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Messaggi del 25/02/2010

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 5/08/2009 - DANILO GALLINARI

Post n°83 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Per i Knicks di Danilo Gallinari l’esordio a Miami

Inizierà il 28 ottobre con la trasferta dei “suoi” New York Knicks a Miami la seconda stagione in Nba di Danilo Gallinari. Il campionato inizierà il 27 ottobre e il ragazzo di Graffignana, che in attesa di recuperare pienamente dall’infortunio alla schiena patito l’anno scorso sta trascorrendo un periodo di vacanza, spera di tornare a esibirsi davanti al pubblico amico del Madison Square Garden alla terza giornata, il 31 ottobre, contro Philadelphia. Tra le 82 sfide di stagione regolare in calendario spiccano il confronto casalingo del 6 novembre con i Cleveland Cavaliers del “re” LeBron James (in procinto, secondo molti, di approdare proprio ai Knicks del “Gallo” l’estate prossima), la trasferta con i campioni in carica dei Lakers (il 24 novembre) e “l’onore” della sfida di Natale in televisione, contro Miami. Quattro i “derby” contro i Toronto Raptors di Andrea Bargnani e Marco Belinelli: due a gennaio in casa (il 15 e il 28) e due in trasferta, il 5 marzo e all’ultima giornata, il 14 aprile. Nel frattempo inizia stasera a Cagliari contro la Francia la scalata dell’Italia all’ultimo posto utile per gli Europei di settembre in Polonia: l’altra rivale degli azzurri è la Finlandia, da affrontare in trasferta l’11 agosto e in casa il 20, mentre la gara di ritorno con la Francia si giocherà il 14 a Pau. Esclusi Hackett e Crosariol toccherà a Mancinelli, Datome, Gigli, Amoroso, Cusin, Giachetti, Poeta, Vitali, Mordente e Soragna il compito di supportare le punte di diamante Bargnani e Belinelli nel big match contro i transalpini, orfani delle stelle Nba Parker e Noah. Carlo Recalcati, tecnico degli azzurri, non condivide l’atmosfera da “vivere o morire” che aleggia attorno alla sfida e invita i suoi a non sottovalutare i “galletti”: «Sarà una Francia diversa da quella che ha svolto la preparazione - spiega il ct -. Si presentano con un roster diverso da quello che pensavano, molto più giovane: dovremo quindi essere pronti a qualcosa di diverso». In caso di vittoria nel girone, l’Italia si giocherebbe il “pass” per gli Europei con la vincente del gruppo con Belgio, Bosnia e Portogallo.

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 20/08/2009 - DANILO GALLINARI

Post n°82 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Pallacanestron Il lodigiano, in recupero dopo l’operazione, si rammarica per il pass mancato per gli Europei
Gallinari deluso: «Volevo aiutare la Nazionale»

È stato il rammarico più grosso dell'estate di Danilo Gallinari: il fatto di non poter dismettere gli abiti casual indossati davanti alla televisione per infilare la canotta azzurra e aiutare la Nazionale a superare la fase di qualificazione per gli Europei di settembre. L'Italia (che stasera gioca una partita ormai inutile con la Finlandia), invece, non ha potuto contare sul suo apporto e il risultato è stata la disfatta che ha negato alla squadra di coach Recalcati un biglietto per la Polonia: «Mi dispiace davvero tanto - esordisce il “Gallo” -, innanzitutto perché l'anno prossimo dovremo ancora rigiocarci la qualificazione per i Mondiali di Turchia e poi perché l'Italia merita gli Europei e mi secca molto che da tre estati non riesco a dare il mio contributo». L'ala graffignanina non vede però tutto nero nelle sbiadite prestazioni degli azzurri: «Questo è un periodo di cambiamento, c'è un nuovo gruppo con tanti giovani di talento e intravedo la possibilità di fare bene in futuro; la squadra mi piace e sono davvero fiducioso».Nonostante gli ultimi risultati, per nulla confortanti, e la dubbia gestione tecnica di Charlie Recalcati, il presidente della Fip Dino Meneghin ha confermato la piena fiducia nell’opera del ct: «Io non mi schiero - afferma “Danny boy” -, so che dopo un risultato del genere è difficile per tutti superare il momento, ma il gruppo avrà la meglio; la scelta del ct non è mio compito, ma della federazione e, per quanto mi riguarda, mi sono sempre trovato bene con Charlie». Soluzioni alternative ce ne sarebbero: «La scelta è difficile, ci sono tantissimi allenatori bravi e quest'anno in Serie A ci saranno solo coach italiani, io però devo solo giocare e ascoltare l'allenatore, chiunque sia». Un'attenuante che si potrebbe concedere a Recalcati è forse rintracciabile nella scarsa verve dei due “canadesi”, Bargnani e Belinelli, autori di gare ben al di sotto delle aspettative: «Hanno disputato partite buone e altre meno buone, ma sicuramente ce l'hanno messa tutta e sono scesi in campo con lo spirito giusto. Sono convinto che bisogna stare nel bene e nel male dalla loro parte e tutelarli, in quanto patrimonio della nostra Nazionale».Quanto invece al recupero del giocatore dei New York Knicks, condizionato l’anno scorso al debutto nella Nba dal mal di schiena che lo ha costretto all’operazione, le notizie sembrano essere decisamente più rosee: «Procede tutto bene - commenta felice -, ora sono in vacanza e non sento alcun dolore, ma già qualche settimana fa a Londra ho svolto esercizi di contatto col mio preparatore Dave Hancock e sono andati bene; tra qualche giorno tornerò ad allenarmi e vedrò come andrà». Quest’estate non sono certo mancati l'interesse e la curiosità nelle vicende della “sua” Assigeco: «Il primo anno sarà un po' d'impatto e sarà difficile raggiungere grandissimi risultati, ma la squadra potrà comunque dire la sua; sono molto contento della “linea verde” che ha adottato e faccio tanti tanti auguri a Franco (il presidente Curioni, ndr) che si merita indubbiamente questa avventura».Lo. Me.

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 26/08/2009 -L’azienda Rusconi ha terreni a Graffignana e San Colombano

Post n°81 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Il bisnonno fu pioniere di questo particolare vino: «Il primo vitigno fu una scommessa vincente»
Signori dello Chardonnay da 150 anni
L’azienda Rusconi ha terreni a Graffignana e San Colombano

Quattro generazioni di viticoltori, un pioniere dello Chardonnay, la passione di un giovane e una serie di terreni nelle località banine Cremonese, Cargazzino, Chiavaroli, Boschi, Madonna e di fronte alla villa graffignanina Petrarca.Sono questi gli ingredienti del successo dell’Azienda Paolo Rusconi, che da circa 150 anni produce vino tra le colline di Graffignana e San Colombano. Tutto è partito dal bisnonno materno dell’attuale titolare, il 26enne Paolo Rusconi. «Si chiamava Giovanni Bordoni e faceva la paglia in via Garibaldi 51 a San Colombano, dove aveva anche una cantina - spiega il genero Andrea Rusconi, che dal 1977, dopo il matrimonio, ha portato avanti l’attività di famiglia -. I banini lo soprannominavano Bigiulon e ancora oggi la nostra famiglia viene identificata con questo appellativo. Successivamente suo figlio Carlo ha speso tempo e denaro per acquisire piccoli terreni e renderli appezzamenti più ampi da poter mandare avanti seriamente». E prosegue: «Fino agli anni Ottanta la collina veniva lavorata a mano, ma la passione era più forte di qualsiasi sforzo fisico. Inoltre il padre di mia moglie è stato promotore delle lavorazioni meccaniche dell’uva, ma soprattutto pioniere del Chardonnay che non è un prodotto autoctono, come Barbera, Croatina e Bonarda, ma arriva dall’estero. La sua terra natia è la Borgogna». Poi l’agricoltore osserva: «Il primo vitigno di mio suocero fu una scommessa vincente, ce ne rendiamo conto oggi più che mai vendendo le aziende locali impegnate a portarlo alla ribalta insieme allo spumante».Ma adesso che Andrea si è dimesso, la palla passa al nuovo titolare dell’azienda che è, appunto, il nipote di Carlin Bigiulon. Diplomato all’agraria di Codogno e laureato in enologia a Piacenza, il graffignanino ha proseguito il suo percorso formativo frequentando un master in enologia e sommellerie, uno stage presso il laboratorio di analisi di Casteggio e un altro presso l’azienda Trequanda, in zona Chianti in provincia di Siena; infine, negli ultimi due anni, ha lavorato presso Luretta di Gazzola, sita nel castello di Momeliano, che è tra le migliori aziende di settore del Piacentino. Il ragazzo racconta: «Sono nato e cresciuto in vigneto, sempre dietro a mio nonno e mio padre che mi hanno trasmesso l’amore per l’uva e il vino. Poi, attraverso l’istruzione e la formazione sul campo, la gavetta, sono diventato enologo e ora lavoro sia come dipendente che come titolare della mia azienda agricola nel Lodigiano».Ma nel viticoltore c’è amarezza per la scomparsa dei valori legati alla terra: «Oggi i giovani disertano l’ambiente perché questo lavoro costa sacrifici e in certe stagioni dell’anno impegna sette giorni la settimana da mattina a sera. Invece andrebbe riscoperto perché si basa sulle nostre tradizioni. Non c’è soddisfazione più grande, come quella di quest’anno, di veder crescere uva sana e di qualità sotto i propri occhi. Salvo cambiamenti climatici improvvisi infatti si prospetta una buona vendemmia».Paola Arensi

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 25/08/2009 - Rientro in ditta con lo spettro della cassa

Post n°80 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Non mancano timidi segnali positivi con l’arrivo di alcune commesse ma il contesto generale nel Lodigiano rimane critico
Rientro in ditta con lo spettro della cassa
Le grandi aziende riprendono l’attività dopo la pausa di agosto

Rientro in fabbrica con lo spettro della cassa integrazione. Sono centinaia i lavoratori lodigiani che ieri hanno ripreso a lavorare nelle industrie del territorio dopo la tradizionale sosta del mese di agosto. In molti casi, tuttavia, la riapertura delle fabbriche non coinciderà con la produzione a massimo regime: complice la crisi e il calo degli commesse, già nelle prossime settimane numerose ditte potrebbero fare ricorso alla cassa integrazione ordinaria. Molti gli esempi nel settore chimico e metalmeccanico. Alla Poligof di Pieve Fissiraga la cassa integrazione potrebbe essere utilizzata fino a ottobre, per un massimo di 25 lavoratori coinvolti. Come in tutti gli altri casi è bene ricordare che la richiesta massima dei lavoratori da mettere in cassa non sempre coincide con l’utilizzo della misura per tutti. Alla Tego Becker di San Martinoin Strada è già stato raggiunto l’accordo tra azienda e sindacati per la cassa integrazione ordinaria fino a dicembre, per un massimo di 80 lavoratori. Spostandosi nella Bassa, alla Thermal Ceramics di Casale la cassa ordinaria è prevista fino al 31 ottobre per un massimo di 75 lavoratori, anche se i sindacati avvertono che la forza lavoro realmente toccata dal provvedimento è comunque inferiore. Cassa integrazione ordinaria prevista anche alla Baerlocher di Lodi: la misura è stata richiesta per un massimo di 96 lavoratori ma finora è stata utilizzata solo alcuni giorni. Anche la Tre Erre di Salerano ha già raggiunto l’accordo con i sindacati per la cassa ordinaria fino a dicembre: in questo caso, trattandosi di una ditta di piccole dimensioni, la cassa è stata chiesta per un massimo di 9 dipendenti e comunque i sindacati ne segnalano l’utilizzo a rotazione. Altre due piccole realtà hanno chiesto periodi di cassa che arrivano fino a ottobre-novembre: è il caso della Etr di Fombio (cassa per un massimo di 10 lavoratori) e della Edilmapla di San Rocco al Porto (richiesta per un massimo di soli tre dipendenti). Ferie al colosso delle vernici Akzo Nobel di Fombio, che però ha già terminato il periodo di cassa integrazione concordato con i sindacati: la settimana prossima dovrebbe tenersi un incontro per fare il punto della situazione. Oggi si tiene invece l’assemblea alla Pregis di Ossago: in questo caso la cassa integrazione ordinaria potrebbe arrivare fino a novembre, interessando un massimo di 60 lavoratori. Venerdì è in calendario l’incontro per la Icc di San Martino in Strada: in questo caso si tratta su 19 mobilità. Situazione differente alla Prysmian di Merlino: l’azienda ha sospeso la cassa ordinaria prima delle ferie e ha comunicato ai sindacati di aver introitato nuovi ordini. Sul fronte metalmeccanico, il colosso delle componenti per caldaie, la Giannoni di Vidardo, riprende di fatto da oggi l’attività, ma ha già fatto richiesta per 13 settimane di cassa ordinaria, per un massimo di 190 lavoratori: la misura, come in passato, sarebbe comunque utilizzata a rotazione. Ultima settimana di vacanze alla Marcegaglia di Graffignana: i lavoratori rientrano a settembre, ma l’azienda ha già chiesto 13 settimane di cassa ordinaria per un massimo di 60 lavoratori. Lorenzo Rinaldi

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 20/08/2009 - Marinoni e la tragica San Paolo - Gp del 1936

Post n°79 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

il cittadino amarcord - 8 Il pilota lodigiano partecipò al Gp del 1936 in cui morirono 5 persone
Marinoni e la tragica San Paolo
Fu secondo nel giorno del disastro sul circuito brasiliano

«Non è quel che si può dire un campione di bellezza; in compenso è il più completo fra i collaudatori che una casa d’automobili abbia mai avuto. Una macchina provata da Marinoni e da Marinoni messa a punto non si ferma più. Lo vedete bighellonare per l’officina che par non abbia nulla da fare. Ma Marinoni ha cento occhi come Argo e sa sempre tutto. Fu lui a salire per primo sulla Bimotore e a rivelarne le doti di velocità. Se Marinoni dice che tutto va bene, c’è da stare tranquilli». Con questa originale descrizione Enzo Ferrari catalogava Attilio Marinoni, il meccanico e pilota lodigiano che ne accompagnò felicemente l’escalation nel mondo dell’automobilismo sportivo tra il 1934 e il 1937, quando l’ingegnere assunse in prima persona la gestione della squadra corse dell’Alfa Romeo. Proprio con la casa di Arese Marinoni aveva fatto esperienza, sin dagli anni immediatamente successivi al primo conflitto mondiale. E con l’Alfa si era ritagliato preziose esperienze in gara, vincendo tre edizioni della 24 Ore di Spa, una Coppa Ciano e soprattutto il Gran Premio di Francia del 1924, in coppia con il coetaneo Giuseppe Campari, “el negher” di Graffignana, suo compagno d’avventura anche in due felici edizioni delle Mille Miglia. Marinoni continuerà la sua avventura nel mondo delle corse fino al 19 giugno 1940, quando morirà tragicamente sulla autostrada Milano-Varese, per il cedimento durante una manovra di sorpasso di una sospensione dell’Alfetta 158/159 che stava collaudando.n a rio de janeiroNegli anni al fianco di Ferrari Marinoni fu protagonista di un evento agonistico unico e irripetibile, esemplare dello spirito avventuroso e sconsiderato che animava i piloti dell’epoca, capaci di affrontare con il sorriso sulle labbra le sfide più impossibili. È la primavera del 1936 quando Enzo Ferrari riceve l’invito a portare un paio delle sue vetture oltre oceano. A finanziare la spedizione è il commendator Sabbado D’Angelo, un italiano trapiantato in Brasile dove aveva fatto fortuna come proprietario della fabbrica di sigari “Sudan”. Il commendatore, appassionato di corse automobilistiche, vuole farsi bello al “4° Gran premio Città di Rio de Janeiro”, in programma il 7 giugno sul circuito di Gavea, e ritiene che una coppia di piloti italiani potrebbe adeguatamente illustrarne la figura nella corsa di casa. Ferrari accetta e spedisce in Sudamerica due Alfa Romeo 2.9L Sport, scegliendo per guidarle l’ormai 44enne Marinoni e Carlo Pintacuda, un siciliano di temperamento, fortissimo sulle lunghe distanze, che l’anno precedente si era messo tutti alle spalle in una durissima edizione della Mille Miglia. Sugli undici chilometri del circuito paulista le cose però non vanno bene per gli italiani. Marinoni non ha neppure la soddisfazione di completare il primo giro. Sul traguardo di Leblon Beach arriva a piedi, complice la rottura di un differenziale. Non molto meglio vanno le cose a Pintacuda, che di giri ne completa 21 prima di arrendersi per un analogo cedimento meccanico. Per la cronaca sotto lo striscione d’arrivo passano soltanto in cinque, primo fra tutti l’argentino Victor Coppoli, su Bugatti.n un circuito “pazzesco”Ci sarebbe di che mangiarsi le mani. Un lungo viaggio per nave, tanti quattrini impiegati per un risultato che definire modesto è un eufemismo. Il cavalier D’Angelo allora rilancia. Di lì a un mese si sarebbe infatti corsa la prima edizione del Gran premio Città di San Paolo, 60 giri di un pazzesco circuito cittadino ricavato nella zona residenziale del Jardim América: un “rettangolo” di 4 chilometri e 250 metri con curve a novanta gradi che suggeriscono improvvise e pericolosissime “virate” al termine di interminabili rettilinei e introducono a un lungo vialone che le auto devono percorrere in entrambi i sensi, invertendo la marcia su una strettissima rotatoria. Il 2 luglio, alla chiusura delle iscrizioni, la griglia è composta da venti piloti, più cinque riserve. Con Marinoni e Pintacuda al via c’è anche la parigina Hellé Nice, nata Mariette Hèlene Delangle, visionaria e coraggiosa pioniera dell’automobilismo sportivo al femminile; poi gli argentini Coppoli e Rosa e gli idoli di casa, i “privati” Manuel De Teffè su Alfa, Nascimento Junior su Ford e Chico Landi su Fiat. Proprio i brasiliani si ribellano agli elevati ingaggi garantiti ai piloti stranieri (per Marinoni e Pintacuda si parlava di 50 milioni di reìs, equivalenti a 50mila dollari dell’epoca, tanti quanti ne sarebbero andati al vincitore della corsa) e gli organizzatori devono correre ai ripari. Quando il solito commendator D’Angelo organizza il party d’onore per i partecipanti al Gran premio, alla presenza del console generale d’Italia Josè Castrucci, le tensioni sembrano superate.n la “spinta” di pintacudaFinalmente arriva il 12 luglio, giorno della corsa, attesissima. Lungo il circuito sono state allestite tribune e postazioni per il pubblico, è stato persino costruito un ponte sopra la sede stradale per consentirne l’attraversamento. La folla è immensa sin dalle prime ore del mattino, circa 150mila persone, trattenute a stento dai cordini della Guardia civil. Marinoni e Pintacuda sono i primi a presentarsi sul tracciato per una ricognizione a velocità ridotta, zigzagando tra i tanti spettatori che improvvisamente attraversano la strada in cerca di un punto migliore per assistere alla gara. Militari e poliziotti devono sudare sette camicie per sgombrare la carreggiata, tanto che il via viene dato dal prefetto Fabio Da Silva con quasi mezz’ora di ritardo, alle 9.35 del mattino. Marinoni e Pintacuda sono in coda al gruppo, perché l’ordine di partenza era stato stabilito per sorteggio, ma al terzo giro il siciliano è già terzo. Marinoni risale fino al sesto posto, dietro a Landi, Coppoli, Hellé Nice e De Teffè, ma alla quinta tornata il motore della sua Alfa si spegne improvvisamente tra rua Canadà e rua Cile. Quando ripassa, Pintacuda usa la sua vettura per spingere quella del compagno di scuderia, finché il motore non riparte e Marinoni inizia la sua lunga rincorsa. Un giro e il lodigiano è di nuovo al sesto posto, altri quattro e sorpassa Coppoli e Landi, guadagnando la quarta piazza. Superare De Teffè e la francese Hellé Nice è più dura, ma Marinoni ce la fa ed è secondo. La sosta per il rifornimento lo fa di nuovo scivolare indietro di due posizioni, ma la sua Alfa vola. Per tre volte il pilota lodigiano batte il record del circuito, abbassandolo a 2’12”, alla media record di 113 km/h, una punta di velocità che neanche il leader Pintacuda riuscirà a toccare. Il siciliano ha però un vantaggio enorme: talmente enorme che al 34esimo giro si ferma per accendersi un sigaro. Marinoni intanto corona il suo inseguimento alla piazza d’onore, che difende negli ultimi giri transitando sotto lo striscione d’arrivo con 4 minuti e 11 secondi di ritardo da Pintacuda.n l’incidentePassa meno di un minuto e sul rettilineo finale si presentano Manuel De Teffè e Hellé Nice, impegnati in un serrato testa a testa per la terza piazza. Settecento metri a 150 orari, ruota a ruota: la francese porta la sua Alfa 2300, ribattezzata “Flecha Azul”, sul lato sinistro del vialone e si lancia nel sorpasso, ma in quel momento un soldato, sportosi dalla tribuna per meglio assistere all’arrivo delle auto, perde l’equilibrio e finisce sulla strada. Hellé Nice lo investe e la sua vettura decolla piombando sul pubblico. Il bilancio è tremendo: cinque morti e una quarantina di feriti, tra cui la stessa francese che se la caverà con una lunga degenza in ospedale. Marinoni assiste impotente alla tragedia: pochi giorni dopo l’assemblea legislativa dello Stato di San Paolo stabilirà il divieto di organizzare corse automobilistiche se non in circuiti attrezzati. Il pilota lodigiano tornerà in Italia qualche giorno più tardi sul piroscafo Neptunia. Il secondo posto nella gara paulista gli ha portato in dote 25mila dollari, più altri 5mila per il record sul giro; 10mila li ha dovuti però pagare a titolo di multa per la spinta ricevuta da Pintacuda. Ma forse il premio più gradito è per lui, lodigiano, il cronografo ricevuto in dono da un diffuso quotidiano locale, organo di stampa degli immigrati italiani in Brasile, che non poteva altro che chiamarsi “Fanfulla”.Aldo Papagni

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 19/08/2009 - Segnali incoraggianti per il piccolo affetto dalla sindrome di West

Post n°78 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Corte Palasio. Sei mesi di terapie hanno dato risultati importanti: «Ha imparato a deglutire, masticare e vocalizzare»
Fabio torna a casa dopo le cure negli Usa
Segnali incoraggianti per il piccolo affetto dalla sindrome di West

Corte Palasio Fabio Muroni torna a casa. In Florida dal 28 febbraio, il bambino di 4 anni, affetto dalla sindrome di West, una grave forma di epilessia, il 25 agosto prenderà il volo che lo riporterà a Cadilana. Insieme ai suoi genitori. La permanenza di 6 mesi nella clinica del medico Gaudenzio Garozzo aveva lo scopo di avviare Fabio sulla strada della normalità. I genitori sperano, infatti, che Fabio possa mangiare senza l’utilizzo del sondino impiantato nello stomaco (la peg), incominciare a camminare e a parlare. Come tutti gli altri bambini della sua età. E un po’ ci stanno riuscendo. Grazie alla gara di solidarietà internazionale, avviata anche con l’utilizzo della rete elettronica, la famiglia è riuscita a raccogliere oltre 300mila euro, cifra servita finora per le cure. «Quello con Fabio - racconta la mamma Michela Amato - è stato un percorso tutt’altro che facile. Abbiamo provato molte sofferenze, però in questi sei mesi Fabio ha registrato anche tanti piccoli miglioramenti. Questa settimana abbiamo finito di fare il primo ciclo di ossigenoterapia: complessivamente 80 sedute. Fino a sabato 22, invece, continueranno le altre terapie: tre ore al giorno di agopuntura e fisioterapia e due di logopedia. Gli operatori stanno lavorando duramente sulla muscolatura e sul tronco di Fabio, per fare in modo che il bambino impari a tenere su la testa. Dal punto di vista del linguaggio, invece, il nostro piccolo ha fatto numerosi progressi. Ha imparato a deglutire, vocalizzare e masticare. Riesce a mangiare anche un po’ di pasta con i denti. Ma solo una piccola quantità perché si stanca in fretta. Sono molto ottimista che un giorno Fabio possa togliere questo benedetto sondino nello stomaco che gli serve per prendere il cibo. Ci vuole ancora tanta pazienza, però. E tanto lavoro. Per questo devo ringraziare Marcela, la logopedista che ha accettato anche di venire in Italia per seguire Fabio. Approfitta di un congresso mondiale che dovrà seguire, in quel di Firenze». La logopedista potrà occuparsi di Fabio, nel periodo che va da settembre al 4 ottobre, giorno in cui il piccolo Muroni partirà ancora per Caserta. «Nel centro italiano - aggiunge la mamma di Fabio - il professor Garozzo potrà controllare i progressi di Fabio e occuparsi di lui, insieme a un fisiatra, un neuropsichiatra, un pneumologo e probabilmente anche un neurologo. Grazie a Garozzo, il nostro ometto ha smesso di prendere i farmaci contro l’epilessia. Per questo Fabio è molto sveglio e attento ed è in grado di reagire agli stimoli prodotti. Appena in Italia Fabio sarà sottoposto a un encefalogramma di controllo. Voglio ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato nel nostro percorso di cura. Non è facile, ci vuole tanto coraggio, ma ce la possiamo fare». La raccolta fondi, intanto, e le iniziative a favore del piccolo Muroni, in Italia non si fermano. La sera del 12 settembre, a Cadilana, in occasione della sagra, il parroco don Gigi Avanti ha organizzato un’iniziativa per accogliere il bambino rientrato dall’America. Chi volesse contribuire ancora per il caso di Fabio Muroni può rivolgersi al sacerdote di Cadilana, al numero di telefono 0371 424056. Cristina Vercellone

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL GIORNO" DEL 13/08/2009 - RAPINA AD OSSAGO - IL FUNZIONARIO E' DI GRAFFIGNANA

Post n°77 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Ossago, rapinato l’impiegato dell’ufficio postale. Bottino di 500 euro
NON HANNO rapinato le Poste, ma il postino. Ieri due malviventi hanno aggredito A.E., il funzionario che si accingeva a lasciare l’ufficio postale del paese, poco dopo la chiusura delle 14. Due giovani, tra i 20 e i 25 anni, sono stati visti controllare per una mezz’ora, sull’angolo di Piazza Chiesa, aspettando che il sensore luminoso del cancello segnalasse l’uscita del funzionario.

A SPINTONI, si sono fatti riaprire l’ufficio, ma una volta all’interno si sono accorti che la cassaforte temporizzata era chiusa. Dunque hanno derubato l’operatore postale, portandogli via il portafoglio con 500 euro, ma anche le chiavi di casa e i documenti. È stata una donna, che abita lì di fronte, ad accorgersi subito dell’irruzione, facendo scattare l’allarme.

SUL POSTO sono intervenuti i carabinieri, ma ormai i rapinatori erano fuggiti con una station wagon, guidata da un terzo complice, un uomo attorno ai 45 anni. I militari hanno messo sotto controllo la casa della vittima, a Graffignana, e hanno iniziate le indagini. A.E., in stato di shock, è stato accompagnato al pronto soccorso: per lui si tratta della 16esima rapina subita. L’uomo si trovava in servizio a Ossago solo da una decina di giorni, in sostituzione di un collega.
L.D.B.

 
 
 

Data: 16/08/2009 Fonte: Il Giornale - DANILO GALLINARI

Post n°76 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Nazionali: La piccola Italia non ha più posto in Europa

All'inferno. Nel girone dei brocchi, costretti a mangiarsi le mani e la testa dopo l'umiliante sconfitta di ieri a Pau (81-61, ma già 19-7 dopo il primo quarto dove i frilli Nba italiani erano a zero) contro una Francia bellina, ma non trascendentale anche con super Parker (23 punti), anche con il vero portento Batum, che ci ha escluso per la prima volta dai campionati europei dal 1935, eliminazione sul campo, perché la rinuncia del 1949 al Cairo fu obbligatoria dopo la tragedia del Torino a Superga e quella del 1961 a Belgrado perché non c'erano fondi, cosa che potrebbe accadere anche adesso, se al Coni chiederanno di cambiare tutto per il ritorno in campo nel 2011 dopo aver assistito ai mondiali in Turchia che non ci siamo meritati insieme a tante altre cose. In Francia la nazionale femminile vince l'europeo, le giovanili conquistano medaglie e noi abbiamo sempre una scusa per non esserci.
Guardare la partita di Pau, valutarla, non ha senso perché qualcuno dovrà pur spiegare cosa è accaduto al basket italiano che 10 anni fa vinceva l'europeo a Parigi e che nel 2004, con l'allenatore di oggi, perse la finale olimpica contro l'Argentina, perché a mandarci nel girone dei brocchi non è stata certo la Francia che si è compattata dietro gli uomini Nba, ma una serie esagerata di errori per pura ingordigia e ripicca.
Oggi non c'è nessuno che possa dire io non c'entro, le colpe sono da dividere nel branco e non è vero che abbiamo prodotto soltanto finti giocatori: ultimamente ne abbiamo mandati tre nella Nba: due, il Belinelli e il Bargnani, li avevamo in campo ieri e purtroppo ci sono venuti dei dubbi su queste scelte americane, mentre il terzo, il più forte, Danilo Gallinari, era in ginocchio al santuario di Lourdes, così vicino a Pau, a pregare per la sua schiena e una miracolosa rivolta dei nerd senza favori del pronostico che, come si sa, è la stato mentale che si preferisce nello sport. Non è servito a niente, così come sembrava patetica quella difesa a zona per cui un tempo prendevamo proprio in giro i francesi.
Certo il male ce lo siamo fatto l'anno scorso, finendo dietro Ungheria e Bulgaria, ma adesso non è davvero importante cercare della gente pentita che cambi atteggiamento e mentalità perché il professionismo è un altra cosa e le società devono potersi battere al meglio, fingendo di non sapere che le regole fatte per avere in squadra un numero minimo di giocatori italiani devastano i bilanci proprio come gli stipendi dei molti stranieri che vanno e vengono.
La Francia si è goduta la festa, nella nuova arena con aria condizionata chiusa per le solite ripicche, ma Pau era famosa perché un tempo si giocava nel mercato del pollame. Ieri i galletti ci hanno beccato in tante maniere, divertendosi ed esagerando, cosa che potrebbe far diventare pericoloso lo spareggio con la Bosnia perché una delle università della vecchia scuola jugoslava non presenterà certo i dentini da latte che ha mostrato Bargnani in difesa, vero palo della luce, uno che dentro l'area non intimidisce. Siamo all'anno zero, al capolinea di tutto. Una tristezza e se qualcuno nel basket italiano ne godrà pure, proveremo grande pena per lui.
Oscar Eleni

 
 
 

Data: 16/08/2009 Fonte: Isolabasket.it -Vacanze in Sardegna per Danilo Gallinari

Post n°75 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

ALGHERO. Grande sorpresa e meraviglia ha destato l'altro ieri l'arrivo di Danilo Gallinari accompagnato da Brembilla presso i campi all'aperto della A.S.D. Scuola Addestramento Alghero, utilizzati come play-ground tutta l'estate da appassionati, turisti e atleti in vacanza. Si è subito sparsa la voce mentre Gallinari si prestava ad un 3 contro 3 e poi ad un 4 contro 4 a metà campo. Tiri da 3, schiacciate, non sono mancate le foto e gli autografi. Il giocatore dei New York Knicks sta trascorrendo nell'isola 12 giorni di assoluto relax in compagnia di alcuni amici. Poi tornerà a Graffignana (Lodi) dove inizierà ad allenarsi per conto proprio prima di fare ritorno a settembre a New York per la preparazione che comincerà il 29 agosto.

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 14/08/2009 - “grattata” da 10mila euro

Post n°74 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Graffignana, “grattata” da 10mila euro e a fare il botto è una signora del paese

Una “grattata” da 10mila euro ha fatto la felicità di una signora di Graffignana, che ieri mattina si è presentata in tabaccheria per acquistare un “gratta e vinci”. La dea bendata ha deciso di presentarsi in via Roma, presso la Nuova edicola di Magda Baratella, dove ha baciato in fronte una lodigiana senza il vizio del gioco: «È una signora della zona - spiegano dal punto vendita -, non gioca spesso, ma le è andata bene, per il “gratta e vinci” ha speso solo cinque euro. Dovrà partire per le vacanze a breve, così potrà godersi almeno una parte della somma». Con i tempi che corrono, 10mila euro fanno comodo, e possono servire per togliersi qualche sfizio o risolvere qualche guaio. Già in passato, sempre nel periodo estivo che a quanto pare porta bene, alla Nuova edicola qualche giocatore fortunato aveva intascato un gruzzolo da 10mila euro. Proprio in questo periodo, inoltre, è esplosa la febbre del Superenalotto, il jackpot è volato a 131.500.000 euro, una cifra da capogiro. Non a caso, anche nel Lodigiano, le ricevitorie hanno registrato un’impennata delle giocate: tutti sognano la grande occasione. Proprio in questi giorni, un lodigiano ha sfiorato il sei milionario, nonostante la disfatta è riuscito a incassare 40.344.67, presso la ricevitoria numero 4 di via Dante a Codogno. Il mese scorso, invece, qualcuno ha quasi azzeccato la magica combinazione, mancava a rapporto solamente un numero e al “Jolly bar” di Mairago si sarebbe fatto il botto. Invece, nell’esercizio di Davide e Ivana Castelli, l’anonimo giocatore si è fermato ad una cinquina, per un totale di 50mila953euro e 96 centesimi incassati. Il tutto con una puntata di sole 2 euro e 50 centesimi. La febbre ha contagiato persino i tedeschi, il quotidiano “Bild” ha offerto ai suoi lettori la possibilità di venire in Italia con una visita lampo per giocare la schedina, in particolare, il quotidiano ha messo in palio 140 posti su un aereo della Air Berlin, decollato da Berlino in direzione Milano.Gr. Bo.

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 13/08/2009 - Ricorso di Gallotta contro la Provincia

Post n°73 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

L’azienda ha trovato errori nella perimetrazione di 3 cave e contesta alcuni vincoli urbanistici nel territorio di Sant’Angelo
Ricorso di Gallotta contro la Provincia
Il colosso dell’edilizia si rivolge al Tribunale amministrativo

Tre errori nella perimetrazione di cave e prescrizioni urbanistiche non gradite: questo i vertici delle imprese santangioline Gallotta e Cosmocal Spa hanno riscontrato nel piano territoriale di coordinamento della provincia di Lodi, adottato dalla precedente amministrazione di centrosinistra il 6 aprile. I vertici delle aziende, che fanno capo al medesimo gruppo, per ora lasciano che siano gli atti a parlare: due ricorsi al tribunale amministrativo regionale, presentati il 20 luglio, e tre osservazioni al Ptcp, protocollate in Provincia il 23 giugno.Appena insediata la giunta provinciale di Pietro Foroni aveva deciso di riaprire i termini per recepire osservazioni al Ptcp ereditato da Osvaldo Felissari, affinchè «la tempistica di pubblicazione consenta pienamente e compiutamente la presentazione delle osservazioni da parte dei Comuni, soprattutto alle amministrazioni neoinsediate», questo il motivo della proroga dei termini al 31 luglio. E dalla Gallotta sono arrivate osservazioni per i poli estrattivi di Cà dell’Acqua, di Cascina Moline di Graffignana e di Sant’Angelo. Dall’azienda si limitano a chiarire che c’erano differenze tra le aree considerate polo estrattivo nel piano cave provinciale e quelle che la stessa Provincia, nel Piano territoriale, tavole 2.1b e 2.4b, destina al medesimo uso. Un errore formale, che l'azienda non poteva non sottolineare, pena il rischio di dover un giorno adire le vie legali per difendere il diritto a cavare. Di tutt’altro tenore invece la battaglia innanzi al tribunale amministrativo regionale, con ricorsi presentati dall'Immobiliare Lazzaretto (assieme a Cosmocal Spa e Cosmocal Trasporti Srl e allo stesso imprenditore Luigi Gallotta), e anche dalla Gallotta Spa. «Ricorsi non urgenti - chiarisce al proposito il presidente della Provincia di Lodi Pietro Foroni - in quanto non vi è richiesta di sospensiva. Li analizzeremo al rientro dalle ferie e ci costituiremo». Sulla stessa linea l’assessore al’urbanistica Nancy Capezzera, che non esclude una riflessione nel merito del “contendere”. Difficile però capire cosa il gruppo Gallotta, in questo caso in veste di costruttore, contesti alla programmazione urbanistica provinciale.Si sa solo che si tratta di indicazioni relative al territorio comunale di Sant’Angelo. Qui dal municipio il sindaco Domenico Crespi, che tecnicamente potrebbe resistere in giudizio a fianco della Provincia: «Rispetto il lavoro degli avvocati ma mi auguro che le procedure urbanistiche, compreso il nostro Pgt, si possano portare avanti con il minor numero possibile di contenziosi».Carlo Catena

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL GIORNO" DELL'11/08/2009 - LA COMUNITÀ ALFA E OMEGA A CACCIA DI FONDI

Post n°72 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

GRAFFIGNANA LA COMUNITÀ ALFA E OMEGA A CACCIA DI FONDI
«Quasi pronta la scuola per poveri in Bolivia»

IL PLESSO scolastico voluto da Alfa Omega, centro di recupero per emarginati di Graffignana, a Cochabamba (Bolivia), come servizio per i bimbi poveri di quella città

IL PLESSO scolastico voluto da Alfa Omega, centro di recupero per emarginati di Graffignana, a Cochabamba (Bolivia), come servizio per i bimbi poveri di quella città, realizzato grazie alla solidarietà di enti, associazioni e cittadini lodigiani, sta per entrare in servizio. La spesa di 130mila euro per l’edificazione è quasi coperta, ora Alfa Omega cerca fondi per garantire le spese di gestione per l’avvio. Una nuova visita per la verifica dei lavori è stata fatta dalla direttrice della comunità, Marilena Seminari, in compagnia di Franco Gasparini, cappellano della casa di riposo Santa Chiara, ex missionario, e Giuseppe Castelvecchio, responsabile della comunità Il pellicano. Il plesso ospiterà scuola, centro nutrizionale e, se possibile, un ambulatorio medico. Tutti servizi che vanno ora «attrezzati». Il progetto è in ritardo, perché, secondo le intenzioni, la scuola avrebbe dovuto essere già completa. Con il governo boliviano è in corso un confronto sui progetti scolastici (prevede l’insegnamento fino a 11 anni, ma le autorità insistono per il ciclo di studi fino ai 16 anni). Tra le prospettive, prende piede la sede universitaria (economia-commercio, giurisprudenza e medicina). L.A.

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DELL'11/08/2009 - handbike - Mairago

Post n°71 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Il 37enne di Mairano da tempo si sta allenando sulla pista di atletica nella specialità dell’handbike
Luca pedala verso Londra 2012
Il suo sogno è quello di partecipare alle Paraolimpiadi

«Il mio sogno è di partecipare alle Paraolimpiadi di Londra 2012». A parlare è Luca Cremonesi, 37enne disabile residente a Mairano di Casaletto Lodigiano, che da una decina di giorni si sta allenando nella specialità dell’handbike sulla pista d’atletica di Melegnano. Nel 1995 Cremonesi è stato vittima di un terribile infortunio sul lavoro, che l’ha costretto su una sedia a rotelle. Ma il 37enne di Mairano non si è assolutamente perso d’animo. Sposato con la signora Gabriella e padre di due splendide bimbe di 5 e 6 anni, per tenersi in forma Cremonesi frequenta assiduamente la palestra “Studio movimento” di Melegnano, mentre ultimamente si è avvicinato all’handbike, bicicletta speciale con tre ruote nella quale la spinta proviene dalle braccia e non dalle gambe. L’handbike consente allo sportivo diversamente abile su sedia a rotelle o con difficoltà di deambulazione di “pedalare con le mani”, mentre il cambio a più rapporti permette invece di superare pendenze elevate e di raggiungere alte velocità. «Ho scoperto l’handbike - racconta Cremonesi, reduce da una vacanza con la famiglia - dopo aver conosciuto i campioni italiani della specialità, che si allenano nel parco di Monza». Si tratta infatti di una vera e propria disciplina, che prevede gare a livello nazionale ed internazionale, suddivise in categorie a seconda della gravità dell’handicap fisico di ciascun atleta. Dall’inizio di agosto Cremonesi si allena a Melegnano sulla pista d’atletica dell’impianto comunale in piazza Bianchi, dove a seguirlo ci sono sempre la moglie Gabriella e Andrea Caliendo, presidente dell’Atletica leggera Melegnano, società sportiva locale a cui il 37enne si è iscritto. «Dopo le ovvie difficoltà iniziali - fa sapere proprio Caliendo -, Luca se la cava piuttosto bene. Basti pensare che in un’ora percorre mediamente dai 16 ai 20 chilometri». D’altra parte, di qui ai prossimi anni Cremonesi si è posto un obiettivo decisamente ambizioso: «So che non sarà semplice - dichiara il disabile -, ma il mio sogno è di prendere parte in questa specialità alle Paraolimpiadi del 2012 a Londra». E anche Caliendo sembra crederci: «Luca è alle prime armi con l’handbike - afferma il presidente dell’Atletica leggera Melegnano -, ma è pur vero che alle Paraolimpiadi di Londra mancano ancora tre anni, per cui con un allenamento costante potrebbe riuscire nell’impresa». L’ultimo pensiero di Cremonesi è per coloro che gli hanno permesso di coltivare un progetto tanto avvincente quanto affascinante: «Ringrazio di cuore mia moglie Gabriella, che in tutti questi anni mi è sempre stata vicina - ribadisce il 37enne -, Carlo e Guido della palestra “Studio movimento” per la loro grande disponibilità e il presidente Caliendo, che mi ha dato l’opportunità di allenarmi sulla pista d’atletica in tutta sicurezza. È anche grazie a loro - conclude Cremonesi - se riuscirò a realizzare il mio sogno».Stefano Cornalba

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 12/08/2009 - arriva il conto a chi rompe per un incidente

Post n°70 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Casalmaiocco, arriva il conto a chi rompe per un incidente

CASALMAIOCCO Dopo un incidente stradale capita spesso di vedere ridotto in pessime condizioni il nastro d’asfalto: le chiazze d’olio e altri detriti possono causare problemi di sicurezza, ma possono essere anche causati danni come per esempio guard-rail divelti. Spesso i dipendenti della provincia non sono in grado, per carenza di organico, di assicurare una presenza costante e quindi di garantire un’immediata pulizia del manto stradale. Se vi sono poi dei danni alla sede stradale, questi vengono riparati solo dopo molto tempo. Il comune di Casalmaiocco, tra i primi del Lodigiano e del Sudmilano, ha sopperito attraverso una convenzione con una ditta privata a questa situazione, garantendo al contempo la massima sicurezza stradale. Sarà la stessa azienda, la Sicurezza e Ambiente Spa, a ripristinare le condizioni originarie del manto stradale. Nel giro di mezz’ora dalla chiamata verrà inviata una squadra da una delle tre postazioni sul territorio: a Graffignana, Inzago e Montodine. Senza costi per il comune. È partito infatti un progetto pilota, che in via sperimentale durerà quattro mesi. Quindi, se tutto funzionerà al meglio, si trasformerà in una convenzione pienamente vincolante, che potrebbe coinvolgere anche altri comuni che fanno parte del Consorzio del corpo di polizia intercomunale Nord Lodigiano come Casalmaiocco. «Personalmente - commenta il sindaco Pietro Segalini - sono molto soddisfatto di quanto è stato fatto. È una buona opportunità, visto che il comune ottiene un servizio senza sborsare soldi. La società si rivarrà sul servizio di assicurazione Rca». È stato proprio il primo cittadino a cogliere al volo l’offerta fatta durante una conferenza dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), alla quale avevano partecipato altri piccoli comuni lodigiani. Allora la società Sicurezza e Ambiente aveva presentato la proposta. C’è stato un primo incontro e nei giorni scorsi è stato sottoscritto un accordo sperimentale, copia del quale tra l’altro è già stato inviato a tutte le forze dell’ordine: carabinieri, polizia stradale e Consorzio. «C’è un numero verde da chiamare nel caso di incidente - spiega Segalini -, quindi viene inviata la squadra che si deve occupare della pulizia del manto stradale e del ripristino delle condizioni di sicurezza».E. C.

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DELL'11/08/2009 - Il Centro ricreativo ha chiuso in bellezza nel segno dell’Unicef

Post n°69 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Il Centro ricreativo ha chiuso in bellezza nel segno dell’Unicef

Il progetto nazionale dell’Unicef “Diritto alla scuola e alla salute in Ecuador” è stato inaugurato dai ragazzi e dai commercianti di Graffignana. L’iniziativa è stata promossa nell’ambito della serata conclusiva del Centro ricreativo estivo diurno comunale all’oratorio. Una vera e propria gara di solidarietà basata sul divertimento. L’evento, organizzato dagli animatori del Cred in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha coinvolto più di 350 persone. Famiglie, bambini, giovani e anziani, tutti presenti per portare avanti il tema dell’estate 2009 che era, appunto, l’Unicef. Ed ecco che, lavorando in sinergia con gli educatori, il comitato lodigiano dell’associazione ha ottenuto un contributo di circa 2mila euro. Denaro che darà la possibilità ai piccoli dell’Ecuador di vivere sani ed essere istruiti in vista di un futuro migliore. La santangiolina Gabriella Bracchi dell’Unicef ha ricordato: «Il progetto è stato inaugurato a Graffignana e questo successo sarà di buon auspicio per il suo proseguimento». La serata in oratorio è stata caratterizzata da una maxi tombolata ma non sono mancati un mercatino di giochi usati e una mostra per illustrare il lavoro svolto dai ragazzi durante i laboratori estivi. Per partecipare all’estrazione, resa appetitosa da bellissimi premi, i partecipanti hanno acquistato ben 1.050 cartelle al prezzo di un euro l’una. Infine i vincitori hanno portato a casa una serie di lavoretti realizzati a mano dagli iscritti al Cred durante la serata. Manufatti vari di buon livello, come bigiotteria e cornici, che sono andati a ruba sia in quell’occasione che qualche giorno dopo sul sagrato della chiesa, dove era stato allestito uno stand alla presenza di Marco Lazzari dell’Unicef. Molto apprezzati anche i riconoscimenti acquistati grazie ad un importante contributo dei commercianti e degli industriali graffignanini. Prima di dare via alla tombolata hanno preso la parola il sindaco Marco Ravera, soddisfatto per il lavoro svolto durante l’estate, il vice presidente dell’Unicef di Lodi e il coordinatore del Cred Francesco Di Iorio. Quest’ultimo ha espresso un ringraziamento a tutte le persone che si sono spese per la riuscita della serata e del Centro estivo come, ad esempio, l’operatore del comune Franco Grilli, l’impiegata Elisabetta Papetti, Emiliano Magli della ditta Marcegaglia, Silvana Codecà, Mattia Chini e la stessa Pro loco.

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DELL'11/08/2009 - Ballo in piazza e una grigliata per chi resta sulle colline

Post n°68 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Ballo in piazza e una grigliata per chi resta sulle colline

Tra San Colombano e Graffignana ad agosto ci si sentirà meno soli. Infatti, per chi rinuncia alle vacanze fuori porta, sia a Ferragosto che il giorno 22, i due paesi offriranno momenti di svago. Daranno il via alle iniziative i volontari della Pro loco banina, con il patrocinio del comune che a Ferragosto in piazza del Popolo e a partire dalle 21.30 proporranno musica latino americana, con tanto di animazione caraibica del gruppo Duo Desaparecidos e della scuola Desà Dance.
Il secondo appuntamento è promosso dal Kett’s bar di piazza Mazzini a Graffignana. Si tratta di una grigliata sotto le stelle con tanto di karaoke e musica dal vivo. In questo caso, presentando una copia del volantino pubblicitario della manifestazione, si riceverà un gadget Peroni.

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 11/08/2009 - Una via dedicata alla maestra Concordati Aloni

Post n°67 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Una via dedicata alla maestra Concordati Aloni

Una via ricorderà la storica maestra Maria Concordati Aloni. Lo ha stabilito la giunta di Sant’Angelo nella seduta del 24 luglio. La via sarà realizzata nell’ambito del Comparto urbano di riqualificazione 7, situato di fronte alla piscina comunale di viale Europa. Nel dettaglio, la nuova via Concordati Aloni sarà localizzata tra via Bertolotti e via Tulipani e sarà parallela a via don Ferruccio Ferrari. Nata a Marudo il 5 novembre 1908, Maria Concordati Aloni è stata insegnante per molti anni e preside a Sant’Angelo dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, prima della meritata pensione. Ha lavorato, in particolare, in quattro scuole, alla Cabrini di Sant’Angelo, ma anche alle scuole di Caselle Lurani, Graffignana e Senna Lodigiana, tre paesini rurali nelle quali la sua figura è ancora ricordata. Maria Concordati Aloni è morta il 21 agosto 2003. Centinaia gli alunni che hanno avuto modo di apprezzarne la professionalità, la competenza e soprattutto la spiccata umanità.

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 10/08/2009 - Pioggia e lampi

Post n°66 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Pioggia e lampi: la Lodi - Casello si allaga e un quartiere rimane senza luce elettrica

Il temporale mette sottosopra il sottopasso dell’ex statale 235, la strada che porta al casello dell’autostrada. E non risparmia nemmeno la città del Barbarossa, creando qualche piccolo “incidente di percorso” nei diversi quartieri.Nella notte di sabato, infatti, la pioggia ha iniziato a cadere sui tetti dei lodigiani senza troppo riguardo, provocando qualche danno e richiedendo l’intervento dei vigili del fuoco di Lodi per cercare di risolvere i guai.I pompieri, insieme ai vigili urbani, si sono diretti sulla Lodi-casello, dove il raccordo di un sottopasso aveva accumulato 30 centimetri d’acqua e si era trasformato in una piccola piscina. La squadra ha dovuto ripulire la strada, per permettere il regolare passaggio delle auto ed evitare che qualche automobilista o qualche motociclista di passaggio si facesse male. Alle 6.30, inoltre, i vigili del fuoco sono dovuti correre in via della Tovaiera, in zona San Grato a Lodi, dove alcuni garage si erano inzuppati d’acqua; gli uomini hanno dovuto lavorare per più di tre ore per rimettere in sicurezza i box dei residenti. Altri interventi, invece, sono stati realizzati sul territorio a causa di infiltrazioni, come nel caso di Senna Lodigiana, e a causa di tetti pericolanti.I vigili urbani, inoltre, si sono presentati in via Giambelli a Lodi - una traversa di via Gorini - a causa di una voragine nell’asfalto, causata da un cedimento della strada. È stato necessario segnalare il disagio per evitare che conducenti e passanti potessero imbattersi nella buca con spiacevoli conseguenze.L’acquazzone non ha avuto pietà dei contatori, che in diversi quartieri si sono “bloccati”, per questo molti cittadini si sono dovuti alzare nella notte per farli rimetterli in sesto. Un fulmine dev’essere caduto molto vicino alla Martinetta, qui alcune famiglie hanno dovuto fare i conti con dei guasti all’impianto elettrico, per questo sono rimaste senza luce, telefono e tv e hanno dovuto rivolgersi all’Enel.A Graffignana, invece, nelle ore precedenti, è tracimato il laghetto del Parco Spadazze, invadendo il verde circostante. Questa volta, però, sembra che il motivo non sia legato al maltempo, bensì all’irrigazione.Nei prossimi giorni i lodigiani dovranno girare con l’ombrello, almeno secondo quanto mostrano le previsioni del tempo. Sul sito www.meteolodi.net., il portale dedicato al meteo del territorio e realizzato da un gruppo di lodigiani, nella giornata di oggi il cielo dovrebbe essere coperto. E domani la pioggia dovrebbe tornare a farsi sentire.Greta Boni

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 10/8/2009 - a Graffignana un gruppo di pronto intervento

Post n°65 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Sempre più frequenti gli incendi sulle colline: a Graffignana un gruppo di pronto intervento


Avevano salvato la collina da un incendio prima di partire per l’Abruzzo. Tale è l’impegno dei volontari della protezione civile di Graffignana: 34 componenti totali, di cui 24 operativi, 11 suddivisi in due squadre di secondo livello addestrate per l’intervento immediato in caso di incendio boschivo, 4 fuoristradisti certificati dalla regione, 2 coordinatori di alto livello, la maggior parte esecutori del “118” e uno anche istruttore. Il responsabile operativo Luigi Remigi osserva: «Possiamo fare del nostro meglio grazie al costante supporto di Regione Lombardia, Provincia di Lodi e Comune ma anche dell’intera cittadinanza». Da venerdì 17 luglio cinque operatori graffignanini sono stati operativi in Abruzzo, nel campo Paganica 5, con la stessa reperibilità offerta a Graffignana e quindi 24 ore al giorno: «Ci svegliamo alle 6.30 e fino alle 20.30 monitoriamo i presidi di osservazione locali per intervenire in caso di incendio. Di notte, al contrario, restiamo a disposizione presso il campo». Sono tornati il 2 agosto. E la presenza nelle zone terremotate ha dato i suoi frutti perché al loro arrivo i volontari hanno iniziato il lavoro domando ben tre incendi di cui uno piuttosto importante sulla riva di un torrente, tra i boschi e poco distante da una tendopoli. Il tutto con il supporto di un modulo antincendio del Parco del Ticino e del Corpo forestale dello Stato. Ma anche il Lodigiano è comunque rimasto coperto: «Abbiamo lasciato a casa una squadra e un modulo antincendio per eventuali necessità. Inoltre continua il piano di controllo della collina e se servirà sfrutteremo ancora gli idranti nascosti nel verde, una stazione di pompaggio, il fiume Lambro, la vasca dietro l’azienda Riccardi e le piscine limitrofe». Poche ore prima della partenza infatti i volontari erano intervenuti con il solo ausilio della polizia locale, su un incendio propagatosi a Graffignana in Località Vignazze, a lato della strada provinciale 189: «Qualcuno aveva gettato un mozzicone di sigaretta su una riva. Il nostro merito è stato quello di aver impedito che la combustione travolgesse il campo di mais annesso» ricorda Remigi. E alla qualità del personale si aggiunge un parco mezzi di tutto rispetto: un Mitsubishi L200, acquistato nell’ottobre del 2007, e un pick up Ford Ranger la cui efficiente attrezzatura è stata studiata dai volontari Raffaele Granata, Massimo Pandini e Emilio Suardi.Paola Arensi

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 8/08/2009 - Danilo Gallinari compie oggi 21 anni

Post n°64 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Auguri Gallo: il lodigiano festeggia oggi i primi 21 anni

LODI Tanti auguri Gallo! Danilo Gallinari compie oggi 21 anni e finalmente, nella sua prossima tappa a Las Vegas, potrà entrare nei locali e nei casinò, che da due anni a questa parte, durante il soggiorno nel Nevada per la Summer League, gli sono sempre stati proibiti. Il pensiero fisso nella testa del giovane talento di Graffignana non è però rivolto alle feste e alle vacanze, ma alla prossima stagione Nba con i suoi New York Knicks. Seppure non più un “rookie”, quello che si appresta a cominciare sarà l'anno del vero esordio per Gallinari nel mondo dei professionisti americani. La sua prima regular season, infatti, è stata purtroppo pesantemente condizionata dal grave infortunio patito nel luglio scorso proprio alla Summer League di Las Vegas, che lo ha costretto a saltare ben 54 delle 82 partite previste dal calendario e a giocare le restanti in uno stato di forma ben lontano dal cento per cento. Prima dell'operazione, resasi necessaria dato il persistente dolore alla schiena che ha impedito a "Danny boy" di esprimere tutte le sue doti, si sono comunque intravisti dei notevoli sprazzi di talento che lo hanno portato a chiudere la stagione, anzi, le sole 28 gare disputate, con 6,1 punti di media (high di 17 contro gli Atlanta Hawks), tirando col 44 per cento dal campo e un ottimo 44 per cento da tre (25esimo in tutta l’Nba) e 96 per cento ai liberi (12esimo), 2 rimbalzi, 0,5 assist e 0,5 palle rubate in 14,7 minuti di media. Terminata questa estate di riabilitazione, prodromica a un recupero completo previsto per il training camp dei Knicks di settembre, la stagione 2009/2010 sarà un momento chiave della sua carriera, dovendo ripagare la fiducia concessagli da coach Mike D'Antoni e dal presidente dei bluarancio Donnie Walsh, che lo hanno scelto con il numero 8 nei draft 2008. Se Gallinari avrà archiviato del tutto i problemi fisici e riuscirà a riproporre quanto già apprezzato sui parquet italiani ed europei con le maglie di Assigeco, Pavia e Milan, non ci sono dubbi che la stella made in Italy più brillante d'oltreoceano più che a Toronto (dove, oltre ad Andrea Bargnani, si è accasato anche Marco Belinelli), risiederà nella "Grande Mela".Lorenzo Meazza

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 7/08/2009 - Agenda Federcaccia

Post n°63 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Rubrica quindicinale di informazione venatoria A cura della Fidc
Agenda Federcaccia

RILASCIO TESSERINI
VENATORI STAGIONE 2009/2010Si informa che i tesserini venatori saranno in distribuzione con le seguenti modalità:1) Presso i comuni aderenti al programma di decentramento riportati di seguito: Abbadia Cerreto, Bertonico, Brembio Casaletto Lodigiano, Casalmaiocco, Casalpusterlengo, Caselle Landi, Caselle Lurani, Castelnuovo Bocca D’Adda, Castiraga Vidardo, Cavenago d’Adda, Codogno, Crespiatica, Fombio, Graffignana, maleo, Merlino, Montanaso Lombardo, Orio Litta, San Martino in Strada, Sant’Angelo Lodigiano, Senna Lodigiana, Sordio, Turano Lodigiano, Villanova del Sillaro. Per le modalità di ritiro dei tesserini preghiamo rivolgersi al comune di residenza.2) Presso la sede della Provincia – Via Fanfulla, 14 – LodiDal 1 agosto al 14 agosto esclusivamente nelle giornate e negli orari di seguito indicati:Martedì: dalle ore 09:30 alle ore 12:30Venerdì: dalle ore 09:30 alle ore 12:30Dal 17 agosto al 18 settembre esclusivamente nelle giornate e negli orari di seguito indicati:Martedì: dalle ore 09:30 alle ore 12:30Mercoledì: dalle ore 14:30 alle ore 17:00Venerdì: dalle ore 09:30 alle ore 12:30I tesserini potranno essere ritirati dai diretti interessati o, se impossibilitati, da altra persona incaricata, senza delega scritta, purchè in possesso della documentazione necessaria al rilascio (licenza di porto di fucile uso caccia, ricevute versamenti tassa regionale e governativa in corso di validità).NOVITA’ REGIONALI UTILIZZO
RICHIAMI VIVI ORDINE DEGLI
ANSERIFORMI E CARADRIFORMIIl Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, con ordinanza del 1° agosto 2008 ha previsto la deroga al divieto di utilizzo dei volatili appartenenti agli ordini degli Anseriformi e Caradriformi (anatre e pavoncella) come richiami vivi nell’attività venatoria da parte dei cacciatori che ne fanno richiesta.La deroga è concessa a condizione che vengano rispettate le seguenti disposizioni sanitarie:- Tutti i richiami vivi devono essere inanellati con gli appositi contrassegni inamovibili rilasciati dalla Provincia;- I richiami devono essere stabulati separatamente da altri volatili eventualmente allevati;- Devono essere applicate tutte le misure di biosicurezza (pulizia, disinfezione, utilizzo di contenitori lavabili per il trasporto, ecc.) atte a prevenire la trasmissione del virus dell’influenza aviaria;- In caso di morte dei richiami, gli stessi dovranno essere consegnati all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per gli accertamenti sanitari;- Deve essere tempestivamente comunicata alla Provincia – Servizio Faunistico Ambientale – ogni smarrimento, furto o cessione a terzi;- Ogni spostamento e/o evento che riguarda i richiami vivi deve essere annotato su un apposito registro rilasciato dalla Provincia.Tutti coloro che sono stati autorizzati nella precedente stagione venatoria 2008/2009 all’uso dei richimi vivi, dovranno ripresentare domanda su modello conforme entro il 15 agosto 2009. Per le stagioni successive la denuncia dei richiami vivi deve essere fatta entro il 15 agosto 2009. Per informazioni contattare gli uffici del Servizio Faunistico Ambientale della Provincia di Lodi al numero 0371/442243 oppure tramite e-mail caccia&pesca@provincia.lodi.it CLASSIFICA GARA
BERTONICO 1 E 2 AGOSTOSabato 1 e domenica 2 agosto 2009 si è svolta a Bertonico una gara cinofila su selvaggina.Al termine delle due giornate di gara la classifica è risultata essere la seguente:CAT. LIBERA INGLESI – 1° Meazza con Ila, setter – 2° Locatelli con Rambo, setter – 3° Pavoni con Jek, pointer – 4° Basana con Olly, setter.CAT. CACCIATORI INGLESI – 1° Venturelli con Zara, setter – 2° Magoni con Sada, setter – 3° Dragoni con Taro, setter – 4° De Amicis con Cutter, setter – 5° Groppelli con Kira, setter – 6° Nicrosini con Zana, pointer .CAT. LIBERA CONTINENTALI – 1° Fusarpoli con Lange, espaniel breton – 2° Bergonzi con Tata, espaniel breton – 3° Corsi con Erne, kurzhaar – 4° Dioli con Diva, espaniel breton.CAT. CACCIATORI CONTINENTALI – 1° Ghisani con Rok, kurzhaar – 2° Garavelli con Devis- kurzhaar – 3° Bricchi con Ben, kurzhaar – 4° Ghisani con Scura, espaniel breton – 5° Ghidotti con Benny, espaniel breton – 6° Calzi con Diana, kurzhaar.CLASSIFICA CACCIATORI DI BERTONICO – 1° Longari xon Scura, kurzhaar – 2° Vitali con Tex, setter.Myriam Marazzina

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 7/08/2009 - Villa Valbissera e hotel Trianon in vendita

Post n°62 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Villa Valbissera e hotel Trianon in vendita: spuntano alcune ipotesi sugli acquirenti

San colombano. Tra i vari cespiti dell’impero Morini, gli ultimi a trovare una sistemazione definitiva e stabile saranno con ogni probabilità la settecentesca Villa Valbissera e l’hotel Trianon di Graffignana, ma intanto vanno definendosi dei nuovi interessi intorno alle due proprietà.Ancora nessuna decisione è stata presa dai commissari straordinari che gestiscono tuttora il residuo patrimonio di Enrico Morini, ex re del vino di San Colombano decaduto per un crac finanziario partito dalle sue attività informatiche milanesi. L’asta per le due proprietà sembrava dovesse svolgersi, separatamente per ciascun cespite, nello scorso autunno, dopo che in estate i commissari erano riusciti a condurre in porto con successo la vendita di tutte le attività vitivinicole e i terreni collinari alla società Neuroniagrari capitanata da Modesto Volpe e Giuseppe Apicella. Da allora, però, sui due immobili di pregio è calato il silenzio.Poco più di un mese fa, però, sarebbe pervenuta al comune di San Colombano una informale manifestazione d’interesse per la Villa Valbissera, già villa padronale settecentesca che Morini aveva acquistato e iniziato a ristrutturare per farla diventare un centro benessere con annesso albergo di altissimo livello qualitativo. E proprio questo interessamento potrebbe oggi dare un impulso decisivo alla ripresa delle operazioni di alienazione. Il nome di chi si è fatto avanti resta segreto, ma secondo alcuni bisogna cercare nella direzione dell’ex sindaco Giancarlo Rugginenti e dei suoi compagni di cordata all’epoca dello sfortunato tentativo di scalata alla Poderi di San Pietro. Allora, l’ex primo cittadino, insieme a sei imprenditori, smosse le acque ferme del commissariamento e arrivò vicinissimo all’aggiudicazione, poi sfumata a vantaggio della cordata lodigiana di Volpe e Apicella. E proprio la Neuroniagrari di Volpe e Apicella sarebbe invece interessata all’hotel Trianon, di cui comunque dovrà andare in vendita solo la parte immobiliare. Proprio la Neuroniagrari è già in possesso dei contratti di gestione e di affitto, di tutta la parte gestionale, e punta quindi a un ricongiungimento naturale.Andrea Bagatta

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 7/08/2009 - «Nadia, ti diciamo solo arrivederci»

Post n°61 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Una folla commossa ai funerali della 25enne «sempre pronta a donare un sorriso»
«Nadia, ti diciamo solo arrivederci»
Ultimo saluto alla giovane vittima dell’incidente sulla 235

Graffignana «La strada è un dono perché unisce gli uomini. Ma a volte diventa maledetta. Quindi cara Nadia, adesso che in Dio puoi farlo, aiuta la tua mamma, il tuo papà, tua sorella, il tuo fidanzato, i tuoi cari e tutti quei genitori che fanno i conti con queste stragi, a capire che il Signore è con loro anche se non possono vederlo e toccarlo», queste le parole del parroco di Graffignana don Davide Daccò per la 25enne Nadia Gaudio tragicamente scomparsa lunedì scorso sulla provinciale 235 a Pieve Fissiraga. I funerali sono stati celebrati ieri e hanno avuto sede presso la parrocchiale graffignanina alla presenza dei membri di due comunità, cioè quella locale e di Cerro al Lambro, paese d’origine della ragazza. Nonostante sia tempo di ferie in chiesa c’erano molti giovani che soffrivano per la terribile perdita e guardavano increduli la bara bianca della loro cara amica: «Mi rivolgo anche a questi ragazzi affinché vadano contro corrente, siano umili e non si identifichino nei modelli fuorvianti diffusi attualmente. Bisogna seguire i consigli di chi ci dedica vero amore e non quelli di coloro che prediligono il mettersi in mostra ad ogni costo, l’apparenza, i beni materiali». Grande il dolore di mamma Raffaella, papà Paolo, della sorella Valentina, del fidanzato Paolo, dei nonni e dei parenti durante l’estremo saluto alla giovane Nadia. Tutti, attenti alle parole del sacerdote, in cerca di un po’ di conforto per tentare di dare una spiegazione ad un tragico evento che un senso proprio non ha: «Davanti a una simile tragedia anche la fede vacilla. Soprattutto quando questi fatti riguardano una giovane piena di vita e di sogni cresciuta con i valori cristiani e sempre pronta a distribuire sorrisi agli altri. Quindi solo la parola di Dio aiuta a trovare speranza. Oggi siamo qui insieme per manifestare la nostra solidarietà ai parenti che soffrono. Nell’uomo l’amore per la vita è così forte che la morte è sentita come un castigo. Ma quando preghiamo e diciamo “Sia fatta la sua volontà” esprimiamo una volontà di salvezza. La stessa che Nadia, seppur conquistandola tragicamente, ha trovato nella casa del Signore», ha proseguito don Daccò concludendo: «Il mistero della morte per l’uomo è incomprensibile, ma sappiate che il distacco da questa ragazza non è un addio definitivo, ma semplicemente un arrivederci. Infatti Dio è via, verità e vita e dobbiamo fidarci di lui». Dopo la benedizione ha espresso un pensiero anche il parroco di Riozzo don Antonello Martinenghi: «Ho potuto stare vicino a Nadia un paio d’anni dal 2006 perché, poco dopo il mio arrivo, lei si è trasferita a Graffignana. Si tratta di una splendida ragazza che è stata catechista e che anche dopo il trasferimento è tornata spesso in paese per dedicarsi alla comunità in cui è cresciuta e in particolare all’oratorio. Insomma, le volevano bene proprio tutti». Paola Arensi

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 6/08/2009 - Stamattina l’addio alla 25enne morta lunedì sulla 235

Post n°60 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5
Foto di miryamco5

Stamattina l’addio alla 25enne morta lunedì sulla 235

Saranno celebrati questa mattina nella chiesa parrocchiale di Graffignana i funerali di Nadia Gaudio, la giovane 25enne morta tragicamente lunedì scorso sulla provinciale 235 a Pieve. La salma arriverà direttamente in chiesa dalla camera mortuaria di Lodi intorno alle 10; dopo di che, alle 10.30, inizierà la funzione che sarà celebrata dal parroco don Davide Daccò. Nadia abitava con la famiglia solo da un anno a Graffignana, in una villetta di via Marcora, mentre in precedenza aveva vissuto a Riozzo, frazione di Cerro al Lambro, dove era molto conosciuta e dove aveva molti amici soprattutto in oratorio. Ieri pomeriggio è stata effettuata l’ispezione esterna sulla salma, così come disposto dalla magistratura che ha deciso di non disporre l’autopsia per chiarire le cause dello schianto. Poi è arrivato il nullaosta per la sepoltura. In ogni caso sembra certo che sia stata proprio l’auto di Nadia, diretta da Lodi al casello dell’autostrada, ad invadere l’altra corsia e a restarci per diversi metri, come raccontato da alcuni testimoni, fino all’impatto con un tir che viaggiava in direzione opposta. Non stava facendo un sorpasso, quindi è probabile che abbia avuto un malore o un colpo di sonno.

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 6/08/2009 - Le opere di Piero Passoni si trovano in via Selvagreca

Post n°59 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Le opere di Piero Passoni si trovano in via Selvagreca
Colori e tele “nascoste”: un mondo da riscoprire al mercatino dell’usato


n Gli occhi di Moro, la maschera da clown che se ne sta lì, appesa al collo. E ancora la guerra fredda del pensiero e quella calda delle strade tra "brigate" rosse e nere. Ci sono tutte le contraddizioni di un decennio nelle tele di Pietro Passoni, oggi in vendita tra un jukebox scordato e un frullatore. Tra la polvere e gli scaffali del Mercatino dell'Usato di via Selvagreca, si nasconde un piccolo “tesoro”, tessuto su fini allegorie. Un compendio della storia di questo paese, della sua politica, dei suoi personaggi chiave. È tutto nelle opere di questo pittore milanese scomparso nel 1987, all'età di 72 anni, stroncato da un male incurabile. Narratore appassionato di favole ai nipoti («le sue storie originali potevano durare anche un anno» racconta Gilda, la nuora, che oggi abita a Graffignana), «Nonno Pejo», così lo chiamavano loro, che ha vissuto e lavorato a Milano tutta la vita, nel suo studio al 327 di via Forza Armate, aveva un rapporto speciale con il Lodigiano. Lo frequentava con assiduità. Qui si era trasferito il figlio Mario, architetto prematuramente scomparso quattro anni fa; qui aveva scoperto la bellezza di un paesaggio fatto di distese d'erba e piccoli gioielli, le chiese parrocchiali che nell'arco della sua vita ha dipinto quasi interamente. Qui, e a Graffignana per la precisione, nella casa del figlio, dove ora vivono i nipoti e la nuora, resta il suo patrimonio artistico: circa 300 tele che esplorano forme, modi e generi di fare pittura differenti. E tra Graffignana e Lodi, ora, si può anche vedere quel filone politico di opere, dipinto tra l'inizio e la fine degli anni Settanta.
Diplomatosi al liceo artistico di Brera nel 1939, Passoni ha lavorato all'ospedale Fatebenefratelli di Milano tutta la vita. Socialista convinto, la sua non era semplice satira. Di quegli anni, la nuora Gilda, anche lei pittrice, che ha conosciuto Mario, il figlio di Passoni, all’accademia Cimabue di Milano, racconta di un fervore che non era solo acume politico, ma anche voglia di fare chiarezza, “smascherando” gli uomini politici del suo tempo. Una sorta di svelamento pirandelliano, uno studio quasi introspettivo dei grandi dell'epoca. «Diceva sempre che ognuno di noi quando è in pubblico indossa una maschera, diversa a seconda dei suoi interlocutori - racconta Gilda - ; sosteneva che solo la morte potesse far cadere questa maschera». È in quest'ottica allegorica che nascono i due grandi lavori che raccolgono da una parte i "cattivi" e dall'altra i "buoni" della storia, in cui Passoni ha scelto di ritrarre accanto a Madre Teresa di Calcutta e il mahatma Gandhi, anche Sandro Pertini. Dalla personalità taciturna, ma estremamente vitale, Passoni veniva nel Lodigiano ogni quindici giorni. Si fermava il sabato e la domenica; passava il tempo con i nipoti e partiva con la sua macchina fotografica alla scoperta delle sue chiese, che poi catalogava e dipingeva. È qui che conobbe la cerchia di pittori santangiolini, tra cui l'amico fraterno del figlio, Angelo Savarè. «Non era legato direttamente a nessuna galleria e quindi ad oggi non esiste una valutazione economica dei suoi quadri, ora in vendita a una cifra irrisoria che non rende certo loro giustizia - spiega Savarè -. Accanto alla spinta critico-interpretativa della storia, nella sua opera è presente una ricerca cromatica costante che è proseguita e si è ampliata nel filone paesaggistico, in cui non sono rari i quadri di grandi dimensioni». Su una piastrella, custodita con cura nella casa di Graffignana, si legge «Ama il tuo sogno, seppur ti tormenta» frutto del genio dannunziano. «Per me è un tormento il pensiero di dover in qualche modo lasciar andare queste opere e mi sono sempre rifiutata di farle valutare - spiega Gilda -: hanno sempre avuto un valore affettivo. Ho regalato tutti i suoi cavalletti, ora mi rendo conto che quel patrimonio va valorizzato». Trecento opere, chiuse nella cantina laboratorio di Graffignana, accanto alla sala della musica, dove ancora riecheggiano le risate dei pittori riuniti per far festa o per discutere di colori, tele e pennellate; trecento opere che ancora aspettano di essere conosciute dal pubblico lodigiano.Rossella Mungiello

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 5/08/2009 - «Non scorderemo il sorriso di Nadia»

Post n°58 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5
Foto di miryamco5

La giovane ha sbandato all’improvviso ed è finita contro un tir; ancora da stabilire la data dei funerali
«Non scorderemo il sorriso di Nadia»
Dolore per la 25enne che ha perso la vita nello schianto sulla 235

«Voglio ricordare Nadia con il suo sorriso, con l’amore e la felicità che provava per la vita». Il giorno dopo lo schianto sulla “nuova” provinciale 235 che si è portata via Nadia Gaudio a soli 25 anni, è il momento del dolore e del silenzio. I genitori non vogliono parlare, chiusi nella loro sofferenza, mentre gli altri familiari parlano a fatica di una ragazza «piena di vitalità e di voglia di vivere, che non dava mai niente per scontato e anzi ringraziava sempre per il nuovo giorno: non ha mai dubitato che fosse un nuovo regalo». È la cugina Angelica a farsi in un certo senso portavoce della famiglia: «Nadia ha sempre condotto una vita semplice: casa, famiglia, amore. Ha sempre lottato con volontà e coraggio per vivere quella vita che a volte ti tiene in scacco».Lunedì, quando c’è stato lo schianto, la ragazza era diretta verso il casello dell’A1: sembra che stesse tornando dalla stazione di Lodi, dove aveva accompagnato il fidanzato che doveva prendere un treno per Roma. All’improvviso ha sbandato, forse per un malore o una distrazione (è stato accertato che non era in sorpasso), e ha invaso la corsia opposta. L’impatto con il tir in arrivo da Pieve è stato frontale e violentissimo, e non le ha lasciato scampo.La salma si trova alla camera mortuaria di Lodi. La magistratura non ha disposto l’autopsia, ma solo un’ispezione esterna del corpo prima di dare il nullaosta per i funerali. Ieri però non era ancora stata effettuata, quindi la data della cerimonia funebre non poteva essere fissata. Il parroco di Graffignana, don Davide Daccò, ha provato più volte a parlare con la famiglia per esprimere il dolore di tutta la comunità, ma in casa non ha mai trovato nessuno. «Purtroppo non ho avuto la fortuna di conoscere la ragazza scomparsa - dice invece il sindaco Marco Ravera -, ma anche se abitava qui da poco l’intera comunità è rimasta molto toccata da questa tragedia».Nadia si era trasferita da circa un anno con la famiglia a Graffignana, in via Marcora, mentre in precedenza aveva vissuto in un’elegante villetta di via Monte Nero a Riozzo, frazione di Cerro al Lambro. Anche qui tutti la ricordano con commozione. «Nadia - raccontano gli amici dell’oratorio San Lorenzo Martire - era una brava giovane, sorridente, affettuosa e con una battuta pronta per tutti. Sempre presente in oratorio, dove partecipava alle varie attività, ha fatto anche la catechista durante la permanenza a Riozzo di don Peppino Barbesta».R. C.

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 5/08/2009 - Le sfide di Devecchi: «Migliorare in attacco e rigiocare i play off»

Post n°57 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Il lodigiano ha rinnovato con Sassari
Le sfide di Devecchi: «Migliorare in attacco e rigiocare i play off»


C’è anche un lodigiano sulla strada dell'Assigeco in LegaDue. Dopo un periodo caratterizzato dalla massima incertezza per molte squadre di Serie A e di LegaDue, tra cui la sua stessa Sassari, Giacomo “Jack” Devecchi ha infatti deciso di accettare la proposta di contratto del club sardo, per quella che sarà la sua quarta stagione consecutiva in casacca biancoblu. La guardia/ala di Graffignana, nonostante svariate e interessanti proposte, tra cui quella di Veroli e di alcune squadre lombarde, ha scelto di continuare la sua avventura in Sardegna: «In realtà avevo voglia di cambiare e fare una nuova esperienza - confessa il cugino di Danilo Gallinari -, ma alla fine Sassari è diventata un po’ la mia seconda casa, mi sono sempre trovato bene in città e con la società e ho un ottimo rapporto con il presidente Mele, oltre che con alcuni compagni che resteranno, come Vannuzzo e Manca». Elementi di novità però non mancheranno di certo: «Si può dire che sarà un’esperienza diversa - continua il 24enne “Jack” - perché è cambiato allenatore (Meo Sacchetti ha preso il posto di Demis Cavina, ndr) e cambieranno molti compagni, per cui rimango in Sardegna molto volentieri». La vicenda si è quindi conclusa nel migliore dei modi, ma qualche settimana fa le condizioni economiche di Sassari avevano fatto temere il peggio: «È stata una situazione molto difficile - spiega Devecchi -, perché alcuni sponsor hanno avuto a pagare alla società somme che erano già state pattuite, ma poi fortunatamente è intervenuta la regione con il neo presidente Cappellacci e la situazione si è risolta». A differenza di Sassari, altre società non sono riuscite a fronteggiare la crisi e alcune sono sparite dal panorama professionistico, spianando la strada al ripescaggio dell’Assigeco: «Quest’anno è stato un bel casino, tante società tra le quali anche alcune storiche come la Fortitudo hanno avuto serie difficoltà e anche il mercato ne risente». Tornando alla sua Sassari, dopo la promozione in Serie A sfuggite per un soffio, gli obiettivi per la prossima stagione non saranno da meno: «Speriamo di arrivare in finale come lo scorso anno, ma questa stagione non sarà affatto facile vista la presenza di veri e propri squadroni; noi, nel nostro piccolo, speriamo di raggiungere i play off, consapevoli che da quel momento in poi è tutto un terno al lotto». Dal punto di vista personale invece l’augurio è il solito, migliorare ulteriormente la fase offensiva: «Voglio progredire sempre più in attacco e il coach mi ha lanciato una mezza frecciatina: ha detto che oltre a un ottimo difensore con lui diventerò anche un ottimo attaccante». Infine una battuta sui giorni passati a New York in compagnia del cugino Gallinari: «Sono stato a fare un po’ di vacanza con Danilo, però ho anche approfittato della palestra dei Knicks per fare qualche tiro e ho girato un po’ di playground newyorkesi».Lorenzo Meazza

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 5/08/2009 - Per i Knicks di Danilo Gallinari l’esordio a Miami

Post n°56 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Per i Knicks di Danilo Gallinari l’esordio a Miami

Inizierà il 28 ottobre con la trasferta dei “suoi” New York Knicks a Miami la seconda stagione in Nba di Danilo Gallinari. Il campionato inizierà il 27 ottobre e il ragazzo di Graffignana, che in attesa di recuperare pienamente dall’infortunio alla schiena patito l’anno scorso sta trascorrendo un periodo di vacanza, spera di tornare a esibirsi davanti al pubblico amico del Madison Square Garden alla terza giornata, il 31 ottobre, contro Philadelphia. Tra le 82 sfide di stagione regolare in calendario spiccano il confronto casalingo del 6 novembre con i Cleveland Cavaliers del “re” LeBron James (in procinto, secondo molti, di approdare proprio ai Knicks del “Gallo” l’estate prossima), la trasferta con i campioni in carica dei Lakers (il 24 novembre) e “l’onore” della sfida di Natale in televisione, contro Miami. Quattro i “derby” contro i Toronto Raptors di Andrea Bargnani e Marco Belinelli: due a gennaio in casa (il 15 e il 28) e due in trasferta, il 5 marzo e all’ultima giornata, il 14 aprile. Nel frattempo inizia stasera a Cagliari contro la Francia la scalata dell’Italia all’ultimo posto utile per gli Europei di settembre in Polonia: l’altra rivale degli azzurri è la Finlandia, da affrontare in trasferta l’11 agosto e in casa il 20, mentre la gara di ritorno con la Francia si giocherà il 14 a Pau. Esclusi Hackett e Crosariol toccherà a Mancinelli, Datome, Gigli, Amoroso, Cusin, Giachetti, Poeta, Vitali, Mordente e Soragna il compito di supportare le punte di diamante Bargnani e Belinelli nel big match contro i transalpini, orfani delle stelle Nba Parker e Noah. Carlo Recalcati, tecnico degli azzurri, non condivide l’atmosfera da “vivere o morire” che aleggia attorno alla sfida e invita i suoi a non sottovalutare i “galletti”: «Sarà una Francia diversa da quella che ha svolto la preparazione - spiega il ct -. Si presentano con un roster diverso da quello che pensavano, molto più giovane: dovremo quindi essere pronti a qualcosa di diverso». In caso di vittoria nel girone, l’Italia si giocherebbe il “pass” per gli Europei con la vincente del gruppo con Belgio, Bosnia e Portogallo.

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 4/08/2009 - Frontale sulla 235, la vittima è Nadia Gaudio di Graffignana

Post n°55 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Secondo incidente mortale sulla provinciale dopo i lavori di riqualificazione: la strada è rimasta bloccata per un’ora
Si schianta contro un tir, muore 25enne
Frontale sulla 235, la vittima è Nadia Gaudio di Graffignana

Pieve Fissiraga Secondo tragico schianto sulla “nuova” 235, dove a meno di un mese dalla morte del 48enne Antonio Carlo Carera, ieri pomeriggio si è spezzata la vita di Nadia Gaudio, 25enne residente a Graffignana. La giovane stava guidando da Lodi verso il casello autostradale quando, all’altezza del Mercatone Uno di a Pieve Fissiraga, ha improvvisamente invaso la corsia opposta finendo per scontrarsi frontalmente con un tir diretto verso Lodi. L’impatto, violentissimo, non le ha lasciato scampo: nonostante i disperati tentativi dei soccorritori la povera Nadia è morta nell’abitacolo distrutto della sua Fiat Punto.La disgrazia è avvenuta attorno alle 14.15, su una Lodi-casello bagnata dalla pioggia annunciata nei giorni scorsi. Le condizioni dell’asfalto, però, non avrebbero influito sull’incidente; né, a quanto ricostruito dai carabinieri, a portare in rotta di collisione la Fiat e il tir sarebbe stata una manovra azzardata, come un sorpasso, da parte della giovane graffignanese. A tradire Nadia, più verosimilmente, potrebbe essere stato un improvviso malore o un colpo di sonno: un’ipotesi avvalorata, testimonianze alla mano, dalla prolungata e altrimenti inspiegabile invasione di corsia fatta dalla Fiat della ragazza. Il conducente del tir, un 45enne bergamasco, ha riferito ai carabinieri di essersi accorto per tempo della manovra della Fiat e di aver provato in più a modi a evitare le scontro. Segnalazioni con le luci, colpi di clacson, fino all’estremo tentativo di inchiodare e di buttarsi il più possibile sulla propria destra: nulla, purtroppo, è riuscito a evitare l’impatto tra il muso del “bestione” e quello della Fiat.L’urto è stato fortissimo: lo stesso imponente tir ha infatti riportato danni piuttosto evidenti nella parte bassa anteriore. A riportare la peggio, però, sono state ovviamente Nadia e la sua Punto verde. Il muso e la fiancata sinistra dell’auto sono finiti come sbriciolati dalla collisione: e per Nadia Gaudio, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.Sul posto, oltre ai carabinieri del nucleo radiomobile di Lodi e al personale medico del “118”, sono intervenuti anche i vigili del fuoco e la polizia di stato: dell’incidente è stato immediatamente avvisato anche il sostituto procuratore Paolo Filippini.Il traffico tra la rotonda del Codognino e Pieve è rimasto praticamente paralizzato per oltre un’ora: la situazione è tornata lentamente alla normalità solo dopo che, ultimati i rilievi del caso, l’autosoccorso stradale Baggi ha potuto rimuovere la carcassa della Fiat Punto.La tragedia di Pieve, come detto, segue quella che la mattina del 10 luglio scorso a Cornegliano Laudense era costata la vita del 48enne Antonio Carlo Carera, la prima vittima della rinnovata 235 dopo il completamento dei lavori di riqualificazione. Originario del Bresciano, ma residente a Castiraga Vidardo, Carera era morto sul colpo dopo che la sua Volkswagen Polo aveva invaso la corsia di marcia opposta, scontrandosi frontalmente contro un autobus della Line: una dinamica sinistramente analoga a quella che ieri, purtroppo, si è portata via per sempre la povera Nadia Gaudio.Alberto Belloni

 
 
 

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 25/02/2010 - Giochi studenteschi

Post n°54 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da miryamco5

Giochi studenteschi. Si qualificano alla fase regionale Cadetti anche i ragazzi dell’istituto Canossa di Lodi oltre ai vincitori delle prove individuali 
La “sorpresa” Borghetto e l’Ada Negri sono i campioni provinciali del nuoto 
 

LODI La conferma dell’Ada Negri, l’exploit di Borghetto. I giochi studenteschi provinciali di nuoto delle scuole medie hanno emesso verdetti tutt’altro che scontati. Tra i Cadetti l’Ada Negri ha messo in acqua una vera corazzata, ribadendo il dominio già espresso in piscina nel 2009. Tra le Cadette l’istituto di Borghetto e Graffignana ha fatto man bassa di successi un po’ a sorpresa: alcune alunne hanno persino rinunciato a una gita scolastica a Genova per difendere i colori della propria scuola. Oltre alle squadre vincitrici si sono qualificate alla fase regionale (in calendario il 17 marzo a Brescia) anche le seconde classificate (Canossa Lodi maschile e Ada Negri femminile) e i vincitori delle prove individuali. Alle gare della Faustina hanno partecipato circa 120 studenti, tra cui anche le valide delegazioni del Cazzulani e del Collegio San Francesco di Lodi e dell’istituto Aldo Moro di Maleo.Ecco tutti i podi. Cadetti. 50 sl: 1° Ermes Zamboni (A. Negri) 28”90, 2° Marco Carena (Canossa) 30”50, 3° Christian Martinengo (Cazzulani) 31”67. 50 dorso: 1° Albert Lanthaler (A. Negri) 34”36, 2° Tommaso Massari (A. Negri) 40”00, 3° Matteo Marchi (Canossa) 41”88. 50 rana: 1° Mirko Colturani (A. Negri) 37”39, 2° Andrea Furini (A. Negri) 46”19, 3° Tommaso Costagliola (A. Negri) 46”40. 50 farfalla: 1° Jacopo Nicolini (Canossa) 33”64, 2° Daniel Moretti (A. Negri) 33”68, 3° Giorgio Bondioli (A. Negri) 35”30. 4x50 sl: 1ª Ada Negri squadra “A” (Zamboni-Lanthaler-Moretti-Colturani) 2’00”10, 2ª Ada Negri squadra “B” 2’13”43, 3ª Canossa Lodi 2’16”04. Classifica a squadre: 1ª Ada Negri Lodi 5 punti, 2ª Canossa Lodi 11, 3ª Cazzulani Lodi 15.Cadette. 50 sl: 1ª Ilaria Cella (Borghetto) 30”30, 2ª Martina Grandi (Cazzulani) 33”41, 3ª Lucrezia Toninelli (San Francesco) 35”60. 50 dorso: 1ª Ludovica Rossi (Canossa) 42”50, 2ª Clara Patrini (Borghetto) 44”80, 3ª Chiara Andreottola (Cazzulani) 47”01. 50 rana: 1ª Chiara Galeotti (A. Negri) 41”12, 2ª Giulia Patella (Borghetto) 44”77, 3ª Ilaria Cerioli (Canossa) 50”60. 50 farfalla: 1ª Giulia Faversani (Borghetto) 33”40, 2ª Alessia Cannatà (A. Negri) 33”62, 3ª Serena Santonicola (Cazzulani) 35”22. 4x50 sl: 1° Borghetto (Pedrazzini-Cella-Faversani-Patella) 2’20”00, 2ª Ada Negri 2’21”80, 3ª Cazzulani 2’27”50. Classifica a squadre: 1° Borghetto 7 punti, 2ª Ada Negri Lodi 13, 3ª Cazzulani Lodi 16.Cesare Rizzi

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 23/02/2010
 

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