Fate non fatte
Sai...nascono così...fiabe che vorrei...dentro a tutti i sogni miei
Post n°38 pubblicato il 15 Aprile 2007 da Fate_da_rapire
|
Post n°37 pubblicato il 14 Aprile 2007 da Fate_da_rapire
Cittadine/i a tutti gli effetti 1945: anno in cui le donne italiane poterono andare alle urne per la prima volta. Oggi non lottano per votare ma per farsi votare. E' una di quelle frasi che rimangono nella memoria e che trasformano, non solo concettualmente, giovani in adulti responsabili, riconosciuti come tali dalla società: diritti e doveri. La prima volta che una/o riceve il foglio per la chiamata alle urne è sicuramente uno di quei momenti che ti emoziona perché fanno pensare che sei grande, che nel voto puoi esprimere un diritto, che puoi far valere attraverso di esso le tue ragioni. Puoi comunicare, attraverso quel rito, nel segreto della cabina, cose che altrimenti rimarrebbero senza riscontro. Eppure non sempre a domanda offerta risponde; spesso le cose non sono andate come i cittadini avrebbero voluto, spesso dopo le elezioni si sono messe in atto azioni gravi e destabilizzanti; così i fatti, così la storia. Certo oggi, nella consuetudine di quest’atto, è difficile ricordare che il nostro Paese solo negli ultimi anni del secolo scorso, (1861, primo governo Cavour) mutilato e non ancora Italia (mancavano ancora il Veneto, Roma, Trento e Trieste) e nonostante gli oltre 23 milioni d’abitanti, raggiungeva il diritto di voto solo il 2 % della popolazione maschile oltre i 25 anni. Poi, con il ‘900, il secolo che è stato giustamente definito il secolo breve per tutte le rivoluzioni che ha portato, comincia il gran cambiamento. Il Presidente del Consiglio in carica da dieci anni, Antonio Giolitti, dopo aver stretto un impegno con l’opposizione di matrice cattolica in cui s’impegnava a ripristinare l’istruzione religiosa nelle scuole e a respingere il divorzio, nel 1913 indisse le elezioni e quella volta andarono alle urne il 60,4% degli aventi diritto, ma, ovviamente, solo uomini. Le donne sono ancora una volta escluse dalle elezioni, nel 1924, le ultime votazioni democratiche prima dell’avvento della dittatura fascista ed ancora una volta subiranno gli eventi senza potersi esprimere. Le campagne di propaganda fascista hanno fatto sempre vedere volti di donne sorridenti, inneggianti al regime nonostante le angherie e i delitti commessi da esso, che colpivano tutti gli oppositori indiscriminatamente fossero essi uomini, donne o ragazzi; ma la stampa era solo quella del regime e quell’indipendente fu soppressa; quindi fu il buio totale per il nostro Paese. In particolare, per le donne, escluse dal voto e dalla vita sociale riconoscibile, relegate a ruoli sempre marginali e di minor decoro sociale, con l’unico ruolo riconosciuto di fattrici, il 1945, che vide la fine del fascismo e dell’invasione tedesca e contemporaneamente l’ anno in cui esse poterono andare alle urne ha segnato sicuramente l’inizio di un confronto su basi paritarie. Una lunga marcia da intraprendere insieme agli uomini verso la conquista e la realizzazione di una democrazia compiuta. Le prime elezioni libere, in cui gli italiani tornano a votare, uomini e donne finalmente insieme! Oggi che tutti i cittadini/e maggiorenni hanno questo diritto, sembra quasi desueto e dietrologista ricordare quei momenti ma la storia è fatta di punti fermi: di date, di nomi e di memoria. Una consapevolezza che non dovrebbe mai mancare. Forse è perché questo diritto ci fu negato per troppo tempo che oggi le donne, o meglio, le cittadine avvertono questo impegno come una responsabilità ed un’opportunità cui non sottrarsi e partecipare comunque e sempre. E anche per questi motivi accolgono oggi con favore i nomi di candidate nelle liste dei vari partiti, anche se attraverso il meccanismo delle quote rosa. E’ un riconoscimento alle loro capacità intellettuali ed ideali, alla loro capacità di raccogliere al meglio le richieste provenienti dai bisogni della società, della famiglia e dei giovani. Economia, sanità, scuola, ambiente, diritti civili sono fra i più significativi impegni che da quel 1945 le donne hanno affrontato con tenacia e capacità. Molte le battaglie e le vittorie derivanti soprattutto dal loro impegno: diritto di famiglia, divorzio, aborto, servizi sociali…solo per citarne alcune. Insomma…le donne hanno conservato la forza e la gioia di operare per meglio fare ed anche in questa prossima competizione elettorale le donne sapranno riconoscerle ed apprezzarle! (Ajò Marta) |
Post n°36 pubblicato il 13 Aprile 2007 da Fate_da_rapire
Fermati un attimo
Non smettere mai di amare e fare del bene anche se ottieni solo ingratitudine o indifferenza. A quel punto certamente sarai sicuro che nessuno abuserà di te né ti deluderà più, ma l'acqua della tua sorgente spirituale, non sgorgando più, ti farà perdere parte della vita, il mondo spirituale si sarà chiuso e ti rimarrà solo un grande vuoto. Non è utile chiudersi verso gli altri esseri anche quando si pensa che ciò sia necessario e giusto per punire qualcuno che ci ha ferito. Lascia che la sorgente dell'amore fluisca sia che le persone lo meritino o no, non preoccuparti tanto del giusto o dell'ingiusto, senza praticare l'amore rischi di divenire secco come un deserto. (Paselli Maria Cristina) |
Post n°35 pubblicato il 12 Aprile 2007 da Fate_da_rapire
Donna, ti adoro Adoro chiamarti Donna, quando Donna vuol dire fiore, gioia, bellezza. Adoro chiamarti Donna, quando Donna vuol dire Amore. Adoro solamente chiamarti, per sentire la mia voce che ti cerca. Adoro vivere di te, vivere del tuo mondo. Adoro vivere, quando ti avvicini e porti la serenità di un mare innamorato del suo tramonto. Adoro vivere quando le tue labbra consegnano alle mie il dondolio di una foglia cullata dal vento. Adoro chiamarti Donna mentre il caldo del tuo corpo entra in me. Adoro chiamare il tuo nome, adoro poter chiamare per nome la Felicità. (Roberto Perin)
|
Post n°34 pubblicato il 11 Aprile 2007 da Fate_da_rapire
Solidarietà femminile è... ... essere "Sorelle" In un giorno d'estate, una giovane donna sposata andò a trovare sua madre. Sedettero su un sofà a bere del the freddo. Mentre parlavano della vita, del matrimonio e delle responsabilità dell'età adulta, la madre, lanciando un'occhiata intensa alla figlia, disse: "Non dimenticare le tue Sorelle, saranno sempre più importanti man mano che invecchierai. Non importa quanto amerai tuo marito, o i bambini che potrai avere: avrai sempre bisogno di loro. Fai ogni tanto delle cose con loro... Chi sono le tue sorelle? Tutte le donne: le amiche, le figlie, le altre donne che ti saranno vicine. Avrai bisogno di altre donne; le donne ne hanno sempre bisogno". Che strano consiglio, pensò la ragazza, non mi sono appena sposata? Adesso sono una donna adulta! Mio marito e la famiglia cui stiamo dando inizio saranno tutto ciò che avrò bisogno per realizzarmi! Ma ascoltò comunque sua madre. E capì che non importa quanto tempo e quante miglia ci siano tra noi ed un'amica: non è mai così lontana da non poter essere raggiunta. Capì che, quando dobbiamo camminare da sole, abbiamo bisogno di qualcuna che ci incoraggi, ci aiuti e ci attenda con le braccia aperte alla fine del nostro percorso. A volte, una sorella camminerà al nostro fianco anche a costo di infrangere le regole. (chiarasangels.net) |
Inviato da: lunatestarda
il 21/03/2008 alle 16:25
Inviato da: lunatestarda
il 18/03/2008 alle 17:03
Inviato da: il_mare_al_tramonto
il 14/02/2008 alle 23:52
Inviato da: archidamia
il 11/02/2008 alle 15:00
Inviato da: freedomtibet
il 29/01/2008 alle 04:38