iHAVEaDREAM

to die?to sleep?to dream!

 

Non credere

che non lo sappia
che quando mi parli
la mano della tua mente
senza farsene accorgere
mi sfila le calze,
e si muove cieca e intraprendente
lungo la mia coscia.

Non credere
che non lo sappia
che lo sai
che tutto ciò che dico
è un indumento

Anne Stevenson


 
 

IO...

 

MANI..

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Premio gentilmente
assegnatomi da:
CRYSALIS


 
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Come Due Somari

Andiamo a stenderci comodi in profondità
giù fra i crepacci bui col diavolo che ci ospita
Se poi riusciremo a riportarlo su
Si divide come un premio…
Non lo dico più
Occorre spingere ai limiti la carrucola
Con le scintille fra le mani e poi la corda se ne va
Noi due come due somari siamo senza strategia
E abbiamo perso l’indirizzo per andar via
“E’ l’occasione di lasciar perdere?”
si chiedono gli amanti chiusi a chiave in hotel
Con l’inflessione dialettale che ho
Non prendermi sul serio sono un impostore
Sarò la causa di ogni preoccupazione
Una specie di provocatore di risse da bar
Se non fosse che tu sei pacifica
Avrei un bernoccolo e un taglio da suturare
con dei punti
ma voglio sperare che questo con te sia impossibile
Avendo l’ultimo fiammifero non lo sprecherei
su un muro umido
ad accenderlo io non ci proverei
e poi non mi parlarmi adesso della tua claustrofobia
lì c’è l’uscita e là l’ingresso, siamo a un crocevia
“E’ l’occasione di lasciar perdere?”
si giurano gli amanti chiusi a chiave in hotel
Con l’inflessione dialettale che ho
ti posso ipnotizzare, sono un traditore…
Sarò la causa di ogni allucinazione
una specie di dirottatore di tapis-roulant
comperati di notte al telefono
La solitudine no che non è un affare, ti fa credere di risparmiare
e invece non è che uno sperpero di stagioni inutili
e di anni andati via
davanti a un calendario
e la colpa è soltanto mia.

(S.Bersani)

 

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CIELO D'IRLANDA

"Il cielo d'Irlanda è un oceano di nuvole e luceimmagine
il cielo d'Irlanda è un tappeto che corre veloce
il cielo d'Irlanda ha i tuoi occhi se guardi lassuù
ti annega di verde ti copre di blu
ti copre di verde e ti annega di blu

Il cielo d'Irlanda si sfama di muschio e di lana
il cielo d'Irlanda si spulcia i capelli alla luna
il cielo d'Irlanda è un gregge che pascola in cielo
si ubriaca di stelle di notte e il mattino è leggero
si ubriaca di stelle e il mattino è leggero

Dal Donegal alle isole Aran
e da Dublino fino al Connemara
duvunque tu stia viaggiando con zingari o re
il cielo d'Irlanda si muove con te
il cielo d'Irlanda è dentro di te

Il cielo d'Irlanda è un enorme cappello di pioggia
il cielo d'Irlanda è un bambino che dorme sulla spiaggia
il cielo d'Irlanda a volte fa il cielo in bianco e nero
ma dopo un momento i colori li fa brillare piu' del vero
ma dopo un momento li fa brillare piu' del vero

Il cielo d'Irlanda è una donna che cambia spesso d'umore
il cielo d'Irlanda è una gonna che gira nel sole
il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica
si apre e si chiude con il ritmo della musica
si apre e si chiude con il ritmo della musica"

Dedicato alla magnifica Terra d'Irlanda, che sempre mi rimarrà nel cuore...immagine

 

 

ACQUA

Post n°149 pubblicato il 11 Febbraio 2014 da ajb83


Seduta su un lungo battello in legno che assomiglia alla casa mobile di un vecchio pescatore, percorro la parte liquida di Londra. Quella parte senza traffico oscillante, senza insegne a intermittenza che ti permettono di essere consumista ventiquattro ore su ventiquattro, senza semafori che ti fanno attendere lunghi minuti nei quali sei costretto -finalmente- a fermarti. E magari anche a pensare.
I vetri schizzati di pioggia primaverile mostrano lungo gli argini irregolari grigi cantieri in costruzione, grossi cumuli di terra marrone e spessa accatastati e svelano la noncuranza di chi si rivela nudo perché sa di non essere osservato. Spariscono le vetrine lussuose venditrici di gonne cortissime cucite con effimero benessere e luccicanti scarpe verniciate di illusione, scarpe che ti sussurrano che tutto andrà bene solo finché le indossi. Chissà cosa si prova a tenere i piedi ripiegati in duecento sterline di pelle nera, chissà se si cammina meglio o peggio, chissà se la testa rimane tesa verso l'alto per il dolore o per la voglia di guardare il cielo, e chiedersi quanto costerà acquistarne una fetta.
Il battello cammina lento e curvo come il vecchio pescatore al quale apparteneva, con una pipa in bocca, le mani ancora odorose di pesce, e le pupille color acqua di mare.
Ascolto i suoi movimenti lenti e ne assaporo i sussulti delicati ad occhi chiusi, come stessi accarezzando io stessa il pelo dell'acqua, a volte affondando in esso, a volte cavalcandolo. Una danza dolce in tutù rosa compiuto da un'ossuta e pallida ballerina francese, i capelli rossi disegnati in uno chignon e le lentiggini testimoni dell'età acerba come il petto liscio. E poi d'improvviso il teatro sparisce e con un colpo di tosse del battello mi ritrovo in un locale assordante di musica birra sogni danze piene di sudore e passione, giovani che fanno l'amore in bagni stretti come i loro jeans e buttafuori che tentano di ridare un ordine a tutto ciò che vive solo perché è caos. 
Londra dall'alto non è poi così diversa dal Londra dal basso: in nessuno dei due casi ne vedi l'essenza, ma solo un'abbozzo di forma. Il dentro non esiste, il dentro sono i giovani che quella settimana lavorano nei fast food cercando di farcire un sogno insieme a un panino, e la settimana dopo tornano a casa con qualche sterlina in tasca testimone che è stato tutto vero, che loro ci hanno davvero provato, a cambiare il mondo.
Il battello si ferma e il vecchio mi sorride incitandomi -con ognuno dei suoi pochi denti- a scendere. Ma io scuoto la testa e rimango sulla lunga panca di legno, senza muovere un solo muscolo del corpo, senza bisogno di dire nient'altro. Richiude la porta con la consapevolezza di chi passerebbe l'ultimo giorno di vita su quel battello piuttosto che una nuova intera esistenza sulla terraferma. La sospensione dal suolo avvolge in un luogo dove il tempo non esiste, e dove nulla, nulla di male può succedere. Persino se rimani a piedi nudi sul pavimento di legno umido..

 
 
 

VENTO

Post n°148 pubblicato il 10 Dicembre 2010 da ajb83

Stasera il vento picchia forte sulle persiane… scompiglia gli alberi, li prende per i capelli e li trascina qua e là, abbandonandoli tra strade desolate dove solo un lampione ha il coraggio di guardare.

Le luci di Natale  altalenano inermi appese a fili invisibili, oscillando dall’alto sulla testa dei passanti incappottati con gli occhi pieni di freddo.

Il vento è imprevedibile, come la vita. Lo segui con lo sguardo, immagini roteanti percorsi nell’aria, immagini la direzione della sua furiosa danza. Ma non ci azzecchi mai. Non puoi precederlo, e nemmeno seguirlo. Puoi solo lasciarti trasportare, in balia del nulla. Già..l’aria è nulla, eppure è tutto.. e ti accorgi che respiri grazie a qualcosa che nemmeno puoi vedere, che non puoi tenere in mano, che non puoi produrre né distruggere. Puoi distruggere te stesso ma lei no. Lei rimane. Quasi a ricordare che l’opportunità di vivere è per tutti. Sta lì sul bordo del marciapiede come un banchetto di limonata in cima ad una salita, d’estate. Ti disseti per ricominciare a camminare, e sai che camminando la sete tornerà, e la vita ti sembra così strana, talvolta assurda..

Siamo in balìa di eventi che ci illudiamo di poter controllare, che possiamo tenere a bada, che possiamo far cessare quando vogliamo. Padroni del mondo, padroni di telecomandi che ci fanno dirigere qualsiasi cosa premendo un tasto. Con un tasto crei. Con un tasto distruggi. E tutta questa potenza ti fa illudere che controllerai ogni cosa nella tua vita, ma in realtà non controlli quasi un cazzo. Puoi reagire agli eventi, ma spesso non puoi evitarli.. il pianoforte ti piomba addosso dall’alto, mentre cammini sognando dove portarla a cena quella sera e quale vestito indossare per sentire che i suoi occhi sanno ancora scaldarti più di una coperta. E di colpo centinaia di chili di legno tenuti insieme da tasti neri e bianchi ti travolgono, fottendosene del fatto che stavi sognando, che stavi amando, che ci stavi credendo. Crolli al suolo, a pancia all’aria come qualsiasi animale morente, e la vedi. E’ affacciata al davanzale, lo stesso da cui il pianoforte è precipitato. E ti guarda sorridendo. D’altronde non è colpa sua se tu passavi da quelle parti proprio in quel momento. Non è colpa sua se cammini a testa china invece che guardare dove metti i sogni.

E non riesci a muoverti, a evitare quel ghigno che fa più male del corpo sfondato. E chiedi a Dio di farti risorgere,perché anche se non te ne accorgi ci credi ancora che ti puoi rialzare, che potrai correre nuovamente anche se adesso hai le gambe spezzate. E chissà, magari proprio per inseguire con un pistola ad acqua quella stronza che adesso ti punta addosso una pistola vera. Gli chiedi di farti risorgere, oppure di farti morire del tutto. Perché il limbo dell’Amore è un luogo inesistente, perché esso è fatto di acqua calda o fredda, ma mai tiepida.

Il vento stasera picchia forte sulle finestre, solleva la terra e te la lancia negli occhi per farteli chiudere, per farti riposare dall’inverno del cuore.  E attorno cerchi la tua sveglia sperando che suoni, sperando di svegliarti di botto e dirle “abbracciami, ho fatto un sogno di merda”. E il suo abbraccio frantuma il pianoforte prima che ti sfiori, e ricominci a volare.

 
 
 

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Post n°147 pubblicato il 23 Febbraio 2010 da ajb83


passerà anche questa stazione senza far male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore

 


 
 
 

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Post n°145 pubblicato il 05 Dicembre 2009 da ajb83

 
 
 

VOMITARE LA VITA

Post n°144 pubblicato il 04 Novembre 2009 da ajb83

Come sarebbe vomitare la vita? Aprire la bocca in modo abnorme e riversarla tutta davanti ai propri piedi, schizzarsi le scarpe di amarezza verde come la bile? Come sarebbe vedere scorrere il liquido puzzolente del tuo dolore lungo il marciapiede? Non paga, aprirei nuovamente la bocca cercando di buttare fuori proprio ogni grammo di ciò che mi sta mangiando dentro.
Il corpo cadrebbe a terra come un sacco vuoto, e vuoto sarebbe. Forse prima di addormentarmi persempre non avrei a disposizione nemmeno quell'istante nel quale, dopo tanto, sentirmi nuovamente e davvero bene.

 
 
 

HOPE

Post n°143 pubblicato il 02 Novembre 2009 da ajb83

Hope there's someone
Who'll take care of me
When I die, will I go


Hope there's someone
Who'll set my heart free
Nice to hold when I'm tired

There's a ghost on the horizon
When I go to bed
How can I fall asleep at night
How will I rest my head


Oh I'm scared of the middle place
Between light and nowhere
I don't want to be the one
Left in there, left in there

There's a man on the horizon
Wish that I'd go to bed
If I fall to his feet tonight
Will allow rest my head

So here's hoping I will not drown
Or paralyze in light
And godsend I don't want to go
To the seal's watershed

Hope there's someone
Who'll take care of me
When I die, Will I go


Hope there's someone
Who'll set my heart free
Nice to hold when I'm tired

 
 
 

SOGNO DI NATALE

Post n°142 pubblicato il 11 Ottobre 2009 da ajb83

Guardo dalla finestra il sole pallido

che sembra ingiallire anche i vestiti delle montagne..

Poggio il naso sul vetro freddo

e sento il gelo arrivarmi in tutte le ossa.

Non mi sono ancora arresa all'idea di tenere le calze quando sono in casa

e così indosso due pigiami

ma i piedi piccoli spuntano nudi dalle ciabatte di mio fratello.

Chiudo gli occhi

e quando li riapro

vedo la neve scendere su questi prati

vedo gli alberi di Natale illuminarsi a intermittenza dietro alle finestre delle altre case..

Immagino le luci sotto ai portici

immagino le melodie delicate e allegre uscire dalle vetrine colorate

immagino le ghirlande appese sui portoni

immagino padri di famiglia che si travestono buffamente da Santa Claus

per donare al figlio quel sorriso che rimarrà impresso persempre sulle fotografie che la madre scatta senza sosta.

Immagino un albero di Natale alto fino al soffitto

e io che mi invento con quali stranezze addobbarlo quest'anno.

Il presepe è già stato distrutto da lei

che con i suoi codini e la calzamaglia che spunta dal vestitino a fiori, sta sdraiata sul pavimento e usa la Madonna e San Giuseppe come fossero il ken e la barbie..

Il cane le salta addosso e inizia a leccarle il volto senza sosta

mentre lei rotola e ride come se non si fosse mai divertita così tanto prima d'ora

e ancora tiene strette in mano le due statuette.

Dovrei dirle di alzarsi ma è troppo bello guardare quella felicità libera che è un tesoro custodito nel solo scrigno dell'infanzia.

Dovrei dirle di tirarsi su da terra perchè posso sentire da qui il freddo del pavimento

ma vedo che per terra c'è un tappeto

e mi accorgo quel brivido che ho sentito è il vetro contro il quale mi ritrovo appoggiata con metà viso...

e fuori il sole è pallido e ingiallisce i vestiti delle montagne...

 

 

 
 
 

SENZA PAROLE

Post n°141 pubblicato il 02 Ottobre 2009 da ajb83

 

 

 
 
 

VITA

Post n°139 pubblicato il 17 Settembre 2009 da ajb83

La Vita è bella perchè è varia, perchè è insospettabile, inafferabile, pazza, imprevedibile.. la Vita è come una donna bellissima che quando pensi di conoscere abbastanza bene ti mostra un altro lato di sè, tanto affascinante quanto d'impatto..e se a volte lascia a bocca aperta dall'emozione, a volte lascia senza parole perchè fa male.. E così ti chiedi dov'è il libretto d'istruzioni, dove sono i cartelli che ti indicano il cammino, dov'è quella Mano dalla quale ti vorresti sentire guidato..ti dici che non può essere tutto sparito, che non puoi essere davvero solo, e dentro di te sai che non lo sei, te ne convinci, e alzi la testa al Cielo urlandogli di non andarsene anche Lui.. e mentre t'incazzi contro un cielo colmo di stelle, sai che in realtà vorresti prendere a sberle te stesso..senti che le gambe cedono e sai che la colpa è solo tua, perchè le forze ce le hai, eppure hai dimenticato in quale cassetto le hai riposte..Una frase dice "se non hai le gambe e non  vinci alla corsa è colpa tua"o qualcosa del genere..l'ho sentita nel film "Viaggio a Kandahar", e faceva capire quanto sia assurdo lamentarci per ciò che non possediamo se non abbiamo fatto davvero di tutto per prendercelo..dunque cerco non più solo i Sogni come stampelle ma la realtà stessa, mi tiro su le maniche e asciugo gli occhi e mi dico che nulla e nessuno mi ridarà ciò che mi lascio scivolare tra le dita..stringo il pugno, e cerco una forza che da qualche parte dev'essersi pur nascosta.. quando Dio si accorge che pur standoci  accanto ci scordiamo di guardarlo negli occhi e di sorridergli, allora gioca a nascondino con Noi...ci fa sentire la nostralgia d'Immenso per aiutarci a perderci in quelle piccole invisibili cose che non manca mai di poggiare sul nostro cammino.. come le briciole nel bosco per pollicino, come il latte sul davanzale per Babbo Natale, come i doni che mia madre metteva in fondo al mio letto mentre dormivo..credo lo facesse per la gioia immensa di guardare la mia espressione quando -aprendo gli occhi- sentivo il rumore del pacchettino scricchiolare sui miei piedi, e immaginavo l'avesse posto qualche messaggero divino.. Dio vuole vedere quella stessa espressione sui nostri volti, e fa di tutto per scorgerla, ma spesso troppo spesso ci alziamo frettolosi da quel letto e facciamo cadere il pacchetto a terra senza nemmeno accorgercene.. Ho voglia di sentirLo, voglio tornare a riempire l'aria di Lui...

 
 
 

PARIGI

Post n°138 pubblicato il 27 Luglio 2009 da ajb83

Eccomi già di ritorno..pazzesco quanto le esperienze belle passino in fretta.. e Parigi è senza dubbio un’esperienza stupenda..
Ma non mi riferisco alla Parigi commerciale, quella da viaggio organizzato che ti fa vedere le stesse cose che puoi vedere comprandoti dieci cartoline.. No, la Parigi con la quale sento di aver fatto l’Amore è quella dei vicoli stretti che non sai dove portano ma sai di dover prendere, e arrivi davanti a un cortile dove bambini di colore giocano a palla tra muri scrostati e ginocchia sbucciate, è la Parigi lungo una scalinata di Montmartre, là dove nessuno passa perché non vedi il Sacro Cuore.. eppure le persiane chiuse usate come tela per scrivere frasi in francese sono un’opera d’arte che pochi hanno il privilegio di vedere ma che ti penetrano il petto.. è la Parigi del quartiere dove ho alloggiato, nel quale ogni mattina mi incamminavo per comprare le brioches appena sfornate, e passando nel retrobottega le mangiavo prima col naso che con la bocca, e riflettevo sul fatto che le foto e i filmati –persino quelli dei migliori professionisti- non solo non possono racchiudere l’anima delle cose, ma nemmeno i profumi.. no cazzo, quelli puoi solo viverteli, e non potrò mai descrivere nemmeno lontanamente l’odore di certe strade dopo un temporale: me ne stavo lì con i capelli arricciati dalla pioggia, un gelato al pistacchio che succhiavo dalle dita e un portone di legno blu alle spalle.. e respiravo a pieni polmoni quell’aria che  sembrava arrivare dal mio stesso petto… L’architettura delle case è molto diversa dalla nostra, e le finestre alte come tutta la parete e quasi ovunque sostitutive dei balconi sporgenti erano spalancate, e stavo col naso all’insù a guardare i ragazzi che vi sedevano dietro parlando intensamente.. E’ la Parigi dei fruttivendoli coloratissimi, è la Parigi dei tavolini stretti e tondi che riempiono i marciapiedi fuori dalle boulangerie, sempre affollati di gente e di sogni… E’ la Parigi dei parchi erbosi, dove anche chi è in giacca e cravatta non resiste a sedersi per terra per pranzare, mentre i bambini spingono le barchette con un bastone di legno nelle fontane.. E’ la Parigi del mercato delle pulci dove ti sembra di stare al Bronx eppure non hai paura, e i murales sembrano abbracciarti insieme alla folla che balla che canta che ti dice quanto costa poco cio’ che vende.. E’ la Parigi dove non andresti a dormire mai, eppure ci vai perché hai i piedi consumati dai chilometri, è la Parigi dei gatti che ti guardano dai tetti e sembrano leggerti negli occhi che senti di appartenere a quelle strade quanto loro.. E’ la Parigi degli artisti, ma non solo di quelli nei favolosi musei, ma degli artisti che siamo tutti, ma che forse abbiamo bisogno di cambiare aria per accorgercene, perché lì non sei artista per gli altri (che purtroppo e per fortuna si fanno i fatti loro), ma per te stesso.. la mentalità è più aperta, e così è più facile aprire anche il cuore.. E’ la Parigi delle donne incinte che camminano coloratissime in quartieri ancora più colorati, e non puoi non sorridere loro.. Tempo fa ho comprato un mazzo di fiori, e passando per strada mi sono accorta che la gente non riusciva a non guardarlo: era un mazzo semplice, abbastanza discreto, eppure uomini e donne ne erano come attratti, e magari distoglievano lo sguardo pensieroso o preoccupato e non potevano fare a meno di sorridere guardando quei colori, magari immaginandosi per chi fossero o da chi provenivano, o rievocavano episodi della loro Vita.. e mi sono detta che una donna incinta è come se portasse costantemente con sé un enorme mazzo di fiori sulla pancia, e guardandola non puoi non sorridere, immaginare che questi “fiori” non sgualciranno
tanto in fretta bensì avranno un’Esistenza piena di sorprese e suoni e profumi e sorrisi e anche dolori, ma che affronteranno insieme a quella donna che appare buffa camminando come una papera ma allo stesso tempo appare la femminilità fatta persona… fortunatamente le mamme non esistono solo a Parigi, ma quando diventerò mamma io sarà una delle città che farò visitare al mio bambino da una prospettiva un po’ più ovattata ma altrettanto magica… mi siederò in quello stesso parco, con quella stessa aria sottile che ti accarezza insieme alle minuscole goccioline della fontana dove i passerotti fanno il bagno, e chiudendo gli occhi riuscirò a vedere ancora meglio tutta quella Parigi che non riesco a scrivere in queste righe…..

 

 
 
 
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Un blog di: ajb83
Data di creazione: 29/10/2006
 

PACE

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PADRE DELLA NOTTE

immaginePadre della notte
che voli insieme al vento
togli dal mio cuore
la rabbia ed il tormento
e fammi ritornare
agli occhi di chi ho amato
quando è poca la speranza
che resta nel mio cuore
Padre della notte
che le stelle fai brillare
tu che porti vento e sabbia
dalle onde del mare
Tu che accendi i nostri sogni
e li mandi più lontano
come barche nella notte
che da terra salutiamo

e fammi ritornare
tra le braccia di chi ho amato
quando è vana la speranza
che resta nel mio cuore
quando è poca la speranza
che resta nel mio cuore
dammi una pace limpida
come un limpido amore

Padre della notte
ovunque è il Tuo mistero
dentro ogni secondo
come in ogni giorno intero
Tu che hai dato a noi la fede
come agli uccellini il volo
Padre della terra
Padre di ogni uomo
Padre della notte
della musica e dei fiori
Padre dell’arcobaleno
dei fulmini e dei tuoni
Tu che ascolti i nostri cuori
quando soli poi restiamo
nel silenzio della notte
solo in Te noi confidiamo
e fammi ritornare
tra le braccia di chi ho amato
Fammi ritrovare un giorno
l’amore che ho aspettato
quando è poca la speranza
che resta nel mio cuore
Dammi una pace limpida
come un limpido amore

Padre della notte
che voli insieme al vento
togli dal mio cuore
la rabbia ed il tormento
e quando un giorno sta finendo
quando scende giù la sera
Fa’ che questa mia canzone
diventi una preghiera.

(Sergio Cammariere)

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LOIS & PETER GRIFFIN

 

TEMPESTA

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PETER ALLATTA STEWIE

 

CHASTITY..

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VEDI CARA..

Vedi cara, è difficile spiegare ,è difficile parlare dei fantasmi di una mente.

Vedi cara, tutto quel che posso dire è che cambio un po' ogni giorno e che sono differente.
Vedi cara, certe volte sono in cielo come un aquilone al vento che poi a terra ricadrà.
Vedi cara, è difficile spiegare, è difficile capire se non hai capito già.
Vedi cara, certe crisi son soltanto segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire.
Vedi cara, certi giorni sono un anno, certe frasi sono un niente che non serve più sentire.
Vedi cara, le stagioni ed i sorrisi son denari che van spesi con dovuta proprietà.
Vedi cara, è difficile spiegare, è difficile capire se non hai capito già.

Non capisci quando cerco in una sera un mistero d'atmosfera che è difficile afferrare.
Quando rido senza muovere il mio viso, quando piango senza un grido, quando invece vorrei urlare.
Quando sogno dietro a frasi di canzoni, dietro a libri e ad aquiloni, dietro a ciò che non sarà.
Vedi cara, è difficile spiegare, è difficile capire se non hai capito già.

Non rimpiango tutto quello che mi hai dato, che son io che l'ho creato e potrei rifarlo ora.
Anche se tutto il mio tempo con te non dimentico perché questo tempo dura ancora.
Non cercare in un viso la ragione, in un nome la passione che lontano ora mi fa.
Vedi cara, è difficile spiegare, è difficile capire se non hai capito già.

Tu sei molto anche non sei abbastanza e non vedi la distanza che è fra i miei pensieri e i tuoi.
Tu sei tutto, ma quel tutto è ancora poco, tu sei paga del tuo gioco ed hai già quello che vuoi.
Io cerco ancora, e così non spaventarti quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua.
Sii contenta della parte che tu hai, ti do quello che mi dai, chi ha la colpa non si sa.
Cerca dentro per capir quello che sento, per sentir che ciò che cerco non è il nuovo, libertà!
Vedi cara è difficile spiegare, è difficile capire se non hai capito già

(F. Guccini)

 

GRIFFIN NAPOLETANI

 
 

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