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Sempre più spesso le donne si imbattono in relazioni brevi, intense e poco condizionanti.
Ho indicato il verbo sbagliato, invero.
Le donne non si “imbattono” in certe situazioni. Piuttosto le scelgono.
Per anni (leggasi, da sempre) scelta appannaggio esclusivo dell’universo maschile quella di sollazzarsi in prestazioni “touch and go” che li sollevassero da qualsivoglia responsabilità sentimentale, questo consumato e conclamato atteggiamento non li ha mai resi “uomini di facili costumi”. Mai.
Rubacuori, semmai. Romantici, addirittura.
Au contraîre, donne che adottassero malauguratamente un comportamento similare, avrebbero (ed hanno) sempre subito il dito accusatorio delle corti, del popolo, della classe perbenista, della classe cattolica.
Il perpetuo ripetersi del peccato capitale di Eva, per milioni e milioni di anni.
Ma questa egemonia tutta testosteronica ha lasciato il posto, nel corso degli ultimi 20 anni (ricordate le ragazze “facili”, pioniere, della generazione X?) all’incalzante “presa di posizione” di donne che non sono più brave ragazze, e nemmeno cattive ragazze.
Semplicemente, il gentil sesso è diventato anche più leggero, e più egoista, prendendosi, con il sorriso sulle labbra, quello che vogliono in un particolare momento.
Niente prospettive, niente fantasie domestiche, nessuna intenzionalità impegnativa nel richiedere un secondo appuntamento.
Oggi è abbastanza consueto vedere donne che scelgono liberamente e serenamente di dedicare porzioni esigue della propria vita privata all’aspetto romantico-sentimentale senza motivazioni che affondano le radici in delusioni scottanti o in ideologie avanguardiste, ma solo perché finalmente non ci si pone a priori il problema di dove può portare la conoscenza di un uomo o cosa farne di una relazione già al primo appuntamento.
La verità è che se non è ancora del tutto realizzata la piena affermazione dei suoi diritti in campo lavorativo, nei rapporti personali la donna si conosce di più e ha smesso di sentirsi in colpa se l’uomo (non) la bacia al primo incontro, o se non la chiama dopo aver fatto sesso.
Non ha problemi ad addormentarsi dopo aver fatto sesso e non si sente in colpa se non veglia il suo uomo tutta la notte.
E soprattutto, non si lascia condizionare dai milioni di giudici che la vogliono troia o sposa.
Eppure.
Eppure, gli uomini, che sembrano godere di una memoria conservativa che attraversa i secoli, rimangono confusi, basiti, incapaci di accettare un rapporto avventuristico con un donna, se a proporlo è la donna stessa.
E spesso finiscono per chiedere, spinti dall’incertezza che l’assenza di termini specifici conferisce all’amplesso:
“Ma cosa ti aspetti da questo rapporto?”
Domanda sbagliata, cari miei.
Qui non ci si aspetta nulla,
si vive tutto.
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