Forse una fiamma
Soffio forte tutti giorni e così il fuoco è sempre acceso e la vita è sempre calda...« Messaggio #15 | Messaggio #17 » |
Ci sono gioni in cui deve piovere...
C’è una bella giornata
Ma piove dentro di me
Non trovo significati
Nei dizionari
Non trovo più l’amore
Che avevo in me
Non trovo le mie scarpe
E adesso cammino scalza
La luna è piena
Ma è vuoto il mio cuore
Non riesco a credere
Nel silenzio della mia mente
Non riesco a sognare
Non riesco a ricordarmi
Del mio ultimo poema
Le stelle brillano
Ma i miei occhi sono opachi
Non vedo cartoni animati
Non vedo più teatro
Non vedo chi sta al mio lato
Gli alberi stanno in piedi
Ma non riesco ad alzarmi
Gli uccellini cantano
Ma non riesco ad ascoltare
Gli angeli esistono
Ma non riesco a crederlo
Forse domani
Mi sveglio diversa
Forse domani
Piove...
Fernanda Mascarennhas
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Inviato da: nonpiu
il 30/12/2009 alle 20:36
Inviato da: ogumode
il 23/12/2008 alle 22:42
Inviato da: ginevra1154
il 19/07/2008 alle 00:07
Inviato da: SospesaSuUnaStella
il 09/02/2008 alle 15:23
Inviato da: SospesaSuUnaStella
il 07/11/2007 alle 15:04
Nickname: Fernanda75
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Sesso: F Età: 49 Prov: RM |
I figli di Oxaguiàn, invece, sono giovani guerrieri, e come tali combattivi, inquieti, imprudenti, ma possiedono una grande spiritualità e sono idealisti e sognatori. Difficilmente accettano la realtà per come è e cercano di cambiarla, sono duri giudici di se stessi, portati al sacrificio e all'autoflagellazione, sono ostinati, permalosi ed egocentrici. Desiderano l'autoaffermazione, il successo, la fama, sono attratti dal mondo e allo stesso tempo ne fuggono, amano il denaro e lo disprezzano, desiderano Dio e lo sfidano, cercano l'annullamento dell'ego ma sono presuntuosi, vivono l'inquietudine del giovane Siddharta e l'ansia di conquista e di conoscenza. Vogliono essere umili ma anche farsi notare, temono l'amore perché non sono disposti a rinunciare alla loro identità. Oxaguian esiste nello scienziato, nel ricercatore, nello studente. La sfida è l'eterna fuga da se stessi, la ricerca come pretesto per non incontrarsi, la paura di darsi, di offrirsi, di fidarsi di sé stessi e degli altri. La sensazione di non essere all'altezza, di non sentirsi mai pronti li può rendere discepoli a vita.
I figli del fiero dio del tuono, Xangò, sono di temperamento forte e orgoglioso, hanno innato il senso del comando e della responsabilità, sono affidabili e leali, non sopportano le ingiustizie e sanno comporre qualsiasi conflitto. Dall'altra parte possono cadere in violente manifestazioni di collera o utilizzare il loro senso del potere e della autorità per comportarsi da tiranni, per manipolare e coartare la volontà altrui, per realizzare senza scrupoli i propri obiettivi. Il profondo e costante sentimento di giustizia ed equità può scomparire di fronte all'attrazione esercitata dalle persone del sesso opposto, tramutandosi in sete di conquista ad ogni costo, in seduzione, manipolazione e tradimento dei più alti e nobili princìpi. Xangò è il potere in ogni sua manifestazione, è il cataclisma, il terremoto, il tuono, la tempesta, tutto ciò che atterrisce e spaventa, è Zeus che lancia i suoi strali e gioca con il destino dei mortali. Xangò è il potere politico, la competizione, il fine che giustifica i mezzi, il sentimento di superiorità, la volontà di essere il primo e il solo. D'altra parte è un potere interiore e solido di giustizia e comprensione, di pacatezza e condiscendenza, la saggezza di una grande anima che sa valutare equamente gli eventi della vita. In questo senso è la giustizia, non solo quella dei tribunali e delle leggi, ma nel senso di un ordine divino superiore di fronte a cui ogni giudizio deve essere necessariamente sospeso. Per questo i figli di Xangò sanno pazientemente aspettare il loro momento e riconoscono i segni del supremo nella loro vita.
I figli di Logùm Edè sono ingenui e fragili, portati per l'arte e per l'ozio, ambigui per natura, amano tutto ciò che è indefinito, sfumato, effimero, temono le decisioni drastiche e le scelte definitive, la passione e il coinvolgimento, perennemente indecisi tra ragione e sentimento, anche sessualmente non hanno un orientamento preciso. Alcuni dicono che Logùm Edè sia un Orixà metà maschio e metà femmina, in realtà la definizione più corretta è quella di una sorta di ermafrodito, una creatura priva di netta identità sessuale, tipica dell'età che precede la pubertà, in cui la pulsione verso l'uno o l'altro sesso viene vissuta in maniera indifferenziata, mancando una percezione adeguatamente strutturata della propria identità sessuale. I figli di questa divinità sono fortemente dipendenti dalle figure del padre e della madre, hanno difficoltà ad assumersi qualsiasi tipo di responsabilità, sono eterni prìncipi che aspirano al regno senza mai ottenerlo, sono solitamente efebici ed eleganti, raffinati ed eterei, vivono in un loro mondo un po' astratto dalla realtà quotidiana. Come i bambini sono capricciosi, incostanti, bugiardi, inaffidabili, egocentrici. Si prendono gioco di ogni cosa, ma si offendono per nulla, sono permalosi e ipersensibili, vendicativi e rancorosi, temono le punizioni e i giudizi.
Logùm Edè è la bellezza fisica, la delicatezza, la raffinatezza, l'ingenuità e la purezza, l'acqua fredda e cristallina dei ruscelli di montagna. Principe delle arti, ama la musica e la pittura, l'allegria e la spensieratezza. Logùm Edè è l'eterno fanciullo che vive dentro di noi, è il desiderio di novità e di gioco, è il fischiettare o il cantare quando siamo contenti, è l'assaporare il piacere di una festa o di una gita in compagnia, è tutto ciò che viviamo per la prima volta, quell'emozione particolare del primo sguardo, del primo incontro, del primo bacio, del primo amore…
"La prima cosa che un scrittore deve imparare è la capacità di saper rendere ciò che ha sentito in ciò che vuol far sentire. Le prime volte gli riesce per caso. Ma dopo occorre che il talento si sostituisca al caso. C'e così una pare di fortuna nelle radici del genio"
Un'esperienza che ha la capacità di trasformare la vita concreta ma anche il mondo profondo, obbligando gli uomini ad interrogarsi sul senso vero della loro vita...E sono felice che nostra famiglia cresce...
Bevenuta
Flavia Mascarenhas...
...mia figlioccia...
Il Brasile è il paese in cui si fondono tutte le razze del mondo. Forse è questo che rende il Brasile uno tra i paesi più belli e affascinanti. Chiunche visita il brasile si trova a proprio agio con la gente, col samba, con le città, con le "mulheres", con le discoteche, con i localli di musica, con il mare, con le churrascarias. E' normale immergersi nella vita notturna carioca, fermarsi tutto il giorno sulle spiagge, bere acqua di coco, caipirinha, chop, gustare abacaxi, camarao. Ma, attento!!!...quando risalirai sull'aereo, per il viaggio di ritorno, comincerà ad assalirti la "saudade".........."a saudade", altro che non è il mal di Brasile. Come il mal d'Africa, chi visita il Brasile generalmente, resta con la sua nostagia per tanto tempo. Sarà la musica, le donne, gli splendidi paesaggi, il mare, le spiagge.........resta il fatto che non lo dimentichi mai!!!!