melassa p. 100 post

DIVAGAZIONI DI UN LETTORE MANCATO


La mia musa ispiratrice, Lady Aileen, ha aperto un blog in cui tutti i collaboratori sono invitati a commentare libri di recente uscita o di recente lettura:http://blog.libero.it/Bookpreview/anche su aNobii:http://www.anobii.com/groups/01f81792d9a4bf11dc/ Sono stato gentilmente invitato a fornire il mio contributo e mi impegnerò in questo duro compito di poeta e recensore. Ho già inviato qualche post, ma pensavo che un “raddoppio” degli stessi sui miei due blog, in stato di grave abbandono, soprattutto quello di Libero, avrebbe portato un po’ di nuova linfa ai miei disastrati recapiti web:http://feroce-saladino.blogspot.com/ http://blog.libero.it/ferocesaladino/ Per onestà, devo confessare che io non sono un grande lettore, e fra un autore vivente e uno morto da un pezzo (ma divenuto un classico), preferisco di gran lunga quest’ultimo. Il guaio è che sono scrittore io stesso e anche editore: se dovessi leggere i libri degli altri come farei a trovare il tempo per scrivere, pubblicare e promuovere i miei?D’altronde, la prima condizione per recensire un libro è quello di leggerlo. Ma io vado oltre a questa ovvietà: sono capaci tutti di esprimere un’opinione su un libro dopo averlo letto e, a quel punto, a cosa serve leggere la recensione se ciò che cerco è solo una soddisfazione dell’ego, una conferma, nelle eleganti parole del critico, della mia stessa opinione?Il lettore di professione, inoltre, non gode mai del piacere della lettura; è un amante costretto dai tempi tecnici e dalla sua deformazione professionale, ad applicare sempre il coitus interruptus: deve scorrere le pagine in cui l’azione si ferma o indugia in lunghe descrizioni o digressioni, utilizzando tecniche di lettura rapida. Ha l’obbligo di prestare estrema attenzione all’incipit, poiché questo, dal sistema dell’editoria, è stato assurto a totem, a idolo, termine di paragone per tutto il contenuto del libro. Gli si chiede di individuare il genere letterario e vedere se fa parte di quelli più in voga al momento. Deve prestare attenzione alla forma, senza perdere il filo della trama; soppesare aggettivi e metafore, valutare la sintassi, la pregnanza dei dialoghi, la scorrevolezza, la novità o il conformismo dello stile. E tutto questo è poi costretto a tradurlo in altre parole, da par suo, ovviamente, che seducano il potenziale lettore e lo invitino ad acquistare il volume. Insomma, lettore di professione è colui che non riesce mai a godere, poiché, per ragioni editoriali, il mestiere lo obbliga a recensire libri che non ha scelto per suo diletto ma che gli sono imposti dalle case editrici e dalla redazione da cui riceve un compenso e, se questi libri li legge (il che non è scontato: come fanno Corrado Augias, Fabio Fazio e altri grossi nomi della divulgazione libraria su giornali e tv, a “leggersi” diversi libri a settimana per poi intavolare una discussione con l’autore o esprimere giudizi sulla rubrica da loro curata? Non è umanamente possibile.) non può goderseli in santa pace.Un recensore per mestiere ha perso la libido dei libri, non ha più il gusto per la lettura poiché il piacere si è trasformato in dovere. Un po’ quello che succede con il matrimonio, quando l’amante/fidanzata diventa la moglie…E quindi, per salvare la mia libido letteraria e nel contempo dare il mio bizzarro contributo a questa splendida iniziativa della nostra Lady Aileen    -   http://blog.libero.it/unapassioneoltre/   -propongo la seguente soluzione.Avvalendomi della quarta di copertina e degli altri dati di pubblico dominio, sceglierò i libri che avrei desiderio di leggere, senza leggerli, per dar modo alla mia inventiva di ricreare il libro a mia immagine e somiglianza: il libro perfetto che non può deludere perché in esso trovo, con la fantasia, esattamente ciò che mi aspetto di trovarvi. E questo approccio, del tutto personale, potrebbe costituire uno stimolo alla lettura per il non professionista, colui che può ancora godere dei piaceri della carta stampata e per il navigatore che approda a questo sito, proprio per il gusto di confrontare una visionaria immagine del libro con la realtà del suo contenuto, acquistando il volume, leggendolo e facendosene una sua libera opinione, non indotta dalla pubblicità editoriale.Quindi, non commenti i miei, ma fantasie, illazioni, desideri, illusioni sul libro oggetto del mio interesse; una specie di leopardiano “Sabato del villaggio” applicato alla segnalazione libraria, una variazione sul tema, un’improvvisazione jazzistica con una sola certezza: l’assoluta inattendibilità della recensione.Il feroce SaladinoFlying Dutchman print & musicFerrarahttp://www.facebook.com/dino.finetti