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Post n°31 pubblicato il 10 Dicembre 2009 da FakePlasticTree74

Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d' estate.

Sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa.

Sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso in cui ti afferro.

 
 
 

Post N° 30

Post n°30 pubblicato il 23 Giugno 2008 da FakePlasticTree74

 

 

E' quello che non ti aspetti, quello che vorresti ma  che il tuo pessimismo cronico e instancabile nasconde ai tuoi occhi e alla tua mente… E’ anche la paura di cambiare,di abbandonare quella solitudine a cui ti eri ormai abituato e che riconosci come unico porto sicuro, sfuggendo però giorno dopo giorno alla vita… improvvisamente arriva lei e tutte le regole tacite tra te e te vanno a farsi fottere in un attimo e la tua vita cambia… cambi tu… cambia tutto… e sei felice, e ti arrabbi, e stai male, e stai bene, e non dormi… e lei è sempre piu bella, giorno dopo giorno...E quando stai male hai bisogno di lei, solo di lei e nient'altro, nessun altro... Dipendenza empatica...   

Ciao ciccia, benvenuta…

 
 
 

Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 28 Settembre 2007 da FakePlasticTree74

"Quando sono arrivato alla Cei, nel 1986, si trovavano a malapena i soldi per pagare gli stipendi di quattro impiegati". Camillo Ruini non esagera. A metà anni Ottanta le finanze vaticane sono una scatola vuota e nera. Un anno dopo l'arrivo di Ruini alla Cei, soltanto il passaporto vaticano salva il presidente dello Ior, monsignor Paul Marcinkus, dall'arresto per il crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. La crisi economica è la ragione per cui Giovanni Paolo II chiama a Roma il giovane vescovo di Reggio Emilia, allora noto alle cronache solo per aver celebrato il matrimonio di Flavia Franzoni e Romano Prodi, ma dotato di talento manageriale. Poche scelte si riveleranno più azzeccate. Nel "ventennio Ruini", segretario dall'86 e presidente dal '91, la Cei si è trasformata in una potenza economica, quindi mediatica e politica. In parallelo, il presidente dei vescovi ha assunto un ruolo centrale nel dibattito pubblico italiano e all'interno del Vaticano, come mai era avvenuto con i predecessori, fino a diventare il grande elettore di Benedetto XVI.
Le ragioni dell'ascesa di Ruini sono legate all'intelligenza, alla ferrea volontà e alle straordinarie qualità di organizzatore del personaggio. Ma un'altra chiave per leggerne la parabola si chiama "otto per mille". Un fiume di soldi che comincia a fluire nelle casse della Cei dalla primavera del 1990, quando entra a regime il prelievo diretto sull'Irpef, e sfocia ormai nel mare di un miliardo di euro all'anno. Ruini ne è il dominus incontrastato. Tolte le spese automatiche come gli stipendi dei preti, è il presidente della conferenza episcopale, attraverso pochi fidati collaboratori, ad avere l'ultima parola su ogni singola spesa, dalla riparazione di una canonica alla costruzione di una missione in Africa agli investimenti immobiliari e finanziari.


Dall'otto per mille, la voce più nota, parte l'inchiesta di Repubblica sul costo della chiesa cattolica per gli italiani. Il calcolo non è semplice, oltre che poco di moda. Assai meno di moda delle furenti diatribe sul costo della politica. Il "prezzo della casta" è ormai calcolato in quattro miliardi di euro all'anno. "Una mezza finanziaria" per "far mangiare il ceto politico". "L'equivalente di un Ponte sullo Stretto o di un Mose all'anno".

Alla cifra dello scandalo, sbattuta in copertina da Il Mondo e altri giornali, sulla scia di La Casta di Rizzo e Stella e Il costo della democrazia di Salvi e Villone, si arriva sommando gli stipendi di 150 mila eletti dal popolo, dai parlamentari europei all'ultimo consigliere di comunità montane, più i compensi dei quasi trecentomila consulenti, le spese per il funzionamento dei ministeri, le pensioni dei politici, i rimborsi elettorali, i finanziamenti ai giornali di partito, le auto blu e altri privilegi, compresi buvette e barbiere di Montecitorio.

Per la par condicio bisognerebbe adottare al "costo della Chiesa" la stessa larghezza di vedute. Ma si arriverebbe a cifre faraoniche quanto approssimative, del genere strombazzato nei libelli e in certi siti anticlericali.

Con più prudenza e realismo si può stabilire che la Chiesa cattolica costa in ogni caso ai contribuenti italiani almeno quanto il ceto politico. Oltre quattro miliardi di euro all'anno, tra finanziamenti diretti dello Stato e degli enti locali e mancato gettito fiscale. La prima voce comprende il miliardo di euro dell'otto per mille, i 650 milioni per gli stipendi dei 22 mila insegnanti dell'ora di religione ("Un vecchio relitto concordatario che sarebbe da abolire", nell'opinione dello scrittore cattolico Vittorio Messori), altri 700 milioni versati da Stato ed enti locali per le convenzioni su scuola e sanità. Poi c'è la voce variabile dei finanziamenti ai Grandi Eventi, dal Giubileo (3500 miliardi di lire) all'ultimo raduno di Loreto (2,5 milioni di euro), per una media annua, nell'ultimo decennio, di 250 milioni. A questi due miliardi 600 milioni di contributi diretti alla Chiesa occorre aggiungere il cumulo di vantaggi fiscali concessi al Vaticano, oggi al centro di un'inchiesta dell'Unione Europea per "aiuti di Stato". L'elenco è immenso, nazionale e locale. Sempre con prudenza si può valutare in una forbice fra 400 ai 700 milioni il mancato incasso per l'Ici (stime "non di mercato" dell'associazione dei Comuni), in 500 milioni le esenzioni da Irap, Ires e altre imposte, in altri 600 milioni l'elusione fiscale legalizzata del mondo del turismo cattolico, che gestisce ogni anno da e per l'Italia un flusso di quaranta milioni di visitatori e pellegrini. Il totale supera i quattro miliardi all'anno, dunque una mezza finanziaria, un Ponte sullo Stretto o un Mose all'anno, più qualche decina di milioni.

La Chiesa cattolica, non eletta dal popolo e non sottoposta a vincoli democratici, costa agli italiani come il sistema politico. Soltanto agli italiani, almeno in queste dimensioni. Non ai francesi, agli spagnoli, ai tedeschi, agli americani, che pure pagano come noi il "costo della democrazia", magari con migliori risultati.

Si può obiettare che gli italiani sono più contenti di dare i soldi ai preti che non ai politici, infatti se ne lamentano assai meno. In parte perché forse non lo sanno. Il meccanismo dell'otto per mille sull'Irpef, studiato a metà anni Ottanta da un fiscalista all'epoca "di sinistra" come Giulio Tremonti, consulente del governo Craxi, assegna alla Chiesa cattolica anche le donazioni non espresse, su base percentuale. Il 60 per cento dei contribuenti lascia in bianco la voce "otto per mille" ma grazie al 35 per cento che indica "Chiesa cattolica" fra le scelte ammesse (le altre sono Stato, Valdesi, Avventisti, Assemblee di Dio, Ebrei e Luterani), la Cei si accaparra quasi il 90 per cento del totale. Una mostruosità giuridica la definì già nell'84 sul Sole 24 Ore lo storico Piero Bellini.

Ma pur considerando il meccanismo "facilitante" dell'otto per mille, rimane diffusa la convinzione che i soldi alla Chiesa siano ben destinati, con un ampio "ritorno sociale". Una mezza finanziaria, d'accordo, ma utile a ripagare il prezioso lavoro svolto dai sacerdoti sul territorio, la fatica quotidiana delle parrocchie nel tappare le falle sempre più evidenti del welfare, senza contare l'impegno nel Terzo Mondo. Tutti argomenti veri. Ma "quanto" veri?

Fare i conti in tasca al Vaticano è impresa disperata. Ma per capire dove finiscono i soldi degli italiani sarà pur lecito citare come fonte insospettabile la stessa Cei e il suo bilancio annuo sull'otto per mille. Su cinque euro versati dai contribuenti, la conferenza dei vescovi dichiara di spenderne uno per interventi di carità in Italia e all'estero (rispettivamente 12 e 8 per cento del totale). Gli altri quattro euro servono all'autofinanziamento. Prelevato il 35 per cento del totale per pagare gli stipendi ai circa 39 mila sacerdoti italiani, rimane ogni anno mezzo miliardo di euro che il vertice Cei distribuisce all'interno della Chiesa a suo insindacabile parere e senza alcun serio controllo, sotto voci generiche come "esigenze di culto", "spese di catechesi", attività finanziarie e immobiliari. Senza contare l'altro paradosso: se al "voto" dell'otto per mille fosse applicato il quorum della metà, la Chiesa non vedrebbe mai un euro.

Nella cultura cattolica, in misura ben maggiore che nelle timidissime culture liberali e di sinistra, è in corso da anni un coraggioso, doloroso e censuratissimo dibattito sul "come" le gerarchie vaticane usano il danaro dell'otto per mille "per troncare e sopire il dissenso nella Chiesa". Una delle testimonianze migliori è il pamphlet "Chiesa padrona" di Roberto Beretta, scrittore e giornalista dell'Avvenire, il quotidiano dei vescovi. Al capitolo "L'altra faccia dell'otto per mille", Beretta osserva: "Chi gestisce i danari dell'otto per mille ha conquistato un enorme potere, che pure ha importantissimi risvolti ecclesiali e teologici". Continua: "Quale vescovo per esempio - sapendo che poi dovrà ricorrere alla Cei per i soldi necessari a sistemare un seminario o a riparare la cattedrale - alzerà mai la mano in assemblea generale per contestare le posizioni della presidenza?". "E infatti - conclude l'autore - i soli che in Italia si permettono di parlare schiettamente sono alcuni dei vescovi emeriti, ovvero quelli ormai in pensione, che non hanno più niente da perdere...".

A scorrere i resoconti dei convegni culturali e le pagine di "Chiesa padrona", rifiutato in blocco dall'editoria cattolica e non pervenuto nelle librerie religiose, si capisce che la critica al "dirigismo" e all'uso "ideologico" dell'otto per mille non è affatto nell'universo dei credenti. Non mancano naturalmente i "vescovi in pensione", da Carlo Maria Martini, ormai esiliato volontario a Gerusalemme, a Giuseppe Casale, ex arcivescovo di Foggia, che descrive così il nuovo corso: "I vescovi non parlano più, aspettano l'input dai vertici... Quando fanno le nomine vescovili consultano tutti, laici, preti, monsignori, e poi fanno quello che vogliono loro, cioè chiunque salvo il nome che è stato indicato". Il già citato Vittorio Messori ha lamentato più volte "il dirigismo", "il centralismo" e "lo strapotere raggiunto dalla burocrazia nella Chiesa". Alfredo Carlo Moro, giurista e fratello di Aldo, in uno degli ultimi interventi pubblici ha lanciato una sofferta accusa: "Assistiamo ormai a una carenza gravissima di discussione nella Chiesa, a un impressionante e clamoroso silenzio; delle riunioni della Cei si sa solo ciò che dichiara in principio il presidente; i teologi parlano solo quando sono perfettamente in linea, altrimenti tacciono".

La Chiesa di vent'anni fa, quella in cui Camillo Ruini comincia la sua scalata, non ha i soldi per pagare gli impiegati della Cei, con le finanze scosse dagli scandali e svuotate dal sostegno a Solidarnosc. La cultura cattolica si sente derisa dall'egemonia di sinistra, ignorata dai giornali laici, espulsa dall'universo edonista delle tv commerciali, perfino ridotta in minoranza nella Rai riformata. Eppure è una Chiesa ancora viva, anzi vitalissima. Tanto pluralista da ospitare nel suo seno mille voci, dai teologi della liberazione agli ultra tradizionalisti seguaci di monsignor Lefebrve. Capace di riconoscere movimenti di massa, come Comunione e Liberazione, e di "scoprire" l'antimafia, con le omelie del cardinale Pappalardo, il lavoro di don Puglisi a Brancaccio, l'impegno di don Italo Calabrò contro la 'ndrangheta.
Dopo vent'anni di "cura Ruini" la Chiesa all'apparenza scoppia di salute. È assai più ricca e potente e ascoltata a Palazzo, governa l'agenda dei media e influisce sull'intero quadro politico, da An a Rifondazione, non più soltanto su uno. Nelle apparizioni televisive il clero è secondo soltanto al ceto politico. Si vantano folle oceaniche ai raduni cattolici, la moltiplicazione dei santi e dei santuari, i record di audience delle fiction di tema religioso. Le voci di dissenso sono sparite. Eppure le chiese e le sagrestie si svuotano, la crisi di vocazioni ha ridotto in vent'anni i preti da 60 a 39 mila, i sacramenti religiosi come il matrimonio e il battesimo sono in diminuzione.

Il clero è vittima dell'illusoria equazione mediatica "visibilità uguale consenso", come il suo gemello separato, il ceto politico. Nella vita reale rischia d'inverarsi la terribile profezia lanciata trent'anni fa da un teologo progressista: "La Chiesa sta divenendo per molti l'ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l'ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo". Quel teologo si chiamava Joseph Ratzinger.

 
 
 

There Is A Light That Never Goes Out

Post n°28 pubblicato il 31 Agosto 2007 da FakePlasticTree74

Isn't it a better one?

 
 
 

Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 24 Luglio 2007 da FakePlasticTree74

- Quelli della Lega minacciano di smettere di pagare le tasse...

- Perchè, avevano cominciato a pagarle?

 
 
 

Sabato Pomeriggio, 36 Gradi all'Ombra

Post n°26 pubblicato il 21 Luglio 2007 da FakePlasticTree74

Ricordare, parlare, scrivere, rassegnarsi ad essere una minoranza...che fatica, vero? Infatti si chiama "resistenza umana" e a lungo andare porta alla schizofrenia: a volte vorresti mandare tutti a fare in culo ed essere un cretino senza cervello e senza problemi...poi ti riprendi e riparti...Parlo tanto, ma quante cazzate dico...? Poi mi pento, rinnego, mi scuso, spiego, contiuno a parlare e a scrivere "chi mi ama mi segua"... e spesso sono solo, o quasi, e spesso mi ci sento e forse è giusto che sia così...  

 
 
 

Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 02 Luglio 2007 da FakePlasticTree74

...era bellissima di persona, alta, mirabilmente snella, forte, sicura di se: cosa che si palesava in ogni suo gesto, ma che nulla toglieva alla dolcezza e alla grazia delle sue mosse. I suoi capelli erano di un biondo scuro, gli occhi quasi neri, lucenti, pieni di fierezza e al tempo stesso qualche volta, a tratti, di non comune bontà.
Era pallida, ma non di un pallore malaticcio; il suo viso splendeva di freschezza e di salute. La bocca era alquanto piccola, il labbro di sotto poi, fresco e vermiglio, sporgeva un tantino in avanti, al pari del mento: unica irregolarità in quel magnifico viso, che però gli conferiva un che di caratteristico e, tra l'altro qualcosa di austero. L'espressione del suo volto era sempre piuttosto seria e pensosa che gaia; in compenso quanto si addiceva a quel volto il sorriso, quanto gli si addiceva il riso, il riso gaio, giovanile, aperto...

 
 
 

"Senza Margini di Errore"

Post n°24 pubblicato il 21 Maggio 2007 da FakePlasticTree74

immagineA parte sorprese dell'ultimo minuto, sembra che il dato sia attendibile: i musulmani sono piu numerosi dei cattolici... dall' Indonesia alla Turchia tutti aspettavano il verdetto... il vaticano incassa il colpo, ma non si scompone... d'altra parte hanno problemi piu seri da gestire, come le calunnie di chi accusa qualche garbato prelato di campagna di avere abusato di lui in eta' puerile, e di come un certo Cardinale Joseph Ratzinger abbia lavorato per insabbiare il tutto... ma questo è gia un altro discorso... Il vaticano parla tramite Monsignor Felix Machado, sottosegretario del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso... il tipo è tosto, snocciola un dato dopo l'altro, sembra sapere il fatto suo...

Personalmente non me ne frega un cazzo, fin quando non mi sento chiamato in causa...

riporto da un noto quotidiano:

 "Monsignor Felix Machado, sottosegretario del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, esprime un chiaro scetticismo sulla verificabilità delle cifre in questo campo, e ,in particolare, per quanto riguarda il mondo islamico. «Le statistiche non sempre sono accurate», afferma. In realtà, sono precise per alcune confessioni, e per altre no.

«Per quanto riguarda la Chiesa cattolica abbiamo dati certi, senza margini di errore: infatti ogni parrocchia, anche la più sperduta nel mondo, registra i suoi battezzati; dei nostri fedeli abbiamo nome e cognome; in alcuni Paesi l’atto di battesimo vale anche come attestato civile». Ma quando si allarga l’indagine a religioni diverse, l’orizzonte diventa sfuocato. «Come si fa a dire chi è buddista e chi non è buddista? Chi è musulmano e chi non è musulmano?» si chiede il prelato. Nella maggior parte dei casi, manca qualsiasi tipo di registrazione, sottolinea il presule. Per divenire musulmano basta recitare davanti a testimoni la «shaada», la «testimonianza»: ashadu anna la illah illa Allahu, «testimonio che non c’è dio se non Allah». Ma non esistono registri di nessun tipo. Tanto meno dell’eventuale abbandono della religione del Profeta, che può essere punita anche con la morte. Monsignor Machado tiene a sottolineare che «siamo solo meno rumorosi di altri movimenti religiosi».
"

Felix, non dire cagate: io risultero' pure nei tuoi registri, ma da qui a dire che io sia cattolico c'e' un abisso profondo come la fossa delle Marianne!!! Avevo un mese quando i miei genitori decisero di farmi battezzare, avevo altri pensieri per la testa, e se te la devo dire tutta, il prete mi stava pure sui coglioni... mi spiace, dovrai cancellarmi dalla tua lista...e gia che ci sei, prova a chiederti quanti "cattolici" come me dovresti depennare... sono tanti, tantissimi, mi sa che non ti convenga poi tanto...

 
 
 

Sleeper - Atomic

Post n°23 pubblicato il 14 Maggio 2007 da FakePlasticTree74

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No Name # 1

Post n°22 pubblicato il 10 Maggio 2007 da FakePlasticTree74

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Amore

Post n°21 pubblicato il 08 Maggio 2007 da FakePlasticTree74

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Ma il cielo e' sempre piu' blu

Post n°20 pubblicato il 08 Maggio 2007 da FakePlasticTree74

E' sabato, stasera si esce! Non hai cazzi di uscire da casa? ma sei pazzo? giornata bellissima, ci mangiamo una pizza, un bicchiere di vino, pieno di gente, echecazzofaidasoloacasa e vaffanculo va bene, usciamo. Tanto lo sai che una volta in piazza, dopo il primo bicchiere lo scazzo ti sarà passato.immagine... e invece no... peggio di prima... Ma non tutto va poi cosi male, dopotutto, non avere una donna ha i suoi vantaggi: puoi fare quello che cazzo ti passa per la testa, e infatti saluto tutti e me ne torno a casetta mia, con sosta rigenerante in libreria... mi porto a casa

  • delitto e castigo
  • circolo chiuso
  • tre uomini in barca
  • undici solitudini (che bella copertina!!!)

Quaranta euro ma spesi benissimo.... dopo la mezzora passata tra i libri mi sento gia moooolto meglio...
Arrivo a casa e scongelo i gamberi... li faccio bollire, preparo olio limone e prezzemolo e sto bene, cazzo se sto bene... Mai puliti i gamberi con tanta passione... intanto avevo fatto partire la musica del pc, random tra 6854 canzoni....e proprio in quel momento il mio Pc mi fa un regalo inaspettato: "Ma il cielo e' sempre piu' blu" del grande Rino Gaetano, perfetta, struggente, vera... mi metto a cantare a squarciagola e mi voglio bene...

 
 
 

Thoughts you won't admit to...

Post n°18 pubblicato il 03 Maggio 2007 da FakePlasticTree74

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Codardia

Post n°17 pubblicato il 03 Maggio 2007 da FakePlasticTree74

immagineOre 15:30, i bimbi escono dall'asilo. mammme, papa', nonne, nonni, babysitter li lasciano giocare ancora un po assieme nel giardino della scuola materna... una scena che va avanti da decenni, in tutte le città, i paesi, i rioni d'italia. ma qualcosa è cambiato, adesso ci sono bambini di tutte le razze, i colori, i continenti... parlano un italiano perfetto e vederli giocare tutti assieme mi commuove e mi fa pensare che questa generazione sarà diversa dalla nostra, il razzismo forse sara' solo un brutto ricordo... d'altra parte come non sognare di fronte a centinaia di bambini stanchi, sporchi, sudati, ma felicissimi!!! ma tornare alla realtà è un attimo. una bimba di colore scoppia a piangere e corre dalla mamma, che, esasperata, va dalla maestra e dice che ancora una volta la sua piccola era stata picchiata perche " puzza, è negra".....la maestra dice che non è vero, non ha mai sentito cose del genere.... la signora prende la bimba ancora in lacrime in braccio e se la porta via... capisco che nulla  si tramanda meglio di generazione in generazione come il razzismo... avrei voglia di correre da quella signora e dirle "guarda che non siamo tutti cosi, non siamo tutti cosi, non siamo tutti cosi", ma non lo faccio... lei scompare e io un minuto dopo mi pento della mia codardia e sto di merda tutto il pomeriggio... ma domani tornero' da lei, promesso....chissa' se una mia parola l'aiutera' a sentirsi anche solo per un attimo meno "diversa"...

 
 
 

I want it to be perfect like before...

Post n°16 pubblicato il 03 Maggio 2007 da FakePlasticTree74

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Say goodbye on a night like this If it's the last thing we ever do You never looked as lost as this Sometimes it doesn't even look like you It goes dark It goes darker still Please stay But I watch you like I'm made of stone As you walk away... I'm coming to find you if it takes me all night A witch hunt for another girl For always and ever is always for you Your trust The most gorgeously stupid thing I ever cut in the world Say hello on a day like today Say it everytime you move The way that you look at me now Makes me wish I was you It goes deep It goes deeper still This touch And the smile and the shake of your head... I'm coming to find you if it takes me all night Can't stand here like this anymore For always and ever is always for you I want it to be perfect Like before... I want to change it all I want to change
 
 
 
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