Creato da cannibale3 il 26/11/2006

POST IT

Messaggi in foglietti sparsi, appunti di attualità, economia, politica, momenti di vita, di uno staff di Bloggers

 

AREA PERSONALE

 

REDAZIONE

CANNIBALE3   (Direttore - Tuttologo)

KIORPHE (Vice - Sport)

FRESBE (Economia)

FLOGEN66 (Varie ed eventuali)

 

 

immagine
My blog is worth $ 35,903.56.
How much is your blog worth?

immagine

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Messaggi di Novembre 2023

JFK - LA POLIZIA SCIENTIFICA

Post n°1731 pubblicato il 23 Novembre 2023 da cannibale3
 
Foto di cannibale3

La Polizia Scientifica nel 1963 non esisteva o verosimilmente stava dormendo. Chi come me è appassionato delle serie poliziesche tipo NCIS o CSI, quindi senza cultura specifica ma con padronanza e conoscenza della terminologia, è in grado di meravigliarsi di tutto ciò che non venne esaminato e valutato.

Una pallottola che attraversi un osso od il corpo umano, risulta in ogni caso deformata. Il ritrovamento della pallottola “intonsa” sulla barella dove era stato deposto il corpo senza vita del Presidente Kennedy, equivale ad una “boutade”! Le pallottole che hanno colpito il Presidente ed il Governatore, rimaste nei corpi, sono state recuperate? Sono state cercate al interno della limousine? L’esame delle striature è stato in grado di indicare marca e tipo della carabina dalla quale sono state esplose? Riteniamo che il numero delle pallottole rinvenute avrebbe corrisposto (naturalmente) alla quantità di colpi esplosi, riuscendo a determinare anche la direzione di provenienza. Tutte queste analisi non sono state di certo eseguite, alimentando le tesi del complotto. Ricapitolando: nessuna misura di protezione preventiva - assenza di indagini scientifiche – creazione di una vittima sacrificale – suo omicidio – eliminazione progressiva dei testimoni scomodi. Sono curioso di conoscere la verità, anche se l’ipotesi di Lee Harvey Oswald, con il suo fucile Carcano 91/38, unico responsabile non è molto credibile. Si trattava di una arma ritenuta poco affidabile e precisa; una delle peggiori disponibili in quel momento. Avranno testato l'arma di Oswald per individuare corrispondenza tra i proiettili rinvenuti e quelli esplosi in cabina protetta?
 
N.B.: ll Carcano 91/38, è un fucile ad otturatore girevole-scorrevole progettato nel 1891 da Salvatore Carcano per l'arsenale dell'esercito di Torino. Dopo il 1895, il Modello 91 usò un pacchetto-caricatore simile (v. foto a margine), ma non identico, a quello del coevo Mannlicher, e per questo motivo i nomi di Carcano e Mannlicher furono associati al fucile di Oswald (v. testi della Commissione Warren). Le munizioni inserite nel caricatore erano del tipo Cartuccia Modello 1895 calibro 6,5 × 52 mm rimless (progettata nel 1890), a loro volta chiamate cartuccia Mannlicher-Carcano, dal nome del progettista del fucile e dal tipo generale di "pacchetto" di caricamento che ne aveva accompagnato l'introduzione. (wikipedia)

 
 
 

J.F. KENNEDY - Una caso ancora aperto

Post n°1730 pubblicato il 22 Novembre 2023 da cannibale3
 
Foto di cannibale3

L'assassinio di John Fitzgerald Kennedy, trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti d'America, venne commesso venerdì 22 novembre 1963 a Dallas, Texas, alle 12:30 ora locale.

Mentre viaggiava con la moglie Jacqueline, il governatore John Connally restò ferito gravemente. La moglie di quest'ultimo Nellie era a bordo della limousine presidenziale, mentre Kennedy fu ferito mortalmente nella Dealey Plaza da colpi di fucile sparati da tre diverse direzioni per un totale di sei colpi di carabina. L’attivista castrista ed ex marine Lee Harvey Oswald, venne accusato dell’attentato con sospetta rapidità, nonostante al momento del fatto si trovasse al secondo e non al quarto piano dell’edificio, dal quale si suppose fossero partiti gli spari. Per indagare sull'accaduto, il nuovo presidente Lyndon B. Johnson creò un'apposita commissione d'inchiesta “farsa”: la commissione Warren. Le  indagini – svolte tra il 1963 e il 1964 – conclusero che Kennedy venne colpito da un unico cecchino (?). Questa conclusione incontrò inizialmente un ampio sostegno da parte della opinione pubblica statunitense, ma successivi sondaggi d'opinione, a partire dal Gallup Poll del 1966, dimostrarono come molti degli elettori fossero invece di parere contrario, tanto che nel 1976 venne creato un nuovo organo, la United States House Select Committee on Assassinations (HSCA) che presentò il risultato del suo lavoro nel 1979. La HSCA, basandosi in parte su prove acustiche, ipotizzò che vi fossero stati minimo quattro spari, di cui tre - compreso il colpo mortale – esploso da parte di Oswald e uno forse da un altro cecchino, concludendo che Lee Harvey Oswald potrebbe avere agito nel quadro di un progetto coinvolgente a livello di vero e proprio complotto.
Ieri sera ho rivisto per l’ennesima volta il film/documentario JFK di Oliver Stone, trovandolo oltremodo credibile nelle ricostruzioni: JFK - Un caso ancora aperto (JFK) è un film del 1991 che ha visto la partecipazione di un cast di attori di massimo livello. Il film espone i fatti immediatamente precedenti all'assassinio del Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy e le successive indagini ad opera del procuratore distrettuale di New Orleans all'epoca dei fatti, Jim Garrison, che dubitando della tesi ufficiale successiva all'indagine della Commissione Warren, proseguiì ad indagare nonostante minacce ed impedimenti di vario tipo. 
Dopo l'assassinio del Presidente USA John Fitzgerald Kennedy, il procuratore distrettuale di New Orleans Jim Garrison apprende dai media che il presunto assassino di Kennedy, Lee Harvey Oswald, aveva frequentato la città in diversi periodi della sua vita e decide di indagare su possibili collegamenti tra l'omicidio ed alcuni ambienti di New Orleans. Col suo team di collaboratori controlla molte piste, la più importante delle quali conduce all'ambiguo pilota d'aerei privati David Ferrie: Garrison tuttavia è costretto ad interrompere le indagini quando il Governo Federale respinge formalmente l'inchiesta, sostenendo che Ferrie è completamente pulito. Due giorni dopo Oswald viene ucciso di fronte alle telecamere da Jack Ruby prima di poter affrontare un processo, e Garrison chiude ufficialmente le indagini.
1966: l'investigazione viene riaperta dopo una discussione in aereo tra Garrison ed il Senatore Russell B. Long. Senza fare nomi, Long gli confida che nei piani alti del governo la morte di Kennedy era stata accolta favorevolmente da molti esponenti politici, mettendo inoltre in luce molte contraddizioni del rapporto ufficiale dell'inchiesta, stilato dalla Commissione Warren. Garrison, dopo avere letto tutti i volumi redatti della Commissione, scopre numerose imprecisioni e diversi passaggi superficiali, e perciò decide, unitamente al suo staff, di interrogare vari personaggi legati ad Oswald e a Ferrie. Tra questi Willie O'Keefe, un prostituto gay che sta scontando una pena in carcere, rivela di aver assistito personalmente ad una riunione nella quale Ferrie discuteva l'ipotesi di uccidere Kennedy con Clay Shaw, Oswald, ed altri esuli cubani anticastristi. Le indagini, fino a quel momento segrete, convincono Garrison che Oswald non possa avere agito da solo; man mano cominciano ad emergere le connivenze delle più alte istituzioni del governo americano, dell'esercito e di vari esponenti della mafia, della CIA, dell'FBI, al punto che persino lo stesso vicepresidente e successore di Kennedy, Lyndon B. Johnson, sembrò essere implicato.
1969: Garrison, informato di alcune attività dei militari e dei servizi segreti dall'ex capo delle operazioni in nero (black ops), ha modo di dimostrare le proprie tesi (e i difetti della Commissione Warren) processando Clay Shaw, un importante uomo d'affari che sembra collegato all'omicidio di Kennedy ed alla CIA: è, infatti, membro di una S.p.A. denominata Permindex, utilizzata come copertura ad attività della CIA. Con il contributo della visione in aula del celebre film di Zapruder, Garrison propone uno scenario con tre diversi gruppi di esecutori, i quali, con un attentato realizzato attraverso la tattica del fuoco incrociato, avrebbero ucciso Kennedy con 6 spari, invece dei 3 statuiti dalla Commissione Warren. La giuria proscioglie Shaw da ogni accusa, respingendo la testimonianza dell'agente di polizia che aveva raccolto i suoi dati, tra i quali lo pseudonimo "Clay Bertrand", con il quale egli era conosciuto in alcuni ambienti di New Orleans, impedendo qualunque collegamento tra Shaw e la CIA, così come tra questi e Ferrie, Oswald e Ruby. Mentre esce dal tribunale, Garrison afferma davanti ai giornalisti di voler continuare la sua battaglia per la verità.
N.B.: I cubani in esilio a Miami, erano rimasti scottati dal fallimento della prevista invasione di Cuba (Baia dei Porci) per rovesciare il regime di Castro e rappresentavano certo una minaccia per JFK che non li aveva supportati.
Il tema del complotto, così come rappresentato dal Procuratore Garrison, trova così una credibile rappresentazione. JFK annunciando il ritiro delle forze armate USA dal Vietnam, si mise in contrasto con gli interessi della lobby delle armi che rappresenta ancora oggi un potere oltre la politica ufficiale. Elicotteri, munizioni, bombe, fucile armamenti vari, venivano prodotti al massimo delle potenzialità industriali ingrassando il settore che non aveva alcuna intenzione di rinunciare al ricco bottino. Il coinvolgimento della CIA, delle organizzazioni segrete, del FBI, dell’esercito e le stessa Polizia di Dallas, fu evidente e certificata dalla assenza delle misure di sicurezza preventive, dalla eliminazione delle prove, dal controllo sui media, e dagli strani decessi delle persone che potevano testimoniare. 
Lo stesso Oswald, ignara vittima sacrificale, venne ucciso in diretta Tv da un tale Ruby, per impedirgli di rivelare quel poco che conosceva. Si trattava di aprire uno alla volta i compartimenti stagni, che impedivano l’interpretazione generale del complotto e l’individuazione dei mandanti.
CHERCHEZ L’ARGENT: individuare l’interesse per tracciare il responsabile, rappresenta sempre una valida procedura di indagine. L’industria delle armi non avrebbe certo esitato ad organizzare un complotto per eliminare Kennedy. Questa lobby è interessata a generare guerre in ogni dove per poter proseguire nel business della vendita degli armamenti: non hanno etica e rispetto, sono multinazionali del terrore e non hanno volto.Leggo che i documenti in merito al omicidio di JKF, verranno desecretati nel 2038, sempre che per “interesse nazionale” non venga deciso un ulteriore rinvio.

 
 
 

NON SOLO GIULIA!

Post n°1729 pubblicato il 20 Novembre 2023 da cannibale3
 
Foto di cannibale3

I media sono alla ricerca del colpevole attraverso la strumentalizzazione politica di un fatto di sangue, non individuando giustificazioni e senso. 

Le responsabilità sono sempre personali e volerle intendere collettive rappresenta, a mio modesto avviso, un errore interpretativo. La crisi dei valori si evidenzia in tutta la sua drammaticità, non dimenticando le responsabilità di due-tre-quattro generazioni post sessantottine, costantemente in bilico con lo zero educativo assoluto. Sono le madri ad essere deputate alla educazione dei figli, sebbene sarebbe più giusto considerare l’educazione come un onere di entrambi i genitori. Il senso del possesso dovrebbe riguardare le cose e mai le persone. La mia donna, il mio uomo e poi... capita... fine dei giochi. E’ necessario saperlo accettare, soffrendo quanto è giusto e non reagendo per consumare vendette ispirate dalla pazzia. Si “perde” una persona solo quando muore, ed il rapporto si può modificare, quando non sia più di “coppia”, in sincera amicizia o quantomeno in frequentazione finalizzata.
Mia opinione è che la principale minaccia per le nostre ragazze non sia interna ma venga importata. Bande di delinquenti, stranieri, ignoranti e clandestini, scorazzano liberi di importunare e violentare. Vanno fermati con le cattive, prima che sia troppo tardi, e con ogni mezzo. Mentre si parla (giustamente) di Giulia, avvengono tutti i giorni fatti di violenze e stupri commesse da gentaglia che non dovrebbe avere accesso al suolo Italiano, meritando il taglio degli attributi e la cacciata senza ritorno. Insegniamo alle ragazze a difendersi con frequentazione di corsi di arti marziali piuttosto che proseguire nel incolpare la c.d. “società”, che non ha faccia, gambe, braccia come i delinquenti che aggrediscono impuniti.

 
 
 

CLANDESTINI D'ALBANIA

Post n°1728 pubblicato il 08 Novembre 2023 da cannibale3
 
Foto di cannibale3

Il prossimo anno circa 40mila clandestini e (migranti forse) destinati ad arrivare sul territorio italiano saranno dislocati in Albania in due strutture di ingresso e accoglienza temporanea. 

Sono questi i numeri previsionali che caratterizzano il protocollo d'intesa tra Roma e Tirana, in materia di gestione dei flussi migratori siglato a palazzo Chigi dal premier Giorgia Meloni e dal primo ministro della Repubblica d'Albania, Edi Rama. L'accordo pare sia stato impostato durante  la visita del Presidente del Consiglio fatta a Ferragosto presso la residenza privata estiva di Rama, a Valona. Un incontro che è servito per impostare l'intesa. Si tratta di un "accordo storico non solo per l'Italia ma per tutta l'Ue". (by Il Tempo.it)
Di fronte al disinteresse della UE dal punto di vista pratico (che fare?) alle vane dichiarazioni di intenti senza un seguito, non volendo attuare il “blocco navale”, occorreva dare una risposta alla domanda di sicurezza che gli Italiani reclamano a gran voce. La costruzione dei “centri” avverrà a spese dell’Italia e l’Albania incasserà un compenso per la messa a disposizione delle strutture esistenti. Servirà nel contempo individuare i clandestini che circolano liberi di delinquere sul Territorio Nazionale per restituire ordine e sicurezza alle nostre città. Allo stato non possiamo valutare se l’iniziativa darà frutti positivi ma certo, sapere che le ONG verranno tagliate fuori dal business del traffico di uomini è già una bella notizia. Inoltre i finti centri per l’accoglienza, vere associazioni a delinquere per lo sfruttamento, dovranno chiudere o ridimensionarsi. Si conta sull'effetto deterrenza... 

 
 
 

LE RESPONSABILITA’ DELL’OCCIDENTE

Post n°1727 pubblicato il 08 Novembre 2023 da cannibale3
 
Foto di cannibale3

Pretendere di interpretare gli avvenimenti odierni senza tenere nel debito conto il passato e quindi la storia, confonde la narrazione.  Nel 1917-18 i britannici stipularono un accordo con i rappresentanti del movimento sionista, con la lettera ufficiale scritta dall'allora ministro degli esteri inglese Arthur Balfour a Lord Rothschild, in cui si prometteva agli ebrei un "focolare nazionale" (National Home) in Palestina:

«Il governo di Sua Maestà vede con benevolenza l'istituzione in Palestina di una National Home per il popolo ebraico e farà del suo meglio perché tale fine possa essere raggiunto, rimanendo chiaro che niente deve essere fatto che possa pregiudicare i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche esistenti in Palestina, né i diritti e lo status politico degli ebrei nelle altre nazioni.»
(Lord Arthur J. Balfour, 1917)
...Con l'arrivo della seconda guerra mondiale i coloni ebrei e i vari gruppi più o meno legali che si erano creati si schierarono con gli Alleati (con l'esclusione del gruppo della Banda Stern, nata da una scissione dell'Irgun, che cercò, senza successo, per due volte un accordo con la Germania in chiave anti-britannica) mentre molti gruppi arabi guardarono con interesse l'Asse, nella speranza che una sua vittoria servisse a liberarli dalla presenza britannica. Il muftī di Gerusalemme Amin al-Husayni incontrò Hitler e si prodigò per il reclutamento di musulmani nelle formazioni delle Waffen-SS internazionali. Le tensioni in zona si aggravarono enormemente quando si rivelò nella sua pienezza l'enormità dell'Olocausto. In Regno Unito i laburisti erano favorevoli a uno stato ebraico, soprattutto per l'aiuto che le organizzazioni sioniste diedero agli alleati durante lo sforzo bellico, ma altri non furono d'accordo: il ministro degli esteri britannico era convinto che avrebbero dovuto essere favorevoli agli arabi - secondo alcuni per interessi petroliferi - piuttosto che agli ebrei e vi era anche l'opinione che una continua presenza britannica in Palestina avrebbe fornito un avamposto strategico per il vicino oriente. Quasi mai due decisioni sbagliate ne fanno una giusta. In Palestina c'erano i c.d. arabi palestinesi che, naturalmente reagirono alla invasione. La forte immigrazione, in una terra dalle risorse limitate, unita ad un incremento della disoccupazione tra la popolazione araba (dovuto - secondo fonti arabe - principalmente alle politiche di assegnazione di numerose terre fertili ai coloni ebrei, spesso effettuata con vincoli che non permettevano l'ulteriore affitto o anche la semplice lavorazione da parte di non-ebrei), portarono a numerosi scontri tra la maggioranza araba e i coloni, scontri che colpirono anche insediamenti ebraici preesistenti rispetto all'ondata migratoria di quegli anni... (by Wikipedia)
Premesso quanto sopra, si deve dedurre come la “guerra” non sia mai cessata, tra Israele ed i Paesi arabi confinanti. Inoltre l’espansionismo dei coloni israeliani nei territori di confine ha generato ulteriori tensioni. Il 7 Ottobre 2023 è avvenuto un evento drammatico che storia ricorderà come “atto terroristico” compiuto da Hamas dalla “striscia di Gaza” verso gli insediamenti coloniali israeliani. Vennero uccise circa 1400 persone e circa 240 rapite e trasportate dentro la striscia. 
Un rave party nel deserto, vicino al kibbutz di Re'im con centinaia di giovani, non solo israeliani ballano all'alba, quando irrompono i miliziani di Hamas, ed è il panico. Video rilanciati sui social network mostrano giovani ballare mentre nel cielo si vedono dei parapendio, probabilmente con motori a elica, utilizzati da militanti dell'organizzazione palestinese per raggiungere la zona dove era in corso la festa. Poi, gli spari, gli inseguimenti, un bagno di sangue: a causare vittime, stando alle ricostruzioni, anche la caduta di razzi partiti dalla Striscia di Gaza. (Rai-News)
I guerriglieri di Hamas, sono in maggioranza palestinesi, ma pare che non abbiamo a cuore la sorte del loro popolo. La reazione Israeliana è stata immediata e cruenta e dopo un mese dal fatto, ha provocato la morte di circa 10.000 innocenti palestinesi bombardati senza pietà. Quale giustificazione “politica” è possibile attribuire all’accaduto? Se lo scopo fosse stato quello di provocare una scomposta reazione Israeliana, che generasse il compattamento tra gli Stati confinanti intenti alla conclusione di “patti di non belligeranza” con il Trattato di Abramo,... ebbene l’obiettivo è stato raggiunto. Ne valeva la pena? Si parla da sempre dei “due Stati” ma nessuna tra le parti accetta nel concreto la soluzione. In questo momento l’intenzione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, e del suo Governo e di sradicare il movimento terroristico di Hamas dalla striscia di Gaza, anche a costo di proseguire con combattimenti casa per casa, demolendo tutte le costruzioni che incontrano.
L’emergenza umanitaria, conseguenza delle chiusure di acqua ed il blocco ai trasferimenti di viveri e medicine via terra, ha ridotto ai minimi termini la popolazione palestinese mentre i terroristi vivono protetti dentro ai tunnel scavati in profondità. 
Il principio della neutralità viene messo pesantemente in discussione ed in Europa si assiste attualmente a manifestazioni pro-Palestinesi (pro Hamas?) e pro-Israele senza che si ragioni sull’enormità di quanto sta accadendo. 
La soluzione negoziale dovrà trovare spazio e credibilità con l’intervento degli U.S.A., perchè non è umanamente sopportabile accettare il proseguire del massacro!

 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Novembre 2023 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30      
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 8
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963