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Post n°36 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da faustomichele

1927-1951

Michele/7

 

Il primo ciclo scolastico

 

Michele, un bambino ciarliere e simpatico, andò alla prima elementare.

Iniziò così il ciclo quinquennale di studi elementari che, nel 1933-1938, erano gli studi obbligatori del 95% dei ragazzi, e soltanto l’altro 5% proseguiva per il conseguimento di un diploma, o una laurea universitaria.

Per avere un paragone della situazione dell’epoca riporto questi dati: Castelliri: circa 4000 abitanti = un medico generico.

Isola Liri: circa 15000 abitanti = 5 medici generici.

Sora: circa 25000 abitanti = 11 medici con qualche specializzato.

Con gli stessi parametri si trovavano gli altri professionisti nei vari settori.

 Tanto per curiosità a Castelliri viveva un avvocato che, essendo ricco, non esercitava la professione, a Isola Liri gli avvocati erano due o tre, un po’ più numerosi a Sora, un biologo non esisteva nelle tre cittadine del nostro territorio.

Mamma Laura era una buona sarta, e cuciva qualche pezzo a qualche amica perché sollecitata, il suo tempo era dedicato ai lavori casalinghi, ed ora che Michele chiedeva assistenza la sua giornata era piena e ritengo anche piacevole. Il tempo per cucire vestitini al bambino lo trovava sempre, tanto che Michele era diventato il più elegante bambino del paese, ed anche il grembiulino per la scuola era cucito da mamma Laura. Il tempo andava,

Michele cresceva, sempre più chiacchierone, sempre più vivace, sempre intelligente e simpatico. I compagni di classe erano tutti suoi amici,

anche Antonio, unico combattente in una competizione contro

Michele, il quale nemmeno lo sapeva, e andava avanti per

la sua strada. Antonio faceva i compiti sperando che

fossero migliori di quelli di Michele, faceva il

tema controllando se aveva preso un voto

superiore a quello di Michele, stava

diventando un problema serio.

Soltanto il maestro aveva

capito quello che stava

avvenendo e, con        

ogni mezzo,

  stava cercando

di rimediare  senza

che i due contendenti

capissero, in maniera di

di far mantenere l’equilibrio

psichico, fra i due ragazzi bravi

ambedue.

Il regime in carica in Italia in quegli anni, bandiva, ogni anno, un concorso per la premiazione di un tema, quasi sempre politico, riservato alle quinte classi delle scuole elementari, a carattere provinciale. Michele quell’anno frequentava proprio la quinta classe e, insieme ad Antonio, fu scelto per partecipare al concorso. Il tema fu fatto svolgere alla presenza di una Commissione di maestri e fu spedito a Frosinone in busta chiusa e

sigillata. Una nipote del nostro maestro, che aveva fatto il tema

per l’altra quinta delle scuole di Castelliri era informata come stavano andando le cose a Frosinone, informò Michele che non sapeva niente

di preciso, ma lo zio parlando in casa riteneva che il tema di Michele

fosse stato messo in evidenza alla prima scelta, mi disse pure che Antonio

ogni giorno chiedeva se sapeva qualche cosa. Era stata Nerina, la nipote del maestro, che era venuta da me a dirmi quanto sopra, Michele non aveva chiesto, e per il suo carattere non avrebbe mai chiesto. Certo, le cose

devono avere un corso burocratico ben preciso e Michele aspetta

il tempo necessario, e a risultato acquisito, senza volere fare

paragoni con altri ragazzi, pensa soltanto al risultato, quale

esso sia, perché è la Commissione che valuta il tema

e sceglie  il primo classificato tra tutti quelli

presentati. Punto. Non si può valutare un

prodotto diversamente dal suo valore.

Comunque è passato tanto tempo, e

una mattina nella bacheca della

scuola un foglio intestato

porta una classifica,

 il primo nome

è: Michele.

Bravo.

Antonio

si legge al

decimo posto.

Nerina ventesima.

Su qualche migliaio di  

partecipanti, cioè tutta la

provincia, tre posti nei primi

venti è un successo importante,

che fa onore a Castelliri e alla sua

scuola. “”Educare è amore””, i primi

educatori sono i genitori che trasmettono

i loro insegnamenti con l’amore e l’esempio.

Poi vengono gli insegnanti professionalmente

“”preparati e scrupolosi””, perché, oltre al sapere,

insegnano i giusti comportamenti. Perché un uomo

possa essere onesto con sé e con gli altri, ha bisogno di

una scuola che educa con l’amore e serietà. Michele è stato

un bambino additato ad esempio per tutto il ciclo scolastico, per

il suo comportamento sempre dentro le righe, e per la sua educazione.

Michele ha finito il ciclo elementare, e nel frattempo la sua famiglia ha avuto un altro evento lieto: un secondo fratellino per Michele, è arrivato Tommaso fin dal 1932. e Tommaso è arrivato per la gioia di papà Enrico, mamma Laura. Un altro bambino meraviglioso che terrà compagnia a Michele, seguirà la stessa strada, avrà gli stessi successi se non di più.

 
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