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DELIBERA CORTE DEI CONTI (PARTE 4 DI 4)

Post n°101 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da focadicaulonia

Gestione dei residui passivi (tab. 3)

La gestione presenta uno stanziamento iniziale di € 12.646.608,38 e un riaccertato di € 12.167.959,63, in percentuale pari al 98,19%, praticamente irrilevante l’attività di revisione delle partite.

I pagamenti effettuati, ammontanti ad € 4.973.370,45, attestano un smaltimento delle partite residuali del 40,87%. Il valore medio regionale  pari al 21,71% risulta inferiore rispetto a quello realizzato dal Comune di Caulonia.

I residui finali (€ 9.179.579,86) seppure in diminuzione rispetto agli iniziali del 27,41%, presentano un grado di “anzianità” molto alto, rilevando una scarsa efficienza amministrativa relativamente alla realizzazione degli obiettivi; l’Ente ha impegnato somme del proprio bilancio che non si sono tramutate in altrettante liquidazioni e pagamenti e pertanto accantonate, concorrendo all’aumento delle poste residuali.

La gestione dei residui della spesa corrente, presenta una differenza fra residui iniziali e reiscritti di € 177.090,39 pari ad una percentuale di scostamento del -6,67%.

La percentuale di smaltimento dei residui sulla parte corrente è pari al 57,09% dei residui reiscritti, percentuale superiore al valore della media regionale che si attesta al 32,32%.

Anche le risultanze finali (€ 2.263.136,18) subiscono una variazione in miglioramento del –14,75% rispetto agli stanziamenti iniziali (€ 2.654.816,99), superiore anche alla media regionale che si assesta al 12,62%.

Variazione in diminuzione hanno subito anche gli investimenti, che registrano un decremento delle risultanze finali del –31,12% rispetto alle iniziali di € 9.977.963, mentre i valori medi  registrano una percentuale del 16,83%.

I pagamenti di € 3.553.974,70 presentano un discreto livello di effettuazione degli impegni, facendo elevare la percentuale di smaltimento al 36,72%, superando la media regionale del 18,70%.

Elevatissima invece la percentuale di variazione dei residui sulle partite dei servizi per conto terzi 217,63%, derivante da uno stanziamento iniziale di € 13.828,28 e uno stanziamento che a fine esercizio rileva 43.923,06 euro.

I pagamenti, irrilevanti, € 4.869,01 su € 11.319,96 somme residue. Il grado di smaltimento del 43,01% è comunque superiore a quello della media che si assesta al 37,78%.  

 

La gestione di parte corrente (tab. 4)

La gestione di parte corrente presenta un saldo negativo di € -100.312,94 derivante da impegni per € 5.144.989,67 ed accertamenti  di € 5.044.676,73, come negativa appare la gestione delle riscossione e pagamenti il cui saldo è di € -237.844,97.

L¢analisi della gestione, relativamente alle entrate correnti, evidenzia una discreta  percentuale di realizzazione degli accertamenti del 73,49%, percentuale superiore anche in ordine ai valori medi regionali (63,14%).

Relativamente alla realizzazione degli impegni sui pagamenti, la percentuale di realizzazione del 76,68% dimostra una certa efficienza nel raggiungimento degli obiettivi, infatti, su un totale degli impegni di € 5.144.989,67, la struttura ha pagato €. 3.945.053,35.

La media regionale risulta del 70,65% inferiore rispetto a quella realizzata dall’amministrazione comunale di Caulonia.

Si richiama l’Organo di revisione e il responsabile della struttura finanziaria ad una più accurata e attenta vigilanza in ordine alla verifica periodica dello stato di accertamento delle entrate e di impegno delle spese; attività obbligatorie  previste oltre che dal TUEL, anche dal regolamento dell’Ente approvato con modifiche con delibera Consiglio Comunale n. 123 del 1997 art. 4.

 

La gestione degli investimenti (tab. 5)

La gestione investimenti presenta un saldo negativo di € 5.939,38 derivante da maggiori impegni rispetto agli accertamenti. Si richiama a tale proposito l’art. 193 del TUEL, che stabilisce, quale regola contabile, il rispetto di tutti gli equilibri stabiliti in bilancio, per la copertura delle spese correnti e per il finanziamento degli investimenti, anche durante l’esercizio.

Le riscossioni dei titoli IV e V rispetto ai pagamenti di cui al titolo II presentano un saldo positivo di €. 45.246,01.

Il grado di realizzazione dell’attività  presenta una percentuale molto bassa 0,16%, nello specifico: su accertamenti di € 833.064,32 sono stati riscossi solo € 136.667,46.

I valori medi regionali si attestano al 13,26%, che sono  pure dimostrativi del grado di efficacia ed efficienza piuttosto scarso.

Altrettanto critica è stata la gestione sulle spese del titolo II, su somme impegnate per € 839.003,70 solo € 91.421,45 sono state effettivamente pagate. La percentuale di realizzazione è dell’0,11%, molto bassa anche rispetto ai valori medi, dell8,57%.

 

Conto del Patrimonio (tab. 6)

Il conto del patrimonio rileva una consistenza iniziale delle attività di € 25.806.492,50 con una variazione finale del 21,08% (€ 31.245.743,94); le passività subiscono anche un incremento dello 0,38% (da € 21.152.838,21 a € 21.233.986,45).

La variazione del patrimonio netto di €. 10.011.757,49 (115,14%) non trova corrispondenza nelle scritture contabili.

Il risultato economico di esercizio € -149.393,20, non coincide con la variazione del netto patrimoniale.

Con pronuncia di questa Sezione di controllo[16], a seguito delle verifiche sul conto economico esercizio 2005, è stato rilevato, oltre al mancato aggiornamento dell’inventario l’inattendibilità dei dati riportati nel conto del patrimonio costituendo violazione del disposto dell’art. 151 TUEL sulla corretta rilevazione dei risultati di gestione, nonché dell’art. 230 del Tuel, secondo cui “il conto del patrimonio rileva i risultati della gestione patrimoniale e riassume la consistenza del patrimonio al termine dell’esercizio, evidenziando le variazioni intervenute nel corso dello stesso, rispetto alla consistenza iniziale”.

 

CONCLUSIONI

 

Dalla relazione dell’Organo di revisione non sono risultate valutazioni  sulle risultanze della gestione finanziaria, economica e patrimoniale dell’ente, né globali, né per singolo servizio, pertanto la stessa risulta carente anche di una qualsivoglia propria proposta attraverso un’autonoma valutazione e mediante la  formulazione di suggerimenti e proposte all’organo consiliare tendenti al miglioramento o a rendere  più incisiva l’azione amministrativa.

Si richiama l’art. 227 del più volte citato TUEL che, al secondo comma, dispone che l’organo esecutivo approvi lo schema di rendiconto e lo trasmetta, unitamente alla proposta di deliberazione consiliare al collegio entro un termine tale da lasciare all’organo di revisione almeno 20 giorni per l’esame e la formulazione della relazione.

L’organo consiliare dell’ente, in sede di deliberazione, deve tenere motivatamente conto della relazione dell’organo di revisione. La relazione al rendiconto si sostanzia in un giudizio che somma le funzioni di vigilanza, collaborazione e referto.

Dall’analisi della gestione e dalla valutazione del risultato, comparando costi, modi e tempi dell’attività amministrativa, devono scaturire nella relazione considerazioni e proposte migliorative della gestione quali e quantitative dei servizi.

Pertanto si sollecita codesto collegio a volersi calare nella realtà oggettiva dell’ente per il quale opera e nel quale risulta formalmente incardinato, esprimendo proposte concrete ed attuabili per stimolare l’autocorrezione e l’innovazione voluta dal legislatore.

 
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