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L'INTERVENTO DI MICHELE DE PALMA ALL'INCONTRO CON LOIERO SULLA VERIFICA REGIONALE

Post n°28 pubblicato il 15 Ottobre 2007 da gccalabria

Intervento di Michele De Palma - segreteria nazionale Prc

Per una svolta in Calabria.

La crisi del rapporto tra cittadini e politica in Calabria pone a tutta l’Unione e a noi stessi un problema di fondo: la fiducia. Fiducia è parola importante in una terra permeata dalla criminalità organizzata in cui cittadini,sindacalisti, amministratori sono minacciati ogni giorno. A tutti noi spetta il compito di solidarizzare con loro e di far conseguire atti che incoraggino la rottura del sistema. Il Prc con tutta la sinistra calabrese ha responsabilità enormi, anche per il ruolo di governo che ricopre a più livelli. C’è bisogno di ripartire dalla coerenza tra programma e azione di governo, tra parole e fatti. Gli antidoti alla corruzione e alla permeabilità di ampi settori della politica e dell’economia alle culture mafiose risiede nella lotta per la riaffermazione dei diritti contro i favori, della dignità contro la prevaricazione, insomma dobbiamo dare seguito alle richieste avanzate in due distinte manifestazioni: quella di Polistena e di Catanzaro, organizzate rispettivamente da Libera e dalle confederazioni sindacali.

La Calabria non può essere separata da una nuova questione meridionale. Il sud sembra essere diventato invisibile e le risorse vengono trasferite per le infrastrutture nel nord. Caso emblematico è quello del ponte sullo stretto, dopo una giusta battaglia è giunta la decisione di non costruirlo, ma le risorse sono state usate per altre opere pubbliche nel nord.

È nostra responsabilità metterci al servizio della società meridionale e della società civile calabrese: ascoltare e organizzare la domanda di diritti, legalità e disobbedienza alle leggi consuetudinarie della ‘ndrangheta e di tutti i poteri che espropriano i cittadini della democrazia.

Il miglioramento delle condizioni di vita dei calabresi dipende da molti fattori, primo fra tutti il lavoro. Lavoro deve essere senza successive qualificazioni (nero, determinato, ecc) che squalifica la politica e il sistema delle imprese. Lavoro materiale e immateriale utile a mettere a valore natura e paesaggio. Lavoro che investe braccia e testa del popolo calabrese alla ricerca di una dignità negata dalle classi dirigenti. Energia pulita, riassetto del territorio e del patrimonio idrico, distruzione degli ecomostri sono solo alcuni interventi di un piano straordinario utile a occupare giovani in partenza verso le regioni del nord. Far tornare i giovani specializzati altrove è utile a riqualificare la vita pubblica, far crescere la ricerca delle università, riqualificare l’amministrazione dello stato, far crescere le imprese che rispettano il lavoro e l’ambiente.

L’irresponsabilità della politica sempre più autocentrata e incapace di governare deve scegliere atti di discontinuità rispetto al passato. L’Unione deve ritornare ad avere una credibilità che oggi sembra persa. C’è bisogno di cominciare dalla rappresentanza, senza alimentare populismo utile alle destre, bisogna puntare a un cambiamento delle classi dirigenti attraverso atti concreti. Un programma di riforma della politica che affronti la “questione morale”. Il Prc insieme a tutti i partiti, le associazioni, i sindacati, la società civile, si fa promotore dell’elaborazione di un “codice etico” per gli eletti e i nominati nella pubblica amministrazione a tutti i livelli (dai consigli di circoscrizione alla giunta regionale), che impone a tutti gli eletti che dovessero essere rinviati a giudizio per reati di mafia, di voto di scambio, contro la pubblica amministrazione, corruzione e concussione, le immediate dimissioni dall’incarico e l’incandidabilità.

Quello che chiediamo è una scelta d’autoregolamentazione, una scelta etica che ponga le premesse per un rilancio della dignità pubblica della politica come possibilità di cambiare le condizioni di vita delle cittadine e dei cittadini.

Proponiamo un secondo atto di svolta: rilanciamo la proposta di una commissione etica e di trasparenza sui fondi strutturali europei. I dati che ci sono offerti dalle inchieste di questi anni da magistratura e forze dell’ordine ci consegnano un quadro drammatico di sperpero delle risorse. Clientele, lavori incompiuti, sfruttamento dei lavoratori, devastazione del territorio, sono solo alcuni dei risultati raggiunti dalla pioggia di denaro europeo e statale giunti in Calabria.

Il rapporto Svimez ci offre dati freddi che inchiodano i governi regionali a responsabilità gravi, incapacità di programmazione, controllo e sviluppo degli obiettivi. Dal ’07 al ’13 saranno investiti in Calabria 9 miliardi di euro che devono inderogabilmente servire a far crescere il lavoro a tempo indeterminato. E’ per questo motivo che riteniamo utile una “commissione etica regionale” con pieni poteri di controllo e indirizzo da affiancare alle autorità di gestione e controllo già previste dalla legge. Una commissione di donne e uomini di “buona volontà” (a prestazione gratuita) con una disponibilità di mezzi e risorse per compiere il loro lavoro. Le persone facenti parte della commissione devono rispondere a caratteristiche precise. Magistrati, sindacalisti, docenti universitari, donne e uomini delle forze dell’ordine e delle associazioni di volontariato, che ristabiliscano fiducia, partecipazione e coerenza tra la politica e i cittadini.

Codice e commissione etica sono la premessa alla svolta di cui c’è bisogno in Calabria per noi e per tutta l’unione, se fossi indagato io per reati di quel tipo mi dimetterei. Oggi dobbiamo avviare una rivoluzione morale. La politica deve ritornare ad essere dei cittadini. Codice e commissione devono essere la premessa ad essere parte del governo del territorio che ridoni alle persone la possibilità di poter decidere della propria terra e vita.

A chi ci chiede come possiamo essere al governo e lottare contemporaneamente rispondiamo con le parole di Pio La Torre “solo un grande movimento di popolo, opinione e cultura può sconfiggere la mafia”. Così pensiamo anche noi. Questa verifica vogliamo condividerla con tutti i partiti della sinistra, ma ancora più importante è la partecipazione di tutti coloro che vorranno esserci e la sua chiusura dipende dalle scelte che il presidente Loiero vorrà prendere. Abbiamo bisogno di una svolta; commissione e codice sono le premesse alla nostra presenza nella giunta.

   

 
 
 
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