Il volo verso...

Sono preoccupato. Per la prima volta, niente sembra cambiato. Annegato in un sonno privo di ristoro, l'anima continua a cadere a piombo nel freddo oceano di indifferenze e cattiverie. Mi distruggo, è necessario. Ma cerco pace, è altrettanto indispensabile!
Abbracciami, Caos, ed uccidimi una volta, risorgerò a poco a poco più forte... Ma fallo, prima che io uccida te! Non conosci la forza del magma dormiente, non mi conoscete ed agite nelle vostre vite fatue, incuranti di subire un possibile risveglio dal mio e vostro torpore...

Un candore di fanciullo e la tormenta d'un pensiero, grande il tuo coraggio nell'abbraccio del Fato, solo per un sogno di bellezza ed amore, nessuna disperazione e nessun rimpianto, il dono dell'affetto nel mistero d'uno scrigno, il segreto e la chiave nel verbo del tuo nome

L'uomo è un essere caotico, la sua follia porta squilibrio nel mondo. Chiunque cerchi una legge che lo governi, abbia il coraggio di guardare in faccia la realtà: esiste una fredda e razionale mente che tende ad equilibrare il creato. Nulla di nuovo. E' il solito, eterno scontro, oramai son stanco di ripeterlo perfino a me stesso.
Mi son chiesto come mai i piatti della fragile bilancia su cui viviamo, debbano oscillare così tanto e poi una voce dal mio animo: le pure ebbrezze di risalir verso il cielo e ricadere negl'inferi. Né più, né meno. La solita, eterna risposta che non stancherò mai di darmi...

"Nell'oscurità di un futuro passato, il mago desidera vedere, un uomo canta una canzone tra questo mondo e l'altro, fuoco cammina con me... Ti catturerò con il mio sacco mortale, tu penserai che io sia impazzito, ma ti faccio una promessa, tornerò ad uccidere ancora..." (Citazione da "Twin Peaks")

Perché il male vive necessariamente in noi come altra metà del bene. Era inutile che provassi fiducia in voi, perché gli sguardi, i sorrisi m'incantavano come fossi un serpente. E tale m'avete reso. Lo spirito s'è risvegliato ed ha fame. Vendetta! L'inganno ha ferito e tornerà a farlo, terrificante ed imprevisto come è giusto che sia la vostra morte. Una menzogna vi svelerà la perduta via. Ma anche qui, sarà troppo tardi quando potrete leggere nei miei occhi beffardi, mai così incredibilmente veri...

"Nell'oscurità di un futuro passato, il mago desidera vedere, un uomo canta una canzone tra questo mondo e l'altro, fuoco cammina con me... Noi viviamo tra la gente...tu lo chiameresti un negozio conveniente, noi ci viviamo sopra, proprio così, come lo vedi tu..." (Citazione da "Twin Peaks")

Mi sento solo, perché? Fuoco nell'oceano, la mia forza è nulla; lo spirito che parla per me, cerca di mostrarvi la verità ma rimane inascoltato dalla sorda bonaccia di chi si ostina a voler rimanere con finti sorrisi ben impressi sulla faccia, maschere di paure nascoste e scandalose. Perché voi non avete bisogno di guardare dentro, già... Vi perdereste nelle vostre stesse profondità e morireste di morte nuova ed eterna.
Io, nella solitudine, sono più forte, la morte è un'abitudine, può capitare ad ogni pioggia d'inverno o ad ogni vostra carezza. E dopo sarò sempre lì, ad infastidirvi, ad inquietarvi, ad impaurirvi! Fino a quando i miei raggi di calore saranno così forti ma, ahivoi!, troppo lontani per potervi donare alcuna parvenza di Verità...

Una grande paura, la più terribile.
Vedere l'inesistente.
Morire amare, odiare nascere e poi rendersi conto che è solo un sogno.
Per chi, che cosa?
Mi rifugio nella torre del mio sconforto, gradino dopo gradino divento incapace e timoroso della vita ch'è là fuori; calcolo ogni mossa, la pazzia mi costringe sulle caselle di un'estenuante scacchiera. Un passo, cento pericoli. Lo sguardo di quella strana regina m'incalza, io lo evito una, due, tante volte, sempre più solo, sempre più debole ed alla fine... MATTO!

Non chiedete di me. Sarebbe come cercare un fantasma, ostinarsi per capire e poi trovare solamente. Paura. Di me stesso. Io che fuggo gli sguardi ostili, io che ripudio il mio corpo per cercar di liberare lo spirito e distruggere. Tutto. Un demonio in me. Lo abbraccio e piango rassegnato, lo allontano e delira. Ira. Calda e prepotente. Mai come ora amo soccomberle. Desiderio intimo di malvagità. Per non destar dubbi. Perché tutti conoscano. Il bene dal male. La rossa verità. Un ultimo dono della mia persona. Per gli altri. Un canto d'amore...

NO HAI BANDA!
E' tutta illusione, non vedo uomini su quel palco, ma un esercito di cavalli demoniaci che invasano le loro vittime con reciproco compiacimento.
Les tambours du Bronx.
Il frastuono, la melodia infernale che lascia interdetti e poi travolge, per riportare indietro nel tempo. Tanti, tanti, tanti anni...
All'alba dell'uomo, la sua ferina semplicità. TAM TAM TAM. Nessuna lingua per esprimere così tanta rabbia, solo il corpo, il movimento, il rumore.
Era l'alba dell'uomo, l'altra notte. Era un sogno? Forse sì, forse no... Non ricordo, solo le orecchie sibilano e perpetuano lo stordimento fisico e morale...

Ti saluto sulle note di una meravigliosa e dolce soprano, dal viso leggermente malinconico ma pieno di speranza ed ingenuità. Me ne sono innamorato, ed è bello salutarti così... Rinato, nello spirito e nel cuore. E lo ammetto, non ho più altre parole per esprimere ciò che ho provato due mesi fa e che provo tutt'ora. Solo... Grazie, Firenze!

Il tuo nome m'ha sempre affascinato di mistero... L'immaginario che ama vederti morbida e solenne, col viso rivolto al cielo, qui si stupisce della cruda verità d'uno sguardo chino e rassegnato, e non può non fermarsi per un solo attimo, a vedere e cercar di carpire la tua espressione di triste bellezza, così diversa ed incredibilmente unica...

Posa su di me il tuo viso affaticato e fiacco delle solite banalità... Lascia che i miei occhi vedano dentro di te. Posso leggere l'attesa della tua testa, per qualcosa di cui hai sentito parlar così tante volte, da bramare di vederla col tuo stesso sguardo. Ma calmo ora, comprendo il tuo brivido: io e la tua mente parliamo linguaggi differenti, è incommensurabile la distanza che ci separa e, se tentiamo un avvicinamento, fuoco e ghiaccio fanno guerra finché il primo scioglie il secondo o questi s'allontana dal pericolo... Perché io regno, su tutto ciò ch'è creato, anche nella bellezza d'un immoto respiro, con dolcezza, ardore e sofferenza. Ora sento le tue ultime, deboli resistenze cedere al suono di un battito sempre più forte; e che le mie fiamme ardano e benedicano l'ultima porta del cuore. Tu vuoi seguire il mio cuore, vero? Non pensare, io t'ho donato una scelta, ora accettala in te e vivila... Fino in fondo...

Ti contemplo...
E mi stupisco della tua bellezza, gli occhi s'esaltano nello splendore di un'umiltà che ha il tocco lieve d'un angelo; dal tuo volto pioviggina la pace nell'anima e non voglio sentir altro, se non la tua melodia...
E posso volare, guardarti in viso, baciarti la pelle per dissetarmi; linee voluttuose e calde m'avvolgono in un cosmo ov'è la fonte di vita eterna, quella tanto sospirata essenza che profuma di vero e sa d'amore...

L'ansia, la foga, l'ardore di vederti così, improvvisa e maestosa, sempre più bella dinanzi ai miei occhi, mi permettono di sopportare ogni fatica ed ogni dolore pare alleviarsi... Perché ci sei tu, festa per i miei sensi che mai ne hanno abbastanza! Eppure, quant'è passato dal nostro ultimo incontro? Tre mesi...
La mia volontà è una in corpo e spirito. Io desidero immergermi, accettare ed amare tutto ciò che mi offrirai in questi giorni, cominciando così, osservando il tuo corpo in un ciel di nubi, come il pittore dinanzi al nudo, cercando di carpirne l'essenza ed il sentimento che può nascere da un abbraccio, tra una madre ed un figlio che ritorna dopo un lungo viaggio, a donare se stesso, come per un'esigenza di ritrovar la propria anima...

Hrmiao!
E' un luogo un po' insolito per un incontro divino, non trovi? Nel verde di questi alberi, vedi stagliarsi il grigio pallido di queste tombe. Non t'inquieta, viaggiatore solitario? E' un tempo che finisce, come le spoglie non cristiane qui sepolte, una volta rifugio per anime di poeti e filosofi, templi venerati da molti cantori, ormai anch'essi letti e sospirati...
Mrgnao!
Non hai paura? O forse è la mia presenza, il mio morbido pelo a darti la serenità di un messaggio che sigilla la tua estate? E' con amorevoli carezze, che cogli il fiore di questo tempo e le mie silenziose parole "Hai vissuto!" sono solo la goccia che riempie all'orlo il vaso dei tuoi occhi. Un umore che non sa affatto di tristezza ma che contiene in sé ignote emozioni.
Mrkrgnao!
Che cosa farai adesso? Io vengo con l'arduo compito di farti partire da quest'isola. Tu scegli se rifugiarti nel mondo dei sogni o se rientrare nella realtà, con i tesori che hai trovato lungo il tuo cammino. Io posso solo darti una cornice entro cui racchiudere il dipinto del viaggio... Eccola, fanne quel che vuoi, sconvolgi tempi e realtà ma sii fedele alla verità delle tue emozioni! La madre attende il tuo ritorno...