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Cari amici blogger, il bavaglio che il potere sta mettendo all’informazione ha radici ben profonde e sta scorrendo come un fiume carsico. A me sono capitati, or sono alcuni mesi, due episodi: uno con una comunity e l’altro con una redazione, che entrambi immettono nel web notizie ed articoli di volenterosi blogger. Premesso che non mi ritengo né sono un blogger nel senso letterale del termine, sento come un dovere comunicare le mie sensazioni, le mie esperienze e la mia arte a tutti. In questo mio dialogare, sono incorso in due mastri Titta (con tale termine veniva indicato a Roma colui che con la mannaia recideva le teste) che non hanno dato spazio ad alcune mie poesie, che molti altri siti e blogg hanno pubblicato. Allo staff di quella comunity ho fatto presente che la loro censura non era stata corretta e alla loro controdeduzione ho scritto in sostanza: Aringrazzio pè tutta l'attenzione Che m’ha vorzuto arigalà sta redazzione, ma datosi che sull'assunta violazzione c’arintigna, qui j'arisponne uno ch’a la botta nun ce stà e se lagna. Però, sempre in modo civile e assai garbato come in confessione, davanti ar sor curato. Sapè, c'ho avuto n'antro precedente co n'antra redazzione e er suo servente ecchivela, io mò com’è annata ve l’aricconto Tanto pè precisà che nun so mica tonto. Cò questo ve saluto e ve dico immantinente cò la vostra comunity ‘n ce vojo avè a che fà più gnente.
Ma quest’è n’avviso de garanzia? (cui fa seguito: er processo- seconda parte)
Prego, un minuto de silenzio o cortese viaggiatore Gli è che le cose de la vita, l’aricconto, un corpo che je pìa, A mè me piace da segnalà, a chi ner sito o blog, entra e legge, Pè questo, la tecnologgia moderna te mette a disposizione In un sito, devo dì, me pareva d’esse come a casa mia. all’amministrazzione, cinque de le mì rime, io j’ho ‘nviato, Che dichi? Ciavrò còrto nello stuzzicà a qualcuno l’interessi? Er loro mastro Titta, sòo tenessero ben stretto e caro caro, Su stò fatto, nun zò si ciavrò corpa oppur ciavrò raggione, Er Conzole de getto m’ha mannato n’avviso de garanzia e inzieme alla mia satira continuo, epperò mica m'ammoscio (domani posterò il processo parte seconda) Giovanni Lo Curto |
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