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Gange il fiume della vita

Post n°3 pubblicato il 04 Aprile 2006 da picturdgl
Foto di picturdgl

Come a Gerusalemme, La Mecca; Roma o Lourdes, milioni di uomini eternità, arrivano nella città santa di Varanasi.

Gli occhi rivolti al sole che nasce; al miracolo della luce che ogni giorno si rinnova.

Per ringraziare il sole, l'acqua del Gange viene lasciata cadere dal palmo delle mani in un gesto che è insieme ringraziamento e adorazione

  ~

A bassa voce i devoti indù pronunciano il Gayatri mantra:

Signore, vediamo 1a tua luce riempire tre mondi, preghiamo perché essa illumini le nostre menti. ~

Si dice che l'area sacra di Varanasi non poggi sulla terra, ma stia in equilibrio sul tridente di Shiva. La città si estende su di una sola riva, e nel corso dei secoli i Maharajha dell'India vi hanno edificato sontuosi palazzi, che formano una monumentale quinta al teatro della fede vivente.

  ~ s ~

La parte di Varanasi che si affaccia sul fiume per più di cinque chilometri si divide in circa settanta ghat costituiti da ampie gradinate e piattaforme; ognuna

 

delle quali ha una identità caratteristica e una propria storia. - w

Sui cinque ghat più famosi, legati ad eventi mitici particolari, arriva un gran numero di pellegrini da tutta l'India, a volte dopo aver percorso a piedi molti chilometri, spesso giungono fin qui verso la fine della loro vita, per attendere la morte proprio a Varanasi, ultima sosta di un pellegrinaggio che ha attraversato numerose esistenze e che qui trova finalmente la via della pace eterna.

I sacerdoti, all'ombra di grandi parasole di bambù chiamati panda, adempiono ai loro doveri rituali, benedicendo e preparando con unguenti e profumi i credenti ai

riti propiziatori. Poche rupie sono la

ricompensa e ciò basta alla loro sopravvivenza

Città di morte e di salvezza, concetto che trova la sua rappresentazione più forte nelle pire di cremazione al Manikarnika ghat, nel fumo che alto si leva verso il cielo accompagnando l'anima del defunto verso luoghi lontani per unirsi all'essere universale.

Alle spalle dei ghat ecco l'incredibile mondo degli intricati vicoli che costituiscono il cuore di questa antica città; vicoli angusti dove il traffico è caotico ed assordante e dove un gran numero di persone proveniente da tutto il subcontinente indiano mescola cultura e costumi nel più piccolo spazio possibile.

Ultima città santa per gli indù, prima del grande delta, la moderna Patnà fu un tempo centro dell'impero Mauria e poi di quello Gupta.

Purtroppo le antiche fortificazioni, ricche di circa seicento torri e un centinaio di portali, andarono distrutte da un'inondazione nel 570.

 
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