Quando ti staccherai per ripartire
dall' isola dei sardi
con la memoria densa
di favolosi incontri, di paesaggi
senza tempo e di antiche creature
pazienti, allora il cuore,
fratello d'oltremare,
ti peserà come un fruito maturo.
I tuoi occhi e i pensieri stenteranno
in quel commiato a sciogliersi
dalla terra, che guanto più dirada
tremula all’orizzonte,
sommessa più nell'anima s'addentra
con il suo sortilegio. Con un filtro
che ha il profumo del timo del Limbara
e del vino d' Oliena,
l'alito dei lentischi,
delle macchie di cisto,
il fiato delle umide scogliere,
il sapore del miele di Bar bugia,
la dolcezza dei lidi e dei tramonti
lungo il golfo degli Angeli,
il colore d'Alghero stemperato
con le sue torri bionde e le sue guglie
tra rive di corallo,
la forza millenaria
dei tòneri d' Ogliastra
e dei graniti azzurri di Gallura.
Questo filtro spremuto alle brughiere
e dal seno dei boschi,
dai vertici dei monti e dal respiro
degli abissi marini
ti correrà le vene in un languore
dolce ed amaro di malinconia
che forse chiamerai mal di Sardegna.
Marcello Serra
Inviato da: lunasmastros_ls
il 14/10/2008 alle 14:59
Inviato da: icknos
il 22/07/2008 alle 18:40
Inviato da: icknos
il 22/07/2008 alle 18:28
Inviato da: Brighela71
il 18/06/2008 alle 00:11
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 15:27