il pesce funky

Imbrunisce ogni istante d'amore

nella bocca avida e balbuziente del vivere ingrato

indegno di tanta luce

offesa dal quotidiano acciaio fuso che

si attorciglia sulle nostre anime

le soffoca ma non mortalmente

se ancora gli occhi ci piangono e fanno promesse

e sporcano le nostre labbra erotiche parole

insuperabili avamposti a difesa dell'innato splendore che

ogni amante difende

mentre il cielo cade vile in milioni di specchi .

Cuori in disarmo risorgono quando

primavera disperata e nuda fugge il cadente grigio di febbraio ,

una bocca ormai arida e sola torna a tremare

impara ancora e mille volte ancora l'utopia del bacio che

zittisce gli anni e i dubbi

e i cristi già morti e risorti .

Guardarla negli occhi

è come correre incontro alle stelle

utopia da uomo comune

io

che amo la cucina dove scrivere rime non-rime

confondo allegria con il colore di pappagalli sudamericani

e appunto belle parole sopra piastrelle del bagno a casa di un' amica

perchè è così facile soffrire la nostalgia di una melodia

il peso della notte

la vanità di ogni promessa

( che poi ) amore è pura sincronia di due solitudini

e a seguire tutto un ti ti ti e mi mi mi

e sogni come palloni colorati si gonfiano e scoppiano

a tempo di bugia nel bel mezzo del nulla

voglio rimanere sveglio un minuto ancora

un verso ancora

sopravvivere un sogno ancora

mentre il cambio è sfavorevole e la politica s' interroga e

la mia solitudine è simmetrica di noi

vanesia e vana

acustica b-side ;

stanze che non ho abitato mai ,

la misura di lei è l'infinito

come correre incontro alle stelle .

Come .

Più di quanto le mie mani possano trattenere

mi consegna la sera pigra 

accovacciata appena dietro i tetti

mentre appeso alle lancette io distillo dubbi e desideri

svogliatamente ricordo

camere d'albergo e letti con petali di rosa sparsi sul cuscino ,

allineo volti di donne conosciute

arance tristi appese a rami esili e rinsecchiti ;

più di quanto possano i miei occhi piangere

gocciola ricordi la memoria

ad uno ad uno lentamente

come lo sciogliersi in grani di un rosario

e nei rimpianti si corrode l'ultimo cuore che m'è rimasto acceso dentro

quando correvo fuggivo gridavo impaurito sentivo

le notti intere scendermi dentro

colonizzarmi

e di buio pesto e gelido tremavo .

Ora fidato

come vino schietto viene il silenzio e

la mezzanotte imbandisce tavola per ogni istante che seguirà ;

io prendo posto

comincio a scrivere parole d'oro di spezie e bourbon ,

amore e devozione

più di quanto le mie labbra sapranno dirti mai .

Non è docile il silenzio delle mie labbra

nell'istante imperfetto che impone

filos ed eicon alla realtà in cui continuamente

incespico arrancando goffo verso lei ,

gardenia di segrete meraviglie che dispensa candidi sospiri come stelle

e m'innamora ;

indegni ,

devota doratura del suo corpo farebbero i miei occhi se solo

avessero magia di attraversare il mondo

e paziente arte le mie mani

per imparare il tempo d'ogni respiro nel suo corpoincanto

a che brilli indelebile di lei lo spirito

e mi ammaestri la vita .

Tutte le mie colpe

lacci stretti alle tue vene dove

il sangue annerisce

diventa inchiostro per le parole

scrittura livida in punti e linee

architettura emotiva che abitare dovrò

io e io solo e per sempre ,

semantica galera di versi penitenti che sconterò per te .

Addormentati nel vento brillano

come calici francesi i miei pensieri di te ,

silenziosi amuleti del nostro segreto avanzano

mistici invisibili embarcaderos 

verso le anse del tuo petto e del tuo collo che presto

(non quanto il mio desiderio,ahimè)

presto come un mare languido e lascivo il mio respiro lambirà ;

ora che la sera accompagna discorsi frivoli e seducenti bugie

fino ai bastioni dove ripara l'anima ,

nascondi agli occhi la luce riflessa di queste mie parole .

Che lui non veda , non sappia , non ricordi !

L'azzurro frullo del passero sul tuo cuore

quando incontra l'amore .

Insensatezza di gesti inutili

nel grande bilico di un giorno comune

trema

come sulla punta di foglie d'autunno quando

al soffio di una sola sillaba che inattesa nasce

magia cancella ogni piccola incertezza

e gli orologi noncuranti ancora girano ma

ha debolezze il tempo ,

angoli di misericordia dove esiliare il meglio di noi

quando si fa buio ed il sole finalmente volta le spalle

un uomo nasconde il volto tra le curve di lei

come un ladro il suo bottino più prezioso in un profondo segreto ;

giallo il colore che brilla

giallo l'acuto male che scintilla

e non basterà la notte che non basta mai

se in eco ancora triste risuona la melodia del vuoto

immenso incompreso incomprensibile che ci riempie e mortifica

la fragranza della nostra carne innocente .

Poi l'uomo mostra il viso e piange ,

tutto non è ancora andato perso .

Fertili le mie mani

incessantemente maturano ambizione dei suoi seni

e tra i capelli già immagino imbastirle i capricci delle mie dita

sottili

decise come i passi dei giganti che mi rimbombano in petto dove

inaudita l'anima

è un fischio d'acciaio nella notte acutissimo

due milioni di watt

quando lei si avvicina e il suo sguardo cannella

di nevesilenzio il mio piccolo mondo inesploso ricopre .

Mi riposa ,

lei sola mi dimora .

Scenografia di momenti immaginari è

tutta la gioia che ho

impigliata in alfabetici segni neri

soli come chiodi dentro muri pallidi infiniti

sono parole a pugnale dritte al petto di tempo e spazio ;

fa ogni uomo del proprio silenzio il miglior nemico alleato

così questo minuto magico e mortale mi umanizza

coincidenze curve o irrisolte

vivere è una sciabola è porcellana è un mitragliatore giocattolo

ci salvano le mani

inconsapevoli padrone del fare che

la retorica dei giorni non vince .

Fossi tondo avrei morbido spazio dove accomodare la realtà .

Bellissimi animali impagliati

in bella mostra sul mio petto

centosette pensieri di te brillano immortali mentre

sulla terra disteso rimango incagliato a guardare

 il cielo riverso e morente cadermi dentro gli occhi

finalmente

io stesso livido blu divenendo

imparo a volare .

Nere sono le mie navi

e l'orizzonte lei ,

accesa in cleptomani specchi di luce

mi amoreggia l'anima .

Temporuggine

consuma le ore in lontananza

paziente imbastisco la notte

un rosario di gocce e cristalli splendenti per le sue mani .

Il suono del nulla

una moneta cade e tintinna

ghiaccio la mia anima s'incrina

violata ,

parole appassite sulle mie labbra imbrunite

all'odore assassino del vuoto

che oscena la notte

senza la tua bocca imprime tempo dispari alle maree del cuore

quando violini sbocciano nei tuoi occhi per altri occhi già ;

non c' è alfabeto come il silenzio degli amanti ,

non c'è infinito come l'attesa di te .

Fluorescenti

milioni di sedie sospese nel cielo

senza gravità galleggiano mentre

le nostre tombe sono piccole come scatole di cerini

e i sogni angoli di banconote arrotolate in fondo a tasche ormai lise

ma degli amanti è ancora la notte

delle loro braccia calde così sicure

e intanto noi portiamo alla bocca l'un l'altro

i nostri calici di amarezza

guardandoci negli occhi fino giù in fondo all'anima

a cercare un gancio

un appiglio una presa che vinca la caduta dell' impero e gli anni .

Teste come spilli incandescenti le nostre ,

scintillano d' insensati orgogli che

ricordi in grumi lentamente coagulano ;

abbracciati a lenzuola d' infinito ,

bisognava tanto amare .

Non saprai di me

in un angolo ad ammaestrare il dolore

non saprai

delle mie dita che disegnano

le lettere del tuo nome sopra un velo di polvere

del silenzio che m' ingoia della notte

in cui affonda ogni parola che invece avrei detto a te ,

quando gli uccelli di primavera sbattono le ali e si azzuffano

tra i ricci d'erba verde nel sole

quando il mattino è di domenica e fa brina

quando il giorno finisce e la bocca sa di sale

non saprai di me ,

non dalle canzoni alla radio

non dalla preghiera prima di dormire

ma dagli occhi di uno sconosciuto dentro la stazione

mentre starai correndo incontro a un nuovo amore e loro

bruni caldi mediorientali

loro ti stracceranno il cuore .

Mancata diligenza

lo straripare di limpide intenzioni abbaglia

inescusabile

troppa umanità mortifica l'istinto ;

quanta vita ancora a morsi e baci uccideremo ?!?

abbracci monolocali già mi avvolgono ,

di esuli respiri costruirò invisibile un castello per te

se

alla legge dei mancati ritorni resterai obbediente

concava e senza peso ,

argentea di una libertà che non ho conosciuta mai ;

percezione delle piccole cose

è il dono di te che alla polvere dei giorni non lascerò .

Si fa piccolo il tempo e l'eternità è già qui ,

lontano da Marrakech

la pioggia ha milioni di afone esplosioni sulla pelle del mare .

Ingrato

avvolge il silenzio le mie parole come un gelo

una mano fredda

quando nei tuoi occhi non sono di vita tremante sovrano

ogni sillaba si spezza

a terra cadendo e frangendosi

in mille scaglie di vanitoso cristallo ,

confesso

piangere è la sola forma d'amare che ho

ma gli inestetismi del vivere quasi mai sono errori e

separa i sogni dal giorno un battito di ciglia appena .

Regale , allora

sarà il mio esile bisbiglio al tuo cuore domani

di grazia indorato una volta ancora .

Ancora fallendo

si alza un nuovo giorno

bagnato a morte da pioggia e lacrime

e noi dal riparo del nostro carapace veniam fuori

come non ci fosse un' altra sconfitta all'orizzonte

e destino certo per la nostra plasticità ;

asole i desideri

ci avvicinano accostano senza sovrapporci quando

increspature nelle pozzanghere

rivedo i tuoi sorrisi conosco

le proprietà amorose dell'acqua .

Tensione superficiale ,

in gocce distillo la mia pena :

di lunga e precipitosa corsa puramente t'inseguo .

Spigolare frattali emozionali

curativi istanti

dal paniere di giorni magici appena spesi

è un volo ad occhi chiusi dentro il buio ,

stanotte

acuti come angoli i ricordi

pungono sottopelle

e altrove sono i suoi occhi

posati su interminate amarezze

altrove le sue mani sollevano

i frutti amari di una stagione passata

mentre intatte incontaminate

le impronte di lei sulla neve del mio silenzio resistono e non si cancellano ;

solleva l'agilità di una melodia tutto il peso della solitudine

incagliata tra un sorriso e uno sguardo mancanti ,

consumo unghie sul marmo in disordine di movimento

quando muti i pensieri hanno ali e cieli da attraversare

e infinito è il verbo delle possibilità .

Mancata coniugazione ,

sempre vive il dubbio un giorno più della certezza .

Labbra che si arrendono a sé stesse

vinte

come le ali di un aereo si abbandonano al volo

per arrivare lontano

quando anche io proceda in direzione opposta sei tu il mio destino

e succede amore ,

è un pesce silenzioso adagiato in fondo a un grande mare .

Impraticabili propositi

cesellano l'istinto di un nuovo risveglio

mentre già gioca il tempo

a ruscellare squillante su di me

quando inatteso a prua di ogni pensiero monta

analitico di te un ricordo ;

raccontami qualcosa dei tuoi capelli

delle piccole geometrie che le tue dita costruiscono

per difenderti da sterili rituali domestici

mentre dentro la pioggia si scioglie il calendario

e gli alberi s'azzuffano imbruttiti ,

raccontami

degli spazi segreti minuti e segreti

dove si posano i tuoi occhi leggeri

quando è sera e il battito rallenta

insinuando nostalgia di quel che i sogni insegnano .

Crudele anacronismo incrina il mio mondo

l'attimo in cui

di silenzi architetto l'intimità del nostro tempo .