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IL SENSO DEL PUDORE

Post n°8 pubblicato il 22 Maggio 2009 da cram1977

 

 

IL SENSO DEL PUDORE

 

 Il prode Starace sedeva sulla sua scrivania fino a quando, improvvisamente, gli balenò un'idea in mente.

Infatti, leggendo  una lettera inviatagli da un tedesco , trovò, al termine della stessa, la parola "SIEG". Quale trovata! avrebbe potuto imporre che nelle lettere, gli italiani, scrivessero "VIVA IL DUCE"!.

Ben presto si sparse la voce, e la notizia di questa iniziativa arrivò alle orecchie proprio del Duce, il quale si irritò notevolmente: "eh no, questo è davvero troppo!"

Qualche giorno dopo, Achille Starace fu convocato nell'ufficio di Mussolini di buon'ora.

Da buon sportivo il prode Starace si svegliò prestissimo, e corse a Palazzo Venezia.

Appena bussò alla porta, Mussolini gli rispose subito: "venite pure avanti".

-"A noi!" gridò il segretario del PNF appena entrò alzando vigorosamente il braccio."Eccomi, mi avete fatto chiamare?"

Mussolini era seduto alla sua scrivania e teneva in mano dei fogli che stava leggendo attentamente. Appena Starace entrò fece un breve cenno di saluto e continuò a leggere :- "si, vi ho fatto chiamare"- fu la secca risposta del Duce.

Nella sala ci fu silenzio per un lungo istante, Starace non parlava e guardava incuriosito il Capo del Governo che continuava a leggere, e si chiedeva per quale motivo l'avesse fatto chiamare se, in realtà, doveva starsene lì in piedi e muto.

Improvvisamente Mussolini pose i fogli su cui stava lavorando da una parte nella sua scrivania, e lo guardò.

Si alzò in piedi poggiando le mani sui braccioli della sedia e avanzò lentamente e rumorosamente verso di lui, fissandolo.

-"caro Segretario, vorrei tanto che voi m’ informaste sull'ultimo frutto della vostra ingegnosità".

-"ehm... vi riferite a qualcosa in particolare?"

-"sapete bene a cosa mi riferisco..."

-"pensavo..."- disse Starace con la voce che gli tremava-"che potremmo far scrivere, su  tutte le lettere degli italiani, nella parte finale del foglio, l'esclamazione VIVA IL DUCE!"

Mussolini si avvicinò al davanzale di una finestra e non gli scollava gli occhi di dosso. Lentamente si allontanò cominciando a camminare per la stanza e girandosi a guardare da un'altra parte. Taceva.

D'un tratto si voltò verso il suo ospite gridando:

- Vostro figlio è morto. Viva il Duce!

- Voi siete licenziato. Viva il Duce!

- la vostra casa è crollata. Viva il Duce!

- Vostra madre è caduta dalle scale. Viva il Duce!

Questi esempi di lettera fecero capire ad Achille Starace che, forse, avrebbe fatto meglio a sorvolare su quella bizzarra idea che, in fin dei conti, doveva servire solo per compiacere il suo capo e, se lui non era d'accordo, sarebbe stato inutile portare avanti.

 

VIVA IL DUCE!

 

 

(QUESTO FATTO è IN PARTE VERO MA, COME TUTTO QUELLO CHE SI TROVA QUI è CONDITO PER BENE)

 
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