Inno alla bellezza
Vieni, o Bellezza, dal profondo cielo
o sbuchi dall`abisso?
Infernale e divino
versa insieme, confusi, la carità e il delitto
il tuo sguardo: assomigli, in questo, al vino.
Racchiudi nei tuoi occhi alba e tramonto. Esali
profumi come un temporale a sera.
Sono un filtro i tuoi baci, la tua bocca un`ampolla
che l`eroe fanno vile e il fanciullo ardito.
Esci dal gorgo nero o discendi dagli astri?
Il Destino, innamorato, ti segue come un cane,
sémini capricciosa felicità e disastri,
disponi di tutto, non rispondi di niente.
Cammini, Bellezza, su morti, e ne sorridi;
fra i tuoi gioielli l`Orrore non è il meno attraente
e, in mezzo ai tuoi gingilli preferiti,
l`Assassinio oscilla adorabile sul tuo ventre orgoglioso.
Abbagliata l`effimera s`abbatte in te candela
e crepita bruciando e la tua fiamma benedice.
Cosí, chino fremente sul suo amore, chi ama
sembra un moribondo che accarezza la sua tomba.
Che importa che tu venga dall`inferno o dal cielo,
o mostro enorme, ingenuo, spaventoso!
se grazie al tuo sorriso, al suo sguardo, al tuo piede
penetro un Infinito che ignoravo e che adoro?
Che importa se da Satana o da Dio?
Se Sirena o Angelo, che importa?
Se si fanno per te
—fata occhi-di-velluto, ritmo, luce, profumo, mia regina—
meno orrendo l`universo, meno grevi gli istanti.
(autore sconosciuto)
Inviato da: porcello_mannaro
il 01/02/2008 alle 18:29
Inviato da: xileo
il 01/02/2008 alle 11:01
Inviato da: bluesman.r
il 18/11/2007 alle 16:17
Inviato da: tartaruga_1
il 25/10/2007 alle 16:11
Inviato da: the_red_one
il 12/10/2007 alle 19:36