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Con la bacheca dei trofei quasi vuota, arricchita delle due vittorie nel campionato con l’apporto di quello che era al tempo il miglior giocatore al mondo, il NAPOLI sta inanellando l’ennesima stagione con poche gioie. 

I numeri forniscono la sintesi e pur necessitando di una interpretazione logica, nella fattispecie risultano assai crudi. Estromessi dalla CHAMPIONS, a DIECI punti dalla vetta in campionato, in odore di eliminazione anche dalla finale di Coppa Italia, l’allenatore SARRI nel suo “forbito vocabolario” tra un “culo” e l’altro (N.D.R.: inteso come fortuna che sarebbe mancata…) ritto sulla panchina d’oro che sarebbe spettata a chi vince e non a chi vorrebbe ma non ci riesce, elenca la percentuale di possesso palla, i tiri “verso la porta” dichiarando di come la sua squadra avrebbe meritato la “vittoria ai punti”. Giacchè non si tratta di pugilato, nuoto sincronizzato, tuffi o gara di ballo, i numeri da analizzare sarebbero altri. Quattro/cinque tiri nello specchio della porta con Buffon impegnato spesso in uscite alte, possesso sterile a centrocampo e tiri alle stelle, non rappresentano il meglio della squadra partenopea terza in classifica a quattro punti dalla seconda (Roma) con un vantaggio di altri quattro punti sulla quarta (Lazio). NAPOLI - JUVENTUS è stata una partita noiosa, condizionata dal repentino vantaggio dei bianconeri, disposti a difendere il risultato in modo ordinato senza quasi mai ribaltare l’azione. Il fine giustifica i mezzi, ed Allegri ha utilizzato la rotazione necessaria in considerazione della condizione fisica non ottimale di alcuni uomini cardine (Dybala-Alex-Cuadrado-Barzagli). Missione compiuta: si potrebbe argomentare a lungo ma limitiamoci ad esaminare la classifica ed a contare le otto partite che mancano alla conclusione del torneo.