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Messaggi di Marzo 2017

IL VIAGGIO

Post n°1172 pubblicato il 20 Marzo 2017 da cannibale3
 
Foto di cannibale3

Curiosando tra le foto...

                 IL VIAGGIO
Prima di partire lasciando il tuo spazio, 
porta con te la voglia di adattarti,
ed il desiderio di ritornare.

Prima di essere preoccupata, 
pensa che il tuo viaggio è solo all’inizio,
pensa di non essere da sola.

Prima di partire per un lungo viaggio,
porta con te i ricordi, le amicizie e gli affetti,
racchiusi in uno scrigno custodito nel tuo cuore.

Prima di partire per un lungo viaggio, 
porta con te la musica ed il suono della mia voce; perché quando e se ti volterai, io sarò dietro di te.

SEMPRE !

                                                               20.03.2017
 



 

 
 
 

DOPO 75 ANNI: LE TRE LEGGI DELLA ROBOTICA

Post n°1171 pubblicato il 19 Marzo 2017 da cannibale3
 
Foto di cannibale3

Quando l’autore di fantascienza e scienziato Isaac Asimov, ideò le tre leggi della robotica, immaginò l’esistenza futura di androidi umani senzienti, inseriti in un mondo nel quale questi robot, sarebbero stati al servizio dei loro “proprietari” necessitando quindi di una serie di regole di programmazione per impedire loro di nuocere. L’evoluzione delle scienze collegate alla robotica, hanno prodotto dei settantacinque anni successivi, una vasta gamma di dispositivi, elettrodomestici per la casa (domotica), droni militari offensivi o di controllo ed intere linee di produzione in fabbrica. Allo stesso tempo, l'intelligenza artificiale ad apprendimento automatico, influenza gran parte del software che gestisce l’hardware. 
Le tre leggi di Asimov sono ancora citate come modello guida nel rapporto uomo/macchina e sono le seguenti:
1. Un robot non può danneggiare un essere umano o, attraverso l'inazione, permettere un essere umano riceva danno
2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, a meno che tali ordini non contravvengano alla Prima Legge
3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con le leggi primo o secondo
Come accennato, uno dei problemi evidenti è che i robot di oggi sembrano essere molto più limitati rispetto a quelli descritti nelle storie di Asimov, tanto da dover considerare non necessarie le regole citate. È infatti difficile concepire un robot aspirapolvere che abbia la capacità di danneggiare gli esseri umani o anche di non rispettare la sua programmazione. Altro sono i robot progettati per combattimenti militari, gestibili in remoto con scopi di spionaggio/attacco. In questa situazione, il rispetto della Prima Legge – non ledere gli esseri umani - diventa estremamente complicato. Il ruolo dei militari è spesso quello di salvare la vita dei soldati e civili, spesso danneggiando i nemici sul campo di battaglia. Così potrebbe essere necessario considerare da diversi punti di vista le interpretazioni delle tre leggi.
Il problema principale sta nella definizione di cosa sia un Robot. Viene immaginato come un androide con sembianze umane, programmato per essere al servizio dell’uomo ed utilizzato per limitate funzioni. Si ipotizzo la possibilità che la macchina potesse auto-aggiornarsi, imparando alla ricerca di una coscienza che lo rendesse senziente.
Mentre la ricerca spinge i confini della tecnologia, ci sono rami della robotica indirizzati verso i dispositivi molecolari.
Ad esempio, "robot" a base di DNA e proteine, potrebbero essere utilizzati in chirurgia per correggere disturbi genetici. In teoria, questi dispositivi dovrebbero davvero seguire le leggi di Asimov, seguendo gli ordini trasmessi tramite il DNA, che avrebbero essenzialmente dovuto diventare parte integrante dell'essere umano su cui stavano operando. 
Tale integrazione potrebbe quindi rendere difficile determinare se il robot sia abbastanza indipendente a dover essere controllato dalle leggi o operare al di fuori di esse. A livello pratico il robot sarebbe nell'impossibilità di determinare se gli ordini che ha ricevuto potrebbe causare danni al essere umano.
L'altro grande problema con le leggi è che avremmo bisogno di un progresso significativo della Intelligenza Artificiale dei robot per essere effettivamente in grado di giungere all’autogestione. L'obiettivo della ricerca AI è talvolta descritto come una macchine in grado di apprendere, di pensare e agire razionalmente come un essere umano. Con questa programmazione, il robot potrebbe operare solo all'interno di una sfera molto limitata e qualsiasi applicazione razionale delle tre leggi, sarebbe inutile. In considerazione di queste problematiche, le leggi di Asimov offrono poco più dei principi fondanti per chi voglia impegnarsi bel definire un “nuovo codice etico robotico”. 
di Mark Robert Anderson, Professore di Informatica e Sistemi Informativi, presso l’Università Edge Hill (tradotto modificato e reso fruibile in italiano corrente, dall’autore del blog)

 
 
 

LA MACCHINA SENZIENTE

Post n°1170 pubblicato il 18 Marzo 2017 da cannibale3
 
Foto di cannibale3

Il sogno dell’uomo di riprodurre a sua somiglianza una I.A. (Intelligenza Artificiale), trova riscontro nei tentativi di progettare la “macchina senziente” in grado di riprodurre, quando istruita in modo corretto, le sinapsi celebrali del cervello umano.

Sinapsi: Si tratta di un insieme di processi che coinvolgono le connessioni fondamentali tra i diversi neuroni e che determina la ritrasmissione ad altri neuroni di un impulso nervoso che ha ricevuto, o viceversa sopprima, la trasmissione dell'informazione.

L’intenzione dei ricercatori è quella di insegnare alla macchina a selezionare le “informazioni importanti”, sopprimendo quelle non corrispondenti al richiesto, elencando in un complesso quadro di accorpamenti e di “clusters”, le informazioni raccolte per corrispondenze lessicali, analogie, significati, sinonimi. La ricerca è quindi rivolta al tentativo di riprodurre tramite algoritmi matematici e statistica, la funzionalità del cervello umano che elabora quantità enormi di informazioni, prima di giungere a soluzione talvolta inattese. 
La chiamano intuizione o genialità, questa capacità dell’essere umano di operare su dati disaggregati per giungere al completamento del disegno complessivo.
Le applicazioni pratiche di tali ricerche, saranno nel futuro estese ad ogni campo dello scibile, partendo dal concetto che le Banche Dati raccolgano già da tempo, volumi immensi di informazioni, tratte dai brevetti registrati, dal pubblicato in campo scientifico e non solo. L’intuizione veleggia libera sulle pagine creativi dei social, insieme al becero, al fake, all’offensivo ed all’inutile.
E stato scoperchiato il “vaso di Pandorra” ed è giusto immaginare l’esistenza di uno “strumento” in grado di selezionale le informazioni vitali allo scopo di “ritrasmettere” la conoscenza, separandola dalla spazzatura che la ricopre.

 
 
 

CHAMPIONS LEGUE

Post n°1169 pubblicato il 16 Marzo 2017 da kiorphe
 
Foto di cannibale3

Ci siamo: sono rimaste in OTTO, a giocarsi la vittoria della "Coppa dalle grandi orecchie". Preliminari, gironi ed un turno di eliminazione diretto (andata e ritorno) ci hanno consegnato:
  • SPAGNA: Real Madrid - Barcellona - Atletico Madrid (tre)
  • GERMANIA: Bayern Monaco - Borussia Dortmund (due)
  • FRANCIA: Monaco
  • INGHILTERRA: Leicester
  • ITALIA: Juventus
Ancora evidente il dominio delle spagnole, favorite per la vittoria finale (Real e Barca) insieme al Bayern di Monaco. Chi è giunto a questo punto della competizione, se lo è certo meritato ed ora sarà la "dea bendata" a decidere il futuro. Se la Juventus eviterà ora di scontrarsi con le favorite di cui sopra, potrà giocarsela con le altre con pari possibilità, sperando nella semifinale e finale.

 
 
 

FRIEDMAN: QUESTA NON E' L'AMERICA

Post n°1168 pubblicato il 16 Marzo 2017 da fresbe
 
Foto di cannibale3

Chi come me e penso la maggioranza degli Italiani, non sia a conoscenza in maniera dettagliata dello “stato delle cose” in merito alla Politica U.S.A., rimane sorpreso da questa “dura filippica” del giornalista Economico Statunitense (europeizzato, coniugato con una Italiana) Alan Friedman contro le “intenzioni” del neo eletto Presidente Donald Trump. L’America è un grande Paese afflitto da tempo da molte contraddizioni: 

 Sono i più ricchi ma una parte della popolazione è molto povera;
 Sono i gendarmi del mondo ma anche coloro che producono e vendono più armi di tutti; 
 Sono rimasti ai tempi del “selvaggio west” e dell’epopea della frontiera e credono nell’utilità delle armi;
 La loro Politica Economia è sotto scacco da parte delle lobby e delle multinazionali (armi, fonti energetiche…)
Nello specifico:
 Il così detto Obamacare, (che pare Trump abbia intenzione di eliminare) rappresentava il primo passo per garantire l’assistenza sanitaria gratuita per tutti ed in special modo per le classi meno abbienti (welfare) ed è arrivato con colpevole ritardo rispetto alla necessità.
 Sarebbe democraticamente corretto, per la democrazia più importante del mondo, rispettare il voto degli Americani, in attesa di poter criticamente giudicare nel concreto, l’operato di Trump aldilà delle semplificazioni degli annunci in campagna elettorale.
 La “magnaminità” con la quale Friedman tratta l’operato delle precedenti gestioni risulta quantomeno sospetto.

15 marzo 2017 – (da il MESSAGGERO)
La stupefacente inchiesta-reportage di Alan Friedman che racconta non solo Trump ma quello che “l`America non è” (o che non sarà più, dopo Trump) ha la ricchezza dei volti di americani che il giornalista americano trapiantato in Europa incontra nel suo viaggio di “ritorno sul luogo del delitto”, l`America della giovinezza. Questa non è l`America (Newton Compton) ha il volto di Nita Fischer, la dipendente di Walmart licenziata perché incinta. «Ero scivolata cascando di pancia contro il lavandino, una bella botta, e perciò l`ho detto alla direzione e loro mi hanno detto di andare in ospedale, ma poi non sono andata al lavoro per due giorni dopo l`incidente e il giorno dopo mi hanno licenziata!». Era il 15 gennaio 2016 e pochi minuti prima Nita aveva mostrato alle colleghe l`ecografia del figlio. Gli Stati Uniti sono un paese di più di 100 milioni di persone che faticano ad arrivare alla fine del mese.
«Se vi dirigete a Nord da Lake Charles, in Louisiana, vi ritroverete davanti a gigantesche piantagioni di cotone dalle parti di Grenville, in Mississippi… la regione più povera di tutti gli Stati Uniti d`America». L attraversamento di quella che “non è l`America” tocca la chiesa episcopale metodista africana Mother Emanuel di Charleston, South Carolina, dove un razzista bianco, Dylann Roof, ha ucciso 9 fedeli. «Ci sono ancora i buchi dei proiettili nel muro», dice il reverendo nero Eric Manning.
Ecco Mario Reyes, “un uomo tarchiato, con il petto ampio e i muscoli tonici, un veterano delle infinite guerre di confine”, con addosso 13 chili di Kevlar di giubbotto antiproiettile e nella fondina una Beretta semiautomatica. Lui a Laredo, Texas, combatte l`immigrazione illegale. Trump vorrebbe risolverla alzando un muro con il Messico (n.b.: c’era già, iniziato da Clinton e proseguito dai suoi successori…) C`è l`America dei pistoleri, dei petrolieri e dei “rednecks” che odiano i neri. Eppure il sogno americano è quello del “melting pot”, la mescolanza. Circa il 15% della popolazione è costituito da immigrati (43 milioni). Se si considerano i nati negli USA, fanno oltre un quarto degli americani. Rispetto a questa pancia del paese che è il mondo di sotto, c’è un mondo di sopra nel quale Trump vince perché, secondo Friedman, ha saputo raccontare molte “fake news”. Ha fatto molte promesse che non potrà mantenere e incarna un`America che appare diversa da se stessa, che distrugge l`Obamacare e restituisce i poveri all’impossibilità di curarsi, che mira a sovvertire l`equilibrio della Corte Suprema per vietare l`aborto, che toglie fondi al welfare e promuove una cultura di disprezzo delle donne. 
Con Trump, furbacchione immobiliarista privo di vera intelligenza, incapace di concentrarsi per oltre due minuti su un argomento, l`America va incontro alla violenza e agli scontri. Sarà un`America consegnata ai vecchi marpioni di Goldman Sachs, del Big Oil e perfino della Silicon Valley messi in riga per interesse. Un quadro fosco e disperato, che conserva un labile filo di speranza nel titolo da “refrain”: “Questa non è l`America”.

 
 
 

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