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DELIBERA CORTE DEI CONTI (PARTE 3 DI 4) 

Post n°102 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da focadicaulonia

Risposte da questionario

 1.      Il Collegio non è mai stato consultato dal Consiglio Comunale. Il Consiglio si è adeguato ai pareri espressi dall’organo di revisione; il Collegio riferisce che allo stesso non sono stati mai notificati gli avvisi di convocazione né gli ordini del giorno.

 2.      non ha partecipato alle riunioni dell’organo consiliare né alle riunioni dell’organo esecutivo, il Collegio ha espresso il proprio parere solo quando gli atti necessitavano del  parere preventivo;

 3.      ha effettuato in totale n. 61 interventi di vigilanza, di cui:

·         10 sulle entrate;

·         23 sulle spese

·         3 attività contrattuali

·         0 amministrazione di beni

·         15 sulla completezza della documentazione

·         5 sugli adempimenti fiscali

·         5 sulla tenuta della contabilità.

 4.      Nell’espletamento della propria attività il Collegio ha riferito di avere  adottato, nell’ambito della propria attività, tecniche di campionamento, ai sensi dell’art. 239, comma 1, lett. C), ma non ha indicato ancorché richiesto i criteri seguiti in ordine alla tipologia degli atti ed alla periodicità della rilevazione.

 5.      Nessun referto è stato inoltrato al Consiglio relativamente a gravi irregolarità di gestione, né sono state riscontrate ipotesi che hanno indotto il Collegio ad inviare denunce ai competenti organi giurisdizionali per ipotesi di responsabilità;

 6.      Ha proceduto a n. 4 verifiche di cassa.

 7.      Nell’espletamento della propria attività il Collegio non ha incontrato difficoltà di accesso agli atti e documenti dell’Ente ed inoltre dispone anche dei mezzi necessari per il proprio ufficio.

 8.      Il Collegio ha svolto nell’anno n. 25 riunioni, non ha eseguito ispezioni e/o controlli individuali da parte dei singoli componenti di revisione.

 9.      Lo Statuto dell’Ente non prevede ampliamenti delle funzioni affidate al Collegio.

 10.   Il numero dei mandati emessi nell’esercizio finanziario 2005[13], è pari n. 3858; mentre il numero delle riversali emesse (esercizio 2005) è pari a n. 1.515.

 11.  Il Collegio su n. 366 provvedimenti della Giunta Comunale ne ha verificati n. 70, mentre su n. 56 provvedimenti del Consiglio ne ha verificati n. 10.

 OSSERVAZIONI

 Risultato di amministrazione (tab. 1)

 Le risultanze finali della gestione finanziaria dell’ente presentano al 31.12.2005, un fondo cassa di € 1.389.053,71 (inferiore rispetto all’inizio esercizio 1.1.2005 (€ 1.730.419,63) che, aumentato dei residui attivi (€ 10.985.001,45), meno i residui passivi (€9.179.579,86), hanno concorso a determinare un consistente avanzo di amministrazione pari ad € 3.194.475,30.

Relativamente all’avanzo, questa Sezione, a seguito del controllo effettuato ai sensi della legge 23 dicembre 2005, n. 266 artt. 166 e segg[14]., riscontrava la violazione dell’art. 187 del TUEL, per la mancata articolazione dell’avanzo di amministrazione in: fondi vincolati, fondi non vincolati, fondi per il finanziamento delle spese in conto capitale  e fondi di ammortamento.

Tale inadempienza contrasta con  la rappresentazione veritiera e corretta dei risultati di gestori dell’ente, attraverso, appunto, la redazione di attendibili documenti contabili.

La gestione investimenti (residui attivi/residui passivi), evidenzia un saldo negativo di  € 420.580,15, derivante da una maggiore incidenza dei residui passivi rispetto alle partite residuali attive.

Tale risultanza, oltre ad evidenziare il mancato rispetto degli equilibri della gestione (gli accertamenti non incassati sono inferiori agli impegni non pagati), indica una irregolarità contabile, che l’ente deve evitare, responsabilizzando anche la struttura tenuta al monitoraggio degli accertamenti ed impegni durante l’esercizio, anche in coerenza con quanto disposto dall’ente con proprio regolamento degli uffici e dei servizi (art. 55).

 Gestione dei residui attivi (tab. 2)

La gestione dei residui attivi, presenta un riaccertato di € 13.738.267,62, dei quali sono stati riscossi solo € 4.798.633,65. Il grado di smaltimento pertanto è 34,93%, superiore  alla media regionale (25,02%).

La gestione dei residui presenta uno stanziamento iniziale di € 13.991.286,55 mentre i finali di € 10.985.001,45, rilevano una percentuale di riduzione del 21,49%, significativa anche rispetto alla media regionale dell’11,51%.

Sulla gestione dei residui la Sezione[15] ha osservato una consistenza significativa di residui attivi e passivi con particolare riferimento agli esercizi finanziari antecedenti all’anno 2000 e dei quali il Collegio ha prodotto parziale dimostrazione.

La Sezione, in ordine alla situazione gestoria di tali residui attivi e passivi remoti, ha rilevato criticità, sotto il profilo della reale e concreta realizzazione, attesa l’esistenza di varie procedure contenziose afferenti la riscossione dell’entrata per il servizio smaltimento rifiuti e per il servizio idrico integrato.

In ordine alla gestione delle entrate correnti ( tit. I, II, III), l’ente su un riaccertato di € 4.572.632,44, ha riscosso € 1.473.358,56, con un grado di smaltimento del 32,22%, ( valore medio 30,36%).

Permangono le criticità in ordine allo stanziamento dei residui a fine esercizio, che, seppure registrano una variazione in diminuzione del 4,86% rispetto agli iniziali (€. 4.663.394,35), denotano comunque  una scarsa e lenta attività di riscossione.

Gli investimenti presentano uno stanziamento iniziale di € 9.234.608,45  ed un riaccertamento di € 9.073.120,59 (98,25%), quasi dello stesso importo.

La riscossione dei residui  è scarsa € 3.317.576,98  e ancora più critica è la percentuale di smaltimento pari all’36,56% seppure superiore a alla media regionale, del 25,02%.

I residui finali che risultano in € 6.451.940,47, vedono una percentuale di riduzione rispetto alla consistenza iniziale del 30,13%,. La media dei comuni oggetto di monitoraggio rileva una percentuale del 21,84%.

Anche entrate relative ai servizi per conto terzi, gestione residui, indicano un grado di smaltimento dei residui basso (8,32%) rispetto alla giacenza della massa attiva, confermata anche dalla bassa percentuale dei residui finali che si attesta al 3,25%, valore molto basso rispetto alla media regionale del 52,56%.

L’Organo di revisione nulla ha obiettato o rilevato dalla gestione dei residui.

 

 
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