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Un blog creato da hack_lab il 22/04/2012

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Chi ero... e chi sono !!!

Post n°3 pubblicato il 23 Aprile 2012 da hack_lab
 
Foto di hack_lab

Dovevo bere quando lavoravo. Una clausola nei miei contratti diceva che il mio fegato doveva essere sepolto a parte con grandi onori!

La prima valutazione che facevo era vedere se l'operazione era fattibile, poi presentavo il mio conto! Non ho mai discusso quello che chiedevo! Era chiaro che venivo pagato per rischiare la vita, e in tanti mi pregavano di non attribuirle troppo valore.

Ho lavorato ovunque, tranne che in Svizzera: erano così puliti che facevano schifo!

Lavoravo per chi mi pagava, non faceva differenza... era un difetto insanabile del mio carattere!

Chi sono oggi? Come sopra... ma cambiate i verbi coniugandoli al presente!

 

François

 
 
 

Biografia

Post n°2 pubblicato il 22 Aprile 2012 da hack_lab
 
Foto di hack_lab

 

Di mercenari, veri o presunti, ne avevo conosciuti parecchi nel sud della Francia. Nella maggior parte dei casi si trattava di persone di mezza età "che avevano messo la testa a posto", diventati proprietari o gestori di alcuni locali; o, in qualche caso, si erano sistemati sposando qualche ricca ereditiera.

Non avrei mai immaginato di incontrare ancora uno dei rari affreux italiani non imborghesiti, assorto a gustare l'indicibile solitudine della costa di Nizza, in un periodo decisamente "fuori stagione". Eravamo i soli esseri umani in quella spiaggia spazzata dai venti gelidi delle Alpi Marittime. Fu lui nel vedermi ad avvicinarsi per chiedermi come mai ero li, e subito mi presentai a lui. Sul dorso della sua mano, all'altezza del polso, il "pugnale alato" tatuato, simbolo di appartenenza al glorioso 2° Reggimento Straniero Paracadutisti. Subito si rivolse a me in italiano, e capì che anch'io lo ero da come lo guardavo... intuito innato di un vecchio legionario romantico e idealista.

Fu amicizia a primo acchito, da quella che ai tanti poteva apparire una semplice stretta di mano di due perfetti sconosciuti, in realtà era la morsa di due mani che avevano toccato le stesse cose, provato le stesse paure e vissuto gli stessi orrori in campi di battaglia di "guerre dimenticate" in terra d'Africa.

Dopo un certo numero di reciproci incontri, si stabilì tra noi un minimo di confidenza, e cominciammo a narrarci le nostre avventure. In quei racconti mi ritornarono alla mente vicende della mia guerra in Costa d'Avorio e ancor prima, da assaltatore del San Marco, in Congo (missione ONU 1997)...

Era comunque uno strano tipo, e dopo tanti incontri in quel di Nizza in un caffè di rue Garibaldi, avanzai la mia fantasiosa idea di scrivere la sua biografia. Se ne andò senza neppure salutarmi, riteneva quella mia idea troppo borghese.

Chi non lo avesse conosciuto avrebbe potuto intendere quel gesto come un messaggio e un invito a desistere dallo scrivere delle sue avventure di guerra di vent'anni prima. Ma io avevo ormai capito che quei suoi atteggiamenti di scetticismo mascheravano in realtà un profondo idealismo, troppo spesso provato dalle amare esperienze di un'esistenza tumultuosa e drammatica.

Nella sterminata vastità del fronte africano dove ancora si continua a combattere e morire per una causa in cui nessuno più crede, si è consumata la nostra tragedia, e quella di tanti altri, a cui la brutalità della guerra ha tolto gli ultimi barlumi di umanità, precipitandoci in quell'abisso di abiezione morale e fisica a cui è preclusa ogni speranza di salvezza

Era ovvio, avevamo le stesse esperienze e sapevamo bene quanto fosse inutile volersi disfare di tutti i ricordi, non sarebbe servito a niente. Dal mal d'Africa non si guarisce.

C'è chi ama una donna per tutta una vita, magari senza essere corrisposto, e chi si porta dentro la "sua" Africa, con sofferenza, fino alla tomba.

 

François

 
 
 

Presentazione...

Post n°1 pubblicato il 22 Aprile 2012 da hack_lab
 
Foto di hack_lab

All'uomo che sono stato voglio bene. Anche se ero fragile non sono mai stato debole, anche se ero stanco e sfinito non ho mai smesso di lottare. Ho saputo resistere. All'uomo che sono stato sento di dover riconoscere dei meriti, molti: il coraggio di sbagliare, la volontà di esserci, la responsabilità di scegliersi.

François

 
 
 
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