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Associazione per la tutela e la Libertà dei nostri Figli
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figli hanno il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo, di ricevere cure, educazione ed istruzione da entrambi i genitori e di conservare rapporti significativi con i parenti di ciascun ramo genitoriale. L’Associazione Figli Liberi vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno delle separazioni e sulle conseguenti problematiche che ne derivano, creando una rete solidale di sostegno a chiunque si trovi in difficoltà nello svolgimento della propria funzione genitoriale. Collabora con noi! La tua presenza nell’Associazione rappresenta un aiuto straordinario per tutti. Vogliamo farci promotori di una nuova cultura che incentivi nella coppia, anche dopo la separazione, il concetto di Bi-genitorialità inteso come co-responsabilità dei genitori nei confronti dei figli.
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Violenta fidanzata: sconto di pena, è sardo
Post n°23 pubblicato il 11 Ottobre 2007 da figliliberi
l'incredibile sentenza di un tribunale di hannover, in germaniaSei anni a immigrato italiano, ma giudice concede «attenuanti etniche e culturali». Il difensore: «Sentenza razzista» CAGLIARI - «È una sentenza razzista», ha commentato l'avvocato difensore del condannato. Ma questa volta la malagiustizia italiana non c'entra. La vicenda è avvenuta in Germania e ha come protagonista negativo un immigrato italiano di 29 anni che lavorava come cameriere in Germania. Costui ha tenuto segregata per giorni la ex fidanzata, l'ha picchiata, violentata, torturata e umiliata in vari modi. Catturato e processato, è stato condannato a sei anni di carcere, ma un giudice del tribunale di Hannover gli ha concesso uno sconto di pena di almeno due anni riconoscendo «le attenuanti generiche e culturali», in pratica perché è sardo. SARDO - La sentenza è di un anno fa, ma è stata resa nota solo in questi giorni in quanto il legale del giovane, l'avvocato Annamaria Busia, sta tentando di fargli scontare la pena in Italia. «Ho ottenuto una copia tradotta in italiano con il timbro del tribunale tedesco in vista dell'udienza per il trasferimento in Italia prevista il 23 ottobre alla corte d'appello a Cagliari», ha spiegato all'agenzia Agi. E nella sentenza si legge testuale: «Si deve tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell'imputato. È un sardo. Il quadro del ruolo dell'uomo e della donna, esistente nella sua patria, non può certo valere come scusante me deve essere tenuto in considerazione come attenuante». Il fatto di essere nato in Sardegna, per il giudice tedesco, rende quindi meno grave la responsabilità del giovane che, convito che la fidanzata lituana lo tradisse, l'ha tenuta prigioniera per tre settimane sottoponendola anche a violenze sessuali di gruppo e arrivando a orinarle addosso. «DA INORRIDIRE» - «Se le motivazioni dei giudici sono quelle riportate, c'è da inorridire», ha commentato il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Giacomo Spissu. «Non c'è alcuna cultura sarda di segregazione e violenza sulle donne e di gratuita perversione. Si tratta di un episodio di violenza e, come tale, da condannare». |
Inviato da: ProfGherardo Pagnoni
il 08/02/2016 alle 10:13
Inviato da: fabrizio
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il 13/02/2013 alle 00:05
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