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Messaggi del 12/12/2022

L'EQUILIBRIO DI DISOCCUPAZIONE

Post n°1693 pubblicato il 12 Dicembre 2022 da cannibale3
 
Foto di cannibale3

J.M. Keynes era convinto che la caratteristica di fondo di un'economia capitalistica fosse l'assenza in essa dell'operare di un meccanismo che garantisse il pieno impiego.

La sintesi neoclassica restringe la portata di quest'affermazione, confinandola ad un'economia che si trovi in una situazione di forte contrazione dei livelli dell'attività economica. E' solo in questa circostanza, infatti, che gli autori della sintesi neoclassica ritengono possano verificarsi le circostanze che impediscono al tasso di interesse monetario di ridursi al livello che garantisce investimenti pari ai risparmi di pieno impiego. Al di fuori di questo caso particolare, l'equilibrio di disoccupazione non può verificarsi se i salari monetari non sono rigidi verso il basso.
L'ipotesi di rigidità del salario nominale:
Nella teoria di Keynes l'ipotesi di rigidità del salario nominale discende dal fatto che l'economia si trovi in un equilibrio con disoccupazione involontaria. Nella sintesi neoclassica è vero il contrario. L'equilibrio con disoccupazione involontaria discende dal fatto che i salari monetari sono rigidi verso il basso. Si tratta di una conclusione molto simile a quella della teoria classica, dove l'unica causa di equilibrio con disoccupazione involontaria è proprio la rigidità salariale. 
In analogia con la teoria classica, gli autori della sintesi suggeriscono che assicurare la flessibilità salariale costituisce il principale intervento di politica economica che i pubblici poteri devono adottare. Diversamente dagli autori classici, tuttavia, essi rilevano come il processo di aggiustamento attivato dalla riduzione di salari e prezzi possa essere molto costoso in termini economici e sociali, ammettendo così l'opportunità di un intervento di politica monetaria e fiscale che faciliti il raggiungimento del pieno impiego, contenendo in tal modo i costi della deflazione.
L'equilibrio simultaneo sul mercato dei beni e sul mercato della moneta:
Trascuriamo per il momento il mercato del lavoro ed analizziamo le condizioni di equilibrio sul mercato dei beni e della moneta, ipotizzando dati il livello dei salari monetari e dei prezzi. Si tratta dell'equilibrio comunemente detto IS-LM. Introdurremo poi il mercato del lavoro e del processo di determinazione di prezzi e salari, con la formulazione del modello AD-AS.
Preferibilità della politica monetaria:
Sebbene tanto la politica fiscale quanto la politica monetaria possano accrescere il livello del reddito di equilibrio, vi è una preferibilità per la politica monetaria in quanto essa:
1. Può essere attuata con maggiore tempestività rispetto alla politica fiscale, e con maggiore tempestività è possibile invertire il segno dell'impulso di politica economica;
2. Diversamente dalla politica fiscale, essa non comporta una riduzione bensì un aumento degli investimenti privati.
Tendenza al pieno impiego:
In presenza di disoccupazione involontaria, la riduzione dei salari nominali e dei prezzi, accrescendo l'offerta reale di moneta, ridurrà il tasso di interesse ed accrescerà gli investimenti, i consumi indotti, il reddito e l'occupazione. Il sistema economico tende al pieno impiego. La politica economica può favorire questo processo spostando a destra la curva ad e riducendo quindi il ruolo della deflazione di salari e prezzi.
Curva di Phillips e trade off tra inflazione disoccupazione:
Una relazione statistica nota come curva di Phillips suggeriva che il tasso di variazione di salari monetari e prezzi fosse tanto più elevato quanto più basso era il tasso di disoccupazione. Vi era un livello di disoccupazione UNUN in corrispondenza del quale i prezzi rimanevano costanti. Livelli inferiori di disoccupazione si associavano a salari monetari e prezzi crescenti: W=π=α(UN−U) In ogni caso il punto centrale intorno al quale ruotava questo ragionamento è che sebbene al ridursi della disoccupazione l'inflazione crescesse, questo nuovo livello dell'inflazione rimaneva costante a meno che non si verificassero ulteriori riduzioni della disoccupazione. Ogni riduzione della disoccupazione da ottenersi attraverso interventi di politica monetaria e fiscale doveva essere 'pagata' con un incremento dell'inflazione, in misura governata dalla pendenza della curva di Phillips.
Equilibrio di sottoccupazione e flessibilità di prezzi e salari:
Nell'ambito della sintesi neoclassica la presenza di un equilibrio con disoccupazione involontaria è legata all'ipotesi di rigidità verso il basso dei salari monetari (il braccio crescente della curva AS non scivola verso il basso). Nella Teoria Genera di Keynes, per contro, l'equilibrio con disoccupazione involontaria non dipende dall'ipotesi di rigidità salariale ma dal fatto che la deflazione di prezzi e salari non riesce a ridurre il tasso di interesse. Per tornare alla rappresentazione grafica AD-AS, nel caso keynesiano la curva ad è verticale e pertanto il livello di occupazione di equilibrio non varia anche quando la curva as scivola verso il basso.

 
 
 

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