Fantasya

RECENSIONE LIBRI LETTI

E' DA UN PO' DI TEMPO CHE NON MI DEDICO PIU' ALLE RECENSIONI DEI LIBRI DI ESORDIENTI. DALL'INIZIO DELL'ANNO AD OGGI NE HO LETTI ALCUNI MA A CAUSA DELLA SCARSITA' DI TEMPO A MIA DISPOSIZIONE NON SONO MAI RIUSCITA A METTERMI LI PER DEDICARMI A QUESTO UTILE PASSATEMPO.
E' DUNQUE ARRIVATO IL MOMENTO DI RIMEDIARE E DI COMINCIARE A RECENSIRE, UNO DOPO L'ALTRO, I LIBRI LETTI SINO AD OGGI, PER FORTUNA NON TANTISSIMI. E PER FARE CIO' HO DECISO ANCHE DI CONCEDERMI UNA PAUSA DALLA LETTURA ESORDIENTE E DI DEDICARMI A LIBRI CHE AVEVO COMPRATO OLTRE UN ANNO FA MA CHE AVEVO TRALASCIATO PER FARE SPAZIO AI GIOVANI TALENTI DI CASA NOSTRA.
IL PRIMO ROMANZO LETTO NEL 2010 E' STATO SCRITTO DALLA MIA AMICA E COLLEGA DI PENNA M.P. BLACK, PUBBLICATO NEL 2009 DA 0111, ED E' QUESTO:

COPERTINA STREPITOSA A CURA DI FRANCESCA RESTA, AMICA E BRAVISSIMA ILLUSTRATRICE (QUI IL SITO SE VOLETE DARE UN OCCHIO AI SUOI LAVORI ^^).

QUESTE INVECE SONO LE ALTRE COPERTINE DEI LIBRI CHE COMPONGONO LA TRILOGIA:

M.P. BLACK – LISA VERDI E IL SOLE DI ARESIL –

2009 0111 EDIZIONI 

Ecco l’ultimo libro che conclude la trilogia “La Signora degli Elfi”, un ciclo fantasy scritto dalla penna molto fantasiosa di M. P. Black, che anche in questo volume ha voluto donare al lettore piacevoli ore di lettura in compagnia di Lisa, Bartolomeo e tutto il Regno elfico.

Nel secondo libro avevamo lasciato i protagonisti alle prese con la rinascita di Silvia, ovvero la “Madre”, un’Elfa malvagia il cui scopo principale è quello di annientare il Regno elfico e governare su tutto (e qui non posso dire di più per non rovinare la sorpresa a chi non ha ancora letto questa trilogia). Lisa si ritrova così un bel problema sulle spalle: annientare la Madre prima che il Sole di Aresil s’indebolisca e tutti gli equilibri che muovono gli universi vengano distrutti. Ma per farlo non ha molto tempo. Assieme ai suoi compagni deve partire subito alla ricerca di un modo per fermare l’avanzata del Male, anche se ben presto capisce che non sarà così facile.Difatti una spia è sempre in agguato per controllare le loro mosse e Lìspoto, il Principe Elfo Vampiro, è intenzionato più che mai a farla diventare la sua sposa.

Finalmente l’ultimo episodio della trilogia, in cui l’autrice impegna tutta la sua fantasia per costruire una storia che riesce a catturare il lettore dalla prima all’ultima pagina. Ritroviamo così tutti i personaggi già consolidati nei primi due volumi, ai quali ben presto se ne aggiungono degli altri del tutto nuovi e inaspettati, ma fondamentali per poter giungere alla conclusione e alla Terza Profezia, dove tutto si svela. L’autrice ha saputo giostrare perfettamente ogni singolo personaggio e farlo muovere con sicurezza e precisione nell’intrico della trama, che stavolta è molto più articolata e complessa delle precedenti.
Lo stile è come sempre molto preciso, anche se delle volte si perde un po’ troppo nella ripetitività di alcuni modi di dire o fare dei protagonisti (ad esempio ho notato troppo spesso frasi come “agitò il pugno sotto al naso” abbinato a più di un personaggio, quando invece dovrebbe essere una caratteristica di uno specifico) e soprattutto semplice. Il romanzo difatti, pur nella sua originalità, è davvero molto semplice e veloce da leggere il che lo rende adatto praticamente a tutte le fasce d’età, dalle più giovani a quelle più mature.

Purtroppo però non me la sono sentita di dare nuovamente un voto pieno come i precedenti. Su anobii ho optato per le tre stelle (che il sito cataloga come “così così” ma che per me significa bello ma con qualche perplessità) in quanto, nonostante il piacere della lettura, non era proprio ciò che mi aspettavo da un’autrice che ha delle grandissime potenzialità ma che secondo me non è riuscita in pieno a metterle in pratica.
Non ho infatti notato una grande crescita stilistica, l’autrice poteva fare certamente di più perché ne è capace. Sarà sicuramente per il fatto che il libro è indirizzato a una fascia d’età bassa e quindi richiede una lettura veloce e immediata, senza troppi giri di parole o descrizioni inutili e dispersive. Oppure sarà che comincio a ricercare negli autori esordienti quelle caratteristiche che trovo nei libri più corposi che giungono dal resto del mondo. Sia chiaro, non che gli autori italiani abbiano da invidiare ad altri esteri, anzi, ma da un po’ di tempo comincio a leggere questi piccoli tomi di 150 max 200 pagine con un po’ di diffidenza.
Infatti a me piacciono molto le storie lunghe e complesse, quelle che portano via ore di lettura, quelle che t’ingarbugliano sin da subito con trame consistenti e intricate, dove la fanno da padroni intrighi, mistero, complotti, viaggi e dubbi. Quelli insomma in cui l’autore può e deve dimostrare la sua vera bravura. Perché un conto è scrivere un romanzo di 150 pagine (attenzione, parlo di pagine già in formato libro non nelle classiche cartelle A4 di word, il che le riduce drasticamente alla metà) e un altro è scriverne uno di 400, quindi il triplo.
Non è il caso di questo romanzo, che è comunque costruito e gestito molto bene e che ha introdotto alcune caratteristiche interessanti e originali (che ovviamente non svelerò), ma mi è capitato di leggerne altri prima che mi hanno letteralmente delusa perché in cento pagine vengono narrate vicende che potevano essere ragionate meglio e approfondite di più, insomma le capacità c’erano ma non sono state per nulla sfruttate (magari ne parlerò in un prossimo post).
Pertanto la ricerca di libri più “spessi”, e non parlo di numeri di pagine, e complessi mi ha portata a decurtare due stelle dal voto complessivo di anobii. Ciò però non significa che il libro non è bello ma che io non l’ho trovato all’altezza delle mie aspettative.

E ammetto che ultimamente sono diventata MOLTO esigente.