solo in attimi di abbandono riesco a riconoscere nel mio passato, trascorsi a volte irritanti, a volte distruenti, raramente entusiasmanti.
Trovo un gusto sottile nel sapere, nel percepire e nell'immaginare la consistenza dell'uso, la sua corposità, i controsensi e la naturalezza.
trovo una delicata invadenza, ma questa è la conseguenza delle adiacenze e della ricerca della fuga...
Chi sa, avverte il minimo variare dei valore, dal più grande al minore; come assaporare quel profumo invadente di croissant .Preferisco, ad ogni modo, il ficcare, lo trovo stravolgente ( assai pericoloso per coscenze del fragile) e molto più rivoluzionario dell'ipocrisia innaturale.
Le parole possono essere sempre gioco ed evidenze di credo o finzioni di lotte. In quale schieramento si possa essere nelle solite bande di afasia, quelle varianti in frequenza, quelle mancanti per l'assoluta consapevolezza raggiunta, per la sua inutilità.
Godo nello stretto di dita che espandono ribellioni al consueto, al consono...azzardanti pensieri, parole scoonfusionate su sensi ubriacati da alcool e disperazioni...altro, sì altro, che anche alle mie dita sembrano solo attimi di vita.