Il Blog delle fiabe

Il Giardino incantato


 Il giardino incantato.Il giardino era abbandonato da anni; l´erba cresceva allegramente ovunque; le varie piante da frutta, seppure incolte, donavano i loro preziosi frutti: fichi, nespole, nocciole, ciliegie. Tra le erbacce si nascondeva persino un cespuglietto di mirtilli, pianta di montagna, nonostante il giardino fosse invece in campagna! Quando Graziella lo vide la prima volta restò incantata, come se sentisse già la magia di quel luogo. Pian pianino, con pazienza e l´aiuto di un giardiniere inesperto (il nonno Gianca, pensionato da tempo e sempre alla ricerca di qualcosa da fare per non invecchiare, secondo quanto affermava lui) il vecchio giardino riprese lo splendore dei suoi anni più belli. Per completare l´opera, in una vecchia voliera, che era stata utilizzata come casa da fagiani e quaglie nei bei tempi andati, Graziella mise un galletto e tre gallinelle, tutti colorati ed allegri che, dopo un brevissimo periodo di ambientamento misero su famiglia: infatti, tutte e tre le gallinelle iniziarono a covare le loro uova. Il proprietario del giardino era Valentino, un vecchietto di 85 anni: da lungo tempo non scendeva giù perché, afflitto da atroci dolori, non riusciva più a scendere i gradini delle scale che lo dividevano dall’esterno; Graziella lo incitava in ogni modo e con ogni mezzo a scendere giù per mostrargli la trasformazione del giardino, ma niente … nulla da fare, Valentino, così tanto spaventato, non osava uscire di casa … E intanto i mesi passavano!! Trascorse il tempo, e le uova si schiusero: un mucchietto di esserini colorati di giallo e di nero, saltellarono allegramente nella voliera: fecero così tanta confusione che a Graziella sembrò d’essere in un allevamento di galline! Vennero così alla luce alcuni bellissimi pulcini che riempirono la voliera di infinita allegria e di tanti colori. E fu proprio questa nascita non prevista a far scattare la magia: il nonno Valentino dopo mesi di “prigionia”scese in giardino per vedere a cosa fosse dovuto tutto quel gran baccano, e, aiutandosi con il bastone, finalmente uscì di casa. Rimase incantato nel vedere il suo giardino … quel giardino che per anni era rimasto incolto ed incurato tornato ad essere il giardino più bello del paese … Graziella prese un pulcino, quello a cui aveva imposto il nome Ugo, un monello senza pari, e lo adagiò poi sul palmo della mano rugosa e tremolante del nonno ... e il nonno Valentino dopo mesi di buio, finalmente tornò a sorridere esclamando: “BEI PICININI” Da quel giorno in poi, il nonno Valentino ogni giorno scese nel suo giardino … vi trascorreva ore ed ore, a volte anche l’intera giornata … passeggiava in lungo e in largo, ammirando ogni pianta ed ogni fiore … poi coccolava i suoi pulcini, nutrendoli e parlando con loro … Ma, qualcosa fu davvero strano ed inspiegabile: ogni giorno che il nonno trascorreva nel suo giardino, sembrava ringiovanire. Le sue mani e le sue gambe cessarono di tremare … tanto che non ebbe più necessità del bastone per camminare … La sua pelle, giorno dopo giorno, sembrò essere sempre più liscia e più rosea … il suo sorriso sempre più quello di un ragazzino … “Si” – disse tra sé e sé Graziella, osservando il nonno Valentino – “questo giardino ha davvero qualcosa di magico!” E Graziella non sbagliava affatto, perché quel giardino incantato, aveva fatto di tutto per riavere vicino il suo vecchio padrone, l’unico che davvero l’aveva amato e curato e che avrebbe potuto continuare a farlo ….  DONNAVITTORIANA