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« SULLA GIOVINEZZALA MIA MAMMA »

Nella mia,vita...

Post n°7 pubblicato il 02 Novembre 2006 da Gigio.lg

 

Credo che avessi 39 anni.

Lei si chiamava Marolga ed era la segretaria di Anna Maria, mia moglie.

Era una vedova con due bimbe che erano la mia passione.

Io non avevo figli e sentivo mie figliole loro che ricambiavano il mio amore con passione.

Erano entrate nella nostra vita perché il marito di Marolga, per un dissesto finanziario si era tolta la vita. Marica le aveva aiutate facendo lavorare Marolga.

Io amavo moltissimo mia moglie.

Era partita per lavoro, e Marolga è venuta al mio Studio per parlare di cose relative al loro lavoro.

Abbiamo parlato, riso e scherzato. Era bella ma non mi ero interessata di lei più di tanto.

Quella sera l’invitai a pranzo in ristorante, dove abbiamo mangiato e riso e bevuto.

Alla fine siamo tornati a casa mia a sentire un poco di musica.

Abbiamo ballato un poco, bevuto ed alla fine ci siamo baciati. Un bacio che ricordo ancora.

Ed è così che nonostante il mio amore per Anna Maria ci ritrovammo sul letto a cercarci ed a fare l’amore. Questa era almeno l’intenzione, perché io non riuscii a far nulla. Forse l’emozione, forse il rimorso mi fecero andare in bianco.

Sicuramente nessuno scrupolo di tipo morale o religioso perché allora non mi ponevo problemi di questo tipo.Avevo deciso che Dio non era altro che l’Energia.

Ma questo è un altro momento della mia vita.

Marolga mi incoraggiò dicendomi che era logico che accadesse e che lei se lo aspettava.

Allora io ero considerato un bell’uomo ed un maschio con tutti i numeri a posto.

Quello che successe mi distrusse.

Se fosse stato tutto normale probabilmente sarebbe finita lì. Ma così…

Passati uno o due giorni ho chiesto a Marolga di venire a trovarmi in studio fuori orario. E così, squallidamente, su un divano, le dimostrai la mia mascolinità.

Anna Maria era tornata dal suo viaggio ma non le avevo detto nulla.

Ed a quel punto non potevo né volevo lasciare che tutto tornasse come prima. Ero infatuato di Marolga e cominciammo ad incontrarci regolarmente: Per diversi mesi in un piccolo prefabbricato mobile che Lei aveva sul mare. Ricordo il mio timore quando vi andavamo in macchina che qualcuno ci incontrasse e ci riconoscesse. Ma non temevo per AM. Ero solo vile e pieno di rispetto umano. Non volevo che fuori si leggesse quello che aveva dentro quest’uomo da sempre considerato un ottimo marito fedele, come in effetti ero stato fino ad allora.

Ora vivevo di menzogne a casa. Ed Anna Maria mi credeva e, credo, non ha mai sospettato di nulla.

Vollero sciogliere il contratto della casetta a Marolga, ed io affittai un monovano.

Il peso di tutta questa situazione e l’assurdità e la meschinità della mia vita mi rendevano insopportabile a me stesso. In quel periodo compii 40 anni che Marolga festeggiò a casa sua invitando Anna Maria e tutti i nostri amici. Credo che fu dopo quella festa che le cose cominciarono a cambiare. Io ero in pieno “periodo ghiaccio”. Ricordo quanto ne mangiai e quanto bevetti quella sera, rendendomi insopportabile a tutti. L’unica che non mi ha mai rimproverato è stata sempre la dolcissima Anna Maria. La persona fra l’altro più forte, più intelligente, più spiritosa, più colta e più preparata che io ho incontrato nella mia vita. Ma…mi accettava e lasciava che fossero gli altri a richiamarmi dalle mie cafonate.

E così finalmente maturò la fine di quel che non avrebbe mai dovuto avere inizio.

Un giorno con AM e parenti ed amici si fece una scampagnata al castello di altri cari amici.

Per me erano giorni privi di pace. Non sopportavo più quella menzogna continuata ed il tradimento mio di AM che certo non lo meritava. La vita mi pesava come un macigno.

E fu così che parlai ad Anna Maria, quando vedendomi nero nero mi chiese cosa avessi.

Le dissi di Marolga. Lei mi disse di non crucciarmi e premurosa si offerse di farsi da parte e mi disse che mi avrebbe lasciato libero se lo avessi voluto. Io piangendo le dissi che amavo solo lei e che non avrei sopportata una sua lontananza e che volevo finire la penosa esperienza con Marolga.

E se mi avesse perdonato mi avrebbe ritrovato quel che ero sempre stato: tutto suo.

E fu così che parlai con Marolga che, da parte sua mi disse che era ben lieta che avessi preso io la decisione di smetterla, perché anche per lei la situazione era diventata insostenibile e non più sopportabile.

L’indomani Anna Maria chiamò nella sua stanza Marolga. La chiese se non aveva niente da dirle.

Non conosco i particolari di quella conversazione. So che Marolga continuò ad essere la segretaria di Anna Maria e che a casa, pian piano, dolorosamente, senza parlarne, la vita ricominciò a scorrere come prima

Oggi non so cosa è successo di Marolga. So che subito dopo si è sposata, che poi ha divorziato, che ha avuto un altro uomo. In me è rimasta una vergogna ed un rimorso che fin ora non ho mai confidato. Non so perché ne ho scritto nel blog.

 Cose ormai perdute della metà della mia vita trascorsa.

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Commenti al Post:
nanarella1953
nanarella1953 il 02/11/06 alle 22:17 via WEB
Essere umani non è una vergogna, è semplicemente avere difetti e debolezze, bacio bacio
 
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