Creato da GSCroceVerdeOrzi il 11/11/2008
Il blog del Gruppo Sportivo della Croce Verde di Orzinuovi: volontariato, soccorso e tanto sport
 

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03 ottobre 2010!!

 

Gruppo MTB

Prossima uscita del gruppo:
Domenica 24/01 : Tour della Franciacorta

 

 

Volley - Juniores f.

Coppa Leonessa 2009

F.corta - GS CV ORZI      3-1

GS CV ORZI - P. Zanano 3-0

Berlingo - GS CV ORZI    0-3

Campionato 2009

S.Antonio - GS CV ORZI   0-3
GS CV ORZI - Toscolano  3-2
GS CV ORZI - Bagnolo     2-3
Solferino - GS CV ORZI    3-2
GS CV ORZI - Calcinato    2-3
Cus BS - GS CV ORZI       0-3
Buffalora - GS CV ORZI    3-0
GS CV ORZI - S.Antonio   3-0
Toscolano - GS CV ORZI  3-0
Bagnolo - GS CV ORZI     3-0
GS CV ORZI - Solferino    3-0
Calcinato - GS CV ORZI   3-0
GS CV ORZI - Cus BS       3-2
GS CV ORZI - Buffalora    3-2

 

Il nostro organigramma

Presidente
Ilario T. - L' (ir)responsabile che ha ideato tutto questo.
Vice presidente
Fabio Z. - Non per niente compagno di cordata e di 1000 altre imprese sportive del presidente. Poteva mancare in questa nuova avventura? E' pure il responsabile del settore mtb.
Segretaria
Lucia B. - Il nostro insostituibile tutto-fare. Mai averla alle calcagna: ne va della vostra sopravvivenza. E' la responsabile del settore volley.
Tesoriere
Laura B. - Con lo sport non c'azzecca nulla e quando ci prova, fa disastri. La sua capacità professionale ed il suo sorriso sono immancabili e preziosi.
Consigliere
Marco B. - Quasi la fotocopia del presidente, ma con 10 anni in meno. E ciò, non si sa ancora sia un bene o un male... Sarà il responsabile del settore alpinismo ed escursionismo.
Consigliere
Carlo C. - La pallavolo e la dirigenza fatta persona. Con le sue capacità, la sua esperienza ed i suoi consigli, ci porterà lontano.
Consigliere
Tino M. - Uno dei fondatori della Croce Verde di cui è presidente onorario. Ora, "porco Giuda, porco", fondatore, "in velocità", anche del Gruppo sportivo. Mitico!
 

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Urcis 6h - by Kathy Pitton

Post n°21 pubblicato il 09 Ottobre 2009 da GSCroceVerdeOrzi
 

Neanche smaltito l’acido lattico della Gimondibike che eccomi a Barco di Orzinuovi per la prima edizione della 6 ore organizzata dai ragazzi della Sacheschingem, Charlie a fare da capofila e tutti gli altri a dar manforte per far si che la gara fosse un successo....e lo è stato, indubbiamente.
Quando poi ho scoperto che il percorso ricalcava quasi nella totalità la gara che si svolge sempre qua in febbraio per il Trofeo d’Inverno del Csi, l’iscrizione è stata un atto automatico perché quell’ottovolante nel bosco del Parco dell’Oglio mi piace da matti!
Numero,pettorale, prenotazione per lo spiedo per gli accompagnatori, la bike da montare con l’aiuto di Zambo ( è stato lui il mio autista stamattina presto), niente prova percorso anche perché sono già le dieci ed un quarto e la gara parte alle undici e la lunghezza del circuito, decisamente inusuale per una gara endurance, ci farebbe tardare alla partenza pero ci sta’ un mezzo panino con la bresaola ed una fetta di crostata, avro’ ben sei ore di tempo per smaltirli e la colazione è gia’ un lontano ricordo.
L’endurance ti porta a ragionare in modo diverso, devi saper dosare forza e costanza e la miscela di questi due “ingredienti” deve durare per ore a differenza di una granfondo o di una gara cross country dove dai tuttoe subito; niente velocità qua ma costanza nel tempo ed in solitaria questo tempo può essere veramente lungo.
Siamo a fine stagione, i km nelle gambe si sono accumulati e la stanchezza di un fisico stressato da gare ed allenamenti si fa sentire, ma basta prenderla con calma e considerarla una delle mie scorribande per le stradine della Franciacorta, senza particolare fretta o ansia da prestazione.
Pronti via, stile Le Mans in quel fettucciato nel campo che durante le gare invernali è un pantano di fango e neve, 500 metri di corsa che già tolgono il fiato e quando raggiungo la mia bici i primi stanno già sfrecciando lontano ma non sono sola, c’è Vania dei Kinomana e faremo parecchia strada assieme e mi porto il calore dell’abbraccio strettostretto di Anna Mei poco prima della partenza, la campionessa del mondo dei soloriders femminile ma sono molte le facce note in questa gara, Illy Balzarotti fresca vincitrice della 24 ore di Roma, la mitica Margherita Beltramolli e tutte mi hanno regalato un caldo saluto ed un abbraccio.
Piano piano si spegne in lontananza la musica a palla degli AC/DC del parterre ed inizio ad ascoltare la mia musica, una cuffietta sola per sentire chi giunge veloce e vuole sorpassare ma sono molti i pezzi di strada che farò in solitaria, 12 km di percorso spalmano i concorrenti lungo il tracciato.
Le strade conosciute scorrono sotto le ruote ed ecco il pezzo più difficile per me, un immensa distesa di ghiaia di fiume, liscia e grossa….credo di averla affrontata ad ogni giro con una “tattica” diversa ma ogni volta, o all’inizio o meta o fine che fosse, ne ho fatto un pezzo a piedi; ho provato con lo stellone, poi con i rapporti di mezzo ed infine col rampichino sta di fatto che, ogni volta,sembrava che la bike andasse a destra quando volevo andare a sinistra eviceversa tant’è che alla fine ho deciso di farlo a piedi, non che fosse più semplice però…. Gli attacchi sembravano scivolare sui sassi e stare in piedi diventava un impresa, ridevo di me stessa, figuratevi gli altri, spettatori o assistenti lungo il percorso.
Ma da quel punto in poi iniziava il bello… un toboga nel bosco lungo 2 chilometri e mezzo, destra sinistra su giu, radici, alberi che sembrava volessero accarezzarti, un continuo cambio di ritmo che metteva alla prova l’abilità di guida della mtb e sia che si affrontasse piano o velocemente, alla fine ti lasciava spalle e polsi doloranti ma era diun divertente che basta!!
Un ottovolante in un bosco. Certo che per i più veloci non era facile sorpassare, a volte addirittura impossibile ma finiva presto e nelle stradine bianche non vi erano più intoppi.Quando poi hanno messo un cartello con la foto di una ragazza mezza nuda in bici con scritto “ e chi sorpassa?”… come fai a non ridere? Ma ho riso ancor di più quando ho visto un cartello con scritto”attenzione alberi”!!!! Ma dico io, se siamo in un bosco, cosa pensate di trovare, patate che saltano su dalla terra da sole? Ho riso un quarto d’ora; certo, qualche ramo era decisamente basso e sembrava volermi fare la permanente, ma tutto l’insieme, la bella giornata di sole autunnale, la gara, la gente, l’atmosfera che si respira mi faceva stare bene e poco importava se i km si accumulavano sulle mie gambe e sia la fame che la stanchezza si facevano sentire, posso tranquillamente dire che ero serena e mi stavo divertendo.
Gli addetti ai ristori erano veramente simpatici e ad ogni pit-stop scambiavamo battute mentre riempivo le borracce o mangiavo una fetta di crostata; credo di non aver mai mangiato cosi tanti fichi d’india…buoni, con quella parte zuccherina se sembrava darmi un pizzico di energia in più…
C’era anche Natale Reboldi, alla sua prima endurance in assoluto, un “nonno sui pedali” di 68 anni che va come un treno, l’ho visto stanco negli ultimi giri ma aveva quel sorriso che ci distingue dai”normali”, quel sentirsi diversi, mezzi matti ma felici!Guardando gli altri e vedendo la polvere che li ricopriva pensavo” chissa che faccia ho” e ci ha pensato mia figlia alla fine a dirmi che sembravo una polpetta rotolata nella farina rossa.
Il mio ultimo giro è stato forse il più pesante, Pino passandomi accanto mi ha urlato “dai non mollare che è finita”………..non mollo Doctor, piano piano arrivo.Nell’ultimochilometro mi supera Matteo dei Kinomana vestito da Tortello Biker, un tortellino gigantesco giallo con tanto di buchi per le braccia….robe da matti!
Il traguardo col braccio alzato, è la mia vittoria personale come ogni traguardo raggiunto e conquistato; aspetto Mauro e ci avviciniamo al parcheggio, smonto Valchiria per riporla nel baule della macchina e con Elsa mi avvio alle docce anche se mi avvisano che sono allagate ma sono talmente sporca che non posso non lavarmi visto che ci fermiamo anche a cena.
In effetti dalle porte esce un ruscello di acqua e bagnoschiuma, poco lo spazio ma l’abitudine ad avere poco tempo ed acqua fredda nei dopo gara mi fa apprezzare lo scorrere dell’acqua calda sulla pelle e poco importa se lo scarico della doccia non funziona. Arrivano tutte le altre ragazze e cerchiamo di fare in fretta per lasciar spazio, ci si veste in fretta ed usciamo…. Uella!!!!! Riesco ad ammirare le “ciccine” di Antonio che esce dallo spogliatoio in slip! Par condicio no? Se una di noi fosse uscita in slip e reggiseno loro avrebbero fatto lo stesso…. Peccato non aver fatto la foto!
Via che si va a cena, spiedo con polenta, alla faccia della dieta del biker, però mangio anche verdura e frutta per non sentirmi in colpa. Si sta bene in compagnia, Mauro è stato raggiunto dalla moglie e dalla figlia, io da Elsa e Dante, le classifiche vengono esposte e scopro di aver fatto un giro in più di quanti avevo preventivato al mattino esono 9 nella classifica delle soloriders e premiano le prime dieci! Ci chiamano una ad una, medaglia al collo ed i complimenti delle autorità fanno piacere e gli applausi fanno da colonna sonora; Anna Mei viene chiamata a ritirare il suo premio ma prima mi abbraccia stretta e poco dopo lo farà anche Illy Balzarotti; sono orgogliosa di avere per amiche queste donne, queste campionesse a livello internazionale che mi hanno”adottato” nel loro mondo e poco dopo il regalo più grande me lo fa mia figlia con un “ sei grande Ma”!
Qualcuno degli uomini presenti ci considera delle amazzoni che mordono la polvere, credo che la definizione calzi a pennello; alcune di noi si portano i figli sul palco per le premiazioni e magari si mettono il rossetto…in fondo siamo donne, madri, mogli ma abbiamo una forza interiore che ci fa sentire bellissime anche se ricoperte dalla testa ai piedi da polvere e fango perche in fondo, siamo solo noi stesse.
Alla prossima ragazzi.
Kathy Pitton

 
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