Creato da kimiko84 il 17/06/2009

Foppaluera

ovvero l'utopia di un giovane illuso

 

 

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perchè mi dichiaro ateo?

Post n°44 pubblicato il 23 Settembre 2009 da kimiko84

parto da questa considerazione: tutti gli uomini sono destinati a morire, nessuno di noi sa cosa potrà succedere dopo, nessuno di noi può tornare indietro a spiegarcelo.

la spiegazione più logica è che dopo la morte in realtà non ci sia nulla: tutte le prove scientifiche lo lasciano pensare. Ma c'è chi pensa che non ci sia solo la scienza, e allora per un attimo provo a pensare che ci sia davvero qualcos'altro.

il problema che per primo sopraggiunge è quello di scegliere quale paradiso, o inferno o altro posto scegliere per la mia nuova vita extraterrena. e lo dico senza ironie: al mondo esistono tante e tali religioni, e bene o male ogni religione ha il suo dio, o i suoi dei, e il suo paradiso, oppure prevede la reincarnazione, o ancora qualcos'altro. Ma tutte le religioni prevedono una vita dopo la morte, il che è senz'altro ottimistico, è piacevole pensarlo in effetti, tanto da sembrare quasi una sorta di "premio di consolazione" della morte stessa. e non sarà proprio così? perchè poi non bisogna dimenticarsi che ogni religione esistente al mondo deriva da secoli, o millenni di tradizioni, usanze, passaparola generazionali, credenze, tutte cose create dal nostro meraviglioso gioiellino che abbiamo dentro la testa. e ogni religione è codificata dagli uomini, e la prova è il fatto che in aree diverse del mondo esistono religioni differenti, per popoli differenti. cioè ogni popolo ha elaborato la sua visione del dopo-morte, e ha creato un sistema di leggi generalmente morali, ma talvolta anche fisiche, materiali, attraverso il quale si può raggiungere il premio finale. Questo mi lascia pensare che probabilmente, la religione, qualsiasi religione, non sia in realtà che l'insieme dei valori che una certà comunità di persone fissa e si impegna a rispettare, e per fare in modo che questa religione sia il più largamente condivisa c'è bisogno di creare qualcosa di così grande rispetto a noi da incuterci timore reverenziale, per fare in modo che tutti quanti si abbia paura delle conseguenze di una vita al di fuori di questi valori. Sembra proprio la descrizione di un dio questa, e in effetti questa è una comune a (quasi) tutte le religioni, quella di avere un dio onnipotente che può, in qualsiasi momento, spazzarci via.

il ragionamento è un pò contorto, ma tutto sommato logico.

Quando gli assiri raggiunsero il loro massimo splendore, prima di essere spazzati via dalla storia, essi avevano una propria religione. Lo stesso si può dire degli Egizi, che veneravano diversi dei, oltre che il Faraone, che era di fatto un vero e proprio dio in terra, un pò come Gesù, o Maometto, Buddha o Confucio.I Greci, con la civilizzazione introdussero una nuova religione, e poi toccò ai Romani, da molto tempo gli Ebrei avevano la loro religione, e da questi se ne creò una nuova di religione, il cristianesimo, dal quale poi si sarebbe scisse diverse altre religioni. In Arabia i beduini avevano una loro religione, ma quando si formò la nazione araba, prima ancora di un impero si creò una nuova religione comune, L'Islam, mentre in India si affermava l'Induismo, e in Cina il Confucianesimo, e in Giappone lo scintoismo. Dunque è come dicevo prima: ogni popolo ha elaborato e imposto la propria religione, ma ogni religione diversa dalle altre, esattamente come è diversa la cultura dei vari popoli.

Credo che nessuno al mondo possa negare un forte legame tra l'uomo e la religione, nel senso che l'uomo, che è dotato di intelligenza, si pone delle domande, e cerca di dare risposte condivise, e lo fa creando la religione. Ma questa è la prova principe a sostegno della non-esistenza della religione come realtà, perchè se diversi fattori (cultura, luogo, tradizioni popolari) portano a diverse religioni, significa semplicemente che non esiste una verità assoluta, perchè se esistesse davvero si sarebbe manifestata a tutti allo stesso modo, perchè altrimenti non sarebbe una verità assoluta. E siccome ogni religione ha la presunzione di essere la verità assoluta, ecco la dimostrazione che nessuna religione è vera, perchè se una certa religione fosse la verità assoluta sarebbe condivisa da tutti, al di là dei fattori elencati prima. in ogni angolo del mondo, sarebbe la stessa.

e invece abbiamo visto che non è così.

 

fatto questo ragionamento, sarebbe sciocco pensare che la religione non sia utile. lo è stata e lo sarà sempre, perchè rappresenta il mondo ideale, l'utopia da ricercare in Terra. il compito delle varie religioni nella Storia è stato fondamentale, in diversi modi: è stato un ottimo deterrente per far ragionare gli uomini sui gesti che vengono compiuti, ha introdotto nell'uomo il senso di responsabilità delle azioni fatte, prima ancora delle leggi, ha svolto un fondamentale compito di alfabetizzazione e di educazione per chiunque, che si sia atei oppure no questo è fuori di dubbio.

Il problema vero è quando la religione ha la pretesa di diventare politica: come il comunismo è stato un disastro ovunque si sia sviluppato, allo stesso modo ovunque la religione si sia sostituita alla politica ci sono stati solo guai.

Penso alle Crociate, che hanno creato la morte di migliaia di persone in nome di Dio, o Allah, dipende da che punto di vista la si vede. Penso allo Stato Pontificio, dove il Papa disponeva del potere, e tutti sappiamo che nello Stato Pontificio si moriva di fame mentre papi e cardinali vari vivevano nel lusso. Penso ai regimi fondamentalisti islamici, che hanno portato morte e guerre ovunque hanno attecchito, oltre che disuguaglianze stridenti.

Tutto ciò è la conferma che quello che diceva Marx è vero, riguardo la religione. Ci sono le prove storiche.

Ma l'essere atei non significa non poter rispettare alcuni dei valori che, nel mio caso, il cristianesimo predica. L'amore tra i popoli, la  pace, l'uguaglianza sociale, sono valori da condividere. E del resto non c'è bisogno di essere credenti per sostenerli, basterebbe essere fedeli alla Costituzione.

E in ogni caso essere atei non significa arrogarsi il diritto di pensare che chi crede sia uno sciocco. Chi crede lo fa perchè ha fede, e nessun uomo può impedire ad un altro uomo di avere fede in qualcosa. Però, anche chi crede, chi ha fede, non può permettersi di pensare che chi è ateo è uno sciocco. perchè le argomentazioni per dichiararsi atei ci sono e sono concrete.

 
 
 
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