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Lamento d'Arianna

“Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte.”
Kahlil Gibran

INTRODUZIONE

Dopo un matrimonio fallito e una convivenza spentasi miseramente, avevo deciso che con gli uomini non volevo più avere alcun tipo di rapporto o di relazione che prevedesse il seppur minimo coinvolgimento emotivo. Per questo motivo mi ero ritirata a vita praticamente monacale, per un’interiore necessità di purificazione.

Ho trascorso quasi due anni della mia esistenza impegnando la maggior parte del mio tempo tra casa e lavoro, cercando così di evitare il più possibile qualsiasi forma di intimo contatto con esseri umani di genere maschile.

In quel periodo ho imparato ad assaporare il piacere della solitudine in compagnia di un buon libro, di buona musica e di qualche bel film. Ho imparato a vivere con me stessa, senza la necessità di dipendere da alcuno.

Non è stato facile, i momenti di sconforto sono stati molteplici e critici da superare, ma ho avuto la grande fortuna di avere il sostegno morale di persone meravigliose che, con me, hanno condiviso quel periodo non esattamente felice, ma incredibilmente utile per la mia crescita interiore: mio figlio e la mia amica.

Quando finalmente ho ritrovato il contatto con me stessa, è sorto nuovamente il desiderio di relazionare con il sesso opposto, ma il lungo periodo di isolamento mi aveva creato un grande vuoto intorno.

E’ stato così che, un po’ per gioco un po’ per curiosità, ho iniziato a navigare in Internet, in quei siti appositamente dedicati agli incontri tra uomini e donne. Non avrei mai creduto di poter trovare così tante persone a passeggiare in quei luoghi di incontri virtuali.

Curiosando tra quelle pagine ho scoperto come, nonostante la richiesta soggettiva spaziasse da meri incontri di sesso a speranze di incontrare l’anima gemella, tutti i presenti fossero accomunati da un’unica immensa esigenza, quella del contatto umano.

Proprio la comunanza di quell’esigenza mi ha spinto ad accettare di incontrarmi nella realtà con alcuni degli uomini contattati nel mondo virtuale. E’ stata un’esperienza straordinaria perché mi ha dato modo di incrociare vite che quasi certamente non avrei neanche sfiorato; un’esperienza che, però, mi ha fatto comprendere ancora di più come sia maledettamente difficile incontrare quella famosa altra metà della mela che sola ed unica combacia con la tua.

Poi è accaduto! Uno di quegli incontri mi ha fatto conoscere un uomo che ha risvegliato in me sentimenti ed emozioni sopite. Praticamente sin dalla prima volta ho rivissuto quel contatto fisico di cui si sente necessità quando una persona ci piace ma, per quanto mi fossi imposta di non innamorarmi mai più, ho dovuto confrontarmi con una realtà che di primo impatto non mi è piaciuta: impossibile mettere il corpo senza che il cuore lo segua.

Nemmeno a dirlo si è trattato di una relazione che sin da subito si è rivelata complicata da gestire, per tutta una serie di problemi che non mi dilungo a spiegare.  Fatto sta che, per quanto la ragione mi dicesse che la strada migliore da percorrere era quella che mi portava il più lontano possibile da lui, il cuore se n’è fregato altamente e mi ci ha condotto accompagnandomi gentilmente per mano.

L’ironia della sorte ha voluto che proprio io, così bisognosa da sempre di relazionare quanto più possibile con la persona amata, mi dovessi trovare a gestire un rapporto con un uomo lontano e con una complicata situazione personale, tale da impedire di frequentarci più di una volta alla settimana quando andava bene.

Credo che il “destino” abbia voluto mettermi alla prova, per verificare quanto la mia vantata crescita interiore mi consentisse di bastarmi per poter godere appieno di quanto quel uomo era in grado di darmi. All’inizio devo ammettere che la mia natura mi portava a scalpitare per l’insofferenza di non poterlo avere tutto per me poi, col trascorrere del tempo, ho imparato ad accettare quei piccoli spazi, che con non pochi sacrifici riusciva a donarmi, e ad essere piena di quei momenti che per me erano e sono di immensa felicità.

Per esorcizzare il tempo apparentemente vuoto tra un incontro e l’altro ho iniziato a buttare giù le poche righe che seguono, tirando fuori quella parte ironica di me, che per tanto tempo della mia vita avevo soppresso sotto strati di insoddisfazione e delusione.

 Man mano che scrivevo scoprivo come, quelli che possono sembrare problemi insormontabili in una relazione, in realtà siano solo aspetti di noi che non accettiamo e che riversiamo nel rapporto di coppia per poterli condividere con la persona amata. Dissacrandoli mi è sembrato di dare leggerezza all’affannosa ricerca del se e del noi, riscoprendo la semplicità di quella forza che porta un uomo ed una donna ad accoppiarsi a dispetto delle naturali differenze: l’Amore!