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Un blog creato da hack_lab il 22/04/2012

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Citazioni nei Blog Amici: 5
 

 

Mes mercenaires...

Post n°65 pubblicato il 24 Ottobre 2013 da hack_lab

Quando combatti o vinci o muori, non c'è via di mezzo... Tante volte son morto, ma ho avuto il coraggio di risorgere per mille motivi. Così come non sento più dolore, ne provo pietà per gli altri...
Sono sceso in campo a bandiere spiegate e ho ucciso per dei maledetti impostori che una volta arrivati al potere pensavano solo a riempirsi le tasche: non so più distinguere chi sono i cattivi e chi sono i buoni.


Non aspiro di invecchiare dignitosamente, ma di vivere il presente al di fuori degli schemi. Mi allontanerò da qui per un pò, tira una brutta aria. Ritorno a Cipro, è solo li che posso avere un nuovo ingaggio e organizzare le mie avventure con gli amici di sempre. Siamo tutti ex legionari paracadutisti, professionisti della guerra, impavidi e strafottenti...
Anche stavolta vado via con una storia in meno e una fregatura in più...

Pazienza. Come blogger non valgo un cazzo, ma da capitano di ventura sono tra i migliori! Chi parte con me ritorna indietro, sempre!

Bon courage, François
 
 
 

Amori inutili...

Post n°64 pubblicato il 22 Ottobre 2013 da hack_lab
Foto di hack_lab

L'amore è sofferenza. L'amore è felicità e tormento. Non si ama con il cuore ma si ama con l'anima, non si ama se non si soffre e non si ama se non si ha paura di perdere. Ma quando ami vivi, forse male, ma vivi. Allora muori quando smetti di amare, scompari quando non sei più amato. Se l'amore ti ferisce, cura le tue cicatrici e fregatene, sei vivo.

Perchè devi vivere solo per chi ti ama.

 
 
 

Spectral morning...

Post n°63 pubblicato il 14 Ottobre 2013 da hack_lab

Di nuovo le stelle, come le ho viste la scorsa notte e tante altre notti. Notti, giorni, amori, avvenimenti.


Ho già sulle spalle un bel fardello di cose passate. Quelle future? Che sia per questo, per non sentire il peso di tutto che non continuo a prender nulla sul serio, oppure che abbia ragione il mio amico.


Però è stata una bella giornata! Bella, libera, stupida, come quando si era ragazzi. Chissà quando ne capiterà un'altra.

E se non dovesse più accadere, levatevi dai coglioni, sarà giunta l'ora di morire!

 
 
 

L'Afrique...

Post n°62 pubblicato il 21 Agosto 2013 da hack_lab
Foto di hack_lab

L'Africa è incredibile, una valanga di emozioni, odori e sensazioni.

Molti lo chiamano il continente nero, in realtà il colore dell'Africa è il rosso.

Rosso come il colore delle sue strade; rosso come il drappo che avvolge gli uomini Maasai; rosso come i tramonti di fuoco che ogni sera incendia le immense pianure, rosso come il sangue delle prede destinate dall'inesorabile ciclo della vita che tutto governa e domina. Durante il percorso attraversiamo villaggi costituiti da poche capanne fatiscenti, costruite con fango paglia e sterco di mucca, niente corrente, niente acqua, niente di niente, eppure tutti sono sempre pronti a sorridere.

Il rapporto umano che ho scoperto in Africa non è nemmeno lontanamente paragonabile con quello di noi occidentali civilizzati. Nel continente nero esiste un senso di fratellanza e di aiuto reciproco, difficili da essere realmente compresi dalla nostra civiltà, dove il valore per l'umanità di una persona è sostituito dal denaro, da una bella macchina, dal telefonino supertecnologico di ultima generazione.

La gente in Africa è sempre in movimento, impegnata ad arrivare alla fine della giornata per poi ricominciare il giorno successivo. Il futuro non esiste, c'è solo la percezione del presente.

Per noi europei il tempo esiste indipendentemente e separatamente dall'uomo, misurabile e lineare. L'europeo è schiavo del tempo.

Per esistere bisogna osservare le sue indiscutibili leggi, i suoi rigidi principi. Date, scadenze, giorni e orari. Tra l'uomo e il tempo esiste un conflitto insolubile che si conclude inevitabilmente con la sconfitta dell'uomo: il tempo annienta l'uomo. Gli africani, invece, intendono il tempo in modo completamente differente. L'uomo influisce sulla forma del tempo, sul suo corso e ritmo, può addirittura crearlo. L'esistenza del tempo si manifesta attraverso gli eventi, ed un evento dipende dall'uomo.

Il tempo è schiavo dell'uomo e delle sue azioni.

Questa è l' Africa!!! L'Africa delle grandi domande, quelle che ti fai quando hai vissuto interiormente un'esperienza simile. 

Che cosa desidero per me stesso? 

Che cosa desidero per i miei figli? 

Come voglio arrivare al momento della mia morte? 

Voglio avere miliardi in banca o essere una persona diversa che ha reso diverse e felici altre persone? 

Penso che la povera Africa abbia ancora molto da offrire al mondo. 


Il mal d'Africa esiste realmente: è quel senso di struggente nostalgia che ti assale quando torni nel tuo mondo e ti capita d'incontrare per strada un viso nero.

Provoca sensazioni forti e fa sognare.

Per me il mal d'Africa è un bellissimo ricordo, per loro è un triste futuro.

Akuna Matata (non c'è problema) è il loro motto, soffrono la fame, la sete, provano dolore, non hanno la luce elettrica, l'acqua corrente, ma, anche in situazioni estreme di sopravvivenza, sorridono sempre.

 
 
 

Negev kiss...

Post n°61 pubblicato il 13 Luglio 2013 da hack_lab

 
 
 

Chanson...

Post n°59 pubblicato il 05 Giugno 2013 da hack_lab

Étaient vos favoris, "Blue Eyes" et "Viens m'embrasser" ...

Vous êtes toujours dans mon coeur ... 

 
 
 

...

Post n°58 pubblicato il 29 Maggio 2013 da hack_lab

La vita a volte è strana, ci unisce e ci divide. Avrei voluto cantare in versi, ma il mio animo è patria di amori caduti, una valle di demoni.

 
 
 

Guerra climatica

Post n°57 pubblicato il 01 Maggio 2013 da hack_lab
Foto di hack_lab

Questo post ha lo scopo di scuotere la coscienza dei lettori. Mi baso su teorie nate dallo studio di personalità autorevoli, studiosi e luminari di ogni dove.
La chiave di lettura che mi permetto di formulare, sulla base dei dati da me raccolti, è di natura geopolitica e strategica, proiettata su scala globale.
La premessa che faccio è che non tratto fantapolitica, mi baso su dati certi e indiscutibili.

1) Teoria dell'inganno
La tecnica adottata è quella della guerra per bande, non tra stati... possono essere rivolte a interessi illeciti ma anche ad attività legali. Se questi vogliono costruire un sistema che vada a loro vantaggio, si deve delegittimare il proprio avversario. Le bande sono associazioni e corporazioni, multinazionali, che non hanno interessi istituzionali ma che cercano solo di perseguire interessi privati.
La guerra per bande è un paradigma delle varie generazioni della guerra: quando si individuano le possibili bande lo si fa dalle azioni e dalle attività che svolgono.


2) Che fanno i militari oggi?
Tra le analisi fondamentali di carattere strategico o geopolitico e quindi anche militare degli ultimi 20 anni, grande risalto hanno i seguenti fattori:
- demografici
- risorse
- economia
da cui ricavo una sintesi molto chiara e ben definita:
a) il fattore demografico segna una crescita della popolazione globale;
b) le risorse sono in netta diminuzione;
c) economia in netta recessione, anche nei paesi considerati emergenti;
d) proliferazione delle armi in fase di arresto per mancanza di risorse economiche;
e) il ruolo degli stati nella definizione della minaccia è nullo, pari a zero.

Da ciò si evince che gli stati non sono quelli che decidono e ne prevedono la minaccia, ma altri fanno l'analisi e la valutazione del pericolo. Fare le analisi e la valutazione significa dare indicazioni alla politica degli stati, oltre a dare indicazioni per la soluzione.
Se avete individuato un terrorista e analizzato che è una minaccia, avete individuato chi è l'obiettivo e avete anche individuato come fare per eliminarlo. Dunque chi decide chi è minaccia e chi non lo è ha potere assoluto, e questa capacità non è più in mano agli stati, neanche di quelli forti. Bush ha dichiarato la minaccia che qualcuno gli ha suggerito, un disastro!
Chi decide non è dentro le istituzioni, ne lavora per esse: è fuori dalle istituzioni e lavora contro la democrazia.

3) Controllo climatico
La guerra ambientale non è più una ipotesi o una cosa impossibile da realizzare, ma esiste ed è già in atto. Tutto sta a vedere se da una guerra ambientale vi saranno gli effetti di una guerra tradizionale (o convenzionale) o di una guerra nucleare, o addirittura peggio. Saremo pronti ad affrontare una guerra ambientale oppure se non lo siamo. Un elemento per capire se una guerra è possibile o meno non è avere gli strumenti o la tecnologia, ma avere la voglia di farla. Se uno ha voglia di fare una guerra non ha bisogno degli strumenti, va avanti a schiaffi fino a che non crede di aver raggiunto il suo obiettivo. Quindi l'elemento della volontà è essenziale per capire e interpretare quello che si vede e si manifesta, che è apparente, che ha degli effetti, e nella volontà di quello che sta dietro al fenomeno stesso.
Lo spirito della ricerca militare nei confronti dell'ambiente come arma, in scacco a una convenzione ONU che bandisce tale pratica: di cui nessuno parla per paura e per timore, argomento scottante e pericoloso da trattare.
Per guerra ambientale si definisce qualsiasi modificazione o violenza sull'ambiente destinata a scopi bellici. Per cui la guerra ambientale propriamente detta è proibita.
Avere la possiblità di condizionare l'ambiente, e i militari hanno questa possibilità, non significa che possano concretamente condurre una guerra climatica.
Intanto andiamo a verificare se ci sono delle basi scientifiche che si celano dietro a certe manifestazioni. Dalle analisi spettografiche delle scie chimiche si nota l'interesse a livello di ricerca sulle onde scalari, sui quali anche i russi negli anni 70 avevano mostrato una grande attenzione per lo sviluppo di questa tecnica come arma su vasta scala. I mutamenti climatici ai quali assistiamo non sono dettati solo dal surriscaldamento della crosta terrestre a causa dell'effetto serra, ma da fattori indotti e generati dall'uomo. L'ambiente militare ha una predilezione per la tecnologia, e tutto quello che è tecnologicamente avanzato viene fatto, con proiezione che va nel lungo e nel lunghissimo termine. Non esiste una moralità che impedisce alla scienza di fermarsi ad un certo punto: lo abbiamo visto con l'arma nucleare e con quella termonucleare, questo vincolo in ambito militare non esiste.
Questa moralità da oltre 30 anni non esiste neanche nella teoria delle relazioni internazionali che si chiama "realista", la quale elimina qualsiasi influenza della moralità sulle relazioni internazionali, per cui gli stati se in accordo possono operare le azioni più strane senza che nessuno ne chieda conto.
L'amore per la tecnologia e per la ricerca scientifica portano i militari a muovere esperimenti anche per scoperte a livello "immaturo". Un conto è avere un'arma e averla testata, un'altro è avere un inizio di tecnologia che può essere utilizzata, di cui se ne ignora il potenziale e su cui non si attende oltre ma si comincia fin da subito a utilizzarla. In ambito tecnico militare non esiste remora morale. Non vi è neanche remora politica, scienza, militari e industria si combinano decidendo anche sulle scelte future della politica di difesa (o di offesa). Se la politica dello stato vuole avere un vantaggio, questa tecnologia viene utilizzata a ogni costo.

Possedere il clima entro il 2025 su ricerche iniziate nel 1995, con dei risultati già parziali, non lascia ombra di dubbio che non si tratti più di teorie. Gli USA nel 1995 volevano avere la capacità di regolare il tempo atmosferico in ogni parte del mondo, per il tempo necessario a fare l'operazione voluta in quella parte del mondo. E non è poco, la ricerca sul clima è una delle cose più complicate che ci siamo, e segue alla lettera le teorie del caos strutturato teorizzato dal matematico Edward Lorenz, secondo il quale un attrattore è un insieme verso il quale evolve un sistema dinamico dopo un tempo sufficientemente lungo, scaturita dall'attenta analisi su una previsione metereologica.
Tutta questa tecnologia si basa su questa teoria, ne trae spunto e la migliora, con risultati non più in fase embrionale ma avanzatissimi.

H.A.A.R.P. è per me una certezza, anche i militari pubblicano le loro ricerche e a oggi non vi è più alcun segreto.
Di rimando, per quel che mi riguarda, tacere sarebbe un crimine di guerra.
Pertanto, se le valutazioni delle minacce non sono più fatte dagli stati ma da soggetti che non hanno alcun incarico istituzionale ma solo di cartello, posso affermare che abbiamo a che fare con dei fanatici assetati di potere. Il povero Hitler a confronto sarebbe un agnellino...

François

 

 
 
 

Changes...

Post n°55 pubblicato il 29 Aprile 2013 da hack_lab

Certi brani cascano a fagiolo, soprattutto quando ti ritrovi a fare i conti con te stesso (e quando mai non li faccio, è un difetto di fabbrica) xd xd xd...

È un brano bellissimo di Tupac Shakur, uno dei miei rappers preferiti...
E mentre attendo l'aereo che mi porterà a destinazione, ascolto questo vecchio brano...

 
 
 

BBS: la telematica prima di Internet

Post n°54 pubblicato il 09 Febbraio 2013 da hack_lab
Foto di hack_lab

Ben prima dell'avvento di Internet, in Italia spopolavano le BBS (Bullettin Board System, in italiano puo' essere tradotto come "Bacheca Elettronica") che erano una specie di piccolo sito con le sue aree messaggi, le aree files, la possibilita' di mostrare a chi si connetteva delle pagine informative ed altre utilita' o futilita' varie (banca del tempo, giochi, chat, etc.).

Il tutto era possibile grazie ad un PC, spesso gestito da un privato, con installato un software per la gestione delle connessioni telefoniche in entrata ed in uscita.

Esistevano BBS con una linea telefonica part-time (condivisa con quella domestica) che aprivano solo di notte (soluzione economica ma che creava non pochi problemi ai familiari del gestore, che in gergo veniva definito sysop); altre BBS avevano una linea telefonica propria (se il sysop se lo poteva permettere) per mantenere aperta la BBS 24 ore su 24 ed infine c'erano le BBS con piu' di una linea telefonica.

Il motivo per cui esistevano le BBS e' semplice: il sysop era una persona che aveva voglia di divertirsi, di comunicare con gli altri o, piu' semplicemente, non aveva niente di meglio da fare che realizzare e gestire un sistema che permettesse lo scambio di messaggi telematici tra persone anche lontane. Tra le BBS si erano infatti create delle reti ed i messaggi scritti localmente potevano essere trasferiti ad altre BBS grazie a strutture gerarchiche ed organizzative ben precise.

Mantenere queste reti comportava delle spese per i sysops e per questo motivo la diffusione delle aree messaggi non era capillare. Tuttavia funzionava bene e l'equivalente dell'email (il Matrix) veniva inoltrato al destinatario in tempi ragionevolmente brevi: entro 48 ore nei casi peggiori ma anche in poche ore nei sistemi particolarmente efficienti.

Naturalmente quasi tutte le BBS, grazie anche alla continua supervisione del sysop, sposavano un codice etico fondamentale ossia quello del rispetto delle leggi in ambito giuridico (quindi niente pirateria, diffusione di passwords, di crack, di software pirata etc) e del rispetto e della tutela dell'integrita' morale dell'utente (venivano quindi allontanati i rissosi, chi teneva comportamenti offensivi o intimidatori, chi non rispettava la liberta' altrui etc), un codice comportamentale che in parte e' stato ripreso dagli utenti di Internet con il nome di Netiquette.

Questa struttura funzionava perfettamente, con i suoi pregi ed i suoi difetti, almeno dal 1980 (fare stime precise non e' facile, in questo settore) e fino al 1995 ha avuto pochi eguali anche se, nel 1994 si e' scontrata con la vicenda ormai passata alla storia come "Fidobust" e che all'estero, dove ebbe grande risonanza, viene chiamata Italian Crackdown.

Chi l'ha vissuto da utente, in prima battuta ha scoperto che all'improvviso nessun modem rispondeva piu', tutti i numeri venivano provati, alla fine si cercavano notizie per telefono, sono stati momenti concitati. Io ero lontano dalla BBS da qualche tempo per problemi personali ed ho iniziato a ricevere telefonate a casa (ancora non c'erano cosi' tanti telefoni cellulari) di amici e compagni che non sapevano cosa stesse accadendo, le notizie non filtravano, le chiamate andavano e venivano da tutta Italia, i sysop erano nella paranoia piu' totale, aspettavano l'arrivo della polizia senza neanche sapere perche'. 
Di quei 2 giorni iniziali ricordo solo un gran caos che somigliava troppo alla paura. E l'Italian Crackdown fu il catalizzatore del declino della telematica amatoriale, fino ad allora basata sull'impegno personale ed a fondo perduto di tempo e risorse patrimoniali di persone di buona volonta' e competenti.

Le BBS sono state, per tutti coloro che vi sono entrati in contatto, una scuola di tecnica informatica e di comportamento in rete: "Quotare" in maniera corretta o evitare gli off topic era non solo una forma di rispetto verso il lettore, ma anche nei confronti di chi a sue spese si era assunto l'onere di far girare i messaggi altrui e di tutti coloro che scaricavano la posta con modem di enorme lentezza e con spese telefoniche non trascurabili.

Basta leggere l'e-mail o scorrere un newsgroup di oggi per rendersi conto di quanta buona educazione informatica sia andata perduta.

Ed era divertente, spaventosamente divertente anche per chi, come me, aveva un enorme substrato tecnico: da qui e' nata la vera rivoluzione, perche' quando ci si diverte non si vuole smettere di divertirsi, e da qui ha iniziato a prendere forma la strada che avrei seguito nel rapporto con la tecnologia.

Vorrei concludere questo breve accenno alla storia delle telematica italiana prima di Internet con le parole di un articolo apparso sulla rivista Wired e firmato da Jon Katz: "Quello che e' chiaro e' che il controllo su Internet e' determinato da fattori che negli anni della sua nascita e del suo sviluppo iniziale non erano determinanti ai fini delle decisioni: il potere, il denaro e il controllo delle informazioni. 
Internet ci parlava, in un primo momento, degli sforzi, dei progetti, della cooperazione degli individui; della loro autonomia e della loro liberta' di comunicare tra loro senza intermediazioni. 
Una promessa che e' stata mantenuta, almeno fino all'arrivo tempestoso della smania di lucro e potere. Si', c'era una volta un'Internet dove non c'era Gates, ne' i governi, ne' i monopoli, ne' fantastici investimenti privati, ne' leggi per controllare o vigilare l'oceano tumultuoso della libera comunicazione tra individui. 
Non sono mammut ne' dinosauri a mantenere ancora vivo il meglio dello spirito originario della Rete, ma sono persone e gruppi attivi in comunita' virtuali, newsgroups, mailing list, siti web, laboratori di ricerca, sono programmatori di software libero, editori di pubblicazioni indipendenti... sono loro che fanno di Internet uno strumento valido per la comunicazione".

E sono proprio questi personaggi, e la filosofia Hacker, che ringrazio oggi perche' grazie a loro parte dello spirito che animava le BBS esiste ancora.

 
 
 

Addio

Post n°53 pubblicato il 03 Gennaio 2013 da hack_lab
Foto di hack_lab

E la maledizione del Natale continua, come una parodia senza fine...

Giorno 25, del mese di dicembre del 2012... altra grande bella notizia... appresa con una settimana di ritardo "causa" impedimenti di natura "lavorativa".
Credevo che l'anno che stava per finire scivolasse via senza intoppi...  mi ero ancora una volta illuso! Non era affatto così.

Intanto, giusto per chiudere in bellezza questo blog,  volevo dire un paio di cosucce a una persona! Vedi, non hai avuto a che fare con uno sprovveduto... se credevi che il sottoscritto poteva fidarsi di una donna ti sbagliavi di grosso... ti ho raccontato tante verità, e nel contempo delle balle. Tra noi due c'era il precedente di una telefonata nel cuore della notte, dove tu invece di farti i cazzi tuoi mi hai messo in cattiva luce.. Quindi come puoi notare l'ho fatto di proposito, lasciandoti una finestra aperta nel mio mondo "virtuale": era la tua trappola e ci sei cascata! Prendila pure come una ritorsione, o ancor meglio la mia personale vendetta!

Di quello che faccio nessuno sa un cazzo, ci sono periodi in cui "sparisco" dalla circolazione e tutti che si chiedono dove sia finito... a parte pochi intimi e fidati, tu eri una di quelle che sapeva dei miei soggiorni "da turista" in giro per il mondo...  Mi sono fidato di te a metà anche in quei frangenti...
Nei giorni passati hai cercato di parlarmi, se hai notato non mi sono neanche degnato di ascoltarti.
So di aver sbagliato, ma tu non ti sei resa conto di quello che hai combinato... mettere il naso nella mia vita! E con quale diritto?
Forse un giorno, faccia a faccia, avrei trovato il coraggio di raccontarti tutto di me: ti sei giocata questa possibilità!

 

Tutto sommato credo di averti dato il meglio di me, anche tanti buoni consigli senza mai illuderti. Aprirti gli occhi anche quando non vedevi al di la del tuo naso. Ti avevo messo davanti la parte più bella di me, quella che poche persone al mondo continuano ad apprezzare.

 

 Ti ho dato tutto quello che realmente potevo darti, amicizia! Forse non era quello che cercavi!

 

Ricorda, al di la di tutto, che tra noi c'è un abisso. Io sono tutto quello che tu non sei!

 

Con questo concludo anche la mia esperienza di blogger... a nessuno interessano le tante verità raccontate da uno svitato senza patria e senza gloria! I racconti di un povero diavolo non fanno testo... pertanto vi lascio alle vostre fottutissime frivolezze che vi annebbiano la mente e vi rendono schiavi dei vostri vizi e di voi stessi.

 

À jamais... François

 

 

P.s. "Uno schiavo che non ha coscienza di esserlo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero. -- Lenin--"

 
 
 

Lebanon Christmas...

Post n°52 pubblicato il 25 Dicembre 2012 da hack_lab
Foto di hack_lab

 
 
 

Happy Christmas

Post n°51 pubblicato il 24 Dicembre 2012 da hack_lab

 

Credo che le immagini dicano più di quello che io realmente voglia esprimere.
Mentre siete seduti a tavola, a ingozzarvi come maiali, pensate a chi non ha nulla. Ma credo sinceramente che nessun idiota leggendomi possa comprendere, infondo chi ha la pancia piena non sa come si sente chi ce l'ha vuota!

Il buon Natale per me non significa niente, è un giorno come tanti: tutti buoni per vivere e morire!

A voi altri dico, invece di andare in chiesa a pregare per un tal Gesù, un balordo che viveva di espedienti e che amava le puttane... correte incontro a chi soffre, a un senza fissa dimora, in un ospizio, in una stazione a dar conforto a dei barboni. Sarebbe un gesto nobile.

Ma so anche che non lo farete (ed è per questo che mi fate schifo)...


Larnaca (CY), 24 dicembre 2012 (h 22:29)

 
 
 

..

Post n°50 pubblicato il 19 Dicembre 2012 da hack_lab

Non ho molta voglia di scrivere in questi giorni, tutta colpa del Natale...

A dire il vero non so neanche se continuerò ancora a scrivere in questo spazio, se ne avrò ancora voglia e se riuscirò a trovare il tempo per farlo...

 

Un bacione di cuore a una cara amica, Myria30... anche se sei uno sbirro mi sei simpatica, e da VERO amico ti dico semplicemente di continuare a tener duro!

Ora con questo non voglio strigliarti o farti il "classico" cazziatone, ritienila "una consegna"... RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE... E' UN ORDINE

 

Quando penso a te mi ritorna in mente la battaglia di Stalingrado, unico esempio di guerriglia urbana che ha fatto scuola per modus e partecipazione popolare...

Concludo con una canzone, falla tua nei giorni a venire!
Ti voglio bene sorellona...

Con affetto, François


 
 
 

Passato o presente...

Post n°49 pubblicato il 03 Dicembre 2012 da hack_lab
Foto di hack_lab

Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non fossero vissuti.

A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi.

Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente.
Ma non c'è più.

 

François

 
 
 

Errori...

Post n°48 pubblicato il 01 Dicembre 2012 da hack_lab
Foto di hack_lab

Le persone commettono errori... sempre... L'errore fa parte dell'uomo, perché non siamo perfetti....
... a volte capita di non dormirci la notte, per quegli errori... A volte abbiamo bisogno di sbagliare, di ferirci e di allontanarci per capire che avevamo la felicità tra le mani...


Passi giorni, mesi, anni cercando la tua strada chissà dove, chissà come... e con chi!!! Poi, una mattina qualunque, ti svegli e lo capisci: la tua strada era proprio lì... Era poco illuminata, fatta di curve e di salite, di buche e di semafori, ma era lì. E ora? Cosa fare quando si ha la soluzione, quando gli occhi finalmente ridono e il cuore si fa leggero, ma non sai come raggiungerla, quella cazzo di strada?


La confusione lascia spazio alla paura... Paura che il tuo passato abbia compromesso il tuo futuro, paura che di quelle due persone, di quelle due fiamme ancora troppo deboli per resistere al vento dell'incertezza, non restino che qualche foto e qualche sorriso nostalgico...


E allora, sì, che è un gran casino...

 

François

 
 
 

XD XD XD

Post n°47 pubblicato il 13 Novembre 2012 da hack_lab
Foto di hack_lab

Ho sempre pensato che ci sia qualcosa di diverso, qualcosa per cui valga veramente la pena di mettere una volta per tutte la testa sul collo... poi ti accorgi che forse è bene restare al proprio posto, senza scomporsi, ne rimuginare.


In me vivono e combattono un angelo e un demone! A ognuno ciò che merita!

Sono il peggiore degli esseri che vivono su questo pianeta, un mostro. Il peggio che ti possa capitare!

Io sono un verme, senza cuore ne pietà!


Ma se mi guardo intorno c'è di peggio, chissà se non mi sbaglio! O è solo una questione di prospettive! Le cose appaiono diverse a seconda di chi le osserva...


Ci sono cose peggiori della morte, ed io le so tutte. Ma quando mi sento attaccare per una mezza bugia, sentirmi sulla gogna per una "cazzata" mi fa star male.

L'angelo che prende in me il sopravvento si lascia sopraffare dal demonio, ritorno così ad essere quello di sempre! Il poco di buono!


Per me è stato già difficile raccontarti "la mia verità" e della mia vita, delle mie ansie e delle mie paure! Parlarti dei miei sogni e dei miei incubi! Dirti quasi tutto di me... con sofferenza! Non ero io ma "l'angelo" a parlare, a raccontarti di me, a risuscitare quel lato "bello e oscuro" che tengo nell'ombra per paura di mostrarlo a una persona qualunque!

Ritorna nell'ombra, o in quel porto sicuro lontano dalle tempeste!

Quello che volevo non c'è, questo è il mondo dell'apparire e non dell'essere!

Non ero stato invitato a un convivio o a un party, sapevi dov'ero andato: avrei preferito leggere una fottutissima volta "Come ti senti", "come stai", "Come va brutto pezzo di merda"...


Ho chiuso due partite alla mia maniera, con grande cinismo, lucida convinzione e spietata coerenza!

Non uccidere l'angelo che si nasconde e vive in me! E' lui che ti sta cercando in ogni dove, è lui che ti chiama e che ti vuole!

E' lui che già ti ama!


François

 
 
 

Si vis pacem...

Post n°46 pubblicato il 19 Ottobre 2012 da hack_lab
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Non riesco a dimenticarlo, sono passati più di 20 anni... ci penso ogni giorno, succede tutti i giorni!

È una ferita sempre aperta, la tragedia di un'infanzia sprecata, di una vita rubata!


Perché?


Non lo saprò mai... la mia anima non trova pace, si fa mille domande alle quali nessuno potrà mai dare risposta.

A volte mi sveglio e non so neanche dove mi trovo, non parlo con nessuno per giorni.

Non c'è rassegnazione: piango e non voglio essere consolato.


Mi manchi...

 
 
 

Rieccomi...

Post n°45 pubblicato il 30 Agosto 2012 da hack_lab
Foto di hack_lab

E rieccomi di nuovo qui dopo un mese e mezzo di assenza. Non mi è mancato questo blog, ne posso dire che qualcuno/a in particolare mi sia mancato/a. Mi manca solo una cosa... la mia Africa!


Si è assurdo ma è vero... ma per il momento ho altro a cui pensare e non mi fermo qui ad argomentare su cose che in molti ritengono di scarso interesse, fa più notizia il gossip di quattro negri che si scannano da 50 anni. Dire che il genere umano mi fa schifo, ovvero certi componenti, sarebbe da etichettare come un complimento! Ci sarebbe altro da aggiungere ma non lo faccio per pudore e anche per non turbare quelle poche persone dotate di cervello che mi seguono e che leggono le mie storielle.


Intanto un saluto è doveroso nei confronti di persone che, seppur  minacciandomi in messaggeria, o ancor peggio, per posta elettronica, non hanno risposto al mio invito a un confronto civile e a un loro eventuale cambio dei connotati. Il mio indirizzo lo avete ricevuto, e comunque siate coscienti che ci sono cose peggiori della morte... ed io le so tutte! Cesare Beccaria se mi avesse incontrato 4 secoli fa si sarebbe fatto il segno della croce coi piedi!


Un altro saluto è per un'amica, l'unica persona al mondo che al mio rientro ha preso il telefono solo per sapere come stavo! Poi come al solito è sparita, ma va bene uguale! Con uno come me c'è poco da fare se non rassegnarsi e scappare!

Inoltre ho sempre nutrito un certo disprezzo per le donne. e per certe donne in particolare, ahimé la stragrande maggioranza del genere femminile! Amano te e vanno con gli altri! Patetiche e immorali!


Ah, è vero... dimentico sempre di essere quello che sono... un poco di buono! Ma pur sempre meglio di tante principesse che, aspettando il principe azzurro, si fanno tutto il reame!


François

 
 
 

No name...

Post n°44 pubblicato il 17 Luglio 2012 da hack_lab

 

Guardo sempre quel cielo e ti cerco tra le stelle... quel sorriso è sempre vivo nei miei ricordi... il tuo anello lo porto sempre al collo...

So che non mi riconosceresti se mi vedessi adesso, per te sarei un mostro... sempre alticcio, nervoso, intrattabile e irascibile...


La mia nave è ancora li, in balia del mare... non ho punti fermi su cui poter contare... senza te non la so governare...

 
 
 
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