Creato da cram1977 il 15/10/2008
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senza futuro

Post n°12 pubblicato il 15 Settembre 2010 da cram1977

Dottorando si suicida all'università, per me non c'è futuroCercava lavoro per sposarsi. I genitori, un omicidio di stato14 settembre, 19:39

Ecco un articolo riportato dal sito dell'ANSA in cui viene riferito un episodio tragico, che conferma come un giovane in Italia viene penalizzato maggiormente quando decide di dedicarsi agli studi.

Che razza di nazione è quella in cui i laureati vengono umiliati continuamente?

ROMA -    "La storia di questo ragazzo mi fa venire i brividi. E' presto per commentare questo gesto. Quando uno decide di togliersi la vita è possibile che ci siano un milione di cose in mezzo". Simone Canese ha 41 anni, è di La Spezia, nel curriculum una laurea in Scienze Biologiche e un dottorato in Scienze Ambientali a Genova. Così commenta la morte di Norman Zarcone, il dottorando siciliano di 27 anni che si è suicidato ieri gettandosi da un terrazzo della facoltà di Lettere di Palermo.

Canese è un ricercatore precario dell'Ispra (l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), lo è da cinque anni, da 11 è a Roma, è uno dei 100 studiosi che un anno fa, sotto Natale, occuparono il tetto del loro Istituto per due mesi, protestando contro i tagli del Governo alla ricerca, che avrebbero significato l'addio a quei 1200-1300 euro al mese che costituiscono la busta paga. "Se quello che spende il Governo per la ricerca è sempre di meno - dice - poi ha poco da dire parole. Tutti noi ricercatori, noi precari passiamo attraverso questa esperienza per la quale é passato questo ragazzo siciliano. Molti di noi mettono tutto quello che loro hanno nello studio. Molti di noi ci si dedicano più che al 100%. Quando poi tutto questo 100% ti manca, è logico che vai in crisi". Ora, lui come altri, ha avuto il rinnovo di un contratto a tempo determinato per tutto il 2010. Ecco che quindi fra tre mesi si ritroverà nella stessa situazione di un anno fa.

"Fra tre mesi - prosegue - si ripresenta il solito problema, e sicuramente in maniera più grave, perché di anno in anno i tagli che stanno facendo sulla ricerca sono sempre di più. Questo vuol dire che ci sono meno soldi per la ricerca, meno soldi per i contratti, soldi per le assunzioni non ce ne sono, la situazione è complicata. Adesso a dicembre si presenterà il nodo, penso, per un centinaio di persone, 100-150. Però molti sono quelli che sono andati a casa già nel giugno 2009 e non sono rientrati, dopo 10-15 anni di precariato. Molti dei miei colleghi, pur precari, hanno ruoli internazionali riconosciuti da varie parti. Questo perché il fatto di essere un precario, di avere un contratto a termine, non pregiudica la carriera. La cosa brutta è quando ti dicono che il lavoro che fai, che tutto l'impegno che tu hai messo per anni non serve a nulla. Anche noi sul tetto abbiamo avuto momenti molto duri. Dopo 60 giorni di tetto molti ragazzi erano stanchi e provati psicologicamente. Questo però è stato poco visibile"

non ci sono parole

 
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SAGRA DELLA MANDORLA

Post n°11 pubblicato il 09 Settembre 2010 da cram1977

le sagre sono un momento di condivisione di tradizioni antiche. L'estate 2010 come tutte le estati vede i paesi della Sardegna immersi del clima festoso di questi avvenimenti.

Musiche colori bancarelle spettacoli, chi più ne ha più ne metta, tutto questo attira inevitabilmente la gente che corre a vedere e partecipare alle feste.

Segnalo la SAGRA DELLA MANDORLA che si terrà a Baressa l'11 e il 12 settembre.

Baressa è un piccolo paese in Marmilla, zona dell'oristanese caratterizzata da verdi colline, dai cavalli che pascolano per i prati, da una tradizione agricola e pastorale molto importante.

Verranno dedicati degli spazi agli antichi mestieri di cui di potranno vedere delle dimostrazioni pratiche e gli espositori di vari prodotti: alimentari, artigianato, oggettistica, ecc...

tra i vari espositori vi sarò anch'io in piazza Municipio nel portone di Ziu Cicciu con una nutrita serie di ceramiche e souvenir.

Per maggiori informazioni sulla sagra connettersi al sito http://www.comune.baressa.or.it/docs/news/2010/43/70x100.pdf

 
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il paese delle meraviglie

Post n°10 pubblicato il 06 Settembre 2010 da cram1977

qualcuno osa definirsi disoccupato? attenzione, perchè in Italia tutto va bene, e dichiararsi disoccupato, inoccupato, cassaintegrato ecc. quindi in precarie condizioni economiche, significa non dire il vero, essere pessimisti e senza alcun rispetto.

Mi chiede con che coraggio i ministri continuino a ripeterci che in fondo noi stiamo meglio degli altri, i vari Sacconi e Tremonti pensano forse che dicendolo farà sentire meglio? allora chiedo loro di parlare con almeno uno dei disoccupati o cassaintegrati di una delle varie aziende della Sardegna. Persone con famiglia e senza prospettiva. Anche uno sola delle persone che si trova in una situazione di sofferenza economica merita di non diventare un freddo numero percentuale.

 
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chi vuole un ministero?

Post n°9 pubblicato il 06 Settembre 2010 da cram1977
 

è curioso notare come da qualche mese non si parli d'altro a livello di governo e di parlamento di tutto tranne che dei veri problemi, in particolar modo mi colpisce come il ministero dello sviluppo economico sia rimasto senza ministro.

Sembra quasi un modo (inconscio?) per dimostrare che in Italia non esiste nessun progresso economico ma una ferma volontà, da parte di tutti i padroni della politica di continuare per la loro strada, mantenendo intollerabili privilegi per loro e per gli amici loro.

Dicevo, un ministero rimane vuoto, secondo alcuni commentatori, il cavaliere ha mantenuto vuoto quel dicastero per sventolare in faccia a Casini la possibilità di poter entrare nel Governo e fornire una stampella.

E' bello vedere che le istituzioni non vengono usate per il bene comune ma per altre finalità meno edificanti. E' bello perchè si vede chiaramente e si può giudicare bene senza dubbi.

 
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IL SENSO DEL PUDORE

Post n°8 pubblicato il 22 Maggio 2009 da cram1977

 

 

IL SENSO DEL PUDORE

 

 Il prode Starace sedeva sulla sua scrivania fino a quando, improvvisamente, gli balenò un'idea in mente.

Infatti, leggendo  una lettera inviatagli da un tedesco , trovò, al termine della stessa, la parola "SIEG". Quale trovata! avrebbe potuto imporre che nelle lettere, gli italiani, scrivessero "VIVA IL DUCE"!.

Ben presto si sparse la voce, e la notizia di questa iniziativa arrivò alle orecchie proprio del Duce, il quale si irritò notevolmente: "eh no, questo è davvero troppo!"

Qualche giorno dopo, Achille Starace fu convocato nell'ufficio di Mussolini di buon'ora.

Da buon sportivo il prode Starace si svegliò prestissimo, e corse a Palazzo Venezia.

Appena bussò alla porta, Mussolini gli rispose subito: "venite pure avanti".

-"A noi!" gridò il segretario del PNF appena entrò alzando vigorosamente il braccio."Eccomi, mi avete fatto chiamare?"

Mussolini era seduto alla sua scrivania e teneva in mano dei fogli che stava leggendo attentamente. Appena Starace entrò fece un breve cenno di saluto e continuò a leggere :- "si, vi ho fatto chiamare"- fu la secca risposta del Duce.

Nella sala ci fu silenzio per un lungo istante, Starace non parlava e guardava incuriosito il Capo del Governo che continuava a leggere, e si chiedeva per quale motivo l'avesse fatto chiamare se, in realtà, doveva starsene lì in piedi e muto.

Improvvisamente Mussolini pose i fogli su cui stava lavorando da una parte nella sua scrivania, e lo guardò.

Si alzò in piedi poggiando le mani sui braccioli della sedia e avanzò lentamente e rumorosamente verso di lui, fissandolo.

-"caro Segretario, vorrei tanto che voi m’ informaste sull'ultimo frutto della vostra ingegnosità".

-"ehm... vi riferite a qualcosa in particolare?"

-"sapete bene a cosa mi riferisco..."

-"pensavo..."- disse Starace con la voce che gli tremava-"che potremmo far scrivere, su  tutte le lettere degli italiani, nella parte finale del foglio, l'esclamazione VIVA IL DUCE!"

Mussolini si avvicinò al davanzale di una finestra e non gli scollava gli occhi di dosso. Lentamente si allontanò cominciando a camminare per la stanza e girandosi a guardare da un'altra parte. Taceva.

D'un tratto si voltò verso il suo ospite gridando:

- Vostro figlio è morto. Viva il Duce!

- Voi siete licenziato. Viva il Duce!

- la vostra casa è crollata. Viva il Duce!

- Vostra madre è caduta dalle scale. Viva il Duce!

Questi esempi di lettera fecero capire ad Achille Starace che, forse, avrebbe fatto meglio a sorvolare su quella bizzarra idea che, in fin dei conti, doveva servire solo per compiacere il suo capo e, se lui non era d'accordo, sarebbe stato inutile portare avanti.

 

VIVA IL DUCE!

 

 

(QUESTO FATTO è IN PARTE VERO MA, COME TUTTO QUELLO CHE SI TROVA QUI è CONDITO PER BENE)

 
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