Video choc/ La colpa non è di internet
"Impiccate gli handicappati", su Internet messaggi choc
Il video nel quale è stato ripreso il ragazzo down umiliato e
insultato dai compagni di scuola è stato girato a Torino.
I tecnici della Polizia delle comunicazioni sarebbero finalmente
riusciti ad individuare i protagonisti del video, che da qualche
tempo circola su internet.
I maltrattamenti si sarebbero verificati un anno fa, quando
la vittima frequentava il secondo anno di una scuola superiore,
pare, un istituto per grafici, in una zona semi-centrale del capoluogo
piemontese.
Oggi quel ragazzo down frequenta la terza superiore,
a quanto risulta, sempre nello stesso istituto
La scuola dove si è verificato il grave episodio di bullismo ai
danni di un ragazzo down sarebbe un istituto tecnico di Torino.
E' quanto ha riferito uno studente agli inquirenti del capoluogo
piemontese che, in queste ore, lo stanno sentendo.
Sul fronte delle indagini milanesi, il Pm, Francesco Cajani,
ha intanto ascoltato il responsabile della comunicazione di
Google, Stefano Hesse, il quale, rispondendo ad una richiesta
di precisazioni in merito alla visibilità del video choc in cui un
giovane down veniva umiliato dai suoi compagni di classe,
ha affermato: "Per quanto concerne i controlli effettuati da
Google Italia Srl, su ciò che è stato messo sulle pagine di video
.google.it, Google Italia non provvede a controllare nulla visto
che il materiale si trova sui server americani".
In sostanza, il responsabile di Google invita il Pm a effettuare
una rogatoria negli Usa per ottenere ulteriori elementi di indagine.
Quanto si è appreso, inoltre, il Pm Cajani, attraverso il procuratore
aggiunto Corrado Carnevali e Manlio Minale, avrebbero inviato una
missiva al ministro della Giustizia, Clemente Mastella, nella quale
ripercorrono la cronistoria dell'inchiesta, dalla denuncia dell'associazione
Vividown fino all'apertura di un fascicolo per diffamazionem aggravata a
carico di ignoti. Nella lettera, i magistrati sottolineano che dalla visione
del filmato emergono "atti violenti e umilianti" nei confronti di un ragazzino
down da parte di suoi compagni, ragazzi e ragazze tra i 16 e i 18 anni.
Segue con il progetto dell'associazione di volontariato Codici: uno sportello contro il bullismo...
"Il progetto proposto dalla nostra Associazione -
spiega Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di CODICI -
prende il via da una serie di recenti considerazioni di carattere
teorico-pratico che considerano le difficoltà dei giovani che vivono
nel territorio nazionale di affrontare le problematiche derivanti
dalla identificazione sociale, punto cruciale per il giovane che
entra a fare parte di una società attiva".
Il progetto ideato dal Codici, si legge, "mira a coadiuvare la
politica educativa e scolastica attraverso iniziative che promuovano
la parità di diritti ma soprattutto la garanzia della dignità personale".
"Già dal mese prossimo, infatti, le strutture di Roma e Milano
saranno abilitate a fornire assistenza psicologica e legale alle
famiglie ed ai minori che hanno subito violenze morali all'interno
delle scuole, - aggiunge Giacomelli-, il progetto sarà poi esteso
ad altre province italiane, le quali saranno anch'esse strutturate
in modo da poter dare un riferimento per far fronte a questo problema,
che ormai è diventata una vera emergenza sociale".
Intanto, oltre alla Procura di Milano, anche i magistrati romani
indagano con l'ipotesi di violenza privata a carico di ignoti sul video
shock comparso su Internet in cui un ragazzo down viene deriso,
insultato e picchiato dai suoi compagni di classe.
A presentare denuncia ai guiudici romani infatti è stata una
senatrice. A Milano, invece, il Pm Francesco Cajani, indaga
per diffamazione aggravata a carico di ignoti e del motore di
ricerca Google sul quale, fino a pochi giorni fa, era visibile il filmato,
dopo una querela presentata dall'associazione 'vivi down'.
Il video, a quanto si è appreso, sarebbe stato girato in una
scuola lombarda. La Procura di Roma ha disposto un decreto di
sequestro del video su tutto il territorio nazionale. Gli investigatori
definiscono le immagini "un tipico episodio di bullismo tra adolescenti".
Intanto, la Polizia postale sta cercando di identificare i ragazzi che
hanno girato e messo su Internet le immagini sotto accusa.
Il termine "bullismo" secondo il ministro dell'Istruzione,
Giuseppe Fioroni, non si adatta al filmato dei ragazzi che
deridevano, insultavano e picchiavano un compagno di classe
dowwn trasmesso su un sito internet. "Bullismo è un termine che
evoca un fatto non sempre totalmente negativo. Quando penso al
video choc - ha spiegato Fioroni a margine di un convegno sulla
formazione professionale tenuto oggi a Torino - di questi giorni,
credo che termini ben più duri sarebbero appropriati a dipingere
i comportamenti di queste persone".
Inviato da: unam0ra
il 07/12/2006 alle 11:48
Inviato da: DiavolettoFatato
il 27/11/2006 alle 17:12
Inviato da: prometheos
il 26/11/2006 alle 10:41
Inviato da: Lacrima.Di.Luna
il 18/11/2006 alle 19:20
Inviato da: DiavolettoFatato
il 15/11/2006 alle 08:41