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FRIEDMAN: QUESTA NON E' L'AMERICA

Post n°1168 pubblicato il 16 Marzo 2017 da fresbe
 

Chi come me e penso la maggioranza degli Italiani, non sia a conoscenza in maniera dettagliata dello “stato delle cose” in merito alla Politica U.S.A., rimane sorpreso da questa “dura filippica” del giornalista Economico Statunitense (europeizzato, coniugato con una Italiana) Alan Friedman contro le “intenzioni” del neo eletto Presidente Donald Trump. L’America è un grande Paese afflitto da tempo da molte contraddizioni: 

 Sono i più ricchi ma una parte della popolazione è molto povera;
 Sono i gendarmi del mondo ma anche coloro che producono e vendono più armi di tutti; 
 Sono rimasti ai tempi del “selvaggio west” e dell’epopea della frontiera e credono nell’utilità delle armi;
 La loro Politica Economia è sotto scacco da parte delle lobby e delle multinazionali (armi, fonti energetiche…)
Nello specifico:
 Il così detto Obamacare, (che pare Trump abbia intenzione di eliminare) rappresentava il primo passo per garantire l’assistenza sanitaria gratuita per tutti ed in special modo per le classi meno abbienti (welfare) ed è arrivato con colpevole ritardo rispetto alla necessità.
 Sarebbe democraticamente corretto, per la democrazia più importante del mondo, rispettare il voto degli Americani, in attesa di poter criticamente giudicare nel concreto, l’operato di Trump aldilà delle semplificazioni degli annunci in campagna elettorale.
 La “magnaminità” con la quale Friedman tratta l’operato delle precedenti gestioni risulta quantomeno sospetto.

15 marzo 2017 – (da il MESSAGGERO)
La stupefacente inchiesta-reportage di Alan Friedman che racconta non solo Trump ma quello che “l`America non è” (o che non sarà più, dopo Trump) ha la ricchezza dei volti di americani che il giornalista americano trapiantato in Europa incontra nel suo viaggio di “ritorno sul luogo del delitto”, l`America della giovinezza. Questa non è l`America (Newton Compton) ha il volto di Nita Fischer, la dipendente di Walmart licenziata perché incinta. «Ero scivolata cascando di pancia contro il lavandino, una bella botta, e perciò l`ho detto alla direzione e loro mi hanno detto di andare in ospedale, ma poi non sono andata al lavoro per due giorni dopo l`incidente e il giorno dopo mi hanno licenziata!». Era il 15 gennaio 2016 e pochi minuti prima Nita aveva mostrato alle colleghe l`ecografia del figlio. Gli Stati Uniti sono un paese di più di 100 milioni di persone che faticano ad arrivare alla fine del mese.
«Se vi dirigete a Nord da Lake Charles, in Louisiana, vi ritroverete davanti a gigantesche piantagioni di cotone dalle parti di Grenville, in Mississippi… la regione più povera di tutti gli Stati Uniti d`America». L attraversamento di quella che “non è l`America” tocca la chiesa episcopale metodista africana Mother Emanuel di Charleston, South Carolina, dove un razzista bianco, Dylann Roof, ha ucciso 9 fedeli. «Ci sono ancora i buchi dei proiettili nel muro», dice il reverendo nero Eric Manning.
Ecco Mario Reyes, “un uomo tarchiato, con il petto ampio e i muscoli tonici, un veterano delle infinite guerre di confine”, con addosso 13 chili di Kevlar di giubbotto antiproiettile e nella fondina una Beretta semiautomatica. Lui a Laredo, Texas, combatte l`immigrazione illegale. Trump vorrebbe risolverla alzando un muro con il Messico (n.b.: c’era già, iniziato da Clinton e proseguito dai suoi successori…) C`è l`America dei pistoleri, dei petrolieri e dei “rednecks” che odiano i neri. Eppure il sogno americano è quello del “melting pot”, la mescolanza. Circa il 15% della popolazione è costituito da immigrati (43 milioni). Se si considerano i nati negli USA, fanno oltre un quarto degli americani. Rispetto a questa pancia del paese che è il mondo di sotto, c’è un mondo di sopra nel quale Trump vince perché, secondo Friedman, ha saputo raccontare molte “fake news”. Ha fatto molte promesse che non potrà mantenere e incarna un`America che appare diversa da se stessa, che distrugge l`Obamacare e restituisce i poveri all’impossibilità di curarsi, che mira a sovvertire l`equilibrio della Corte Suprema per vietare l`aborto, che toglie fondi al welfare e promuove una cultura di disprezzo delle donne. 
Con Trump, furbacchione immobiliarista privo di vera intelligenza, incapace di concentrarsi per oltre due minuti su un argomento, l`America va incontro alla violenza e agli scontri. Sarà un`America consegnata ai vecchi marpioni di Goldman Sachs, del Big Oil e perfino della Silicon Valley messi in riga per interesse. Un quadro fosco e disperato, che conserva un labile filo di speranza nel titolo da “refrain”: “Questa non è l`America”.

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