CRISI MONDIALE: I NUMERI E LE PAROLE AL VENTO
Pitagora diceva che l’universo è fatto di numeri e gli amministratori che ritengono di detenere il potere in questi giorni ne stanno dando. Eh!! se ne stanno dando, ma di non veri; mentre chi il potere veramente lo manovra tace e pasce.
Obama promette una finanziaria di oltre tremila miliardi di dollari (che paragonata al nostro prodotto interno lordo nazionale è quasi uguale alla produttività nazionale di un decennio) per risolvere la crisi, cosiddetta “finanziaria” che però tale non è o quantomeno non solo.
Si vuole, erroneamente risolvere la crisi, incrementando ancor di più, il MEDIO CIRCOLANTE, che è stata ed è la causa di gran parte della crisi mondiale.
In italia e specularmente, in Europa, si parla di intervenire con aiuti risibili pari a qualche decina di punti percentuali del prodotto interno lordo.
Insomma, invece di ammettere che dopo il comunismo, anche il liberal-capitalismo keynesiano è naufragato, si mordono la coda, tentando di mettere alla rinfusa delle raffazzonature al sistema ormai in deliquio, senza procedere a riforme strutturali del sistema paese.
I disoccupati cronici sopravvivevano con l’aiuto di parenti che un lavoro lo avevano. Ma ora cosa succederà?
La società va necessariamente cambiata, cominciando a cambiare le basi su cui è stata costruita.
Non è detto che la moneta, il capitale, il profitto e il lavoro non possano convivere, occorre però al di là delle alchimie politico-economiche, intervenire con giuste dosi e con il misuratore dell’etica ed il motore Evangelico del mondo occidentale attualmente mondo guida universale.
Ad esempio, si è proceduto in Italia a fare la riforma del trattamento di fine rapporto con l’assunto di aiutare il sistema previdenziale.Una sconfitta totale!!!!
Tale intervento ha dimostrato i suoi limiti, le sue lacune e le sue nefandezze.
Perché non procedere ad una riforma trasformando le suddette quote, in compartecipazioni nelle imprese? Questo è il problema che si deve porre l’uomo armato di buona volontà.
Riforme, riforme e ancora riforme.
Entro qualche mese, interventi strutturali saranno necessari per sopravvivere e non morire. Allora, perché non iniziare da subito?
L’informazione si pavoneggia parlando di crisi, ma nessuno ne approfondisce o ne rileva gli aspetti più reconditi, e la cosa puzza terribilmente. Forse anche perché in questa società il lavoro sudato lo rifuggono la maggior parte delle persone, cercando i facili realizzi a cui ci ha dopati questa società malata nelle radici; e l’informazione ha scelto per la stragrande maggioranza, la strada più facile, quella salottiera.
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