilla che amava i libri e la scuola.
Ma la sua insegnante disse che aveva grosse difficoltà a stare attenta
durante le lezioni e suggerì di sottoporre la ragazza al test per il
Disturbo da Deficit di Attenzione (ADD). Successivamente, un medico le
diagnosticò questo disturbo e le prescrisse uno stimolante. Nei
successivi cinque anni, Stephanie si lamentava sempre di più di avere
mal di stomaco e nausea, mostrava cambiamenti d'umore ed aveva un
comportamento "strano". Il 6 gennaio 1996, all'età di 11 anni,
Stephanie morì durante la notte per aritmia cardiaca. Il medico legale
dichiarò che la morte era sopravvenuta per cause naturali, ma i suoi
genitori rimasero con il dubbio che la causa potesse essere stato un
abuso nell'assunzione del farmaco che gli era stato prescritto.
La signora Hall non dimenticherà mai le ultime parole scambiate con la
figlia prima che andasse a dormire quella sera: "Le dissi: "Sono le 9 Steph, via a letto", e lei mi rispose "D'accordo mamma, ti voglio bene". La mattina dopo quando suo padre andò a svegliarla lei non rispose. "Chiamammo
l'ambulanza e la polizia - ricorda la madre - Stephanie era così
fredda. Continuavo a ripetermi: lei doveva seppellire me, non io
seppellire lei"
. Secondo la signora Hall nessun altro genitore dovrebbe conoscere lo strazio di seppellire il proprio figlio.





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Samuel Grossman, 1973 - 1986



Due degli hobby preferiti di Samuel Grossman erano andare
in bicicletta e a cavallo. Era velocissimo nel risolvere i puzzle ed
aveva uno straordinario senso dell'orientamento. Sammy non sbagliava
mai direzione.
Per i primi 8 anni della sua vita era uno dei membri più "sani" della
sua numerosa famiglia, raramente soffriva delle comuni malattie dei
bambini. Più tardi gli venne prescritto un farmaco stimolante. Divenne
trascurato nell'abbigliamento, era costantemente assetato e perdeva
peso, fino a che divenne molto magro, ricorda la madre, Georgia
Grossman.
Iniziò ad avere un battito cardiaco irregolare e accelerato e collassò
nel cortile della scuola. Il medico disse alla signora Grossman: "Non si preoccupi di questo, è solo causato dallo stimolante".
Poco tempo dopo Sammy collassò di nuovo, cadendo dalla sua bicicletta
lungo il bordo di una strada di Austin, Texas, e morì all'età di 13
anni. L'autopsia rivelò un cuore ingrossato, conseguenza dell'uso
prolungato dello stimolante, che aveva largamente contribuito
all'attacco di cuore.





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Cecil Reed 1984 - 2000



"Papà, non voglio più prendere medicine. MI stanno solo usando come cavia da laboratorio".



Il 7 aprile 2000 il sedicene Cecil Reed fu stroncato da un
attacco cardiaco mentre stava nuotando in una piscina del Centro
Statale Psichiatrico infantile nel Bronx a New York. Il cocktail di
quattro psicofarmaci che gli era stato prescritto aveva scatenato
l'attacco. Il Padre di Cecil, aveva ripetutamente cercato di ottenere
che venisse sospesa al figlio la somministrazione di queste sostanze,
ma gli specialisti avevano continuamente ripetuto che Cecil aveva un
disturbo "schizofrenico - affettivo" e un "disturbo da stress post -
traumatico". Suo padre invece, era convnto che suo figlio fosse
semplicemente un ragazzo molto vivace, come lo sarebbe stato ogni altro
giovane che si ribellava al fatto di essere stato separato dalla
famiglia e dai suoi amici. Il rapporto dell'autopsia rivelò che nel
corpo di Cecil esistevano - oltre agli psicofarmaci - dei livelli
potenzialmente tossici di Pindorol, un farmaco per il cuore usato per
trattenere la pressione sanguigna alta, un farmaco che non era mai
stato sperimentato ne raccomandato sui bambini.





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Matthew Miller, 1984 - 1997



Secondo suo padre, Matthew aveva un "forte senso
dell'humor, una tendenza naturale per l'amicizia e un vero cuore d'oro,
era molto amato dai suoi amici". Ma all'età di 13 anni tutto questo
cambiò. Il signor Miller racconta che la sua famiglia iniziò "un
breve ma tragico viaggio con Matt in un mondo che non capivamo, il
mondo della psichiatria professionale e dei trattamenti medici
legalizzati"
. Un mondo a loro sconosciuto, con le sue regole ed i suoi riconosciuti trattamenti.


Dopo essersi trasferito in un nuovo quartiere, Matt stava
cercando di farsi nuovi amici e, anche se i genitori avevano osservato
che lui era un po sulle sue, avevano pensato che non si trattava di un
atteggiamento strano in un adolescente. Gli inegnanti pensarono invece
che l'atteggiamento di Matt potesse avere una causa più profonda e
consigliarono un "aiuto specialistico". Uno psichiatra gli prescrisse
un antidepressivo, dandogli anche dei campioni gratuiti, senza
informazioni stampate. Ai genitori fu detto che avrebbe potuto avere
mal di pancia o problemi di sonno sette giorni più tardi, la madre di
Matt andò a raccogliere i panni da lavare nella stanza di suo figlio e
lo trovò appeso a una corda nell'armadio. "Nostro figlio non voleva
morire - ha detto il signor Miller - non posso credere che mi figlio
volesse morire. Perché un ragazzo in splendida salute e amato da tutti
come Matt aveva solo validi motivi per vivere. Eppure, sotto
l'influenza di quella debilitante "droga", lui ha trovato il modo di
morire. Sappiamo che non era il nostro Matt che ha messo fine alla sua
vita. Quello era un altro Matt, "fatto" di droga legale."





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Raymond Perrone, 1975 - 1985



Raymond, 10 anni, era secondo la madre Linda Perrone "un
ragazzo sveglio e intelligente, che amava vivere passando ogni momento
della giornata nel modo più pieno". "Ci voleva una buona dose
d'intelligenza per stare al passo con lui, senza pensare di superarlo
- racconta la madre - essendo
dotato intellettualmente era in grado di comprendere velocemente le
cose, e dover poi aspettare che il resto della classe ci arrivasse lo
portava ad annoiarsi molto a scuola"
. Tutto ciò lo portò ad una
scarsa resa scolastica, e verso febbraio 1985 Raymond venne
classificato come "iperattivo" e gli vennero prescritti dei farmaci
stimolanti come trattamento. Quattro mesi più tardi, il 9 giugno,
durante una cena con parenti ed amici, la signora Perrone conversava
con un'amica, quando "mia cognata arrivò gridando di chiamare
un'ambulanza. Mi alzai in completo stato di shock. Lei iniziò ad urlare
"Ray, Ray si è impiccato!". Ricordo che iniziai a correre verso il
garage per vedere che cosa era successo, ma tutti erano intorno a mio
figlio. Non mi lasciavano avvicinare a lui. Poi finalmente lo vidi che
giaceva al suolo, vidi il suo viso paonazzo, una visione che rimarrà
impressa nella mia mente per sempre"
. Raymond era da due giorni in
astinenza dallo stimolante prescritto dallo psichiatra. La madre non
era mai stata avvertita degli effetti collaterali legati all'astinenza
da quella sostanza.






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Daniel Ehrlich, 1970 - 1984



Daniel Ehrlich, 10 anni, della Pennsylvania, "amava
giocare e arrampicarsi sugli alberi", secondo suo padre, Fred Ehrlich.
Nel 1979 l'infermiera della scuola diagnosticò Daniel come
"iperattivo". Suo padre pensava che Daniel si comportasse normalmente,
come ogni ragazzo della sua età, ma l'opinione unanime del personale
della scuola era che lui "aveva un serio problema". Gli venne quindi
prescritto uno stimolante ed un forte tranquillante. Quando
l'assicurazione medica dei genitori si esaurì, l'unico "aiuto" che
furono in grado di ottenere dallo psichiatra fu una serie ripetuta di
prescrizioni della sostanza. Quattro anni più tardi il signor Ehrlich
lesse che i problemi comportamentali potevano essere causati dallo
zucchero e da una dieta sbagliata e intravide la possibilità che Daniel
vivesse una vita libera dagli psicofarmaci che assumeva e ritornasse a
una vita normale. Eliminò lo zucchero dalla dieta di Daniel. Nell'arco
di due settimane il signor Ehrlich notò un cambiamento notevole, quindi
smise di farsi fare prescrizioni mediche e smise di somministrargli
psicofarmaci. Poche settimane più tardi Daniel, che a quel tempo aveva
14 anni, s'impiccò. Fred Ehrlich non era mai stato avvertito dagli
specialisti del fatto che il suicidio fosse una delle principali
complicazioni dell'astinenza dagli psicofarmaci che Daniel all'epoca
assumeva.






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Kara Fuller-Otter, 12 anni


Morta il 12 giugno 2001 suicida, mentre era in astinenza da un antidepressivo.





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Charlotte Hollimann, 14 anni


Morta il 31 luglio 1992 suicida mentre era sotto gli effetti di un antidepressivo al Truckee Meadows Hospital, Nevada.





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Caitlin McIntosh, 12 anni


Morta il 5 gennaio 2000 nel Texas; s'impiccò dopo aver assunto un cocktail di quattro psicofarmaci.





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Amanda Mead, 18 anni


Morta nel 1991 per due tumori non diagnosticati. Un
consulente scolastico ed uno psichiatra in California l'avevano
erroneamente etichettata come affetta da sindrome "maniaco -depressiva".





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Travis Neal, 13 anni


Morto il 24 novembre 1997 nel Michigan per un collasso cardiaco, dopo aver preso per anni una sostanza stimolante.





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Cameron Pettis, 12 anni


Morta il 2 agosto 1993 ad Austin, Texas, a causa di un'intossicazione provocata da un antidepressivo.





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Kevin Neil Rider, 14 anni


Morto il 3 giugno 2000 nello Utah. Si è sparato mentre era in astinenza da antidepressivo.





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Macauley Showalter, 7 anni


Morto il 30 settembre 200 a Hutchinson, nel Minnesota, per
arresto cardiaco mentre stava prendendo una sostanza stimolante ed
altri tre tipi di psicofarmaci.





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Randy Steele, 9 anni


Morto il 6 febbraio 2000 per attacco cardiaco mentre era
sotto contenzione al Laurel Ridge Hospital a San Antonio. Aveva il
cuore ingrossato ed era sotto trattamento con una sostanza stimolante
ed altri psicofarmaci.





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Jaimie Young, 13 anni


Morta il 5 giugno 1993 durante un'escursione in un periodo
in cui era in cura al Ramsey Canyon Hospital e Treatment Center in
Arizona. L'autopsia ha rivelato che la morte era stata causata da un
colpo di caldo e disidratazione dovuti alla presenza di sostanze
farmacologiche nel suo organismo in quantità 10 volte superiori alla
norma. Stava assumendo antidepressivi.

 
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