Go West USA

La visita di SFR inizia da quello che ha selezionato Viada il giorno prima. Ci muniamo del 1-day passport per poter usufruire dei mezzi pubblici. Prendiamo il bus che ci conduce al Golden Gate Park. Breve passeggiata, un Japanese Garden, un giardino botanico che sembra una giungla per quanto è grande.
Appena riusciamo ad uscire dalla giungla ci dirigiamo al Golden Gate Bridge..il sole ogni tanto ci abbandona, il vento freddino della baia di SFR si fa sentire.
Arriviamo al ponte, uno dei simboli della città...che nelle mattine d'estate (a causa del raffreddamento notturno e riscaldamento diurno) è avvolto nella nebbia...E' rosso a dispetto del suo nome Golden, è grandicello (ma non immenso..visto che anche in SFR ce ne sono di più grandi, anche se meno affascinanti)...brutalmente si potrebbe dire che è solo un ammasso di acciaio. Ma ha comunque il suo fascino..fosse solo per lo skyline di SFR che si può ammirare e fotografare.
Lo attraversiamo fino a metà..al centro tira un'arietta niente male. Facciamo delle foto, notiamo l'isola di Alcatraz che ci aspetta domani.
Viada riceve un sms da una sua amica Marika...più o meno c'è scritto qualcosa del tipo: sono appena tornata dalla California..quand'è che ci vediamo??? Da non crederci..visto che era una paccata di tempo che non si sentivano.lui risponde che ora è lui in California...lei ci suggerisce di andare a visitare il quartiere italiano che Viada si era perso nella pianificazione.Lasciamo il Golden Gate e andiamo verso la zona portuale. Uno shop di elettronica riesce a rifilare al Viada un filtro ottico per la sua videocamera a 280$..se non lo blocco io ogni tanto potrebbe dilapidare un patrimonio. e pensare che eravamo entrati solo perchè io volevo sapere il presso di una fotocamera Sony.
Al NFL store Viada si cimenta in un altro acquisto: un giubbino antipioggia dei SFR 49ers che ha nel frattempo eletto a sua squadra preferita di Football americano. Io vedo un gadget che non mi può sfuggire: uno perchè è Nike, due perchè è la felpa ufficiale della squadra di basket di Duke University..ricordo di quando anni fa guardavo le partite di tale campionato. E di tale università mi ero innamorato perchè aveva lo stesso nome del cognome dei cugini Bo e Luke della serie Hazzard.
Ci imponiamo uno stop alle spese di gadget e regalini..almeno fino a Las Vegas.
Visitiamo l'Hard Rock Cafè e ci prendiamo 2 biglietti per Alcatraz per l'indomani (alle 9:30). per tornare verso Market street prendiamo un tram..proprio uno di quelli donati da Milano alla città di SFR. C'è la scritta FERMATA PRENOTATA in italiano e addirittura un adesivo pubblicitario su una rivista di case.
Ci sentiamo un pò a casa..ma giusto un pò...Saltiamo giù dal tram per salire sulla Cable car..una via di mezzo tra un tram e una funicolare...che funziona anche un pò da giostra: è una figata andare su e giù per le strade di SFR.
Nob Hill, Chiantown, Financial District. Si fa tardi..il buoi quasi incombe..le miglia quotidiane sono già tante.
Torniamo in hotel per doccia  e per prendere SUV. Si va a Columbus Avenue (ribattezzata con appositi cartelii Viale Cristoforo Colombo). Quartiere italiano. Dalla guida ci faccia mo ispirare e scegliamo il Rose Pistola come ristorante.
Sembre fighetto e non proprio economico. In compenso mangiamo, per la prima volta, cibo italiano e anche buono. Bevo tanta acqua..quell'acqua di rubinetto con ghiaccio che non manca in nessun (ma proprio nessuno) ristorante in USA. Sarà "fatale" per il prosieguo della serata.
Decidiamo di andare a fare un altro giro (notturno) sulla "giostra"- cable car. Su, giù, ancora su, ancora giù. La mia vescica (complice anche l'aria fresca) non regge più..tutto il resto è una corsa unica verso SUV, verso Polk Street, verso la stanza e poi finalmente il WC...
Siamo ancora in hotel..della SFR città viva, giovanile, multiculturale, aperta non abbiamo ancora tracce. La stancehzza è tanta. la sveglia è alle 7:40..a qualcosa bisogna pur rinunciare..e decidiamo che non è il caso di stare a SFR per dormire tutta la mattinata successiva.