Creato da iogiocondamisteriosa il 26/09/2007

GIOCONDAMISTERY

la magia e il mistero dell'Anima e di ciò che ci circonda, pezzi di scrittura di altri viandanti che formano il sapere sconosciuto............LASCIO A VOI IL COMPITO DI ANDARE A CERCAE GLI AUTORI, AFFINCHE' ATTRAVERSO LA CURIOSITA' POSSIATE AMPLIARE IL VOSTO SAPERE. AGLI AUTORI CHIEDO VENIA SE NON RIPORTO I LORO SITI....SAREBBE FACILE PER CHI NON SA...FERMARSI AD UN SOLO CONTATTO, PERCIO'......DIVERTIAMOCI AD APPRENDERE, A CERCARE, A RICORDAE...CHI SIAMO E COSA DOBBIAMO FARE!!

 

 

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Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 08 Novembre 2007 da iogiocondamisteriosa

Chi ha trovato il Santo Graal?

La millenaria ricerca del calice nel quale, secondo la tradizione medioevale e popolare, avrebbero bevuto Gesù e gli apostoli durante l'Ultima cena e nel quale Giuseppe d'Arimatea avrebbe raccolto il sangue sgorgato dal costato trafitto del Redentore crocifisso, sembrerebbe giunta al termine.

È di questi giorni la notizia dell'agenzia di stampa Adnkronos secondo cui sarebbe stata sottoposta a sofisticatissimi test, dall'esito assolutamente top secret, la coppa che secondo il gran precettore dei Templari, Rocco Zingaro di San Ferdinando, sarebbe il vero Santo Graal.
La preziosa reliquia - consegnata il 6 marzo scorso a padre Luigi Maria Verzè - sarebbe stata oggetto di non meglio precisate analisi scientifiche, tanto approfondite quanto riservatissime, presso un noto laboratorio di ricerche di Milano.
I risultati - ha spiegato il gran precettore dei Templari - sono assolutamente segreti. Padre Verzè non ha voluto comunicarli neanche ai giornali e sono destinati a rimanere tali, anche perché tra essi, a detta del fondatore del San Raffaele, è stata effettuata una prova 'divina'.
Il "Templare", inoltre, sostiene che l'Ordine all'unanimità si sarebbe espresso a favore della donazione del mitico oggetto nientemeno che agli Stati Uniti d'America, nella persona del loro Presidente, a ragione di una affermata e indubitabile linea di continuità dello spirito che animava i Cavalieri della Tavola Rotonda nella ricerca del Graal con quello degli attuali pionieri della nuova frontiera della globalizzazione della Coca Cola.
La notizia ha ovviamente suscitato, tra i cultori del genere, interesse, polemiche e qualche perplessità ma, paradossalmente, non tanto in merito all'affermata autenticità dell'oggetto in possesso del redivivo Ordine Templare, quanto alla designazione (forse un po' azzardata e - alla luce del sexigate - involontariamente comica?), dell'attuale Presidente americano quale novello Galahad, il casto eroe del Graal, noto anche come "il Cavaliere Vergine".

Da re Artù ai giorni nostri:
la ricerca infinita

La leggenda del Graal si sviluppa storicamente in Occidente in seguito alle crociate: a partire dal 1095, molti Cavalieri cristiani si erano recati in Terra Santa, ed erano entrati per forza di cose in contatto con le tradizioni mistiche ed esoteriche del luogo e sicuramente qualcuna di esse parlava del Graal, un sacro oggetto dagli straordinari poteri. Grazie ai Crociati, la leggenda raggiunse l'Europa e vi si diffuse. In effetti la multiforme storia del Santo Graal, quale oggetto straordinario di favolosa origine e dalle incredibili virtù, è tra le più notevoli creazioni letterarie della cultura europea del XII e XIII secolo, iniziata da Chrétien de Troyes col Parsifal (o Il racconto del Graal), passata attraverso un numero impressionante di continuazioni fino all'opera di Robert de Boron col quale la ricerca della Sacra Coppa diventa l'allegoria della spiritualità cristiana opposta a quella cortese, mondana e corrotta.
In tempi di New Age, neomillenarismo, ricerca di dimensioni spirituali alternative la tematica della ricerca del Santo Graal emerge in tutta la potenza suggestiva di una tradizione plurisecolare, che appare ponte ideale per saldare insieme le narrazioni sacre giudaico-cristiane con gli arcani incantamenti dell'esoterismo celtico, dei mai sopiti culti misterici dell'antico Egitto, del sincretismo religioso oggi tanto trendy.
Il Graal, con la sua valenza mistica e filosofica, è così diventato nel tempo il simbolo per antonomasia di tutto ciò che è irraggiungibile, della verità e della sapienza come ricerca continua di qualcosa che non sarà mai definibile. Anche per questo si lega ad esso l'idea di avventura, di viaggio con prove da superare, che non si ferma ai poemi cavallereschi del ciclo di Artù ma, attraverso le opere di Wagner, arriva fino ai film di Spielberg. Il Graal, insomma, non è solo qualcosa di materiale, ma un'idea legata nel mondo occidentale alla fonte stessa della Verità, a Cristo e al suo Sangue.

I luoghi segreti del Graal
Non mancano tuttavia, a onor del vero, studiosi che ritengono il Graal un oggetto materiale realmente esistito: se questo corrispondesse alla realtà, dove potrebbe trovarsi adesso?
I ricercatori hanno in realtà individuato una gran varietà di siti, perché è davvero incredibile quanto siano numerose le interpretazioni possibili da accurate e sistematiche letture delle fonti.
Da ultimo si è anche autorevolmente giunti a sostenere che qualunque cosa fosse il Graal prima di essere cristianizzato (un calderone gallese, un oggetto del rituale egiziano o un tesoro cataro) ad ispirarne le storie nei romanzi dell'epopea cavalleresca medioevale sarebbero state le leggende sul Mandylion di Edessa (cioè la Sacra Sindone, oggi a Torino) portata in Europa, sembra, dai Cavalieri Templari e comunque da essi a lungo custodita.

In ogni caso, i luoghi maggiormente nominati sono:


Il castello di Gisors, Francia
Takht-I-Sulaiman, Iran nord-occidentale
Il castello di Montségur, Francia
Glastonbury, Inghilterrra
Castel del Monte, Andria, Italia
Chiesa della Gran Madre di Dio, Torino, Italia
Cattedrale di San Nicola, Bari, Italia

Il castello di Gisors, oggi in rovina, si trova nel centro della Francia settentrionale, sull'Epte. I Cavalieri Templari avevano stretto rapporti con la Setta degli Assassini, un gruppo iniziatico ismailita che adorava una misteriosa divinità chiamata Bafometto. Per alcuni il Bafometto altro non era che il Graal; prima di essere sgominati, gli Assassini lo avevano affidato ai Templari, che lo avevano portato in Francia verso la metà del XII secolo. Se le cose fossero davvero andate così, ora il Graal si troverebbe tra i leggendari tesori dei Templari (mai rinvenuti) in qualche sotterraneo del castello di Gisors.

Takht-I-Sulaiman
Secondo questa ipotesi, il Graal sarebbe il simbolico "Fuoco Reale" fonte della conoscenza, adorato dai seguaci di Zarathustra a Takht-I-Sulaiman, il principale centro del culto di Zoroastro. Takht-I-Sulaiman potrebbe essere dunque la leggendaria Sarraz, da cui il Graal (Fuoco Reale) giunse, a cui ritornò e dove forse si trova ancora.

Il castello di Montségur
Dopo che il culto di Zoroastro venne soppresso, alcune delle sue dottrine furono ereditate dai Manichei e, in seguito, dai Catari o Albigesi; questi ultimi erano giunti in Europa dal Medio Oriente, passando per la Turchia e i Balcani, e si erano stabiliti in Francia nel XII secolo. Nel 1244, dopo una lunga persecuzione da parte del Papato e dei francesi, furono sterminati nella loro fortezza di Montségur; nei pressi di Lavelanet, nella Francia meridionale. Se avessero portato con loro il Graal durante le loro peregrinazioni, ora esso potrebbe trovarsi insieme al resto del loro tesoro in qualche impenetrabile nascondiglio del castello.


Glastonbury
Il nobile Giuseppe d'Arimatea, già membro del Sinedrio e discepolo di Gesù, nonché proprietario del Santo Sepolcro, nel 63 d.C. avrebbe lasciato via mare la Terra Santa per raggiungere uno stretto estuario a est dell'Inghilterra, fino a Glastonbury Tor, l'isola di vetro. Secondo la tradizione popolare, Giuseppe avrebbe recato con sé una coppa contenente il sangue di Gesù Cristo, il Sacro Graal. In Inghilterra il Graal sarebbe restato a lungo. In un anno imprecisato del primo millennio i monaci di Glastonbury annunciarono la scoperta di due ampolle che sarebbero state sepolte con Giuseppe d'Arimatea e già menzionate in precedenza in alcuni scritti del 540. Le ampolle sono raffigurate nelle vetrate colorate della chiesa di St. John a Glastonbury, nella chiesa di Langport in Somerset e sulla parete divisoria fra la navata e il coro a Plymtree nel Devon.

Castel del Monte, che sorge su di un'altura isolata delle Murge pugliesi nel comune di Andria (Bari), è un monumento tra i più solenni e grandiosi del medioevo, fatto costruire da Federico II dal 1240 al 1250, con una originalissima, e secondo molti simbolica, planimetria ottagonale con otto torri angolari, anch'esse ottagonali. I Cavalieri Teutonici - fondati nel 1190 - erano in contatto sia con i mistici Sufi - una setta islamica che adorava il Dio delle tre religioni, Ebraica, Islamica e Cristiana - sia con l'illuminato Imperatore Federico II Hohenstaufen, a sua volta seguace di quella dottrina. Tramite i Cavalieri Teutonici, i Sufi avrebbero affidato il Graal all'Imperatore, affinché lo preservasse dalle distruzioni scatenate dalle Crociate. In tal caso, il Graal si troverebbe proprio a Castel del Monte, che, secondo tale interpretazione, sarebbe stato edificato apposta per custodirlo.

Torino
Importato forse dai pellegrini che si spostavano per l'Europa durante il medioevo o forse dai Savoia insieme alla Sacra Sindone, il Graal sarebbe giunto nel capoluogo piemontese; le statue del sagrato del tempio della Gran Madre di Dio, sulle rive del Po, indicano, a chi è in grado di comprenderne la complessa simbologia, il nascondiglio della Coppa.

Bari
Nel 1087 un gruppo di mercanti portò a Bari dalla Turchia le spoglie di San Nicola e in loro onore venne edificata una basilica. In realtà, la traslazione del Santo era solo la copertura di un ritrovamento ben più importante, quello del Graal. I mercanti erano in realtà cavalieri in missione segreta per conto di Papa Gregorio VII. Il Pontefice era al corrente del potere del Calice, ma non intendeva pubblicizzare la sua ricerca, né l'eventuale ritrovamento, in quanto esso era un oggetto pagano o comunque il simbolo di una religione ancor più universale di quella cattolica. Gli premeva di recuperarlo da Sarraz, in quanto temeva che la sua presenza sul suolo turco avrebbe aiutato i Saraceni nella loro espansione ai danni dell'Impero Bizantino e avrebbe nuociuto al programmato intervento di forze cristiane in Terra Santa a difesa dei pellegrini. Non è dato di sapere dove si trovasse la coppa e chi comandò la spedizione.
La scelta di custodire il Graal a Bari anziché a Roma fu determinata da due motivi: da lì si sarebbero imbarcati i cavalieri per la Terra Santa (la prima crociata fu bandita sei anni dopo il ritrovamento) e il Graal avrebbe riversato su di loro i suoi benefici effetti; in più la sua presenza avrebbe protetto Roberto il Guiscardo, Re normanno di Puglie, principale alleato del Papa nella lotta contro Enrico IV. A ricordo dell'avvenimento, sul portale della cattedrale, si trova l'immagine di Re Artù e un'indicazione stilizzata del nascondiglio.

I Templari, custodi del mistero
In definitiva, qualunque sia la verità, se ce n'è una, circa le affermazioni del "neo-Templare" Rocco Zingaro di San Ferdinando, vero è che la storia del Graal appare intrecciata a doppio filo, nel lento svolgersi dei secoli, proprio a quella dei "Militari del Tempio" o "Templari". In un poema del XIII secolo, scritto da Wolfram von Eschenbach (probabilmente un Templare lui stesso) sono proprio i Templari ad essere indicati come indissolubilmente legati alla custodia del Santo Graal, oltre che forse, anche se meno esplicitamente, anche all'eresia Catara, poi distrutta nel sangue. Proprio le ramificazioni che storia e leggenda hanno riservato a questo, che è stato il primo Ordine Cavalleresco riconosciuto di Monaci Combattenti, portano a un'infinità di percorsi misteriosi, intriganti, equivoci, eroici, e per molti versi ancora da esplorare e da spiegare, a interrogativi dai risvolti inquietanti e ancora senza risposta, nonostante le ricerche estenuanti che tuttora impegnano studiosi di varie discipline.

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Commenti al Post:
dobernadir
dobernadir il 09/11/07 alle 11:26 via WEB
Voglio solo dare una piccola testimonianza, su Castel del Monte. Ci sono stato varie volte e posso dire che l'atmosfera al suo interno e nei suoi pressi è... "particolare". Ciao
 
AlessioFerrazzoli
AlessioFerrazzoli il 27/01/08 alle 01:04 via WEB
Ciao, complimenti per il blog, anche io tratto argomenti che riguardano i misteri della storia, se vuoi puoi fare un salto sul mio blog. Un saluto Alessio
 
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