Creato da gccalabria il 09/10/2007

GIOVANI COMUNIST*

Il blog delle/i Giovani Comuniste/i della Calabria

 

 

« L'INTERVENTO DI MICHELE...28 Ottobre 2007 »

TRATTO DA LIBERAZIONE

Post n°29 pubblicato il 25 Ottobre 2007 da gccalabria

CASO DE MAGISTRIS – NON POSSONO ESISTERE CASTE INTOCCABILI

 

La Calabria vive da tempo una situazione di emergenza democratica.

La pervasività della ‘ndrangheta, alleata del potere politico e favorita da settori deviati della massoneria, continua a tenere sotto scacco un’intera regione, le sue speranze di rinascita, di crescita. Da queste parti si respira la potenza della criminalità organizzata, si percepisce l’arroganza di certa politica che utilizza la cosa pubblica per gli affari privati. Qui tutti sanno che se vogliono lavorare devono rivolgersi ai politici di turno, spesso referenti delle cosche. E lavorare, in una terra con i tassi di disoccupazione della Calabria, vuol dire riuscire a sopravvivere. Ma è comunque difficile resistere in questa terra martoriata, tra il sangue versato dai tantissimi omicidi che colorano macabramente di rosso le strade dei nostri paesi, tra le lacrime delle donne che vivono ancora oggi troppo spesso una situazione di sottomissione a logiche patriarcali, in realtà sociali di assoluto degrado in cui spadroneggiano gli uomini delle ‘ndrine.

E di fronte a tutto questo sale naturale la rabbia, e ti acceca di fronte all’arroganza del potere che si manifesta col volto dell’impunità assoluta.

Per questo i calabresi si sono schierati a favore di De Magistris e contro la sfrontatezza della politica che si intromette negli affari della magistratura. Per questo si è levato l’urlo collettivo in difesa del magistrato che con le sue inchieste mette sotto accusa la classe politica. In una realtà in cui nessuno riesce a spezzare le catene della sottomissione al giogo politico-‘ndranghetistico chi ci prova assume le fattezze dell’eroe, di colui che comunque ci prova, ed ha i mezzi per farlo.

E lo scontro, agli occhi dei cittadini, diventa netto, si radicalizza: da un lato la politica che pretende l’impunità, dall’altro la magistratura e si sta da una parte sola. E nessuno ha scelto la politica.

E in questo clima di sfiducia totale verso le istituzioni politiche ha vita facile l’antipolitica, che trova nuova linfa per crescere e riesce ad aprirsi nuovi spazi nella mente delle persone stanche di tollerare soprusi. È la politica arrogante che produce e alimenta la sfiducia.

Per questa ragione il magistrato di Catanzaro è diventato l’emblema della Calabria che non ci sta, che si ribella, che cerca disperatamente il cambiamento.

Le/i Giovani Comunist* stanno con quella Calabria sana che vuole spezzare le catene ma siamo consapevoli della necessità di non creare miti, fuggiamo dalla logica degli eroi. Nessuno, da solo, può riuscire a scalfire un sistema così ben collaudato e potente, capace di piegare e, quando serve, di eliminare senza troppo scrupoli.

Quello che serve è uno sforzo collettivo dei calabresi.

Da queste parti siamo abituati ad aspettare eternamente, nella speranza che la salvezza ci arrivi dall’esterno. Ma il cambiamento si produce solo quando ci si mobilita in prima persona e insieme agli altri in uno sforzo collettivo, e non quando ci si affida alla provvidenza, né quella divina né quella del clero, visto che i nomi di importanti vescovi calabresi paladini dell’antimafia risultano essere tra coloro che raccomandavano agli indagati dell’inchiesta “Why Not” di fare lavorare persone da loro segnalate (come si è potuto osservare ieri sera su RaiTre a Report).

La democrazia si fonda sulla divisione dei poteri, tra i quali non devono esserci interferenze. Nessuno dei poteri dello Stato può invadere i campi dell’altro. Eppure è successo a causa di leggi che vanno cambiate. La politica non deve interferire con l’operato della magistratura, che deve essere libera di indagare tutti. Non devono esistere caste intoccabili, non devono esserci, di fronte alla legge, i “più uguali degli altri”.

Per questo manifestiamo indignazione per quanto sta avvenendo. Se a farlo fosse stato il governo Berlusconi il centro sinistra avrebbe urlato al golpe, ora invece tollera supinamente gli atti del Ministro della Giustizia. Non possono esserci due pesi e due misure, la Calabria non può permetterselo.

Lasciate indagare la magistratura, lasciatela mettere sotto accusa anche la classe politica, poi saranno i processi a stabilire la verità, la colpevolezza e l’innocenza degli indagati. Non possono esserci direzioni verso cui non si può indagare. Ne va dell’indipendenza della magistratura. Ne va della fiducia dei cittadini verso le istituzioni.

 

 

 

 

Il Portavoce delle/i Giovani Comuniste/i

Giovanni Maiolo

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

ULTIME VISITE AL BLOG

publicityFranz84basslinegiovannimaiologarry68m11laura.armeli2009sgrazianfunghi_trifolatiflavianodgl1milena.magnaniunamamma1jdirubbaMiriam_Marinacciodjroundolfgiuliovernsb86
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963