Le prigioni che ci creano intorno
Il mondo, che mostra i suoi denti
il suo riso ineguale, spezzato
il suo ghigno letale, mostrato
nel tuo carcere-vita
con la tua reclusione
dolore e ricchezza
nella tua esclusione..
Sottile ti chiede
umile e vile
sussurra i segreti
della tua funzione
del tuo meccanismo
della tua emozione,
della tua gioia
della tua disperazione..
Le forme del volto
del capo e del cuore
d'occhi lucidi e aperti
della bocca e poi basta
saranno scrutate
saranno schedate
saran viste e riviste
e poi giudicate.
Basta pochissimo per uccider qualcosa
di nascosto e fragile
che, spaventato, mai non riposa,
mai abbastanza sicuro,
mai abbastanza al riparo
terrore del sonno
paura del buio..
Del male scagliato
da un mondo malato.
La miglior difesa è il tramonto!
Del benessere e delle attenzioni,
la miglior difesa son sguardi
di disgusto e disaffezioni,
la miglior difesa è una maschera
di lame senza emozioni.
Con la stanchezza, niente più opzioni
per mediazioni, discorsi e azioni,
guardare distanti, lasciarsi andare
un po' annoiati, dal tuo ritornare
dal perdere tempo, dovendo parlare
dal rubare tempo, al riposo e al creare.
Sussurrami, mio fiume, di misteri
correrò spesso sulle rive erbose
abbracciate le mie ombre, alberi
sfiorerò spesso il vostro mondo antico
di anelli e piogge e profondi abissi..
Mio fiume, grazie
per il tuo gioiello,
per il tuo bisbiglio
per il tuo mantello..
Per i miei occhi
affascinati dalle lucciole nell'acqua
per la mia anima
carezzata dalle stelle rispecchiate
dai pianeti lucenti, luci illuminate
e le lune, portate via nei flutti..
A consolare, i suicidi annegati.
Nella prigione
che volete darmi,
con le vostre menti
non sapete udirmi
ed i vostri suoni
sono solo fastidio
indifferenza e rabbia
scatti d'omicidio.
Createmi allora un tempio chiuso
per la mia anima detta sbagliata,
incatenatemi senza lucchetti
creandomi intorno un fossato di vuoto
credete forse che non sappia andar oltre,
volare via dal vostro viver immoto?
Dietro le sbarre, oggi ed ancora
le tue sensazioni ed i tuoi compleanni
dentro, in prigione, risate scordate
risa sofferte, a forza, adattate
alla situazione, alla reclusione
per non perder la voce
per non perdere il viso
in mille schegge di specchio
si spezza ogni sorriso..
Chi lo decide cosa meriti
chi lo sa cos'è normale,
hanno ammazzato i nostri eroi,
ingrigito la nostra aria,
inquinato le nostre acque
azzerato le nostre voci,
e voi mi dite che è sbagliato
urlare distruggere odiare,
voi mi dite che è illegale
volersi un po' liberare?
Chi usava le parole giuste
chi urlava un po' troppo forte
ora è morto, rinchiuso o bruciato,
gli scritti bruciati, i pensieri sporcati
dagli schiavi, da servi e scagnozzi.
Ci si libera partendo da sè,
le proprie abitudini, la propria mente
analizza e poi metti in pratica
la tua piccola rivoluzione
sii delicato, con attenzione
non si accorgano del tuo operare
fino a chè non sei pronto a scoppiare.
Ci si libera prima da soli,
ci si può solamente aiutare,
ma mai decidere per qualcun altro
lascia fare le prove gli errori,
le ferite le puoi medicare.
E le sbarre,
le puoi spezzare.