GIOCONDAMISTERY
la magia e il mistero dell'Anima e di ciò che ci circonda, pezzi di scrittura di altri viandanti che formano il sapere sconosciuto............LASCIO A VOI IL COMPITO DI ANDARE A CERCAE GLI AUTORI, AFFINCHE' ATTRAVERSO LA CURIOSITA' POSSIATE AMPLIARE IL VOSTO SAPERE. AGLI AUTORI CHIEDO VENIA SE NON RIPORTO I LORO SITI....SAREBBE FACILE PER CHI NON SA...FERMARSI AD UN SOLO CONTATTO, PERCIO'......DIVERTIAMOCI AD APPRENDERE, A CERCARE, A RICORDAE...CHI SIAMO E COSA DOBBIAMO FARE!!
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Post n°31 pubblicato il 04 Dicembre 2007 da iogiocondamisteriosa
Chiamato anche triscele o triskellion (dal greco tre gambe) è il simbolo celtico più conosciuto. Racchiude in sé il potere del numero Tre. Se, a partire dal centro del simbolo, le tre spirali che lo formano si avvolgono su loro stesse da destra verso sinistra, rappresenta il turbinare delle energie dall'interno verso l'esterno, la manifestazione; se invece si sviluppano da sinistra verso destra simboleggia il discendere nei mondi inferi. Ha diversi significati e rappresenta:
In generale rappresentano la Continuità della Vita, l'infinito susseguirsi di nascita e morte, giorno e notte, ecc. Per i Celti la Vita non aveva un inizio e una fine, ma procedeva con continuità e infatti non esistono leggende sulla creazione del Mondo nella mitologia celtica. Gli intrecci e i nodi formati da animali, vegetali ed esseri umani o da semplici linee rappresentano lo scorrere dell'energia divina nelle forme, della Vita Unica che incessantemente riempie e vivifica le molteplici manifestazioni materiali. La morte è solo l'abbandono delle forme da parte di questa energia per trasferirsi altrove, per continuare a scorrere. Muore chi si identifica con le forme; è immortale chi si identifica con l'Energia della Vita. Gli intrecci rappresentano perciò la Vita, l'energia spirituale, il percorso di crescita, la continuità, la resurrezione, le relazioni con tutti gli esseri (minerali, vegetali, animali, umani e divini), l'immortalità nel movimento, la buona fortuna che deriva dalla capacità di mettere in moto le energie vitali e collaborare coscientemente con esse. Simboleggiano anche il ciclo dell'esistenza nascita/crescita/maturazione/invecchiamento/morte/rinascita e vengono usati come talismani di protezione contro le negatività e anche come rinforzo dell'energia spirituale che vive dentro di noi. Sono anche 'mandala' di meditazione (seguendo con gli occhi il loro percorso è possibile entrare in un differente stato di coscienza), come facevano i monaci del cristianesimo celtico che leggevano una pagina del Vangelo e quindi seguivano con lo sguardo le forme degli intrecci a bordo pagina riflettendo sulla lettura e, cambiando stato di coscienza, riuscivano a evocare il significato profondo della Sacra Scrittura e del suo messaggio spirituale.
E' il simbolo della Forza, incarnata nella società celtica dalla classe dei Guerrieri. Indica la Volontà, il Potere Interiore che spinge ad agire e che pone l'individuo in contatto con il proprio essere profondo che percorre i sentieri della Vita per realizzare il proprio destino. Rappresenta sia l'autorità e la sovranità sia la raggiunta maturità fisica/emotiva/mentale/spirituale simboleggiata dal Cavaliere Antico e da Artù al momento dell'estrazione della Spada dalla Roccia e dal ricevimento di Excalibur da parte della Dama del Lago.
E' il simbolo della Libertà, del Valore individuale e dell'Onore. Veniva indossato solo da uomini e donne liberi e dai guerrieri. Rappresenta l'energia spirituale della Vita che scorre nella gola (da cui passa respiro e nutrimento) di chi lo indossa. Indica nobiltà d'animo e capacità d'azione
Anche se il Cristianesimo in Irlanda fece suo questo simbolo, in realtà la più antica rappresentazione della Croce Celtica, chiamata anche "Ruota del Sole" o "Anello Crociato" o "Croce Druidica"o "Sigillo dei Druidi", risale in Europa al 8-10.000 a.C. ed è stata trovata in una grotta dei Pirenei francesi. Rappresenta l'Albero della Vita, le Quattro Direzioni del Mondo, il Cosmo (cerchio) in cui è inserita la Terra (croce), i Quattro Elementi (la croce: terra, acqua, aria, fuoco) uniti dal Quinto (il cerchio: lo Spirito, l'Energia), le Quattro Feste Stagionali (Samhain, 1¡ Novembre; Imbolc, 1¡ Febbraio; Beltane, 1¡ Maggio; Lughnasadh, 1¡ Agosto), il Sole, il Ponte dell'Arcobaleno fra il Mondo Terreno (asse orizzontale della croce) e quello Divino (asse verticale della croce) racchiusi nell'infinità dell'Universo (il cerchio). Corrisponde alla "Ruota-di-Medicina" dei Nativi Americani, anche se i simboli associati alle Quattro Direzioni Sacre sono lievemente differenti. Per i Celti l'Est rappresenta lo Spirito, associato all'elemento Aria e alla Lancia del dio Lugh; il Sud è legato alle Emozioni/Sentimenti, all'elemento Fuoco e alla Spada di Nuada; l'Ovest alla Mente/Pensiero, all'elemento Acqua e al Calderone di Dadga; il Nord al Corpo, all'elemento Terra e alla Pietra del Destino (L’a Fàil).
Il Labirinto non deve venire confuso con il Dedalo. Entrambi seguono percorsi tortuosi, ma nel Labirinto è impossibile perdersi; ha una sola via per raggiungere il Centro e lo stessa serve anche per uscirne; si può vagare e fermarsi, ma mai smarrirsi. Nel Dedalo invece le vie sono molte, con strade chiuse ed è difficile trovare la strada. Nella tradizione celtica è importante il Labirinto che rappresenta il Cammino di Ricerca, la strada che conduce al centro di se stessi e della Conoscenza, lo Spazio Sacro, il Percorso Magico che può far raggiungere e sviluppare grande potere interiore. Il Labirinto è fonte di Magia Sacra che unisce le energie della Terra (l'interiorità dell'uomo) con quelle del Cielo (il cosmo) grazie alla concentrazione, alla danza, al movimento.
L'Ogham è un antico alfabeto dei Bardi e Druidi celtici irlandesi, usato, nel passato e ancora oggi, per scopi divinatori e magici. La tradizione narra che fu inventato dal dio Ogma Viso-di-Sole, quando lo utilizzò per scrivere il primo messaggio Ogham al dio Lug su un bastoncino di betulla (la betulla è quindi il primo segno, o lettera, nella serie dell'Ogham). L'alfabeto Ogham è formato da 4 serie di cinque lettere-alberi ciascuna a cui ne è stata successivamente aggiunta una. E' chiamato anche Beth-Luis-Nion (BLN dal nome dei primi tre alberi-lettere che lo compongono, Betulla/Sorbo/Frassino) ognuno con un significato preciso.
Rappresenta la Regalità e la Nobiltà dell'individuo. Tara è il luogo in Irlanda dove avevano preso dimora gli dèi luminosi, i Tùatha De Danann, sede dell'Ard R’, il Re Supremo. Indica la provincia del Mìde, la Quinta, corrispondente all'Energia Spirituale e all'Anima di chi indossa la Spilla di Tara.
E' un simbolo druidico molto potente che indica protezione e potere di saggezza attraverso la magia. Indica anche l'individuo in contatto con il proprio lato spirituale e con l'energia divina.
E' il simbolo della Scozia scelto per ricordare un'invasione di Vichinghi Danesi respinta da un gruppo di guerrieri scozzesi svegliati dalle urla di dolore causate da questo fiore spinoso, messi in fuga al grido gaelico "Cha togar m'fhearg gun d“ oladh" (in latino "Nemo me impune lacessit" - "Nessuno mi attacca impunemente" o "Nessuno susciterˆ la mia collera senza pagare per questo"). E' quindi simbolo di protezione attenta, di bellezza protetta dalla forza, della potente energia maschile che difende la delicata energia femminile. Ispira coraggio e presenza di spirito nelle prove difficili.
L'oggetto è il coperchio in legno di quercia del pozzo di Glastonbury, la mitica Isola di Avalon dove fu portato il corpo di re Artù gravemente ferito per essere sanato. Il nome Glastonbury deriva dal celtico Yniswytrin 'Isola di Vetro' (uno dei nomi dell'Altromondo celtico), perchè la superficie era di colore verdazzurro perchè vi abbondava l'erba chiamata glast, ossia il guado - Isatis tinctoria - le cui foglie e radici contengono una sostanza colorante azzurra usata dai Celti per dipingersi il corpo. Nel periodo celtico a Glastonbury (Villaggio della Verde Collina) sorgeva una scuola druidica e il luogo era considerato una porta di passaggio verso l'Altromondo. Nel 1191 fu rinvenuta dai monaci dell'Abbazia la tomba di Artù e Ginevra e si narra che nel Pozzo di Glastonbury Giuseppe d'Arimatea gettò il Santo Graal. Il coperchio è quindi il simbolo del passaggio nell'oltretomba, di protezione, di guarigione sacra, di conoscenza dei misteri della salute.
L'antica tradizione celtica prevedeva rituali di unione sessuale eseguiti in modo sacro durante la festa di Beltane (1¡ Maggio, inizio della metà luminosa dell'anno) che portava i bambini a nascere intorno alla festa di Imbolc e all'inizio della primavera. Una cerimonia per celebrare gli antichi riti della fertilità prevedeva l'accoppiamento di un sacerdote, rappresentante del dio e della forza maschile, con una sacerdotessa, portatrice della forza femminile e ambasciatrice della dea e doveva servire come veicolo per manifestare sulla terra le energie creative della nuova stagione luminosa e feconda. Il fallo è simbolo di fecondità, potere manifesto e benessere fisico. |
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